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Archive for novembre 2012

Vauro

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Di crosta e di potere ha parlato il presidente Monti, in un suo intervento. La crosta del potere, che la politica, la buona politica si intende, non riuscirà forse a erodere: le lobby, le massonerie, la burocrazia di stato. Come a dire che le primarie, le discussioni, sono poca cosa:
“Io mi auguro che le imminenti elezioni- dice Monti- siano l’occasione per un dibattito comprensibile non solo sulle leadership, che hanno qualcosa di invincibilmente interessante perche’ sono agonistiche, e riguardano la competizione, che si tratti di primarie o di illazioni su chi guidera’ le sfide elettorali. Ma questa- aggiunge il presidente del consiglio italiano- e’ la crosta. Quello che conta e’ cosa si fara’ con il potere grande che deriva dalle elezioni. Io spero che emerga sempre piu’ questo nel dibattito”.  (altro…)

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Il Papa e Monti.TUTTI I PROVVEDIMENTI CON CUI IL PREMIER CONSOLIDA I SUOI RAPPORTI CON LE GERARCHIE.

Familiarità”. “Grande stima”. “Rispetto”. Dalle parti del soglio di Pietro difficilmente si esprimono così su un politico italiano, specialmente se è un laico in odor di massoneria come Mario Monti. Eppure il rapporto tra il premier e Benedetto XVI, in Vaticano, lo raccontano proprio con quegli aggettivi: d’altronde sette incontri (e qualche telefonata) in un solo anno non sono affatto pochi, per non parlare del fatto che le due udienze private, una in piena estate a Castel Gandolfo, sono state assai “più lunghe dell’usuale”. Per Joseph Ratzinger, infatti, l’arrivo del preside della Bocconi a palazzo Chigi è stata una benedizione: nonostante la Cei dell’epoca fosse una dei suoi sponsor forti, il Pontefice non ha mai amato Silvio Berlusconi e, soprattutto, la pessima pubblicità attirata sul Vaticano da bunga bunga e amenità simili. (altro…)

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UNA mano saggia ha riacciuffato, all’ultimo minuto, i responsabili della politica estera italiana sul punto di commettere un errore, dovuto a un antico, inguaribile vizio: l’ambiguità. Ambigua sarebbe stata infatti l’astensione all’ Assemblea generale dell’Onu.
DOVE era all’ordine del giorno la mozione palestinese. L’astensione era stata decisa, sia pure tra mille esitazioni, e comunque data per quasi certa alla Farnesina, fino alla vigilia del voto. Prima di diventare definitiva la decisione è per fortuna rimbalzata da un palazzo romano all’altro: e a conclusione del percorso l’astensione si è trasformata in un dignitoso «sì » alla richiesta di promuovere la Palestina da semplice osservatore a Stato osservatore, presso le Nazioni Unite. Non pochi diplomatici attribuiscono la salutare correzione al Quirinale. (altro…)

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Conosco chi voterà Bersani perché preferisce la persona, ma spera che sia Renzi a vincere. E conosco chi voterà Renzi perché è attratto dall’energia dell’età e dal fascino della novità, ma ha il terrore che se vince il sindaco di Firenze non sarà “la vecchia nomenklatura” a essere rottamata, ma il prezioso Dna socialista e umanitarista che è il sale della sinistra passata, presente e futura, e che Bersani incarna. Poi c’è il mio amico G. che mi ha chiesto: “E’ grave se cerco di imbrogliare e vado a votare per tutti e due?”. Mi tratta come se fossi un proboviro, ormai ho quasi l’età. (altro…)

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Come Bertoldo che non riusciva mai a trovare l’albero a cui impiccarsi, il Senato ha rinviato a martedì il voto di fiducia sul decreto che taglia i costi della politica, a causa di uno sciopero dei treni. Sono venuto a capo per consentirvi di smaltire l’incredulità. Martedì cosa si inventeranno, un’indigestione di cozze collettiva? Oltretutto pare che la storia dello sciopero sia una scusa raffazzonata lì per lì, pur di nascondere i dissidi interni ai partiti e giustificare la più politica di tutte le arti: il rinvio. Ma come fanno a non capire che qualunque verità risulterebbe meno fastidiosa di quella penosa bugia? (altro…)

