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Archive for aprile 2012

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Se l’obiettivo è trovare subito quei miliardi che servono per non alzare l’IVA, allora anche la strada delle tasse o dei tagli lineari piò andare.
Se invece si vuole riflettere con calma sul come  spendere bene i nostri soldi, allora qualche consiglio.
A cominciare dalle elezioni: come mai in Francia votano in un giorno solo mentre da noi su due giorni e non si accorpano mai referendum con le amministrative (l’anno scorso Maroni ci ha fatto perdere 300 ml di euro)?
Visto che non ci possiamo più permettere questo stato sociale, queste tutele a chi lavora, come mai non tagliamo anche le missioni all’estero?
Perchè non si taglia un pò anche le spese correnti alla Camera e al Senato (le famose agende in pelle umana)?

Poi ci sono i soldi spesi per i caccia F35, i miliardi degli evasori in Svizzera..
E le province: vediamo se questa volta le accorpiamo, ora che lo chiede la BCE.

Da unoenessuno.blogspot.it

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Casini li stoppa: smemorati, Monti deve rimediare agli errori di altri.

Il clima di campagna elettorale fa volare i palloni delle proposte sul fisco, di riduzione ovviamente, sapendo che per il momento ciò non è possibile. Poi il fatto che oggi il governo porta alla luce la spending review del ministro Giarda aggiunge l’illusione che, tagliando le spese, si possa costituire un tesoretto utile ad abbassare le tasse. Tutti sono consapevoli che non sarà possibile, che al massimo si potrà evitare di aumentare l’Iva e centrare il pareggio di bilancio.
Da questo festival anti-tasse si distingue Casini, stupefatto da tutti questi «smemorati che sembrano Alice nel Paese delle meraviglie. In 4-5 mesi ci siamo dimenticati perché Monti ha preso in mano l’Italia, sembra che la pressione fiscale sia colpa sua. Monti invece deve rimediare perché qualcuno prima di lui ha abolito l’Ici e ora c’è l’Imu, perché qualcuno in Europa ha sottoscritto impegni pesantissimi e ora dobbiamo onorarli». (altro…)

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L’aspartame è un dolcificante che si trova nelle caramelle (come quelle per la gola), nei medicinali (come quelli per la tosse, per rendere più gradevole il sapore, nello yougurt, nelle bevande dietetiche.
Chissà quante volte durante il giorno ingeriamo delle piccole dosi di aspartame senza saperlo, perchè sulle confezioni è scritto così in piccolo, senza indicarne né le dosi né la quantità massima ingeribile.
Siccome è così diffuso, uno penserebbe che dietro questa sostanza, scoperta in America casualmente da una ricerca sul cancro, ci siano stati dei controlli e degli studi rigidissimi e imparziali.
Perchè, la salute non ha prezzo, non può essere barattata con i ricchi profitti di un’azienda alimentare. (altro…)

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“Se non ora quando” lancia la manifestazione. Boom di firme all´appello.  Sì di Montezemolo, Pisapia e Salvatores. La Poli Bortone: “Serve una legge ad hoc”  ROMA – Dopo le migliaia di adesioni all´appello, una giornata di mobilitazione nazionale. Continua la battaglia per fermare la violenza sulle donne, per trasferirla dai morbosi dibattiti dei talk show alle sedi dell´iniziativa politica. Per renderla da banale notizia di cronaca a cuore di una trasformazione culturale.

É bastato poco tempo alla rete delle donne “Se non ora quando?” a coinvolgere e convincere. Il movimento che ha promosso l´appello “Mai più complici” sta ora valutando la scadenza di un giorno di mobilitazione. «La data non è stata ancora decisa ma ci sembra necessaria dopo la massiccia adesione al nostro appello, un consenso imprevisto», spiega Francesca Comencini, regista. «Molti hanno firmato, abbiamo scoperto che è un problema molto sentito, e sempre di più anche dagli uomini». La rete delle donne aveva lanciato un appello per spezzare l´assuefazione al “femminicidio”, per non relegare a poche righe – “delitto passionale” “omicidio in famiglia” – la morte di un´altra donna per mano di un uomo. Cinquantaquattro vittime dall´inizio dell´anno, omicidi spacciati per amori sbagliati. Ma le donne non ci stanno. E neanche molti uomini da quello che si può leggere sfogliando le adesioni.  (altro…)

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Partiti in pressing sul governo. Il Pdl difende la sicurezza, il Pd la scuola.  Bersani: “Sono sicuro che Giarda userà il cacciavite con questi meccanismi e non la mazza”.

