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Archive for ottobre 2013

«La trasparenza porta a una nuova forma di fascismo, moderno e diverso», dice Claudio Velardi; e poi: «La trasparenza la vogliono i khomeinisti, i pasdaran»; infine, sui famosi 101 del Pd che segretamente impallinarono Prodi: «Hanno semplicemente espresso una loro posizione politica legittima».

Non credo di essere un ‘khomeinista’ o un ‘pasdaran’, ma sono convinto che Velardi sia molto sulla strada sbagliata.

Così come secondo me lo è anche il mio amico e collega Tommaso Cerno, che nel suo blog conia il termine “trasparentismo”: suppongo in senso non propriamente elogiativo, così come “giustizialista” viene talvolta definito chi ritiene che la legge debba essere uguale per tutti. (altro…)

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servizio pubblico

Votare oh oh” è il titolo della nuova puntata di Servizio Pubblico, il programma diMichele Santoro in onda giovedì alle 21.10 su La7 e in diretta streaming sui lfattoquotidiano.it

Vittorio Feltri propone un’alleanza tra Beppe Grillo e Silvio Berlusconi contro l’euro: si tratta di fantapolitica oppure come sostiene Feltri esiste già un asse politico tra Berlusconi e Grillo che punta a far cadere il Governo Letta per andare al voto anticipato? E che effetti avrebbe una tornata elettorale anticipata, non tanto sulle vicende interne ai partiti ma per l’economia e lo stato di salute del Paese? Ed ancora: andare alle elezioni con il Porcellum sarebbe una soluzione o un modo di soffiare sul fuoco dell’Italia e dei suoi problemi? (altro…)

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DavigoPiercamillo Davigo Giustizia al capolinea.

Normalmente, quando si chiedono lumi ai tecnici, questi tendono a farla piuttosto difficile. Non Piercamillo Davigo, consigliere di Cassazione e già pm del pool Mani Pulite, un magistrato con la passione per gli esempi. E per le frasi concise, tipo questa: “In Italia delinquere conviene”.

Dottor Davigo è d’accordo con l’idea di fare un indulto o un’amnistia o, in un’orgia perdonista, addirittura entrambi?

Il solo effetto annuncio, a prescindere dalla realizzazione, è dannoso perché fa calare il ricorso ai riti alternativi e quindi allunga i tempi della giustizia. In un Paese dove in cinquant’anni ci sono stati 35 provvedimenti tra amnistia e indulto, chi vuole che patteggi, se aspettando, può arrivare un atto di clemenza?  (altro…)

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I numeri

Manovra da riscrivere e rispunta la tassa sulle rendite.

ROMA— Parte l’operazione-riscrittura per la legge di Stabilità 2014. Con più di un rischio. Nel giro di due settimane dal varo, avvenuto martedì 15 ottobre, violente picconate si sono abbattute alla base dei pilastri che sorreggono l’impianto del provvedimento. Il cuneo fiscale è stato accusato di elargire il costo di una pizza mensile, la nuova tassa sulla casa di costare più della vituperata Imu, la reindicizzazione delle pensioni di essere più penalizzante del sistema precedente, i tagli agli statali di risultare troppo pesanti. Si chiedono modifiche, ma il ministro dell’Economia Saccomanni, dopo caute aperture, ora si prepara ad affrontare un duro braccio di ferro. (altro…)

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PDCuperlo: spirale da fermare. Gentiloni: Renzi porrà rimedio
Il Partito democratico.

TESSERAMENTI gonfiati, equilibri decisi da pattuglie di stranieri appena iscritti al partito, congressi azzerati. La battaglia per la conquista del Pd è anche questo, uno scontro all’ultimo sangue macchiato — in alcuni casi — dal sospetto di congressi locali taroccati. Una sfida che si arricchisce, ora dopo ora, di nuovi casi imbarazzanti. I candidati, per adesso, preferiscono maneggiare con cura il tema.
Gianni Cuperlo, ad esempio: «Polemiche tra candidati? Assolutamente da evitare. Anzi, fermiamo questo processo o danneggiamo il partito e perdiamo credibilità. Sono pronto a prendere pubblicamente posizione. Insieme agli altri candidati? Non ho nessun problema a farlo». (altro…)

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AlitaliaROTTERDAM, UNA GROSSA AGENZIA DI VIAGGI OLANDESE USATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA METTE IN GUARDIA I CLIENTI.

Il governo Letta e il presidente Roberto Colaninno possono sgolarsi a rassicurare, a spiegare che l’arrivo delle Poste nel capitale è una brillante mossa tattica per piegare Air France. Ma chi deve comprare i biglietti aerei di Alitalia proprio non si fida. Una email che il Fatto Quotidiano ha potuto leggere, riassume la situazione molto meglio di qualunque cifra di bilancio o rapporto degli analisti.

L’AGENZIA DI VIAGGI olandese VCK, un colosso di Amsterdam alla quale si appoggia perfino la Commissione europea per molti viaggi. Chi chiede a VCK di volare da Roma a Bruxelles riceve via email questa avvertenza: “È possibile prenotare, ma visto che Alitalia ha problemi economici siamo costretti ad avvertire i nostri passeggeri che se la compagnia aerea Alitalia dovesse andare in bancarotta, VCK non rimborserà nulla della somma versata per la prenotazione”. Il temerario viaggiatore può chiedere comunque un volo con la sigla AZ, cioè operato dal-l’Alitalia, e VCK lo prenota. Ma c’è un pizzico di brivido. (altro…)

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Vauro

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Ilva

Concorso in concussione. La frase incriminata: “Quelli dell’Agenzia per l’ambiente hanno rotto”.

La replica del governatore “Mi sono battuto per la fabbrica”.

TARANTO— Una telefonata del governatore al pr della famiglia, Girolamo Archinà: «State tranquilli, non è che mi sono scordato. Volevo dirglielo perché poteva chiamare Riva e dirgli che il presidente non si è defilato (…) Però lei lo sa, io
ho fatto veramente le battaglie e in difesa della vita e della salute». E una mail scritta da Archinà ai suoi superiori nella quale riassumeva l’esito di un incontro avuto alla Regione: «Vendola è imbestialito. Il suo giudizio è che “così com’è, l’Arpa può andare a casa perché hanno rotto…” ». Sono queste le due conversazioni alla base delle accuse che la procura di Taranto muove al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, indagato per concussione aggravata nell’inchiesta sul disastro ambientale causato dallo stabilimento Ilva di Taranto. (altro…)

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Cavaliere dimezzatoCHIUSO A PALAZZO GRAZIOLI RIFIUTA DI RICEVERE I “SUOI” MINISTRI PER PRANZO. ORA LI VUOLE FUORI DAL PARTITO.

L’ennesimo capitolo di quella che Denis Verdini chiama da sempre “la guerra dei vent’anni” si consuma all’ora di pranzo. Quando un Cavaliere incredulo, nonostante i segnali che da ore giungevano dal Senato, ha visto materializzarsi la “ghigliottina” del voto palese. Con Alfano stesso, con Nitto Palma e la Bernini che gli avevano assicurato che la Giunta non avrebbe rotto la consuetudine del voto segreto per una questione tanto delicata come la decadenza da senatore. E invece. A comunicare a Berlusconi l’ultima sconfitta politica di un periodo nero che non sembra aver fine è stato Paolo Bonaiuti. Ma a quel punto il Cavaliere è sbottato mandando all’aria un pranzo con i ministri e lo stesso Alfano: “Non li voglio nemmeno vedere, non ho più nulla da dirgli, mi avevano assicurato che c’erano i numeri per il voto segreto, ne ho abbastanza, voglio pulizia…”.  (altro…)

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GrassoLA GIUNTA DEL REGOLAMENTO HA DECISO: NIENTE SEGRETO. SE NON SI PERDE ALTRO TEMPO LA DECADENZA POTREBBE ANDARE IN AULA A METÀ NOVEMBRE.

Il centro divide, il centro sceglie: la senatrice Linda Lanzillotta, reduce montiana cioè specie in via d’estinzione, spinge la decadenza di Silvio Berlusconi con il voto palese al Senato.

Astenuto il presidente Pietro Grasso, in Giunta per il Regolamento di Palazzo Madama, Lanzillotta è il settimo (decisivo) sì contro i no di berlusconiani, autonomisti e leghisti. La notizia viene battuta mentre il Cavaliere aspetta a pranzo i ministri: informato, preferisce digiunare. E la notizia fa scattare le contromisure di Renato Schifani e Renato Brunetta, che cercano invano il cavillo per ripristinare lo scrutinio segreto e provocare imboscate, franchi tiratori e traditori. Ma il dispositivo ideato dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito democratico riduce al minimo, quasi azzera le speranze dei berlusconiani. E così la truppa del Cavaliere prepara la “guerriglia” contro Grasso, l’unico che potrebbe scongiurare quello che in coro, moderati per Alfano e rabbiosi per Brunetta, definiscono un colpo per la democrazia.  (altro…)

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TosiRiusciamo ad andare in galera o no?”. L’agghiacciante quesito è il fondale perfetto della gara di disumanità che si è tenuta a Verona, dove la sabbia, sì proprio la sabbia, è divenuta elemento qualificante del menu per i bimbi delle scuole pubbliche cittadine. Gli arresti, numerosi e importanti, all’interno dell’agenzia comunale chiamata a provvedere alle mense scolastiche, documentano una tragedia ancora più acuta e definitiva. Nella nostra testa abbiamo memoria di mazzette e di tangenti, gare truccate, limate, file sostituiti, inganni pianificati e perpetrati o anche solo ideati, nella continuità ideale di una devianza costituente, un morbo intraducibile e inestirpabile dell’identità dell’amministrazione pubblica. Il Sud è stato sempre un passo avanti nella gara alla furfanteria, ma in questo caso il Nord (pure leghista) della civile Verona, così tanto propagandata attraverso l’immagine del pragmatico sindaco Tosi, conferma il sospetto che non c’è limite al peggio e non c’è salvezza verso gli abissi.  (altro…)

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A vent’anni dalla morte l’Italia ha dimenticato Fellini, uno dei pochi italiani contemporanei che il mondo ricorda ancora. Non sono stati i vent’anni migliori della nostra storia e neanche della nostra vita. Abbiamo perso colpi dappertutto. Abbiamo perso Fellini e il suo segreto, che poi era il nostro. Le nazioni sono come gli individui, hanno un’indole che non si può impunemente rinnegare troppo a lungo.

Facciamocene una ragione: l’Italia che piace e che gode è quella di Fellini. L’Italia della provincia sterminata, degli artigiani che si lasciano invadere dalla pazzia del talento, l’Italia di Ferrero e di Ferrari, tanto per non cambiare lettera dell’alfabeto. Un’Italia un po’ ingenua, che guarda alla vita come se fosse un sogno e ai sogni come se fossero la vita, ma sa sublimare il suo autoinganno in una forma superiore d’espressione. (altro…)

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the_spy_who_cameNemmeno un maestro del genere, un Feydeau, un Courteline, un Labiche, poteva inventare un vaudeville come il Datagate o una farsa come quella della chiavetta regalata da Putin ai colleghi nell’ultimo G-20 di San Pietroburgo per introdursi nei loro computer con un “cavallo di troia” informatico e spiarli meglio. Uno capirebbe un diamante, un gioiello, un fermacravatta d’oro, un Rolex di platino, cose così: ma una pen-drive? Deve conoscerli davvero bene, Putin, quei barboni dei politici europei per pensare che basti omaggiarli di una pennetta da 3 o 4 euro, o di un cavetto per ricaricare il cellulare, perché quelli si affrettino a infilare la prima nel loro pc e il secondo nel loro telefonino. Poi c’è il caso italiano, che è una farsa nella farsa. Il Corriere raccoglie l’“ira di Letta”, nel senso di Enrico, perché gli altri “grandi” sono stati avvertiti una settimana fa, mentre lui l’hanno “informato solo ieri”. (altro…)

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L’asciutto, dolente racconto delle nuove povertà fatto ieri su questo giornale da Carlo Verdelli dà al fenomeno (numeri alla mano) dimensioni molto più gravi di quanto ci appaia nella vita quotidiana. È una povertà rimossa, occultata dai suoi stessi portatori, vissuta con un pudore che sconfina nel senso di colpa. Alla penuria, alla perdita di ogni conforto e protezione, al senso di totale insicurezza si somma, nei nuovi poveri, una specie di sbalordimento, come se la povertà fosse una malattia rara e soprattutto arcaica che la modernità non prevede. E che per primi considerano imbarazzante. (altro…)

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Nardi

A VERONA APPALTI TRUCCATI NELL’AZIENDA COMUNALE FORNITURE SCADENTI PER RIENTRARE NEL BUDGET MENTRE I FUNZIONARI SI GODONO VACANZE GRATIS.

Iga dà magnar la sabbia… al posto della carne”. Chi avrebbe dovuto mangiare la sabbia sono i bambini delle scuole dell’infanzia di Verona. Chi avrebbe rubato nel loro piatto è Giovanni Bianchi, uno dei nove dirigenti su undici dell’Agec finito agli arresti. L’Agec è l’Azienda comunale che gestisce gli alloggi pubblici, i servizi cimiteriali, le mense scolastiche e le farmacie. Un’azienda con un bilancio di 55 milioni di euro, 800 dipendenti e 5 mila alloggi popolari.

SISTEMA AFFARISTICO

Tutto è partito dagli esposti presentati all’autorità giudiziaria dall’avvocato Michele Croce, ex presidente Agec silurato da Tosi. Per il pm Gennaro Ottaviano, che coordina l’inchiesta, i reati sono pesantissimi, dal peculato alla corruzione, dall’abuso d’ufficio a falsità e turbativa d’asta. Un anno fa il sindaco leghista dichiarava di “non aver mai ricevuto dall’avvocato Croce notizie di reato che documentino illegalità all’interno dell’Agec”. L’avvocato Croce lo smentisce: “Ho inviato al sindaco Flavio Tosi ben 5 comunicazioni dettagliate e 87 allegati dal 31 ottobre 2012 al 5 novembre 2012. Sapeva tutto”.  (altro…)

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Il MoVimento 5 Stelle non ha mai mentito ai cittadini. Ci siamo presentati alle elezioni con 20 punti e un obbiettivo: “Tutti a casa“. Abbiamo mantenuto fede a questi impegni, non abbiamo fatto alleanze con chi ha distrutto il Paese negli ultimi vent’anni. Ieri e oggi ero con i cittadini del M5S in Parlamento. Sono degli eroi. Hanno sommerso la Camera e il Senato di proposte: reddito di cittadinanza, rilancio delle PMI, taglio dell’IRAP. Abbiamo rifiutato 42 milioni di euro di rimborsi elettorali come avevano promesso. Ci siamo dimezzati lo stipendio come ci eravamo impegnati a fare. I partiti si sono coalizzati e hanno bloccato tutte le nostre proposte. Hanno aumentato l’IVA, hanno fatto l’ennesima legge truffa sull’abolizione del finanziamento pubblico, stanno violentando la Costituzione.  (altro…)

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ilva__tarantoUna cinquantina di indagati tra i quali almeno tre società: si è chiusa ieri l’inchiesta per disastro ambientale a carico della dirigenza Ilva di Taranto e del Gruppo Riva. Intanto, con 15 anni di ritardo, solo adesso si inizia a pensare alla bonifica di quei suoli.

Torniamo a parlare di Ilva. Dopo la chiusura di ieri dell’inchiesta, sono 50 gli indagati (tra dirigenti, politici e funzionari) e almeno tre società. Ai loro avvocati difensori e ai rappresentanti legali la Procura della Repubblica di Taranto sta per far recapitare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il reato contestato è disastro ambientale. “I legali di Fabio Riva”, scrive l’Ansa, “ in libertà vigilata a Londra dallo scorso gennaio – hanno intanto chiesto copia delle perizie dell’incidente probatorio conclusosi il 30 marzo 2012”. (altro…)

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Povertà in Italia

Con la cravatta alla Caritas.

Imprenditori travolti dal crac, impiegati rimasti senza lavoro per la crisi: viaggio tra i nuovi poveri che affollano mense e dormitori.

MILANO -ROTOLATO grande e grosso com’era dal posto fisso alla strada, va in giro in scarpe da tennis, come il “barbun” di Jannacci. Come tanti e tante italiane che la crisi sta sbalzando fuori in massa dal treno della vita normale.

Rotolato grande e grosso com’era dal posto fisso alla strada, ci ha lasciato 30 chili, la dignità e anche il portafoglio, rubato una notte nella stazione centrale di Milano, binario laterale. Dentro ci teneva la foto del figlio. «È uguale a me, sputato, peccato non poterglielo far vedere». In compenso, ha conservato il biglietto da visita: Davide Prestifilippo, agente di commercio, salumi e formaggi (in piccolo, anche il numero di partita Iva e cellulare). (altro…)

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PDCuperlo: con me la metà dei votanti. Renzi: contano le primarie
Il Partito democratico

ROMA— «State imbrogliando a Lecce». «Voi avete vinto ad Avellino con 4 congressi locali che non sappiamo dove siano stati celebrati. Nel verbale non c’è scritto». Col tono scherzoso di chi condivide almeno la battaglia per la svolta generazionale, la renziana Simona Bonafè e il cuperliano Matteo Orfini si tirano addosso gli stracci dell’anomalo tesseramento democratico. Iscritti quintuplicati in alcuni circoli, congressi provinciali che saltano per scorrettezze acclarate, le solite denunce sulle file di stranieri (albanesi, romeni, peruviani) folgorati sulla via del Pd a poche settimane dalle primarie e anziani reclutati e pagati dalle squadre concorrenti per votare l’uno o l’altro. Ma dove porteranno i veleni degli iscritti? Per Gianni Cuperlo verso una mutazione genetica della sinistra: «La natura e il profilo del nostro partito sono ispirati all’etica. Che non vedo nel rigonfiamento degli iscritti. È una questione di principio. C’è un segretario, mi aspetto
un suo intervento». (altro…)

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EllekappaIl premier ribadisce: non possiamo intervenire per aiutarlo.

RIENTRA proprio mentre nella giunta per il regolamento gli equilibri si capovolgono e sette senatori contro sei annunciano di schierarsi per il voto palese, quando l’aula dovrà decidere tra qualche settimana sulla sua decadenza.
Le motivazioni dell’appello di Milano sull’interdizione, il no di Palazzo Chigi alla sua proposta di riaprire il capitolo sulla retroattività della legge Severino sono solo gli ultimi tasselli che completano il puzzle dell’accerchiamento di cui si sente vittima. Che diventa anche isolamento politico. «Un accanimento giudiziario incomprensibile e immeritato» come lo definisce lo stesso Silvio Berlusconi commentando quanto sta accadendo con il vicepresidente lombardo Mario Mantovani incontrato ad Arcore assieme ai colleghi piemontese e veneto prima di partire per la Capitale. (altro…)

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