Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for agosto 2013

Salviamo la CostituzioneAccompagnato dalle firme di Francesco Rosi e di Paolo Sorrentino, l’appello del Fatto per salvare la Costituzione sfiora quota 400 mila: un risultato che nessuno poteva immaginare quando poco più di un mese fa ci ribellammo all’idea che la Carta fondamentale della democrazia repubblicana potesse essere cambiata e forse anche stravolta nelle segrete stanze da comitati di presunti “saggi”. Straordinario il numero e straordinario lo slancio di tanti scrittori, giornalisti, donne e uomini del mondo della ricerca, della cultura e dello spettacolo che hanno fatto sentire la loro voce di cittadini come centinaia di migliaia di altri cittadini. Comprendere cosa c’è dentro questo mare di adesioni potrebbe aiutare la politica e le istituzioni a ritrovare un contatto con quel Paese che dicono di rappresentare. Poiché dubitiamo che ne avranno voglia, cerchiamo di aiutarli. *** “Chi sono i mandanti di queste malvagità?”, si domandava pochi giorni fa su queste pagine Adriano Celentano, denunciando lo scandalo delle navi-mostro che sfregiano Venezia. Basta guardarli, Adriano. (altro…)

Read Full Post »

NatangeloLa scena del Banano preso in ostaggio da Pannella e in evidente stato confusionale, deportato al banchetto dei radicali per firmare i referendum per la “giustizia giusta”, provoca una stretta al cuore anche all’antiberlusconiano più sfegatato. Intanto perché, se la giustizia fosse davvero giusta, lui sarebbe già in galera da un pezzo. E poi perché Pannella sta cercando di convincerlo ad andare in galera o in alternativa a fuggire all’estero, manifestando una sfiducia davvero ingiusta nelle capacità salvatrici del Pd e del Quirinale. Il fatto poi che i radicali vogliano abrogare le leggi sull’immigrazione e sulle droghe, che hanno riempito le carceri di immigrati e di drogati, tutte regolarmente varate dai governi Berlusconi, aggiunge ridicolo al tragico. Già è molto comico vederlo fare carte false per far dichiarare incostituzionale la legge Severino, reclutando giuristi per dimostrare che tutti quelli che l’hanno approvata otto mesi fa, lui compreso, sono dei somari. (altro…)

Read Full Post »

Maramotti

Read Full Post »

Kerry

“Non possiamo voltarci dall’altra parte” Obama pronto all’intervento in Siria
 La crisi. Kerry presenta le prove. Il presidente: “Ma non ho ancora deciso”.

ALMENO 1.429 morti, inclusi 426 bambini, uccisi dalle armi chimiche di Assad. L’America presenta le sue prove con certezza: video agghiaccianti, testimonianze, mappe, telefonate intercettate fra alti dirigenti siriani.

NEW YORK- SONO la base morale e giuridica per l’intervento militare in Siria. «Sarà limitato, non un coinvolgimento di lungo termine, non ci saranno soldati Usa sul territorio siriano», precisa Barack Obama. Il presidente, in una breve dichiarazione alle ore 20.30 italiane, afferma di «non avere ancora deciso, tra le varie opzioni». Ma è determinato sulla necessità di colpire. «Non possiamo accettare che donne e bambini vengano sterminati coi gas». Definisce quella strage «una sfida al mondo intero, alla nostra sicurezza nazionale, ai nostri alleati come Israele Turchia e Giordania, col rischio inoltre che quelle armi chimiche finiscano in mano a terroristi decisi a usarle contro di noi». (altro…)

Read Full Post »

La villa di Brunetta da 14 vani catastali a Roma (esentata dall’I mu , in quanto prima casa)

LA SOGLIA DI ESENZIONE DALL’IMPOSTA SULLA PRIMA CASA COMPRENDE ANCHE LA RESIDENZA DEL CAPOGRUPPO DEL CHE PIÙ DI OGNI ALTRO SI È BATTUTO CONTRO LA TASSA.

Alla fine Renato Brunetta ce l’ha fatta. Dopo una lunga battaglia per ottenere da Enrico Letta il rispetto di una promessa che il premier non aveva mai fatto, cioè l’esenzione totale di tutte le prime abitazioni dal pagamento dell’Imu, il risultato è stato raggiunto. Letta nel discorso di insediamento aveva parlato di “superare l’attuale sistema di tassazione della prima casa con una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti”. Il suo annuncio comunque non suggeriva un’esclusione dall’Imu dei ricchi possidenti. Brunetta e tutto il Pdl però continuavano a sostenere che Letta avrebbe tolto l’Imu sulla prima casa a tutti. Il decreto di mercoledì è quindi una doppia vittoria per Brunetta: da un lato ha dimostrato chi comanda davvero nell’alleanza Pd-Pdl e dall’altro ha ottenuto l’esenzione totale dall’imposta per la sua villa sull’Ardeatina, già minacciata da una discarica contro la quale il capogruppo Pdl si sta battendo come un leone.  (altro…)

Read Full Post »

Imu e service tax

Il premier sottolinea che la nuova imposta risponderà ad esigenze di equità e progressività.
Smentito l’inasprimento fiscale attraverso l’Irpef per le seconde abitazioni non locate
IL DOSSIER. La manovra.

ROMA— Dopo gli allarmi degli inquilini, emergono i primi dubbi di tutti. Ma la Service tax sarà più o meno cara dell’Imu? «Sarà più bassa e non sarà caricata sugli affittuari contro i proprietari », ha assicurato ieri il premier Letta. Anzi «risponderà a esigenze di equità e progressività ». E comunque «sarà più bassa della somma di Imu e Tares ». In attesa di verificarlo, si apre un piccolo giallo sul miliardo “fantasma”. In una prima bozza del decreto, il governo aveva inserito anche una norma che avrebbe tassato le case sfitte con l’Irpef (e le addizionali), oltre che con l’Imu. Come in passato, ai tempi dell’Irpef fondiaria. Un’operazione da un miliardo di gettito, appunto. Poi ieri Palazzo Chigi ha smentito tutte «le indiscrezioni su nuove ipotesi di tassazione sulle seconde case, per coprire il provvedimento sull’Imu». Si apre dunque un buco nelle coperture? Forse no, se l’esecutivo estenderà la Service tax anche agli immobili non locati. Come dimostra una simulazione della Uil, Servizio politiche territoriali. (altro…)

Read Full Post »

Letta: non vedo margini. Franceschini: respingiamo il ricatto.
Lo scontro.

ROMA— Stavolta a minacciare la crisi di governo non sono i falchi del Pdl. È Silvio Berlusconi in persona: «Sarebbe disdicevole se il governo cadesse, ma naturalmente non siamo disponibili a mandare avanti un esecutivo se la sinistra dovesse intervenire su di me impedendomi di fare politica ». È un atto di guerra rivolto a Palazzo Chigi. Con un’implicita proposta di tregua — il no alla decadenza — che Enrico Letta non intende però accettare: «Non credo ci siano molti margini, la separazione tra il piano politico e giudiziario è necessaria». Il governo sembra a un passo dalla crisi.
Tornato a Roma dopo un mese trascorso ad Arcore, Berlusconi riunisce le colombe del Pdl a Palazzo Grazioli. Poi telefona a una manifestazione dell’Esercito di Silvio e la musica cambia di colpo: «Dopo 20 anni dalla mia discesa in campo tentano di nuovo di togliermi di mezzo attraverso misure giudiziarie che nulla hanno a che vedere con la democrazia ». (altro…)

Read Full Post »

I nuovi Senatori a vita
DUE SCIENZIATI E DUE ARTISTI. POLEMICA LEGA E CINQUE STELLE SULLO “SPRECO ”: “RINUNCINO AI LORO EMOLUMENTI”.

La notizia arriva attorno a mezzogiorno. Giorgio Napolitano ha nominato quattro nuovi senatori a vita. Non fa in tempo ad annunciare i nomi di Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Renzo Piano e Claudio Abbado – due scienziati e due artisti che hanno portato il nome dell’Italia in giro per il mondo – che partono le polemiche sullo “spreco” di risorse pubbliche. Sono i leghisti e i Cinque Stelle i più critici con la scelta del Colle. “Decurtatevi lo stipendio e versate le eccedenze sul conto statale per il fondo di finanziamento alle imprese su cui versano le loro eccedenze anche i portavoce al Senato del M5S. Sarebbe un buon inizio”, dice il senatore grillino Alberto Airola. Le nuove nomine sono una “presa per il culo per gli italiani che fanno sacrifici” taglia corto la camicia verde Matteo Salvini. Nel Pdl, invece, si disperano per non vedere tra quei nomi quello di Berlusconi e nemmeno Gianni Letta. Parla Daniela Santanchè e si dice “dispiaciuta, delusa, amareggiata”. I quattro neosenatori non replicano alle polemiche. Solo la Cattaneo accenna alla questione: “Non so se ho un nuovo stipendio. Probabilmente non avrò più il vecchio stipendio, penso che siano incompatibili. Sono un dipendente pubblico. Comunque, quando avrò un quadro chiaro studierò cosa farne e come”.

L’archistar che ha ridisegnato Genova e il Centre Pompidou.

RENZO PIANO.

GENOVESE, classe 1937. Renzo Piano è l’architetto italiano vivente più noto al mondo. Figlio di costruttori, frequentò il Politecnico a Milano dove si laureò nel ‘64 con una tesi sulle costruzioni arabe nell’entroterra ligure. Viaggia per il mondo. Nel 1970, accompagnato da buona fama, realizza il padiglione per l’industria italiana all’Esposizione Universale del 1970 a Osaka. La grande fama arriverà però l’anno seguente, quando, con Richard Rogers e Gianfranco Franchini, vinse il concorso internazionale per la progettazione del centro Georges Pompidou di Parigi, manifesto dell’architettura high-tech (etichetta che mai piacque all’ ”artigiano” Piano), ancora oggi tra le strutture più visitate della capitale francese. Nel 1988, in vista delle Colombiadi del 1992 (i cinquecento anni dal viaggio del genovese Cristoforo Colombo in America), la giunta comunale della città della Lanterna gli affida il progetto di riconversione dell’area del porto Antico: nascono il grande acquario di Genova, ritrovano vita i vecchi magazzini del cotone, il “b i go”, l’ascensore panoramico sul molo, fornisce con l’apertura della città al mare, un nuovo orizzonte alla città dei caruggi. Nel ‘92 ottiene anche il progetto di Potsdamer Platz a Parigi. Il suo segno architettonico lo lancia in mezzo mondo. A lui si devono l’Aeroporto Internazionale del Kansai in Giappone (costruito su un’isola artificiale a tre chilometri dalla terraferma), il Centro Paul Klee, museo di Berna, la nuova sede del New York Times, lo Shard London Bridge a Londra, l’atelièr di Hermès a Tokyo. In Italia firma progetti di grande impatto, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma allo Stadio San Nicola di Bari. Nel capoluogo pugliese inciampa pure nel pasticcio di Punta Perotti, le torri costruite sul lungomare e fatte abbattere dopo lunga battaglia legale con i costruttori Matarrese. Il segno di Piano si rivede da San Giovanni Rotondo al Vulcano Buono, centro commerciale di Nola.

La biologa sempre in prima fila per i diritti civili.

ELENA CATTANEO.

È LA PIÙ GIOVANE senatrice a vita della storia. A 51 anni, Elena Cattaneo, riceve il più alto riconoscimento della Repubblica. Merito della sua carriera da ricercatrice, cominciata subito dopo la laurea in Farmacia, nel 1986. Tre anni al M.I.T. di Cambridge, una cattedra all’Università di Milano: è lei che dirige il prestigioso Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali. Il presidente Carlo Azeglio Ciampi la insignì di una medaglia, Romano Prodi la nominò vicepresidente del Comitato nazionale di Bioetica – venne poi dimissionata, tra le polemiche, insieme ad altri due colleghi dal presidente Casavola –, Rita Levi Montalcini fece il suo nome quando le chiesero di immaginare un’altra donna premiata con il Nobel. Nel 2001 ha scoperto “l’interruttore” dei neuroni, ovvero il meccanismo attraverso cui le cellule neonate del cervello da indifferenziate si trasformano in cellule nervose adulte e specializzate: poter controllare lo sviluppo di queste cellule apre la strada alla possibilità di produrre neuroni per sostituire quelli danneggiati da malattie degenerative come l’Alzheimer o da un ictus. È tra i firmatari (solo 4 gli italiani) delle linee guida internazionali per la ricerca sulle cellule staminali. Da sempre impegnata nel dibattito pubblico, ha fatto del suo mestiere una bandiera di civiltà. Appelli, lettere aperte, petizioni: la Cattaneo ha sempre messo la faccia (e la professionalità) al servizio di battaglie politiche come il testamento biologico, la procreazione assistita, la ricerca sulle staminali. “Perché scartare una possibilità di ricerca? – disse durante il dibattito sulla legge 40 – Si può forse dire a un astronomo che una parte dell’universo non va esplora t a? ”. È uno degli scienziati che più si è esposto contro il metodo Stamina (“Di prove non ce ne sono, non so di che cosa stiamo parlando”) e infatti Davide Vannoni ieri ha festeggiato la sua nomina dicendo: “Spero che abbia meno tempo per occuparsi di me”. Sarà difficile che si trasformi solo in una politica. Dei senatori alle prese con il voto sul testamento biologico, nel 2009, disse: “I politici sono pensatori privi di logica: sono inutili i preservativi, sono inutili le cellule staminali embrionali, tra un po’ ci diranno che è inutile studiare l’evoluzione”.

Lo scopritore del bosone Premio Nobel per la Fisica.

CARLO RUBBIA.

GORIZIANO, classe 1934, premio Nobel per la Fisica, è figlio di un ingegnere elettronico e di una maestra di scuola elementare, lascia Gorizia nel secondo dopoguerra. Si iscrive alla facoltà di Ingegneria al Politecnico di Milano dopo aver fallito l’ingresso alla Normale di Pisa, città nella quale comunque si laurea nel ‘57 con una tesi sui raggi cosmici. Per il dottorato è alla Columbia University. Dopo un breve approdo alla Sapienza, a Roma, dal 1960 è al Cern di Ginevra, di cui sarà Direttore generale dal 1989 al 1994. Lavora sulla fisica delle particelle elementari, completando esperimenti sulle “interazioni deboli”. La fama internazionale arriva nel 1983 quando, su questa via, scopre le particelle che sono responsabili dell’interazione debole, i bosoni W e Z. L’anno seguente riceve con l’olandese Simon van der Meer il Premio Nobel per la fisica. Rubbia conta 32 Lauree Honoris Causa, da Oxford a Cuzco, passando da Mosca, Boston e Madrid. A 65 anni, nel 1999, diviene presidente dell’Enea. Nel luglio 2005 scrive su Repubblica una lettera di denuncia sull’umiliazione della ricerca (in cui lamentava le scarse conoscenze scientifiche dei consiglieri d’amministrazione nominati dal governo all’Enea e il fatto che facessero coalizione contro di lui). Ne seguì il suo siluramento. Va quindi in Spagna, dove prosegue i propri lavori sulla termodinamica solare. Il “progetto Archimede”, quello di una centrale elettrica solare basato sugli specchi ustori di Archimede, che per tre anni aveva provato a installare a Priolo, in Sicilia, troverà nella penisola iberica il proprio sponsor. Tornerà in Italia anni dopo, consulente sulle energie alternative del ministro dell’Ambiente del secondo governo Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio. Socio onorario dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della Pontificia Accademia delle Scienze, della National Academy of Sciences americana, dell’Accademia Russa delle Scienze, della Royal Society e di numerose altre accademie europee e americane, porta il suo nome anche un asteroide.

Il direttore d’Orchestra per vent’anni alla Scala.

CLAUDIO ABBADO.

OTTANT’ANNI li ha compiuti a giugno. Figlio di un violinista, si laurea al Conservatorio di Milano nel 1955. Cinque anni dopo, a soli 27 anni, debutta alla Scala. Diventa direttore del più prestigioso teatro italiano nel 1968 e lo resterà fino al 1986. Passa all’opera di Stato di Vienna, ed è maestro della Berliner Philarmoniker, una delle orchestre più importanti del mondo. Viene considerato un grande scopritore di talenti, da sempre sostenitore dei giovani concertisti. Tra le tante occasioni che ha voluto offrire loro nel corso della sua carriera c’è la “Gustav Mahler Jugend Orchester” con 138 giovani di paesi che non facevano parte della Comunità europea (siamo nel 1987): ungheresi, cecoslovacchi, jugoslavi, finlandesi. Lo hanno chiamato per la celebrazione di opere nazionali ed eventi internazionali: dal Lingotto di Torino fino al compleanno di Fidel Castro, a l’Avana nel 1999. Proprio dall’isola caraibica annunciò l’intenzione di formare un’orchestra sinfonica composta da giovani musicisti cubani, venezuelani e provenienti da altri Paesi latinoamericani. Grande impegno artistico, più rare le apparizioni nel dibattito pubblico: all’inizio del ‘94, parlando con un settimanale tedesco che gli chiedeva se nel futuro intendesse interessarsi alla politica, rispose: “No, grazie. Non sono mai stato iscritto ad alcun partito”. E a proposito della situazione del-l’Italia, appena uscita da Tangentopoli, sentenziò: “Una ca-t a s t ro fe ”, a cui si era arrivati perché “i politici pensano solo al proprio bene o a quello del partito e non al bene della gente e del paese”. Sempre critico nei confronti dei governi che hanno tagliato gli investimenti sulla cultura. Nel 2008 se la prese con l’allora ministroSandro Bondi (“pura dimostrazione di ignoranza”). Nel 2009 ha dedicato a Roberto Saviano il suo concerto a Napoli.