ROMA – Tagliare sì, ma dove diciamo noi. I partiti vanno all´attacco della spending review del governo prima ancora che sia presentata, questo pomeriggio, in Consiglio dei ministri. Il lavoro di Piero Giarda ha due obiettivi indiscutibili: tentare di evitare il rialzo di due punti di Iva già previsto, che scatenerebbe effetti recessivi difficilmente sostenibili, e consolidare il pareggio di bilancio promesso all´Europa. Quel che resta, potrebbe servire alla tanto agognata crescita.
Sui fini, quindi, nulla da eccepire. Non per niente l´operazione è tenuta d´occhio addirittura dalla Banca centrale europea. Il “monitoring team” di Francoforte raccomanda: «Accorpare le Province sarebbe l´unica vera misura di taglio di costi della politica», e rilancia i capitoli concorrenza e liberalizzazioni, finiti nell´ombra.  (altro…)

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Alla kermesse sul giornalismo il conduttore di “Servizio pubblico” conferma la sua candidatura a Dg (con Freccero presidente) e disegna la sua idea di tv. Ed Enrico Deaglio rilancia il caso Rostagno.

PERUGIA – Fazio e Saviano in prima serata su Raiuno e in seconda battuta la politica affidata a Floris, senza poltrone bianche e campanelli. Celentano che la smette con le prediche e fa il talent-scout e nuove fiction su Falcone e Borsellino. E’ la Rai di Santoro e Freccero nel giorno della loro candidatura ufficiale alla direzione generale e alla presidenza della tv di Stato. La richiesta, con tanto di curricula, viene spedita a Mario Monti a pochi giorni dal pronunciamento della Commissione di Vigilanza sui futuri vertici Rai. Un acuto lanciato nell’ultimo giorno del Festival del Giornalismo di Perugia1, anticipato da una conferenza stampa davanti a una platea molto più giovane dei due aspiranti dirigenti (e forse non del tutto entusiasta nel sentire nomi noti da tempo). Santoro gioca con le battute, a dispetto delle sue origini televisive infila titoli e sommari come nelle giostre medioevali, sogna Bruno Vespa che si sperimenta in un programma innovativo su Raitre (“quello che ha sempre detto di volere”), sostiene che Raiuno è come Villa Serena, prigioniera di se stessa, ma prova a entrare anche nella struttura produttiva e non solo autoriale della Rai, un colosso dai piedi di sabbia, forse il più macroscopico centro di spreco di risorse umane ed economiche del Paese. “La Rai deve avere una struttura orizzontale, non più verticistica. (altro…)

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La follia di una rockstar e i delitti che sconvolgono l´Argentina.  Due anni fa il batterista della band maledetta Callejeros dà fuoco alla moglie. Da allora a Buenos Aires si contano almeno quindici casi simili. Il gruppo di Vazquez era stato già protagonista di una tragedia: un incendio prima di un concerto aveva provocato la morte di 194 persone.

SI IMITANO. Si esaltano, si sentono dannati e onnipotenti. Dispongono della vita e della morte, accendono il fuoco e appiccano il rogo: bruciano le donne. Ragazzine, adolescenti incinte, giovani madri. Fanno come ha fatto il loro eroe, il cantante maledetto del gruppo rock di successo. Anche loro, come lui. Ti do fuoco, ti guardo bruciare. Succede a Buenos Aires, e nessuno ne parla perché non fanno notizia storie così. Delitti domestici, roba ordinaria. Questa è una storia lontana, una storia argentina. Ma è una storia esemplare. Perché mentre di nuovo, in Italia, come un fiume carsico riemerge l´allarme per quello che si chiama femminicidio ed è il frutto del malamore, la trappola assurda e mortale a cui le donne si sottomettono scambiando la violenza e il senso del possesso per amore, laggiù lontano oltre l´oceano una sequenza di roghi ci dice qualcos´altro. (altro…)

