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Archive for settembre 2014

Crozza

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Pechino

“NON SOLO OCCUPY CENTRAL, SIAMO IN TUTTE LE STRADE DI HONG KONG” DICE IL DOCENTE. UN COLLEGA AGLI STUDENTI: “RITIRATEVI SOLO SE LA POLIZIA SPARA”.

Pechino –  La chiamano già “la rivoluzione degli ombrelli”, gli ombrelli che le persone hanno lasciato accanto agli studenti per ripararli dal sole. Gli stessi che questi hanno usato per ripararsi dai lacrimogeni. Stando a un comunicato ufficiale, domenica la polizia se ne è servita 87 volte. E il giorno seguente, dopo aver appurato che 46 persone erano finite all’ospedale, ha deciso di ammorbidire il suo approccio. Una linea non dissimile da quella che si legge sul più importante quotidiano di Partito, il Global Times. “La Cina non è la stessa nazione che era 25 anni fa [quando ha mosso i carri armati per sgomberare con la forza piazza Tien an men]… Oggi il paese ha un approccio più flessibile nel gestire i disordini”.   LA GIORNATA di lunedì è stata meno accesa della precedente. Ma importante. Il sostegno alla protesta è cresciuto in maniera sostanziale.

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Insegnanti

E pensare che Renzi finora si è giocato gran parte della propaganda di governo sul tema della scuola, mettendola spesso al centro dei suoi sproloqui. Il premier vola in elicottero sulle teste degli scolari, scherza con i bambini tra i banchi, dice che bisogna investire in istruzione e lancia un piano scuola che per adesso è solo chiacchiere e niente sostanza.

L’unico documento tangibile si intitola “La buona scuola”, approvato in Consiglio dei ministri il 3 settembre scorso, nel quale si dice tra l’altro che gli scatti stipendiali saranno sostituiti dall’introduzione di crediti per meriti didattici, titoli e incarichi.
In sostanza si tratta di un taglio a tutti per consentire solo ad alcuni (il governo parla del 66% dei docenti) di percepire gli aumenti a danno di professori “meno meritevoli”.
La fregatura è semplice e il M5S la evidenzia in un’interpellanza a prima firma del portavoce alla Camera Luigi Gallo: siccome la riforma prevede che solo i due terzi dei docenti potranno percepire uno scatto stipendiale, significa che ogni tre tornate mediamente verranno percepiti solamente due scatti. (altro…)

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LandiniMAURIZIO LANDINI SEGRETARIO FIOM
ROMA – Dal governo non è arrivata nessuna apertura e adesso «è davvero arrivato il momento di mettere le cose in chiaro, sull’articolo 18, sull’occupazione, sugli ammortizzatori sociali da cambiare e sui fondi da trovare». Al discorso di Renzi alla direzione del Pd, Maurizio Landini – leader della Fiom risponde con un invito esplicito: «Chiedo a Renzi un confronto pubblico, scelga lui dove e come, purché sia pubblico. E’ ora di far un’operazione verità, di dire le cose come stanno, a partire dall’articolo 18».

Ecco, proprio su quel tema c’è una novità: Renzi ha parlato di reintegro
anche nel caso di licenziamento per motivi disciplinari. E’ o no un’apertura?
«Non prendiamoci in giro, nel discorso di Renzi, per quanto riguarda l’articolo 18 non c’è nessuna novità. Siamo di fronte ad un ulteriore spacchettamento della norma dopo quello già operato dalla Fornero.
La discriminazione è trattata nel codice civile, il disciplinare è regolato nei contratti. Il giudice, quando decide per il reintegro, lo fa perché considera false le motivazioni che hanno portato al licenziamento. Se annullo il reintegro vuol dire che l’azienda, anche con motivazioni false può licenziare e che l’onere della prova cade sulle spalle del lavoratore. E’ un passo indietro, altro che novità ».