Da Il Fatto Quotidiano del 31/08/2013.

Read Full Post »

AffittasiEFFETTI COLLATERALI.

È paradossale che in un paese nel quale vi è un’alta diseguaglianza nella distribuzione del reddito e della ricchezza (siamo molto simili a Regno Unito e Stati Uniti, sotto questo aspetto) il governo abbia ritenuto prioritario cancellare, almeno in parte, una delle pochissime tasse sui patrimoni: l’Imu.
In Italia vi sono quattro milioni e mezzo di famiglie in affitto e che molto probabilmente ci sono tantissimi italiani che vorrebbero poter affittare una casa, ma non possono. L’Italia è il Paese europeo in cui il mercato degli affitti ha subito negli ultimi quarant’anni il ridimensionamento più vistoso, a favore della quota di abitazioni occupate dal proprietario o tenute sfitte a sua disposizione. La scarsità di case in affitto ha un impatto negativo sul sistema economico: frena la mobilità del lavoro e le dinamiche demografiche, molti giovani rinviano il matrimonio anche per l’assenza di case in affitto. La tassazione immobiliare presenta un problema di equità: l’accesso alla proprietà della prima casa è facilitato, mentre l’accesso all’affitto lo è molto meno. É molto probabile che chi vada in affitto sia meno abbiente rispetto a chi acquista casa. Analisi molto interessanti sono contenute nel volume “Le tendenze del mercato immobiliare: l’Italia e il confronto internazionale” pubblicato dalla Banca d’Italia di recente. (altro…)

Read Full Post »

L'articoloAi berluscones non entra nella zucca che il consenso non autorizza a commettere reati. Altrimenti bisognerebbe stabilire un tariffario. Con due milioni di voti si potrebbe fare un furto semplice, con dodici un omicidio, con venti una strage.

Già è grave che Pdl e Pd (sia pur questo sottobanco) trattino per trovare una via d’uscita al Cavaliere per permettergli di sfuggire a una condanna definitiva. Perché qui non c’è da dividersi in “falchi” e “colombe”, ma sono in gioco principi indisponibili, come l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, che non è nella potestà di nessuno violare.

In uno Stato di diritto non è necessario che le sentenze siano rispettate, è invece inderogabile che siano applicate. Berlusconi quindi, visto che per motivi d’età non può essere messo al gabbio, deve andare ai servizi sociali o ai domiciliari. Se sceglierà questa seconda soluzione non potrà ricevere visite, e nemmeno telefonate, se non dagli stretti familiari e potrà uscire, per qualche ora, solo se autorizzato dal Giudice di Sorveglianza. E se cercherà di fare il furbo evadendo da una delle sue ville in orari non autorizzati, troverà due robusti carabinieri che lo acciufferanno per il collo e lo riporteranno a calci in culo a casa o direttamente al gabbio, perché non ha rispettato i limiti imposti dal Giudice. Così van le cose per tutti i cittadini che si trovano nella sua situazione.  (altro…)

Read Full Post »

A palazzo Grazioli

Il premier: “Niente margini sulla decadenza. Questo non è l’esecutivo che volevo”. Renzi: chi è condannato deve andare a casa.
“Il Pd mi salvi o Letta cade”. Abbado, Cattaneo, Piano e Rubbia senatori a vita.

Il Cavaliere tenta l’ultima carta “La parola è a Napolitano mi deve commutare la pena”.
Nessuna tregua fino allo show-down del voto in giunta.

NESSUNA tregua, come pure supplicano le colombe del Pdl. Berlusconi si mostra pronto alla guerra. Il countdown per la crisi di governo è iniziato: meno dieci giorni.