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Dopo molti annunci, sta finalmente partendo la spending review. Ottimo se porterà a ridurre sprechi e a razionalizzare le spese. Se si passa dall´analisi della efficienza della spesa a quella delle priorità, tuttavia, le cose sono un po´ più complesse. L´individuazione di che cosa è necessario mantenere, che cosa rafforzare e che cosa si può tagliare, richiede una valutazione delle finalità della spesa stessa. Da questo punto di vista non può non destare preoccupazione il fatto che ancora una volta si guardi alla scuola, già sottoposta a successive, radicali, cure dimagranti, come ad un comparto ove si può ancora operare qualche sostanzioso risparmio. Sono certa che anche qui molte cose possono essere ulteriormente razionalizzate, in particolare per quanto riguarda gli acquisti di arredi e materiali di consumo. (altro…)

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Nelle altre crisi, ancora puntavamo sui nostri vizi come sulle nostre virtù nazionali. Un anno fa, l´ottimismo era il credo dominante. Adesso solo il 10% è soddisfatto.

Il primo maggio, quest´anno, rischia di essere una festa triste per i protagonisti. I lavoratori. Ma anche il lavoro. Come fonte di reddito. Come riferimento dell´identità e come risorsa di promozione sociale. Il lavoro. Principio della Repubblica, sancito dalla Costituzione. Oggi è divenuto incerto. Insieme alla struttura sociale, di cui è base e fondamento.
L´Osservatorio su Capitale Sociale di Demos-Coop, infatti, rileva come oltre metà degli italiani (il 53%) percepisca la posizione sociale della propria famiglia “bassa” o “medio-bassa”. Il che significa: oltre 11 punti in più rispetto a un anno fa. E soprattutto: quasi il doppio rispetto al 2006. Detto in altri termini, in pochi anni, l´Italia è divenuto un Paese di “ultimi”. O, al massimo, di “penultimi”. Dove il 37% delle persone insiste a considerarsi parte della “classe operaia” (e il 15% delle “classi popolari”). Anche se pare che gli operai non esistano più. (altro…)

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Oggi il Consiglio dei ministri si riunisce per affrontare il problema dei tagli alla spesa pubblica. Vedremo che cosa ne verrà fuori. E speriamo che il risultato non siano solo annunci, ulteriori «fasi di studio», impegni futuri, «tavoli tecnici» e approfondimenti vari. Perché una cosa va detta: di «enti inutili», «spending review», sprechi della Pubblica Amministrazione, si parla da decenni, almeno dai tempi di Ugo La Malfa, e di studi settoriali sull’efficienza della macchina amministrativa pubblica se ne contano ormai a bizzeffe.
E il quadro generale è piuttosto chiaro. La spesa pubblica totale, al netto delle pensioni e degli interessi sul debito, ammonta a circa 500 miliardi di euro. (altro…)

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Chissà come sembra interessante il serrato dibattito su politica e antipolitica visto da una baracca italiana, sotto un tetto di lamiera, o nell’umidità di una roulotte posteggiata sul cemento. Magari severi moniti e monologhi apocalittici rimbombano in modo diverso contro le pareti di cartone. Di certo, le pareti di cartone sono aumentate, come le famiglie che ci vivono dentro, oltre 71.000: la disperazione misurata dieci anni fa moltiplicata per tre e pure di più, come ci dice il nuovo censimento. E poi, chi vuole cogliere fior da fiore, può cercare altri indicatori: salari di merda (i più bassi d’Europa), pensioni di merda (le più basse d’Europa), potere d’acquisto falcidiato, diseguaglianza in crescita esponenziale, precarietà di massa. Bene, non saprei l’antipolitica, ma i primi dati del censimento ci danno la fotografia di cos’è – qui e ora – la politica: il gentile mettersi a disposizione del mercato. (altro…)

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Giocattolo nelle mani del ricco vecchietto che le può garantire una vita dorata in cambio di uno spogliarello, o oggetto a disposizione del fidanzato/marito, con lo spauracchio delle botte e delle violenze per gelosia.
Triste il destino delle donne nell’Italia di oggi.