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Sono completamente d’accordo a metà con l’Annunciatore di Firenze, quando gigioneggia di inserire la cara vecchia liquidazione in busta paga. Nel migliore dei mondi possibili sarebbe persino apprezzabile il tentativo di trasformare il lavoratore in un adulto. Per decenni lo si è trattato come un irresponsabile che andava protetto da se stesso. Non gli si potevano dare tutte le spettanze nel timore che le divorasse, arrivando nudo alla meta, solitamente micragnosa, della pensione. Sminuzzando il Tfr in rate mensili, si affida al beneficiario lo scettro del proprio destino: toccherà a lui, non più al datore di lavoro o allo Stato Mamma, decidere la destinazione dei suoi soldi. (altro…)

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Precarietà

LE COLLABORAZIONI SONO IL 7%. IL NODO È IL CONTRATTO A TEMPO. REINTEGRO PER DISCRIMINAZIONI E DISCIPLINARI.

La direzione del Pd ha partorito una nuova, forse l’ultima, ipotesi di riforma dell’articolo 18. Ma ha dato il via libera ad altre idee di Renzi: l’abolizione della precarietà, in particolare con la cancellazione dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.co.co) e dei contratti a progetto (co.co.pro.); la riforma dei Servizi per l’impiego, gli ammortizzatori sociali.   1. Cosa prevede la nuova formulazione sull’articolo 18?   La mediazione che Renzi ha offerto alla minoranza, illustrata chiaramente dal ministro Poletti, si basa sul mantenimento dell’articolo 18 per i licenziamenti discriminatori (per religione, sesso, nazionalità, etc.). Renzi ha recuperato anche il licenziamento disciplinare tra quelli che, se comminati ingiustamente, prevederanno il reintegro (resterebbe l’attuale formulazione?). (altro…)

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Camusso
Vertice senza accordo finale. Le tre organizzazioni non andranno in piazza insieme contro il Jobs Act e la riforma dell’articolo 18 Renzi le convocherà la prossima settimana: presenterà l’”agenda Landini”, con Tfr in busta paga e un progetto sulla rappresentanza sindacale.
ROMA – Marciare divisi per colpire uniti. Forse. Cgil, Cisl e Uil per ora non andranno in piazza insieme contro il Jobs Act e la nuova riforma dell’articolo 18. Tre ore di riunione ieri mattina nella sede della Cisl sono servite a fotografare le differenze, a confermare le iniziative di ogni singola organizzazione, ma non a fissare una mobilitazione unitaria. Ciascuno per sé, anche con obiettivi diversi, non sempre detti, spesso impliciti. Dunque la Cgil di Susanna Camusso, insieme alla Fiom di Maurizio Landini, saranno in piazza il 25 ottobre, oggi i metalmeccanici della Cisl manifesteranno davanti a palazzo Chigi con 500 delegati delle industrie in crisi, il 18 ottobre partiranno le iniziative territoriali della Cisl. La Cgil minaccia lo sciopero generale se il governo interverrà con il decreto legge. La Uil se saranno toccate le tutele già esistenti e non saranno estese.

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Il reintegroIL PREMIER SPACCA LA MINORANZA E PORTA A CASA IL SÌ AL PROVVEDIMENTO DOPO UNA GIORNATA DI MEDIAZIONI. SI ASTENGONO IN 11. LA PALLA AL SENATO.

La memoria senza speranza è nostalgia e muffa”. Suona come un’epigrafe la conclusione della replica di Matteo Renzi. Che sorride mentre Massimo D’Alema lo accusa di non sapere che cosa dice, è indifferente mentre Bersani denuncia “il Metodo Boffo”. Con la direzione del Pd in diretta nazionale via streaming vuole mandare al paese un messaggio chiaro: l’articolo 18 è un “totem” che si può abbattere e la minoranza va piegata. Ma siccome le variabili parlamentari sono rischiose, si presta a una (minima) mediazione.   La scena racconta di una discussione che va avanti per ore e ore, con gli attacchi frontali che si moltiplicano. Ma dietro le quinte si svolge una trattativa durata per tutta la giornata, con le minoranze alla ricerca di un minimo compromesso, per non rompere, e un premier disposto a non cedere quasi nulla.   (altro…)

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Il flusso
Possibile patto governo-Confindustria-Abi per partire il 1° gennaio Chi guadagna 2 mila euro potrebbe avere un bonus di 80 euro.
ROMA – Il Tfr in busta paga, a partire da gennaio. Il governo ci lavora dalla scorsa estate, anche se al ministero dell’Economia «non se ne è mai discusso» e «non esiste un piano», dicono in coro viceministri e sottosegretari. Ma ieri il premier Renzi l’ha ufficializzato, alla direzione del Pd. Aggiungendo subito che occorrerà «un protocollo tra Abi, Confindustria e governo» che consenta di «attingere» agli strumenti messi a disposizione dalla Banca centrale europea per compensare le piccole e medie imprese della inevitabile sottrazione di liquidità, «soprattutto quelle sotto i dieci dipendenti».
Ad optare per più denari subito, anziché (rivalutati) poi, alla fine del percorso professionale, saranno per ora i lavoratori privati.

