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Archive for giugno 2011

La decisione nella riunione dei capigruppo di Montecitorio: punto di partenza il testo messo a punto dal governo, calendarizzazione entro il mese. Anm: “Giustizia ha altre priorità”.

ROMA – Il Pdl chiede nella riunione dei capigruppo di Montecitorio di riprendere l’esame del ddl intercettazioni messo a punto dal governo.  L’Aula della Camera dovrebbe occuparsene l’ultima settimana di luglio. Non è detto però che il testo sia effettivamente votato in quella settimana, vista la probabile coincidenza con la manovra. L’esame potrebbe dunque slittare anche alla ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva. (altro…)

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Da un rapporto di Medici senza frontiere la voce dei profughi intrappolati nel centro per la lentezza della commissione. Abdoul: “Da quando sono arrivato a Mineo, non faccio altro che camminare in circolo, sembra di essere in carcere”.

Roma – Depressione, solitudine, isolamento e 7 persone che hanno già tentato il suicidio perché “dopo essere stati intrappolati in Libia, i cittadini stranieri sono ora intrappolati nei campi e nei centri di accoglienza, dove vivono condizioni molto precarie, senza prospettive per il futuro”. E’ il ritratto a tinte fosche che arriva da una voce indipendente all’interno del Cara di Mineo (Ct). Si tratta dell’Ong Medici senza frontiere che ha raccolto in un dossier le voci dei migranti “Dall’inferno al limbo”. Msf è presente nel residence degli Aranci di Mineo per un progetto di salute mentale che avrà una sperimentazione di due mesi, con attività psicosociali rivolte a 350 ospiti sul quasi duemila che affollano il mega centro di accoglienza per richiedenti asilo. Il rapporto è un modo per fare arrivare le testimonianze dei profughi ai giornalisti che non possono entrare nei centri a causa del divieto del Viminale. (altro…)

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Ecco, questo è il Ministro che vuole tagliare i costi della politica. Un appalto pubblico da 172 milioni di euro, da poco predisposto dal Ministero dell’Economia. 30 mila macchine fotocopiatrici in affitto: roba da quasi 6.000 euro al pezzo. Probabilmente questi aggeggi utilizzano una nuova tecnologia basata s’uno speciale inchiostro composto da particelle di oro liquido, anche perché con 2.000 euro, oggi, ti metti in ufficio degli ottimi replicatori di fogli A4. A maggior ragione se ne te ne servono 30 mila. Un po’ di sconto te lo fanno, diamine. Certo, non stampano in oro.
 
Da nonleggerlo.blogspot.com

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Condannato il consigliere Giovine. La Bresso: “Ora Cota si dimetta”

Il consigliere regionale del Piemonte Michele Giovine è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per la falsificazione delle firme a sostegno della lista “Pensionati per Cota” con cui era candidato alle scorse elezioni regionali del 2010. Anche il padre, Carlo, è stato condannato a 2 anni e 2 mesi.

LA LISTA DELLA DISCORDIA – Oltre alla condanna a 2 anni e 8 mesi, Michele Giovine è stato condannato anche alla sospensione del diritto elettorale per 5 anni e all’interdizione dai pubblici uffici per 2. L’accusa per Giovine era di aver falsificato le firme a sostegno della lista ‘Pensionati per Cota‘: i tabulati telefonici e l’esame delle firme, nonche’ dalle ammissioni dei testi, avrebbero fatto emergere che Giovine e suo padre non si trovavano nei Comuni di Gurro e Miasino, nel novarese, nei giorni in cui hanno attestato di avere autenticato le sottoscrizioni. (altro…)

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Il paradosso della pena sta in questo: che qualunque sia la condanna per qualsiasi tipo di reato, essa apparirà sempre eccessiva al colpevole, sempre troppo mite alla vittima. Ci sono ordinamenti che rimettono alla vittima il potere di esercitare una sorta di vendetta legale contro il carnefice, altri che, una volta punito l´autore di un reato, si disinteressano della sua sorte. Il nostro sistema ha scelto una via di mezzo. Con la pena, da un lato, si risarcisce moralmente la vittima e si infligge la giusta punizione al colpevole; dall´altro, la pena stessa diventa occasione di riscatto. E nel momento stesso in cui le sbarre si chiudono alle spalle del condannato, si comincia a lavorare per restituire alla società un individuo migliore. Questo è lo spirito dell´articolo 27 della Costituzione. (altro…)