Da unoenessuno.blogspot.it

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Si dice che l’Italia abbia il miglior sistema di controllo sugli alimenti. Forse è vero, ma in ogni caso sarà bene seguire l’inchiesta di questa sera di Report sull’aspartame, il dolcificante più usato dalla nostra industria alimentare. Magari scopriremo, come dopo l’inchiesta sull’uso dei cellulari, che anche questo fa male alla saluto ma noi consumatori non possiamo saperlo per non dare fastidio alle industrie.

“Dolce e’ la vita” di Sabrina Giannini
L’inchiesta, attraverso la storia esemplare dell’additivo più utilizzato nell’alimentazione (l’aspartame, un dolcificante artificiale), mostra le debolezze di un sistema di controllo che non tutela adeguatamente la nostra salute. Infatti le industrie, per inserire nell’alimentazione una nuova sostanza, devono dimostrare a loro spese la sicurezza del prodotto finanziando le ricerche. Un sistema che, tra conflitti di interesse e corruzione, “addolcisce” la vita dell’industria a danno della salute dei consumatori. (altro…)

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L’Italia può recuperare fino a 50 miliardi dai conti degli evasori. L’Europa ha detto sì, basta scuse.

I soldi sono lì, a portata di mano, facili da incassare. E tutti in una volta, senza stare a racimolare un miliardo qua e uno là tra accise sulla benzina e i blitz utili, e spettacolari, come quello di ieri della Guardia di Finanza negli agriturismi in vista del ponte del Primo maggio. Nelle casse delle banche svizzere si stima ci siano almeno 150 miliardi di euro degli evasori italiani e lo Stato potrebbe prendersene fino a 50. Ma al governo non sembrano interessare.
“FULL compliance”, piena conformità. È questa l’espressione che toglie ogni alibi al governo Monti. Nella conferenza stampa di mezzogiorno del 17 aprile il commissario europeo alla Fiscalità, Algirdas Šemeta, spiega ai giornalisti che gli accordi di Gran Bretagna, Germania e Austria con la Svizzera sono compatibili con il diritto comunitario . E quindi nel 2013 produrranno i loro effetti. (altro…)

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Gli effetti delle manovre restrittive aggravano la crisi delle famiglie, del welfare, delle imprese. I famigerati mercati, che un anno fa ci imponevanol’austerità, oggi ci condannano perché nella recessione l’austerità produce autodistruzione. Il dramma è che
non siamo all’accademia ma stiamo parlando della vita delle persone, di povertà crescenti, del futuro dei nostri figli.
Serve una svolta politica. Uno scatto che vinca la rassegnazione. In Italia, ma prima ancora in Europa. Perché è l’Europa la dimensione che può riscattare questa politica inefficace e screditata. Speriamo che domenica prossima i francesi eleggano Hollande, avviando così una nuova stagione dopo il dominio del centrodestra. Intanto il muro del «pensiero unico» liberista – in base al quale abbiamo tentato di curare come una crisi del debito pubblico quella che invece era una crisi degli squilibri europei e della mancata integrazione – si sta lesionando. Gli stessi economisti, le stesse organizzazioni internazionali, le stesse cancellerie che ne hanno fatto un mantra, ora cominciano ad ammettere che la vera priorità è la crescita, e persino che il rigore da solo la rende impossibile. (altro…)

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Il centro invaso dalle biciclette. Una festa per chiedere “più sicurezza e una città a misura di chi pedala”. Il flash mob: tutti stesi a terra per ricordare i troppi ciclisti vittime della strada. L’appello ad Alemanno: “Vai a lavorare in bici”. In corteo fino a San Pietro.

Le biciclette hanno invaso Roma. In via dei Fori Imperiali erano tantissime e di ogni forma e colore. I manifestanti che affollano la strada che collega il Colosseo a Piazza Venezia hanno chiesto più sicurezza sulle strade. Dal palco montato in via dei Fori Imperiali uno degli organizzatori ha detto: “Mi chiedono quanti siamo. Non ci crederete ma manca un persona per fare 50 mila. Manca una sola persona, dove è?”. I partecipanti si sono poi sdraiati per terra insieme alle loro bici e per un minuto hanno fatto silenzio in memoria di tutti i ciclisti vittime della strada. Si sono rialzati con la voce di un bambino che dal palco ha detto: “L’Italia cambia strada”.   (altro…)

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