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Ellekappa

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Vittorie simbolicheNessuno pensa che abolire l’articolo 18 per i nuovi assunti possa creare milioni di posti di lavoro. Il monitoraggio della riforma Fornero del 2012 non dimostra che licenziamenti più facili aiutino le assunzioni. Difficile dire se la condizione dei lavoratori italiani peggiorerà o migliorerà: chi verrà assunto col contratto unico a tutele crescenti sarà più precario di chi oggi è a tempo indeterminato con l’articolo 18. Però avrà più diritti di un lavoratore con un contratto a progetto o a partita Iva. Ma chissà se le aziende faranno più “contratti unici” o più partite Iva. Rimarrà il reintegro per i licenziamenti discriminatori e, ha detto ieri il premier, per quelli disciplinari ingiusti. Il mercato del lavoro quindi cambierà poco. E allora perché Renzi si è impelagato in questa campagna?   Perché l’articolo 18 è un simbolo di quello che in Italia non cambia mai, diritti fondamentali o incrostazioni post-sessantottine, a seconda del punto di vista. (altro…)

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TATTICHE monopolistiche illegali”: è l’accusa che un cospicuo numero di scrittori di tutto il mondo, tra i quali una manciata di Nobel, muove ad Amazon, colosso dell’editoria online. Difficilissimo entrare nel merito di una disputa molto intricata. Però colpisce assai constatare come la nuova frontiera assomigli maledettamente alla vecchia: nel senso che la fredda rivoluzione digitale concentra potere e ricchezza tanto quanto la rovente rivoluzione industriale. Semmai in peggio: i “padroni del vapore”, i capitalisti in cilindro e marsina, erano certamente più numerosi dei pochissimi giovanotti in t-shirt e maglione che tengono in pugno miliardi di dollari e un potere (anche di controllo sui dati personali) semplicemente smisurato.

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Renzi

L’altra sera da Fazio, Matteo Supercazzola ha voluto mostrare a tutti come sono ridotte le facoltà di Giurisprudenza, o forse rincuorare i somari: se han dato la laurea a lui, c’è speranza per tutti. Purtroppo però il dottore in Legge Matteo Renzi, che non distingue la sospensione feriale dei termini processuali dalle ferie dei magistrati e degli avvocati, fa il presidente del Consiglio e sta riformando la Giustizia. Come se uno che non conosce la differenza fra un bisturi e un paracarro riformasse la chirurgia, o se la Boschi riformasse la Costituzione. La sospensione feriale dei termini dal 1° agosto al 15 settembre non c’entra nulla con le ferie dei magistrati, semmai con quelle degli avvocati: che, se dovessero depositare i loro atti e ricorsi (scadenza 30 giorni) pure d’estate, non andrebbero mai in vacanza. Ora il governo l’ha ridotta dal 6 al 31 agosto. Ergo “giudici e avvocati lavoreranno di più”, come ha detto il premier da Fazio? Neanche per sogno. (altro…)

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Repressione
Pechino prova a raffreddare la protesta per la democrazia ma la piazza non cede, notte di lacrimogeni e barricate.
HONG Kong – ha mostrato ieri a Pechino ciò che potrebbe accadere se l’autoritarismo cinese pretendesse di cancellare i diritti democratici nell’ex colonia britannica. Un giorno di guerriglia e di caos, la metropoli finanziaria del Sud paralizzata, con il rischio che le rivendicazioni dei manifestanti anti-comunisti contagino anche il resto della nazione. Era dalle proteste del 1989 in piazza Tienanmen che la Cina non veniva scossa da una rivolta politica tanto ampia, condivisa e determinata. Allarme tale da indurre la leadership rossa a prime e inedite concessioni, nel tentativo di raffreddare una situazione prossima a sfuggire di mano.

