Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘antonio padellaro’

Leggo che l’evento clou delle “Giornate dell’Ottimismo” del Foglio, prossimamente a Firenze, saranno due “dialoghi”: uno con Matteo Renzi e l’altro con Silvio Berlusconi. E subito mi sento Giorgio Gaber che nel Conformista cantava: “Io sono un uomo nuovo e con le donne c’ho un rapporto straordinario sono femminista sono disponibile e ottimista europeista”. (altro…)

Read Full Post »

Giuro, mi si è aperto il cuore quando ho letto sul Fatto il sondaggio che attribuisce alla sinistra unita percentuali fino al 16 per cento dei consensi alle prossime elezioni. Da quando ho il diritto di voto, alle Politiche ho (quasi) sempre scelto la sinistra del centrosinistra, anche se qualche volta turandomi il naso. Ho invidiato Bernie Sanders agli elettori americani e perfino Jeremy Corbyn a quelli inglesi, non certo perché trovi convincenti nel 2017 certe ricette vetero-socialiste. Mi affascina l’esistenza di leader autorevoli e riconosciuti che sanno parlare alla testa e al cuore della gente. Persone, come si dice, autentiche e meglio ancora se lungamente stagionate dall’età e dalle utopie. (altro…)

Read Full Post »

“In questi anni ho imparato una cosa: che i nostri lettori sono più intelligenti di noi”. L’eccellente ammissione di un direttore del Washington Post (riferita in un convegno sulla crisi della carta dal direttore della Stampa, Maurizio Molinari) si addice abbastanza bene anche al rapporto tra eletti ed elettori, così come si va configurando alla luce delle ultime elezioni. Con la differenza che nel pianeta della politica i primi (gli eletti) proseguono per ragioni misteriose ad agire e a pensare come se i secondi (gli elettori) avessero eternamente l’anello al naso: una sorta di popolo bue da conquistare e manipolare mostrando loro collanine (false) e specchietti. (altro…)

Read Full Post »

“Primarie, il 75% sta con Renzi, Orlando fermo al 19%, Emiliano al 7” (La Stampa).

Dico subito che se votassi alle primarie del Pd, voterei per Michele Emiliano. Non vivo a Bari e quindi non mi azzardo a scrivere su ciò che non conosco, ma osservo che se dopo essere stato per dieci anni il sindaco di una città così importante e difficile, Emiliano dopo è riuscito a farsi eleggere governatore della Regione Puglia con il 47% dei voti, vuol dire che ha saputo conquistare con merito e conservare la fiducia di tante persone. Aggiungo che non sono il solo a simpatizzare con una certa sua autenticità da uomo del Sud che egli trasmette istintivamente anche grazie alla mole da Bud Spencer del Tavoliere. Bene, adesso, dopo tanti complimenti, vi chiederete dove voglio arrivare. (altro…)

Read Full Post »

Ho brindato con gioia insieme a Eugenio Scalfari che sull’ultimo numero de l’Espresso celebra il glorioso e sempreverde settimanale nel quale ho lavorato felicemente dieci anni sotto la geniale direzione di Claudio Rinaldi. E dunque, scrive il Fondatore “un sorso di sciampagna lo berrò questa domenica con tutti i nostri giornalisti, segretarie, commessi, e soprattutto lettori”. Per poi aggiungere: “Siete la parte più consapevole e responsabile, la migliore di questo Paese”. (altro…)

Read Full Post »

poliziotti

Nel Paese del tempo perduto la legge fondamentale non è la Costituzione ma il decreto Milleproroghe. Infatti serve a poco interrogarsi sul perché il governo abbia fatto l’accordo con i tassisti dopo e non prima le cinque giornate di scioperi, bombe carta e tirapugni, se non si ha ben chiaro lo spirito del gioco di ruolo in corso. Io, dice lo Stato al cittadino tassista (o creditore della Pubblica amministrazione o parte civile in un processo o in lista per una tac), lasciando marcire il tuo problema ho rubato il tuo tempo: tu vieni pure a riprenderlo se ne sei capace. (altro…)

Read Full Post »

rattiVirginia Raggi deve cercare di restare al suo posto anche se ormai, purtroppo, non dipende più solo da lei. Non può abbandonare da un giorno all’altro il Campidoglio innanzitutto per rispetto dei 770 mila cittadini che l’hanno votata proprio per fronteggiare lo sfacelo ereditato dalle precedenti gestioni di destra e di sinistra. Perché comunque dopo l’approvazione del bilancio la macchina comunale può finalmente muoversi, deliberando nella trasparenza le gare e gli appalti indispensabili per restituire un minimo di vivibilità alla Capitale. Perché gettando la spugna il M5S certificherebbe il proprio clamoroso fallimento come forza di governo. (altro…)

Read Full Post »

doposci

Matteo Salvini con i doposci a Otto e mezzo, bufera su Twitter: sciacallo.