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NatangeloMa che gli han fatto, a Renzi, l’altra sera?  L’hanno ipnotizzato? Imbottito di bromuro?  Già l’ambiente, gli studi di Rai1, conciliava  il sonno. Già il format delle domande  uguali per tutti, concordate con i rispettivi  staff, ricordava più la Bulgaria che l’America.  Per non parlare di quelle “preparate dalla redazione  del Tg1” e dai suoi acuti aficionados  (Palestina, Afghanistan, mancava solo il Sahara  Occidentale): da tagliarsi le vene. Già le due  claque che applaudivano qualunque banalità  suonavano fasulle. Ci si aspettava che il sindaco  di Firenze, dovendo recuperare terreno  soprattutto tra i vendoliani, desse qualche segnale di vita attaccando la mummia di Bersani. Non aveva, per sua fortuna, che l’imbarazzo della scelta. Gli sarebbe bastato, visto  che dà del tu a Obama (all’insaputa del medesimo),  copiare dalle primarie Usa: Biden  fece nero Barak, prima di diventare il suo vice  alla Casa Bianca. (altro…)

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Weekend lungoSTOP DEI BUS A ROMA, I PARTITI TROVANO LA SCUSA PER RINVIARE LA CONVERSIONE DEL DECRETO SUI COSTI DELLA POLITICA. C’È TEMPO FINO AL 9 DICEMBRE O DECADE.

Slitta tutto in Senato, pure tempo e buon gusto. Slitta il decreto Sviluppo, che resta in commissione fino a lunedì, slitta quello sui costi della politica negli enti locali, su cui si doveva votare la fiducia alle 18 di ieri e invece rimarrà a bivaccare nell’aula deserta fino a martedì. I senatori sostengono che c’entra la politica, che è la ribellione al governo che non ha rispettato il lavoro delle commissioni di merito. Ma tra le motivazioni portate dalla Lega nella riunione dei capigruppo di palazzo Madama per chiedere il rinvio c’è nientemeno che “lo sciopero dei trasporti”. Spiegazione: se la fiducia si fosse votata nella serata di ieri, il Senato si sarebbe dovuto riunire anche domani per gli ordini del giorno e il voto finale sul provvedimento. (altro…)

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SI CHIAMA Aia l’«Autorizzazione integrata ambientale», sicché ieri sera era inevitabile commentare che il governo avesse menato il can per l’Aia. Che cosa sia il decreto sull’uva annunciato per oggi, ancora ieri il governo non ha saputo spiegarlo a sindacalisti, amministratori e parlamentari convocati a Roma, e forse nemmeno a se stesso. Sono al­meno due le cose declive che restano oscure.  A chi sarà affidata la gestione e il controllo dell’azienda “dissequestrata” d’autorità (dubbia), e da dove verranno i soldi necessari a ottemperare alle prescrizioni di magistrati e periti che il governo stesso dichiara di voler seguire alla lettera. (altro…)

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“In Finlandia i cittadini possono votare leggi di iniziativa popolare tramite il web. Un’idea in accordo con il Governo. Vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce. Legalizzare l’eutanasia. Proibire il consumo di energy drink ai minori di 16 anni. Permettere ai ciclisti di circolare in entrambi i sensi di marcia anche sulle strade a senso unico. Sono solo alcune delle oltre 300 proposte pubblicate in appena pochi mesi sul sito “Avoin ministerio” (“Ministero aperto“), neonata piattaforma (attiva dall’inizio di ottobre) che, in Finlandia, permette a chiunque di pubblicare un’idea e, grazie all’aiuto di legali ed esperti (tutti volontari), di trasformarla in una proposta di legge vera e propria: servono almeno 50.000 firme di cittadini (da raccogliere entro sei mesi online o in modo tradizionale) per farla poi arrivare in Parlamento, che avrà l’obbligo di votarla. In Finlandia ci hanno superato alla grande…”

Di ENZO D., BARI da beppegrillo.it del 29/11/2012.

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Sesta puntata questa sera, giovedì 29 novembre, con il talk condotto da Michele Santoro in prima serata su La7 e in streaming sul web, Servizio Pubblico. In diretta dagli studi di Cinecittà si parlerà di politica, attualità ed economia, tra la stretta finale delle primarie del centrosinistra con il ballottaggio alle urne tra Bersani e Renzi (ospite in studio stasera) e il Pdl che deve riformarsi e fare i conti con gli errori recenti e il suo futuro politico (con o senza Berlusconi leader?).  (altro…)

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IL GOVERNO contro l’Europa. Ha aspettato l’ultimo giorno utile. In silenzio, senza annunci, ha presentato ricorso direttamente in Francia contro la sentenza della Corte europea di Strasburgo. Quella sentenza che il 28 agosto ha condannato l’Italia «per violazione del rispetto della vita familiare», bocciando all’unanimità la legge 40 perché incoerente dal punto di vista legislativo.
INCOERENTE poiché consente l’aborto a chi ha malattie genetiche come la fibrosi cistica, ma non l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita e la diagnosi preimpianto che avrebbero evitato questo trauma. Una sentenza europea che dopo le tante italiane, Corte costituzionale compresa, confermava la legittimità della diagnosi preimpianto e che condannava lo Stato a pagare 15 mila euro di danni morali alla coppia malata. (altro…)

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Ecco l’ultimo messaggio del governo. Costa troppo la salute, ovvero il Sistema sanitario nazionale. Costa troppo il sistema previdenziale, cioè le pensioni. Costa troppo un Paese che invecchia. Costano troppo le malattie di tutte le disabilità. Ci sono due strade per parlarne. Una è di constatare lo strano modo di operare del governo, che calcola insieme cose e persone, senza badare al disordine logico e allo squilibrio morale. E produce decisioni che sconvolgono l’equilibrio sociale senza smuovere di un millimetro la distanza dalla famosa fine del tunnel. Invia annunci che generano non solo panico, ma anche un pericoloso senso di alienazione e di solitudine, dalla “non sostenibilità dei costi della salute” all’abbandono dei malati di Sla, fino alla tragica iniziativa dell’“esperto di tagli” Bondi di rendere impossibile il funzionamento dell’Ospedale di Santa Lucia, in Roma, centro di alta specializzazione per le disabilità infantili. La ragione è: manca il sostegno finanziario. (altro…)

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Oggi Abu Mazen parlerà all’assemblea generale e chiederà il riconoscimento dello status di Paese non membro.
Oltre a Francia e Cina a favore anche Spagna e Svizzera. Mentre l’Italia tace. Israele teme che Abu Mazen usi la condizione di Paese osservatore per denunciare lo Stato ebraico alla Corte Penale Internazionale.

Per la Palestina scocca oggi il momento della verità. Scocca a New York, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Oggi, infatti, l’Assemblea generale dell’Onu voterà la risoluzione con cui l’Autorità nazionale palestinese (Anp) chiede l’attribuzione dello status di «Stato non-membro» alla Palestina in seno all più rappresentativo consesso internazionale. L’Unione europea si presenta all’appuntamento con una posizione non unitaria, mentre gli Stati Uniti si sono dichiarati contrari. (altro…)

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NEL CONFRONTO TV DI RAI1 IL SINDACO DI FIRENZE: “MAI CON CASINI E VENDOLA”. REPLICA IL SEGRETARIO DEL PD: “L’ULTIMA VOLTA SIAMO ANDATI DA SOLI E HA VINTO B.”

Un sorriso largo, spontaneo, all’intellettuale di riferimento, Miguel Gotor, di reciproca rassicurazione Pier Luigi Bersani. Un abbraccio e una risata all’amico di sempre, Luigi De Siervo, Matteo Renzi. Come dire “siamo arrivati fino a qua”. Allo Speciale Tg1 negli studi di Domenica in, pronti ad ospitare “Il confronto finale”. Prima arriva il pubblico, 40 persone per uno. Poi loro. In pubblico si stringono solo la mano. Sono stati qualche minuto insieme da soli, in un camerino. “Teso? No, non proprio”, dice Renzi ai giornalisti. Bersani: “Eh no, guarda qua”. E Renzi, alla domanda “vinci?”. “Bastasse un confronto tv”. Poi i due si separano, ognuno al suo trucco. Il segretario fa l’ultimo ripasso con i suoi. Oltre a Gotor, c’è il portavoce, Stefano Di Traglia e il capo ufficio stampa, Roberto Seghetti. Si prepara anche la conduttrice, Monica Maggioni. (altro…)

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Come per le pensioni e per il lavoro, questo governo per risolvere il problema dell’Ilva ricorre alla via più semplice.
Un decreto che annulla vincoli (e di fatto morti e malati), in continuità con la linea berlusconiana (di Acerra e delle altre discariche in deroga, diventati con un tratto di penna siti di interesse).
E’ la via più semplice: chiedere all’Ilva di bonificare e di smettere di inquinaresignificava mettersi contro i Riva (che sono anche soci di Alitalia e poi magari Passera ci rimane male) e contro Confindustria.
Stesso film visto con l’IMU: farla pagare alla Chiesa (per le scuole e per gli altri edifici) significava mettersi contro il Vaticano.
Più semplice continuare a non far pagare ciò che è di Cesare.  (altro…)

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RAZZISMO. Viene la tentazione di minimizzare: in fondo saranno degli antisemiti per finta quei tifosi che si scagliano contro altri tifosi ebrei per finta? Non sarà, il loro razzismo, solo un pretesto per scandalizzarci, ovvero la più trasgressiva delle ragazzate possibili?
Com’è ovvio ci sono ebrei tifosi della squadra di calcio Lazio. Magari anche perché, come ricordava uno di loro, Danco Singer, in una lettera a questo giornale, la Lazio indossa in campo gli stessi colori della bandiera israeliana. Quanto agli ultràs laziali (e romanisti), non risulta che prendano abitualmente di mira persone o sedi della Comunità ebraica della capitale. (altro…)

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