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«Stavo passando di lì, ho dato solo du’ pugni e me ne sono andato via. E che sarà mai…». Un balordo che pesta a sangue uno sconosciuto per la strada ovviamente non fa testo. Però il mantra difensivo risuonato sulle sue labbra, quel «e che sarà mai…» che giustamente indigna tanti lettori, è la spia di una mentalità diffusa, di un abbassamento collettivo della guardia. Ricostruiamo i fatti. La vittima è un musicista di Roma che, dopo aver suonato in un locale fino a tardi, si ferma a chiacchierare con gli amici fra i vicoli del centro storico. E’ notte fonda e nelle case che incombono sulle loro teste la gente dorme. I conversatori dovrebbero mettersi nei panni dei residenti, aver rispetto del loro riposo: in fondo li hanno già martellati per ore con la musica. Ma qualcuno è ancora così ingenuo da pensare alle esigenze degli altri? «Avevamo voglia di fare un po’ di casino, e che sarà mai…». Poi la scena precipita: un vecchio bizzoso si affaccia dalla finestra agitando il bastone, irrompe una banda di attaccabrighe e la tragedia prende forma: «Solo du’ pugni, e che sarà mai…». (altro…)

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Saranno accorpate un terzo delle 10.452 istituzioni scolastiche per ridurre il personale. La nuova legge permette di non confermare 30mila docenti di sostegno a contratto.

ROMA – Niente immissioni in ruolo e concorso a preside, rivoluzione nelle direzioni didattiche e nelle scuole medie di tutta la penisola, piccole scuole costrette a tirare avanti con un preside a tempo parziale, blocco dello stipendio per tre anni e mano pesante sul sostegno a favore degli alunni disabili.

Ecco l’impatto che, stando alle bozze che circolano in queste ore, la supermanovra economica da 44 miliardi potrebbe avere sulla scuola. Il condizionale è d’obbligo. (altro…)

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Dopo i successi alle amministrative e al referendum il discorso pubblico progressista è esploso come un tappo di champagne. Gli stessi che per anni avevano fomentato un racconto disfattista del nostro Paese si sono trasformati nei cantori della nuova Italia. Un’Italia risorta dalle ceneri del berlusconismo, dato all’improvviso come spacciato. Delle due l’una: o sbagliavano allora, descrivendo un popolo diviso tra anime morte, asservite al Cavaliere, e un manipolo di resistenti senza macchia e senza paura, o sbagliano adesso decantando le magnifiche sorti e progressive di un’inarrestabile primavera italiana. In realtà c’è una terza possibilità, quella più urticante: che sbagliassero ieri e oggi, pretendendo di dividere la complessità della realtà nazionale in bianco e nero, apocalittici o integrati, resurrezione o consunzione. In questo discorso pubblico si possono distinguere due filoni principali. (altro…)

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Di molti intrecci opachi e scandali italiani (P4 e dintorni) si dice, in genere giustamente, che è materia politicamente e moralmente infetta, ma non facile da affrontare e risolvere per via giudiziaria. Di quanto è accaduto alla Rai in questi ultimi anni penso esattamente il contrario: è un tale coacervo di irregolarità, forzature e interventi illeciti, che solo un processo bene istruito e ben condotto potrebbe e dovrebbe, prima o poi, rimettere ordine e rifare giustizia.

Dalle carte, dalle intercettazioni, dalle evidenze della vita aziendale, il fondato sospetto è che dentro l’azienda pubblica abbiano agito uomini fedeli alla concorrenza, discutendo e forse concordando con Mediaset i palinsesti. (altro…)

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Sempre più spiritoso, il governo che cerca 47 miliardi per evitare l’espulsione dall’Europa, ma pure dall’Africa, infila nella manovra di “risanamento” una norma che consente a gl’imputati di farsi risarcire i danni se il loro processo di primo grado dura più di due anni dalla richiesta di giudizio: cioè sempre. Con una mano cercano soldi, con l’altra li buttano. E lo chiamano “processo breve”. Ma c’è in cantiere un’altra norma che svuoterà ancor di più le casse dello Stato: quella sulla responsabilità civile dei magistrati, gabellata da toccasana per far pagare alle toghe i loro errori. Il che già avviene oggi, ma nessuno lo sa. Se il magistrato commette reati, finisce in galera come tutti gli altri cittadini (parlamentari esclusi). In caso di infrazioni disciplinari, viene punito dal Csm. In caso di errore giudiziario, lo Stato risarcisce la vittima, poi si rivale su di lui se l’errore è frutto di “dolo” o “colpa grave”: lo prevede la legge Vassalli del 1988, varata dal pentapartito dopo il referendum del 1987. Non sempre infatti l’imputato assolto è vittima di errore giudiziario. (altro…)

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600 uomini armati proteggono giorno e notte, a turno, il presidio della Maddalena in Val di Susa. In tutto sono dispiegati 2.000 uomini. Nei boschi circostanti sono stati posati blocchi di cemento che reggono reticolati alti due metri e mezzo. Le tende lasciate dai valsusini in fuga sulla montagna sono state tagliate. E’ un’azione di guerra contro la popolazione. Qual è la differenza con Kabul? Non si è mai vista un’operazione militare del genere neppure per i lavori sulla Salerno Reggio Calabria dove domina incontrastata la ‘ndrangheta. Le Forze dell’ordine occupanti vengono da altre regioni italiane, un valsusino non picchierebbe mai un suo amico o una vecchia signora che lo ha visto crescere. Il Parlamento rappresentato i poliziotti di Maroni/Tambroni è illegittimo, figlio della legge porcata del ridanciano Calderoli degno rappresentante della Lega voltagabbana di “Padroni a casa nostra” e di “Roma ladrona“.

Dov’è l’opposizione? Dove sono Di Pietro, Bersani, Vendola? Per trenta denari, i famosi 600 milioni della UE, si è scatenato l’inferno in Val di Susa. tende bruciate, manganellate in faccia, lacrimogeni al CS” (orto-clorobenziliden-malononitrile).I gas CS rientrano tra le cosiddette “armi chimiche”, fanno parte di questa categoriatutte le sostanze gassose, liquide o solide, che, diffuse nell’area e sparse sulle acque o sul terreno, producono negli esseri viventi lesioni anatomico – funzionali di varia natura, tali da compromettere, in via definitiva o solo anche temporanea, l’integrità dell’organismo umano”. (altro…)

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Alzi la mano chi, nelle ultime settimane, non ha pensato, ascoltato, confessato: «Fatico a leggere i giornali, mi deprimono» . Sentimento comprensibile, ma pericoloso. Comprensibile perché lo stillicidio di cattive notizie mette a dura prova i nervi e la pazienza. Pericoloso perché i protagonisti di quelle brutte storie proprio questo vogliono: che non scriviamo, che non leggiamo, che non pensiamo più a loro. Il marchio delle democrazie è l’imperfezione inquieta; il segno delle autocrazie è l’ignoranza soddisfatta. Esiste un grande rischio per i buoni, e una grande opportunità per i meno buoni: le cattive notizie irritano, la tentazione di rimuoverle è forte. Sulla società occidentale — non solo quella italiana — potremmo appendere il cartello che vediamo sulle maniglie delle stanze d’albergo: «Do not disturb» , non disturbare. Le cameriere al piano devono obbedire; i cittadini di una democrazia, no. (altro…)

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Ghedini lima il testo. Alt del Csm sulla responsabilità civile: viola l´autonomia dei giudici    Le molte assenze nella maggioranza frenano alla Camera l´esame della Comunitaria. 

ROMA – Andare avanti, numeri permettendo, sulle intercettazioni, su cui oggi si terrà un vertice a Palazzo Grazioli, e sulla responsabilità civile dei giudici. Il Pdl marcia contro le toghe, condizionato solo dall´affanno di troppe assenze in aula. Ignorando l´ultimo richiamo del Csm che ha approvato in plenum un duro documento. Togati e laici del centrosinistra a favore, centrodestra contro. In cui è scritto che la nuova formula della responsabilità «mette seriamente a rischio i principi di autonomia e indipendenza della magistratura». Può produrre «una dilatazione» dei processi contro gli stessi magistrati anche solo «per interpretazioni della legge non conformi alle precedenti», spingendoli verso un pericoloso conformismo giuridico. Il presidente della Cassazione Ernesto Lupo, membro di diritto del Csm, dichiara: «Va contro il diritto della Ue». (altro…)

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Insegnanti di sostegno, previsto un docente ogni due alunni disabili. Gli impiegati pubblici e la scuola pagano un prezzo alla manovra di Tremonti. É previsto il blocco, o congelamento, degli stipendi e delle retribuzioni accessorie per i dipendenti pubblici fino al 2014: si tratta di una proroga di un anno dello stop impresso dai precedenti decreti.
Come di consueto arriva anche un fermo al turn over nel pubblico impiego ancora per un anno. Esclusi dalla stretta i Corpi di Polizia, i Vigili del Fuoco e le agenzie fiscali. Lo stop riguarderà anche le assunzioni di nuovo personale negli enti pubblici non economici, e in alcuni altri enti come quelli lirici, l´Agenzia spaziale italiana, il Coni, il Cnel, e l´Enac. Prevista anche la trasformazione del Istituto del credito sportivo in spa. (altro…)

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Anche la Casta ha il suo «indignato», disposto a scendere in piazza contro il governo che vorrebbe dare una timida sforbiciata a stipendi, pensioni e autoblù degli onorevoli. È Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma, che ha spiegato a «Libero» il programma che intende attuare: la difesa dei propri privilegi. Questo il succo del pensiero rotondeggiante. Quale bel risultato si otterrebbe se passasse l’idea infausta di Tremonti, che intende ridurre la pacchia per gli eletti del popolo? Uno solo: innervosire gli eletti, i quali per ripicca affosserebbero il governo poltronicida e ne edificherebbero subito un altro, più disponibile a tutelare l’unico vero patrimonio di interesse nazionale: il loro. (altro…)

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