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Direzione PD

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Il parco
New York. Colline di sabbia, impianti sportivi giardini tropicali e anche una spiaggia. Così una vasta area della città è stata riconvertita con un’operazione urbanistica senza precedenti. Che ora insidia il primato di Central Park.
NEW YORK – Italiani amanti di New York, aggiornate le guide turistiche. C’è una nuova attrazione imprescindibile. Sta dirimpetto a Manhattan, vi consente di ammirarla più bella che mai. È la sfida di Brooklyn a Central Park, con annessa la spiaggia. Dopo la High Line e il Chelsea Market, ecco The New New Thing , la cosa che tutti i newyorchesi devono fare in un weekend di sole (ne arrivano tanti, e saranno di più se si rispetta la tradizione dell’ Indian Summer, l’estate che invade l’autunno).

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Un paio di amici che lavorano in una delle famose della start-up della Silicon Valley – peraltro non molto sospettabili di essere gufi, rosiconi o anziani dalemiani – mi hanno fatto notare un po’ incazzati due cosette sulla recente visita di Renzi in zona che, in effetti, mi erano sfuggite e che forse vale la pena di condividere.

La prima è che il premier – a San Francisco per parlare alla comunità dei geek e per portare investimenti in Italia – ha snobbato centri come l’Università della Californa di San Francisco e Berkeley (andando a Stanford solo per una cena esclusiva). In particolare ha stupito il bidone a Berkeley, un’università pubblica, da sempre nelle primissime posizioni del ranking mondiale, che forse avrebbe reso bene il messaggio di un ateneo non privato che funziona. Renzi ha scelto invece di incontrare i ricercatori alla Singularity University, una piccola università privata, molto costosa e che non rappresenta granché la realtà della ricerca. Insomma, un’ovattata bomboniera per ricchi. (altro…)

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morti_lavoro

Per eliminare il problema della disoccupazione e della mancanza di lavoro, il governo ce la sta mettendo tutta. La soluzione è semplice, è sufficiente eliminare i lavoratori. In questi giorni il bollettino delle morti sul lavoro (chiamiamole omicidi annunciati per mancanza di applicazione delle norme di sicurezza) è diventato un bollettino di guerra. E’ uno dei pochi successi di Renzie, un bel +7.1% di morti rispetto all’analogo periodo del 2013. 489 morti ad oggi e lui pensa all’abolizione dell’articolo 18… Fabbriche trasformate in cimiteri, diritti in carta straccia. Evviva i salottini buoni e i consulenti alla Marchionne e alla sinistra che la trionferà.

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Bonaccini

DELUSI. Vince Bonaccini ma dopo scandali e inchieste crolla l’affluenza: -85% rispetto al 2013.

Emilia, Bonaccini vince a urne vuote.

Alla fine, come previsto, le primarie più tormentate della storia del Partito democratico incoronano Stefano Bonaccini candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra con il 60% dei consensi, contro il 40% del suo sfidante Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì. Eppure, quella del fedelissimo di Matteo Renzi, che nella corsa era appoggiato praticamente da tutte le anime del Pd, è una festa solo a metà. Rovinata da una vittoria non schiacciante contro lo sfidante, e soprattutto da un calo dell’affluenza ai gazebo che da queste parti ha pochi precedenti: appena il 15% delle persone che un anno fa parteciparono alle primarie tra Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati sono tornate al voto.   (altro…)

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Galassia PD
Oggi la direzione del Partito democratico stabilirà la linea Vertice di Cgil Cisl e Uil per tentare una posizione unitaria.
ROMA – Renzi «stia sereno», il rischio di scissione «non esiste proprio», dice Pier Luigi Bersani. «Una mediazione si può fare, è solo una questione di volontà politica», scrive Cesare Damiano. Sembrano rassicuranti le dichiarazioni dei principali esponenti della minoranza Pd in vista della Direzione sul Jobs Act, oggi alle 17 in diretta streaming. Ma l’opposizione interna non ha alcuna intenzione di accontentarsi del reintegro del lavoratore nel solo caso del licenziamento discriminatorio.
Norma che neanche ci sarebbe bisogno di scrivere, sottolineano in coro i sindacati: è già nella Costituzione. E anche nella «Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea», ricorda Stefano Fassina, aggiungendo che neanche l’affidamento dei licenziamenti impugnati a un arbitro piuttosto che a un giudice può essere un compromesso accettabile.

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