Se proprio vogliamo insistere sulla metafora zoologica, più che uno sciacallo Matteo Salvini è un allocco. Perché nel paragonarlo al mammifero che si nutre dei resti dei cadaveri, quando “contrappone le disgrazie dei terremotati ai presunti agi e conforti degli infelici immigrati” (Repubblica) si sottintende che dal pasto nauseabondo egli ricavi preziose proteine elettorali. Mentre come sappiamo le goffe calzature inquadrate dai bravi operatori di La 7 lo hanno, al contrario, esposto al pubblico ludibrio, come era del resto inevitabile. (altro…)

Read Full Post »

“Fuori i nomi dei primi 100 grandi insolventi debitori di Mps e delle banche che sono state salvate dallo Stato con i soldi di tutti gli italiani”.

Idea eccellente, proposta da applausi, ecco finalmente un uomo del fare, che non teme imbroglioni e profittatori, che dà il giusto valore etico al pubblico denaro, che in qualche modo si fa vindice delle migliaia di risparmiatori senza più risparmi inghiottiti dal buco nero dei dissesti bancari. Bene. Bravo. Bis. (altro…)

Read Full Post »

mattarella

Di sicuro ciò che ha detto il presidente della Repubblica non sarà piaciuto all’ex premier in vacanza sulle nevi di Ortisei e forse gli avrà fatto andare di traverso tutto il classico cenone.

Poco più di un quarto d’ora per liquidare bruscamente quasi tre anni di governo Renzi, mai nominato ma continuamente evocato nella rappresentazione di un paese più fermo che mai, privo di una ripresa economica accettabile, nella tenaglia della disoccupazione e con i giovani abbandonati al loro destino, che quando costretti a fuggire all’estero “meritano sostegno e rispetto” e non le derisioni alla Poletti (parole che con altre sensibilità avrebbero già portato alle dimissioni del ministro). Da sempre, la sera del 31 dicembre, il messaggio del capo dello Stato viene commentato dalle varie forze politiche con i consueti salamelecchi e come fa più comodo. (altro…)

Read Full Post »

voto

Ha fatto tutto lui, il grande antipatico.

“Non credevo che potessero odiarmi così tanto”, avrebbe detto Matteo Renzi ai suoi nell’ora più cupa della sconfitta, stando a un’attenta cronaca di Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera. “Un odio distillato, purissimo”, ma non degli italiani bensì dei suoi nemici nel Pd, avrebbe tenuto a precisare. E qui l’ex premier sbaglia di grosso perché nel serbatoio degli oltre 19 milioni di No forse di odio (sentimento privato e personale) ce n’è quanto basta mentre nei suoi riguardi di vera antipatia (che è un atteggiamento sociale) glielo garantiamo, ce n’è a fiumi. (altro…)

Read Full Post »

renzi-no

Il No venuto dal popolo italiano, forte e chiaro, che ha sbaragliato il tentativo di Matteo Renzi di rottamare la Costituzione della Repubblica ricorda un’altra vittoria del No, quella contro il referendum democristiano del 1974 sull’abrogazione del divorzio che il vecchio Pietro Nenni commentò con parole divenute famose: hanno voluto contarsi, hanno perso. La stessa illusione che ha perduto domenica 4 dicembre 2016 l’ambizioso politico fiorentino, che tra le sue qualità non ha quella della prudenza visto che come un giocatore d’azzardo al tavolo da poker da tre anni a questa parte non ha fatto altro che raddoppiare la posta: dalle primarie del Pd all’occupazione del Nazareno alla conquista di palazzo Chigi. (altro…)

Read Full Post »

trumpDagli Usa al “Foglio” – Il neopresidente sdogana il machismo, qui non pare vero.

Alle nove (ora italiana) del 9 novembre 2016, Donald Trump appena proclamato presidente degli Stati Uniti ha emanato, senza saperlo, il suo primo decreto detto del Rutto Libero. Anche se non si tratta (ancora) di un atto scritto, fermare il corso della storia non si può e non si deve. Infatti, che il giorno della liberazione dal politicamente corretto coincida con la presa di potere di colui che ha fatto dell’offesa contro donne, neri, gay e disabili la sua cifra politica fa ormai parte integrante (e trionfante, diciamolo) dello spirito del nostro tempo. (altro…)

Read Full Post »

Ogni tanto ieri alla Leopolda inquadravano un dipinto di Velasquez o forse di Goya anche se in posa non c’era la famiglia di Carlo IV bensì i familiari di Matteo Primo, con la corte al completo (Boschi, Moretti eccetera). Mancava solo il levriero. Mirabile tableau vivent dove spiccava il profilo severo di Massimo Recalcati psicanalista che poco prima aveva suscitato l’entusiasmo dei pazienti accusando i “paternalisti impotenti” (ahi ahi) di “volere uccidere Matteo nella culla”, con un rovesciamento edipico apprezzato da affermati studiosi come Alfano e Verdini. Non fraintendete, il Professore che sulle pagine di Repubblica aveva già diagnosticato agli oppositori del Sì “una sindrome livorosa patologica” è stato convocato a palazzo in qualità di medico curante. (altro…)

Read Full Post »

L’Italia del No deve essere sommamente grata a Barack Obama che con quattro semplici paroline: “Renzi resti comunque vada” ha cancellato, speriamo definitivamente, la colossale psicofesseria del “Salto nel buio”, secondo cui l’eventuale sconfitta del Sì al referendum getterà il Paese negli oscuri abissi dell’ignoto, spazzando via governo e premier, creando un pericoloso vuoto di potere: una sorta di 8 settembre della democrazia con populisti e loro degni compari a gozzovigliare sulle macerie della Riforma costituzionale, della Stabilità e dunque della Repubblica. (altro…)

Read Full Post »

“Caos Giunta Raggi”: da un mese è il titolo fisso diSky Tg 24, alimentato ogni giorno dal rifiuto di qualche assessore vero o presunto, con l’ultimo no giunto ieri da Salvatore Tutino. Il caos nelle antiche cosmologie greche è “lo stato di completo disordine degli elementi materiali preesistente alla formazione dell’universo ordinato” (Sabatini Coletti). Nella lingua parlata è sinonimo di disordine, confusione, trambusto. Ma noi non facciamo sconti e proponiamo a Sky qualcosa di più tosto, tipo: “Gran Casino Giunta Raggi”. Poi, se si vuole argomentare, ecco una serie di varianti: Virginia Raggi, la bella addormentata. Grillo, il comico finale. (altro…)

Read Full Post »

D’accordo, concentrarsi su un piatto di bucatini mentre il presidente del Coni stanco di aspettare se ne va irritato è una mancanza di rispetto istituzionale (anche se la sindaca giura che stava sulle scale). Però, le pur giuste forme di cortesia istituzionale non siano, per favore, il solito alibi per occultare la vera sostanza della questione. Infatti, l’incontro in Campidoglio con Giovanni Malagò sarebbe potuto durare cinque minuti o cinque ore o cinque giorni, ma il no di Virginia Raggi alla candidatura olimpica di Roma non si sarebbe spostato di un millimetro. (altro…)

Read Full Post »

Siamo seri, non è che adesso masse di elettori italiani si convinceranno a votare Sì al prossimo referendum costituzionale solo perché l’ambasciatore americano John Phillips ha detto che “se vince il No l’Italia fa un passo indietro”. Figuriamoci, il monito sembra più che altro un gentile cadeau per Matteo Renzi, alla vigilia del cambio della guardia alla Casa Bianca e del probabile arrivederci Roma del diplomatico nominato da Obama. Purtuttavia, l’uscita di Phillips appare vintage come i telefoni a gettone e i dischi in vinile per almeno due motivi. Quando s’intromettevano negli affari dei Paesi “amici” gli ambasciatori Usa di una volta, in genere per fare prima, organizzavano un golpe o se proprio non potevano farne a meno una bella guerra, tipo Vietnam. Sempre in un’altra epoca, se l’Amerikano la faceva fuori dal vaso, la sinistra illuminava le piazze bruciando le bandiere a stelle e strisce e gridando yankee go home. Mentre la destra invocava l’intervento della Celere a difesa del grande alleato. (altro…)

Read Full Post »

Come altri 770mila romani il 19 giugno scorso ho votato per Virginia Raggi sindaco. Questo al ballottaggio perché al primo turno avevo scelto Alfio Marchini pensando che un manager fosse più adatto a governare quel casino in bancarotta della Capitale, ridotta così (non dimentichiamolo) dai devastatori della destra e del Pd. Anche il profilo politico libertario e perbene di Roberto Giachetti non mi dispiaceva ma poi ho deciso per il nuovo che avanza o che forse avanzava. (altro…)

Read Full Post »

La scuola crollata: quei lavori sballati puzzano di mafia.

Il Fatto Quotidiano

Terremoto, l’accusa del procuratore: “Palazzi con più sabbia che cemento”.

Repubblica

C’è il solito fascicolo, certo, aperto dalla magistratura per “disastro colposo” ma sembra un atto dovuto più che idee sui colpevoli. E per fortuna, a differenza del terremoto abruzzese, nessun ciarlatano a sollevare idee complottiste o idiozie sulla prevedibilità dei terremoti. Davvero una bella Italia.

Il Foglio

Evviva, dalla fucina fiammeggiante del terremoto, dalle viscere sconvolte dell’Appennino centrale è nato un uomo nuovo, un italiano nuovo. Esso ancora ricoperto di lanugine vulcanica si aggira tra morti e rovine magnificando il rinnovato spirito nazionale che subisce la catastrofe con silente dignità senza proferire verbo contro costruttori criminali e amministratori ladri (uffa che pizza che noia). Anzi, accettando serenamente (e virilmente) crolli, devastazioni e stragi come l’effetto inevitabile, imprevedibile, inesorabile delle forze primordiali della natura. Ovvero: porta pazienza che ci vuoi fare? (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »