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Archive for ottobre 2014

IL-RICATTO
Dopo la testimonianza del presidente della Repubblica, Servizio Pubblico ha dedicato un’intera puntata alla trattativa stato mafia, raccontata da Sabina Guzzanti, dai servizi di Walter Molino (autore del libro “Protocollo fantasma”). Ospiti Sallusti, Martelli e Cianferoni (l’avvocato di Riina o forse di Mori?).
La copertina di Santoro
Vitti na crozza ….
Sono anni che passiamo davanti a quei morto che quasi non li vediamo più.
Il presidente dice che quelle stragi erano un ricatto, ma noi non abbiamo più voglia di scoprire la verità su quel ricatto.
Santoro ha poi parlaro del codice d’onore della mafia secondo Grillo: avevano l’onore gli assassini della signora Asta, gli assassini di Rizzotto o De Mauro?
Santoro ricorda gli attimi dopo l’attentato in via Fauro: ho visto il cratere della bomba, ho visto gente che mi guardava con aria smarrita. Manganelli che scuoteva la testa incredulo: la mafia colpiva con determinazione fuori dalla Sicilia.
Gli uffizi, via Fauro, Palestro.

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Non c’è solo l’Ast di Terni. C’è tutto il settore agroalimentare in crisi. Il settore dell’industria dell’auto. Gli ex operai Fiat di Termini. Quelli dell’Ilva di Taranto.
C’è poi il settore dell’informatica e delle telecomunicazioni in piena crisi, che continua a perdere posti di lavoro. E pensare che dovrebbe essere il nostro futuro (vi ricordate la battuta sull’iphone e i gettoni).
La mappa della crisi industriali, sul tavolo del ministro Guidi, è vasta e copre buona parte del nostro paese.
Ieri la notizia della quotazione in borsa (americana) della Ferrari: un altro pezzo di made in Italy che rischia di andarsene ..

Non credo che tutte le forze dell’ordine di polizia e carabinieri siano sufficienti per contenere questa emergenza industriale e sociale, visto anche i blocchi di assunzioni. (altro…)

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Abbiamo provato ad aprire uno striscione alla Camera dei Deputati, durante la votazione della fiducia sul decreto “Sblocca Italia, per dirlo a tutti: “No trivelle, Sì rinnovabili”!

Oggi abbiamo deciso di portare il messaggio nostro – e di decine di migliaia di persone e comitati locali – direttamente dove vengono prese le decisioni, e abbiamo scelto di farlo proprio durante la votazione della fiducia sul decreto “Sblocca Italia”.

Volevamo dirlo forte e chiaro: i nostri mari sono dei cittadini italiani. Non sono un far west in mano ai petrolieri!

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FantoniClaudio Fantoni L’ex assessore al Bilancio.

Il braccio di ferro con i sindacati, il denigrare i critici, la distanza tra parole e fatti: il modus renziano per qualcuno non è una novità. “L’abbiamo già visto a Firenze”. A ricordare gli anni da primo cittadino dell’oggi premier è Claudio Fantoni, ex assessore al bilancio di Palazzo Vecchio fino al 2012, quando lasciò l’incarico “perché era evidente che il sindaco usava la città come laboratorio per il suo di futuro”. Fantoni è, assieme a Pier Luigi Vigna, l’unico ad aver abbandonato il carro del vincitore nel momento in cui c’era la corsa a salirci. Dopo due anni ha scelto di rompere il silenzio perché è “preoccupato, posso parlare da cittadino”.   Per cosa?   Chi lavora con Renzi non può non riconoscerne le straordinarie capacità. Ciò che mi preoccupa è capire per cosa vengono impiegate. Se su tutto prevale il consenso, ci troviamo in una campagna elettorale permanente. Credo che il Paese abbia bisogno d’altro. (altro…)

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Alfano

Immaginate centinaia di operai che pacificamente scendono in piazza per difendere il proprio posto di lavoro. Immaginate che sfilino per la città chiedendo di essere ascoltati prima dall’ambasciata tedesca, perchè tedeschi sono i proprietari dell’acciaieria che vogliono licenziarli, e poi dal governo. Immaginate che tornino a casa non con rassicurazioni e certezze, ma con la testa rotta e gli occhi pesti. Sembra un brutto incubo, invece è esattamente quello che è successo ieri a Roma, durante la manifestazioni dei quasi 600 lavoratori dell’acciaieria Ast di Terni: una pagina vergognosa, che non ha nulla a che vedere con un Paese civile.

Di chi sono le responsabilità? Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi chiede di fare chiarezza e verifiche, ma per noi non c’è nulla da chiarire, è tutto molto evidente. La responsabilità è del governo, totalmente sordo ai bisogni reali del Paese e incapace di avviare una politica seria in campo industriale, energetico e ambientale, incapace di attuare una vera strategia nazionale dell’acciaio. (altro…)

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IL REGALO di Luigi De Magistris a Silvio Berlusconi è talmente grande e insperato che neppure l’ex premier, di primo acchito, se n’è reso conto.
SU UN piatto d’argento, l’ex toga gli offre l’azzeramento della legge Severino, quella che in assoluto lo ha danneggiato di più togliendogli il parterre del Senato e la protezione dell’immunità dal carcere, dalle intercettazioni, dalle perquisizioni. Se Berlusconi è diventato un uomo come gli altri, pienamente soggetto ai codici, lo si deve a quella legge. Senza di essa sarebbe ancora lì a sfruttare i benefici e le protezioni garantite alla casta.
«Meglio stare tra la gente che a palazzo» esulta il sindaco di Napoli, senza accorgersi della contraddizione in cui si è cacciato, perché il tentativo, per ora riuscito, di picconare la legge Severino, trasforma De Magistris nell’idolo del palazzo e dei suoi inquilini, nel vessillifero di quanti, corrotti e corruttori, hanno avversato la legge sull’incandidabilità e l’hanno attaccata ovunque era possibile. (altro…)

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renzi-manganello

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DIECI AVVISI DI GARANZIA PER CONSIGLIERI CHE AVREBBERO INTASCATO SOLDI PUBBLICI IN CAMBIO DI FALSE ATTESTAZIONI.

La fantasia dei consiglieri regionali (che presto potranno diventare anche senatori) è senza fine: per ottenere soldi dalla Regione non usavano soltanto gli scontrini emersi nelle indagini (concluse due giorni fa con le richieste di rinvio a giudizio) sui “rimborsi facili”; ma s’inventavano anche fantasiosi progetti regionali per finanziare – per un totale di oltre 260 mila euro – i loro collaboratori, utilizzati per tutt’altro rispetto a quanto dichiarato: per attività private o di partito. È quanto emerge dall’inchiesta dei pm Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, che ieri hanno inviato a dieci consiglieri della Lombardia l’avviso di conclusione indagini, che vale anche come informazione di garanzia. Tra i dieci ci sono esponenti del centrodestra, come Giulio Boscagli (cognato dell’ex presidente Roberto Formigoni), Giuseppe Giammario, Gianluca Rinaldin, Massimo Guarischi, Domenico Zambetti (già arrestato con l’accusa di aver comprato voti dalla ’ndrangheta); ma anche del centrosinistra, come gli esponenti del Pd Carlo Porcari e Luca Gaffuri. (altro…)

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Travaglio (altro…)

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IL DATO della, piccola, riduzione del numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale avvenuta tra il 2012 e il 2013 va accolto con molta cautela, non solo per la sua esiguità e perché si riferisce alla situazione di un anno fa, ma perché nasconde fenomeni divergenti, che nel loro insieme segnalano un rafforzamento delle disuguaglianze.
In primo luogo, l’unico dei tre indicatori che è diminuito riguarda la deprivazione grave, perché è calata la percentuale di persone che non può avere un pasto adeguato almeno ogni due giorni, che non ha mezzi per riscaldare a sufficienza l’abitazione e non avrebbe neppure 800 euro di risparmi per fronteggiare un’emergenza. Si tratta di situazioni al limite della sopravvivenza. (altro…)

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LandiniEVASORI E NEMICI DEL FISCO: ECCO L’ITALIA EVOCATA DALLO SFOGO DEL LEADER FIOM DOPO LE MANGANELLATE.

Il governo indiano ha consegnato alla Corte Suprema una lista segreta di 627 presunti evasori fiscali con conti all’estero. Questo succedeva il 29 ottobre a New Delhi. Nelle stesse ore, a Roma la polizia caricava coi manganelli i lavoratori della Ast di Terni che manifestavano per timore di perdere il lavoro e Maurizio Landini ruggiva contro il governo: “Siamo in un Paese di ladri ed evasori e vengono a picchiare noi?”. A chi si riferiva il leader della Fiom? Ha straparlato per la rabbia o davvero oltre ai santi e ai navigatori l’Italia è la culla dei furbetti del fisco?
LIMITIAMOCI alla cronaca delle ultime settimane. Sempre il 29 ottobre l’ex calciatore della Juve e del Varese, Bruno Limido, e l’ex vicepresidente del Genoa, Antonio Rosati, sono stati arrestati assieme ad altre sei persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su una presunta maxi-frode fiscale da 63 milioni. (altro…)

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Renzi-sindacati

LA FIOM DOPO IL TAVOLO CON IL GOVERNO PROCLAMA LO SCIOPERO GENERALE.

Venga qui, mi faccia vedere i punti in testa. Anzi, li faccia vedere a Delrio che è medico”. L’esordio di Matteo Renzi con i sindacati metalmeccanici, convocati per discutere delle acciaierie di Terni, è nel solito stile del premier. Quando gli si presenta davanti Rosario Rappa, dirigente Fiom con cinque punti in testa, frutto delle manganellate di giovedì, la mette in burla. “Con lui sembra sempre uno scherzo” si dicono i sindacalisti, guidati dai segretari generali di Fiom, Fim e Uilm. Maurizio Landini si è sentito con Renzi al mattino presto e avverte i suoi: “Dobbiamo andare di corsa a Palazzo Chigi, Renzi ci ha convocato”. Al tavolo non trovano solo il presidente del Consiglio e il suo braccio destro, il sottosegretario Graziano Delrio, ma anche la ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e il sottosegretario al Lavoro, la pd Teresa Bellanova. (altro…)

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Anche se ogni tanto la giustizia italiana fa disperare, restano intatti i suoi pilastri: certezza e rapidità. Della rapidità parleremo dopo, senza fretta. Della certezza abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione ieri, quando il Tar della Campania ha reinsediato Giggino de Magistris sullo scranno di sindaco di Napoli, da cui era stato scalzato in seguito a una sentenza di condanna. Noi banali pensavamo che per restituirgli la poltrona occorresse attendere un giudizio assolutorio di appello e invece non si finisce mai di imparare. Intendiamoci: i giudici amministrativi avranno tutte le ragioni tecniche del mondo ed è possibile che la legge Severino (che fa decadere dalla carica) si applichi solo ai parlamentari condannati in via definitiva come Berlusconi e non ai Giggini che hanno perso in primo grado. Ma è proprio questo il problema: che le leggi nostrane sono scritte così male da consentire indifferentemente a tutti di avere torto o ragione.   (altro…)

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LA SCELTA della giovane signora californiana B. M. di darsi la morte per evitare una dolorosa agonia (ha un tumore alla testa non operabile) è rispettabile. Comprensibile anche l’idea di annunciare pubblicamente la sua intenzione esiziale, per sensibilizzare autorità e opinione pubblica sulla questione, molto discussa, della “buona morte”. Il problema è che l’esposizione mediatica è molto difficile da controllare. Innescarla è facile. Padroneggiarla quasi impossibile. E così la scelta di B. rischia di diventare un piccolo show planetario, con l’intrusività televisiva che inquadra anche il non inquadrabile e la chiassosa interattività del web che rumoreggia non sempre a proposito. (altro…)

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Camera oscuraChi legge il Fatto dal 2009 sa con quanta passione e costanza ci siamo sempre occupati della trattativa Stato-mafia. Non perché siamo dei fissati o “l’organo delle procure”, come scrivono i fessi. Ma perché ce lo impone la nostra linea politica: la Costituzione del 1948. Quella che è stata calpestata – insieme alle tombe dei magistrati, degli agenti di scorta e dei cittadini caduti o feriti a Palermo, Firenze, Milano e Roma fra il 1992 e il ‘93   – da politici traditori e da alti ufficiali felloni. Gentaglia che piangeva ai funerali di Stato e intanto trescava con chi aveva seminato terrore e morte. Fingeva di indagare, e intanto depistava. Fingeva di pretendere tutta la verità, e intanto la nascondeva. La nostra battaglia per informare i cittadini è stata spesso solitaria. Ci siamo beccati querele, cause milionarie per danni, ironie, insulti. Ora che l’audizione del capo dello Stato ha costretto la grande stampa a occuparsi della trattativa col giusto risalto, ci toccano pure le lezioncine dei tuttologi del nulla, i quali ci spiegano che dai, su, in fondo si sapeva tutto, non c’è nessuna novità, siamo uomini di mondo, abbiamo fatto tre anni di militare a Cuneo. La verità, cari professorini, è che non si sapeva un cazzo. O meglio, sapevamo molte cose noi che le cercavamo e le scrivevamo, ma i cosiddetti servitori dello Stato facevano carriera a botte di “non so” e “non ricordo”, almeno finché qualche mafioso (Brusca, Spatuzza, Mutolo) o figlio di mafioso (il famigerato Massimo Ciancimino) non svelava altarini che li obbligavano a ricordare. (altro…)

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TavLa previsione di spesa dell’opera passa da 2,9 a 7 miliardi di euro Esposito (Pd): “Lupi spieghi, nelle cifre opache si annida la corruzione”.

TORINO – Costi impazziti per il tunnel della Torino- Lione. In una manciata di anni la spesa prevista per l’Italia è passata da 2,9 miliardi a 7,7 miliardi. A spanne è il 165 per cento in più. Fino a ieri nei documenti del governo la cifra è sempre stata sotto i 3 miliardi, come è indicato nel progetto definitivo della Tav all’esame del Cipe. A scoprire l’impennata dei costi è stato il vicepresidente della Commissione Trasporti di Palazzo Madama, Stefano Esposito (Pd), che ha chiesto un’audizione urgente dei vertici di Ferrovie e del ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi. «Se le cifre sono queste io chiedo al governo di sospendere i lavori, rinunciare all’opera e pagare le penali alla Francia», dice Esposito, da sempre in prima linea a favore della Torino-Lione, posizione che gli è costata minacce di morte. L’11 novembre i dirigenti di Rfi verranno ascoltati dalla commissione e dovranno spiegare perché nel contratto di programma firmato ad agosto con il ministero e inserito nel decreto «Sblocca-Italia » il costo della Tav è cresciuto in questo modo. (altro…)

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Shoshana Roberts

Shoshana Roberts, normalissima ragazza di 24 anni, ha passeggiato da sola a New York per dieci ore in compagnia di una telecamera nascosta, ricevendo più di cento apprezzamenti allusivi da maschi di ogni razza ed età. Dieci all’ora è una media discreta, se si considera che Shoshana non ha fatto niente per attirare l’attenzione: solcava le strade della Grande Mela in jeans e maglietta non aderente, struccata e con un atteggiamento riservato che ha mantenuto persino durante le provocazioni ormonali: fischi e gesti inequivocabili, commenti e abbordaggi insistiti. Un esperimento simile era stato fatto al Cairo, dove una donna egiziana aveva attraversato a piedi un ponte, attirando gli sguardi spermatozoici di decine di passanti, che lì almeno erano rimasti muti.   (altro…)

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Ex consiglieriI pm: rimborsato un banchetto matrimoniale Sotto accusa anche Nicole Minetti e Renzo Bossi.

MILANO – È il racconto di un’epoca politica di spese senza freni e di senso d’impunità. Di chi pensa che coi soldi pubblici dei gruppi consiliari in Regione può pagarsi pranzi e aperitivi, spensierate serate in discoteca e cene a base di sushi e aragoste in lussuosi ristoranti milanesi. Persino organizzare il buffet del matrimonio della figlia, facendolo passare come costo di rappresentanza politica. C’è questo e molto altro nella richiesta di rinvio a giudizio dei 64 ex consiglieri della Regione Lombardia, firmata dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e dai pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio. La procura contesta ai 64 politici oltre tre milioni di spese illegittime, tra il 2008 e il 2012. Tra i politici per i quali la procura chiede il processo ci sono nomi ormai celebri come Renzo Bossi, figlio del fondatore della Lega, o Nicole Minetti, l’ex igienista dentale coinvolta nello scandalo delle “cene eleganti” di Arcore. O ancora Massimo Guarischi, ora a processo per le tangenti negli appalti della sanità lombarda e compagno di vacanze dell’ex presidente Formigoni. Ma tra gli indagati, ci sono anche l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale, il leghista Fabrizio Cecchetti, l’ex presidente del consiglio regionale Davide Boni, gli ex assessori Massimo Ponzoni, Franco Nicoli Cristiani, Monica Rizzi, Romano Colozzi, Massimo Buscemi, Stefano Galli, Giulio Boscagli. Non mancano gli indagati nemmeno tra gli esponenti dell’opposizione, come Chiara Cremonesi (Sel) Luca Gaffuri, Carlo Porcari e Carlo Spreafico (Pd), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati).
Nelle quasi 700 pagine di richiesta di rinvio a giudizio inoltrata al giudice dell’udienza preliminare — dalle quali esce il Pdl Mauro Parolini che va verso l’archiviazione — ci sono oltre tre milioni di spese considerate dagli investigatori illegittime, leggermente ridotte rispetto a quelle contestate durante l’indagine.

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CamussoLa segretaria Susanna Camusso.

È gravissimo quello che è accaduto ieri a Roma”. Alla richiesta di un commento sulle frasi di Pina Picierno, il segretario generale della Cgil propone di cambiare discorso. Lei stessa è corsa al Policlinico Umberto I per accertarsi della salute dei militanti Fiom picchiati. Poi ha parlato con Maurizio Landini e ha telefonato al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Cosa ha detto al ministro Alfano?
Che quello che è avvenuto è gravissimo e chiediamo al governo di risponderne. Gli ho detto che occorre molta attenzione perché in una situazione così difficile non si sa dove si va a finire.
Avvertite una situazione pesante?
Ho incontrato personalmente i lavoratori dimessi, tutti e due raccontano la stessa cosa: c’è stato un ordine esplicito. Stupisce sempre, del resto, che queste cose possano avvenire per caso. Ci deve essere un ordine. Ma le manifestazione pacifiche non possono essere trattate in questo modo. (altro…)

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ROMA . Nuovo fronte per Matteo Renzi, mentre la manovra 2015 è ai nastri di partenza in Parlamento. Dopo aver trovato un’intesa di massima con le Regioni il governo ieri si è trovato a dover contrastare le proteste di Comuni e Province. «La legge di Stabilità peserà sui Comuni per 3,7 miliardi e non per 1,2 miliardi, come detto finora», ha tuonato il presidente dell’Anci Piero Fassino in occasione del vertice di Palazzo Chigi con il premier Renzi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. «Avremo problemi di sostenibilità», ha aggiunto il sindaco di Torino.
Ferma la replica di Renzi: «Noi vogliamo mantenere questi saldi, su questo non si discute ma se avete controproposte entro questo perimetro siamo pronti a discuterne», ha detto ai sindaci presenti in nutrita delegazione da Pisapia (Milano) a Marino (Roma) a Nardella (Firenze).

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