Confessate, perdio, dite la verità: sabato sera avete goduto come ricci? Avete stappato uno spumantino? Siete scesi in strada a fischiare, esultare, cantare l’Alleluja di Händel? Avete suonato il clacson in segno di giubilo? Avete postato sui social network qualche battutaccia liberatoria, tipo “il nano è tratto”, “sic escort gloria bunga”, “Che fai, Ruby o party?”? Avete, Dio non voglia, gridato “ladro in galera” o, peggio ancora, lanciato una monetina verso la Berlusmobile funebre che trasportava la nota salma al Quirinale? Vergognatevi e arrossite. Dovevate chiedere l’autorizzazione preventiva a Ferruccio de Bortoli, che ve l’avrebbe senz’altro rifiutata visto che, in un videoeditorialeg sul pompiere.it, avverte: “Non c’è nulla da festeggiare nella caduta di Berlusconi.
Si chiude un periodo, fine”. Invece mi sa che non vi è venuto in mente, e ora peggio per voi. Beccatevi le rampogne del vicepompiere Aldo Cazzullo contro la vostra “gazzarra senza coraggio”, il vostro “spettacolo preoccupante”. Cazzullo vi voleva composti, disciplinati, pettinati. British. Perché “nell’ora delicatissima in cui potrebbe nascere un governo di solidarietà nazionale, in un momento in cui il Paese è chiamato al massimo sforzo di unità, nessuno può chiamarsi fuori”. Ecco: dovevate rintanarvi in casa, meglio se nel freezer, a sorseggiare l’ultima lectio magistralis del prof. Mario Monti alla Bocconi, a recitare a memoria il board di Goldman Sachs, a delibare l’ultimo best-seller cazzulliano Viva l’Italia! con l’inno di Mameli a palla. Possibile che, mentre il regime tira le cuoia, non abbiate pensato di “rinunciare alle asprezze polemiche e cercare un minimo comune denominatore con l’avversario per percorrere insieme un tratto di strada”? Invece niente: anziché cercare un denominatore comune e percorrere un tratto di strada con chi ha strangolato Costituzione, giustizia, informazione, scuola pubblica, università, ricerca, cultura e lavoro per farsi i cazzi suoi mentre il Corriere lo esortava alla “rivoluzione liberale” con P2, P3, P4, Ciarrapico, Dell’Utri, Verdini, Gasparri, Gelmini, Carfagna, Bondi, Cicchitto, Brunetta, Calderoli, Stracquadanio e Scilipoti, avete “inscenato una gazzarra” che è “il contrario di ciò che il mondo si aspetta dall’Italia”. Per la verità, a giudicare dal giubilo con cui tutti i governi (tranne Putin e Lukashenko) e i giornali del mondo han salutato la dipartita del Cainano, ma anche dalle contestazioni subìte da Blair appena rimise il naso fuori di casa, si direbbe che il mondo si aspettasse esattamente quel che è accaduto sabato sera. Senza violenze o incidenti. L’ha riconosciuto anche il ministro uscente Giorgia Meloni: “Anche questa è democrazia”. Ma il pompierino no. Distratto sulla vera violenza dei Ferrara che gridano al “golpe” e delle Santanchè che minacciano “una brutta fine per i traditori”, Cazzullo vorrebbe che i cittadini comuni umiliati da 17 anni di regime si imbalsamassero nel mutismo e nella rassegnazione, come se non fosse accaduto niente: B. “non è stato battuto da un voto elettorale” (prendete nota: voto elettorale, acqua bagnata, ghiaccio freddo), ma solo dalla “crisi internazionale e dalla propria inadeguatezza a farvi fronte”, ergo non sta bene festeggiare. Pare brutto. E siccome B. “in 17 anni ha sempre avuto un vasto consenso nel Paese”, chi non l’ha mai votato e l’ha sempre subìto deve starsene zitto per “rispetto dei sentimenti e delle opinioni di chi in Berlusconi ha creduto”. Cioè di chi per 17 anni ci ha dato dei comunisti, coglioni, terroristi, mandanti morali. Il noto cuor di leone, autore di memorabili interviste-scendiletto ai gerarchi del regime, chiude il sermone con una lezione di temerarietà: “Non occorre grande coraggio per andare a urlare sotto casa di B.”. In effetti occorre molto più coraggio per scrivere certe scempiaggini. Ps. In serata anche Minzolingua e Polito el Drito tuonano contro la festa in piazza. Appunto.
Da Il fatto Quotidiano del 14/11/2011.
ti ho già rubato qualche post in passato, oggi ho fatto proprio man bassa 🙂
grazie, il tuo blog è sempre aggiornatissimo! ciao
Ho pensato ieri esattamente quello che Travaglio ha scritto sentendo parlare Cazzullo in TV.
Penso che i giornalisti alla Cazzullo sono parte (non piccola) del problema in questo paese di doppiogiochisti, voltagabbana e conformisti che girano sempre come banderuole al vento.
Per fortuna si puo’ leggere Travaglio e chi come lui ha il coraggio di esprimere opinioni scomode in tempi non sospetti.
[…] i Battista, i De Bortoli in questi anni (leggetevi l’editoriale di Travaglio “ Niente festa siam cazzulli” sul Fatto)? Troppo facile fare i giornalisti in questa […]
Travaglio ormai ha perso ogni lume della ragione,offuscato dalla sua crociata antiberlusconiana.Ormai non fa piu’ il giornalista da molto tempo.
[…] Gomez)? Ma scherziamo? Dove erano i Cazzullo, i Battista, i De Bortoli in questi anni (leggetevi l’editoriale di Travaglio “ Niente festa siam cazzulli” sul Fatto)? Troppo facile fare i giornalisti in questa maniera. This entry was posted in Notizie. […]
Travaglio lucido come sempre condivido l’assurdità di prendersela con una piazza peraltro non organizzata e prima di bandiere escluse quelle polemiche e goliardiche. L’unico problema di Travaglio è che prima o poi dovrà inevitabilmente prendere una posizione . E’ sempre contro tutti e spesso accomuna senza sfumare Pdl e Pd il che è oggettivamente scorretto.
L’ho detto sempre che l’Italia è un PAESE DEMOCRATICO!
In Iraq si è dovuto far fuori “barbaramente” il dittatore Saddam Hussein.
In Libia si è dovuto far fuori “barbaramente” il dittatore Gheddafi.
Noi, in Italia, l’abbiamo costretto a dimettersi.
Noi NON SIAMO un popolo barbaro!
Cosa volete che contino quei quattro fischi contro tutti quei bombardamenti e migliaia di morti in altre nazioni. Noi siamo civili!