NONOSTANTE la consegna del silenzio, chi esce da palazzo Grazioli — dove il Cavaliere ha riunito ieri a pranzo l’ala trattativista del partito — non può fare a meno di registrare l’umore sempre più nero del leader. Certo, l’interessato spera ancora di convincere il presidente della Repubblica a commutargli autonomamente la pena in una sanzione pecuniaria: ormai sono quotidiane le ambasciate che salgono e scendono dal Colle. Ieri è stata la volta del ministro Nunzia De Girolamo, ricevuta per quarantacinque minuti al Quirinale e poi scesa a riferire a via del Plebiscito. (altro…)

Read Full Post »

DUNQUE i parlamenti hanno ancora una loro parola. Cameron, “umiliato”, ha subito dichiarato che vi si atterrà.

Non era mai successo, dicono, che primo ministro e Camera dei Comuni si fossero contrapposti su una questione “di guerra”. Be’, era ora, e non per un gioco di schieramenti costituiti. I tory che votano contro il loro premier, i laburisti che sconfessano inesorabilmente la decisione cui Blair li trascinò in Iraq, sono una dimostrazione straordinaria di autonomia del Parlamento e dei suoi membri. E inaspettata: perché non solo in Italia, dove il Parlamento si nomina come un casting da avanspettacolo, una democrazia esausta ha abituato a credere che le decisioni si prendono, e i Parlamenti, come l’intendenza, seguiranno. Alle Nazioni Unite non può avvenire, per statuto. E lo stato del mondo sconsiglia di considerare l’Assemblea generale alla stregua di un Parlamento nazionale. (altro…)

Read Full Post »

Dopo la condanna in primo grado, la condanna in appello, la conferma della Cassazione, verrà presentato un ricorso alla Corte europea. Se il ricorso alla Corte europea non dovesse avere successo, Berlusconi ricorrerà alle Nazioni Unite. Se le Nazioni Unite rimanessero sorde e cieche, è pronto un appello al Tar del Lazio, sotto la cui giurisdizione, come è noto, ricade l’intero pianeta. Ove il Tar del Lazio fosse oberato di pratiche, e lo sportello chiuso sul naso dell’avvocato Ghedini da un impiegato scortese, si presenterà un dettagliato esposto-denuncia al Tribunale di Saturno, nel quale giudici a forma di alga, ferratissimi, propendono in genere per l’assoluzione. (altro…)

Read Full Post »

Il 6 di Settembre inizierà alla Camera la discussione sulla modifica dell’art. 138 della Costituzione, l’articolo-cassaforte che stabilisce come si cambia la nostra Carta. Tre giorni dopo, il 9, si voterà e poi di corsa in discussione al Senato: in quattro e quattr’otto perché c’è urgenza di presidenzialismo.
I parlamentari M5S sono stati gli unici a fare l’impossibile per mettersi di traverso a questo scempio, comprese lunghe sedute notturne in aula, e sono riusciti almeno ad evitare che il 138 si facesse a pezzi furtivamente ad Agosto. Ma ora siamo al momento decisivo. (altro…)

Read Full Post »

Se la cronaca vi disgusta e tutto – dai pasticci di Siria ai capricci di Silvio – vi provoca una sensazione sconfortante di già visto, nel fine settimana potreste sempre chiedere asilo emotivo alla repubblica di Poesia. È una terra non troppo frequentata e questo presenta i suoi vantaggi: si trova facilmente parcheggio e gli abitanti sono riservati e accoglienti. L’occasione è particolarmente propizia perché oggi e domani la repubblica festeggia l’arrivo di un suo figlio prediletto, Séamus Heaney, che proprio ieri ha lasciato le terre d’Irlanda per tornare a casa. È stato il poeta di un popolo e di un premio Nobel, ma i cerchi immensi della sua anima hanno abbracciato orizzonti imprevedibili, trovando una connessione con la poesia lirica del nostro tempo, la musica pop.    (altro…)

Read Full Post »

NatangeloComprensibilmente amareggiato per l’inopinata esclusione sua e di Gianni Letta dalla nuova tornata di senatori a vita, il Banano è rientrato a Roma dopo alcuni giorni di prove generali di arresti domiciliari ad Arcore. E ha subito riunito il suo stato maggiore – quello che l’avvocato Taormina chiama simpaticamente “massa di fessi” – per studiare le prossime mosse. Intanto c’è da preparare il ricorso alla Corte di Strasburgo per i diritti dell’uomo, annunciato l’altro giorno alla giunta del Senato con una lettera a sua firma che citava i “sensi dell’art. 7 della legge 4/08/1955 N. 848”. Purtroppo, come ha scoperto Marco Bresolin su La Stampa, la suddetta legge ha solo due articoli, dunque l’esistenza di un “art. 7” è altamente improbabile, anche nel diritto creativo seguito dagli onorevoli avvocati e dai principi del foro che assistono il Cainano. Con quello che li paga, potrebbero almeno evitargli certe figure barbine. (altro…)

Read Full Post »

Simulazione service tax

L’esecutivo si impegna a fissare dei tetti sulle aliquote che verranno decise il prossimo anno dai Comuni La tassa sui rifiuti per le utenze domestiche non potrà valere meno di 4,5 miliardi annui

IL DOSSIER. La manovra La casa “Con la nuova imposta si rischia uno tsunami degli sfratti”

ROMA — Una stangata. L’Unione inquilini, il sindacato degli affittuari, definisce così gli effetti della nuova Service tax, la tassa che da gennaio fonderà Imu e Tares. E trova subito una sponda dell’associazione studenti fuori sede, altrettanto allarmata. «Altro che piano casa, questo sembra un piano sfratti», tuona il segretario nazionale Ui, Walter De Cesaris. «Stimiamo una stangata media da mille euro per ogni inquilino a partire dal prossimo anno», calcola. La sua tesi è che «la maggior parte degli oneri della tassa saranno a carico di chi è in affitto». (altro…)

Read Full Post »

Scenari di guerra

Fallisce l’ultima riunione all’Onu. Ma Washington insiste: Assad va punito
La crisi.

NEW YORK —Il Parlamento inglese questa volta non ci sta, le ferite delle bugie sull’Iraq sono ancora troppo recenti, le domande senza risposta sulla Siria troppo numerose e i rischi troppo grandi, così arriva il voto contrario 285 contro 272 che dice no alla mozione presentata dal governo per ottenere un via libera all’intervento. Un colpo durissimo per il primo ministro David Cameron che si affretta a dichiarare: «Mi è chiaro che la Camera e il popolo britannico sono contro un’azione militare e io mi atterrò alla loro decisione». Per Washington un «vero tradimento», come lo definiscono alcuni diplomatici, uno stop inaspettato che ingarbuglia ancora di più i piani di Obama, sempre più isolato sulla linea del fronte. La reazione non si fa attendere, New York Times e Cnn, rivelano che il presidente americano avrebbe deciso di agire anche da solo, senza la copertura delle Nazioni Unite e con un’alleanza ormai striminzita. (altro…)

Read Full Post »

I numeri della GiuntaLa polemica
Sale la tensione nella maggioranza. Casson: “In camera di consiglio ci porteremo panini e bibite”.

ROMA— Cambiano i toni, ma la sostanza è la stessa: il Pd non voti la decadenza di Berlusconi. Questa volta è il vice premier Alfano che a nome del Pdl blandisce i Democratici: «Facciamo un invito al Pd senza protervia e arroganza… riflettete, approfondite, la decadenza di Berlusconi non è un atto dovuto, ma una decisione, i Democratici si spoglino dell’abito di chi per 20 anni ha combattuto Berlusconi come il peggior nemico », è l’appello lanciato in un’intervista al
Tg5, nel giorno in cui le motivazioni della sentenza della Cassazione non lasciano dubbi sulle responsabilità del tycoon Berlusconi. (altro…)

Read Full Post »

Incessanti tentativiA Roma incontro con Gianni Letta. Ma è pronto alla crisi.

Il retroscena.

UN’OPERAZIONE «studiata a tavolino» con cui i magistrati dell’Alta corte avrebbero inteso condizionare il voto della giunta delle immunità di palazzo Madama, facendo un falò di eventuali aperture in arrivo dal centrosinistra (sulla scia di Luciano Violante). Sul sospetto di un “timing” ostile gioca anche la coincidenza con la decisione del Consiglio dei ministri di cancellare l’imposta sugli immobili. «Hanno voluto sfregiare la mia immagine per sporcare il successo che abbiamo strappato sull’Imu », si è lamentato in privato Berlusconi, inferocito per quelle 208 pagine in cui lo si descrive come un delinquente. Anche per questo il Cavaliere, benché stia lasciando alle colombe l’illusione di una via d’uscita morbida, ha in testa ormai un pensiero fisso: le elezioni. Forte anche dell’ultimo sondaggio di Alessandra Ghisleri che ha quotato il centrodestra avanti di due punti sul centrosinistra. E prima dell’eliminazione dell’Imu. (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »