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Archive for giugno 2017

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Un messaggio a Galletti per liberare il mare dalla plastica

Dalla costa di Camogli (Genova), abbiamo lanciato un messaggio chiaro al nostro Ministro dell’Ambiente,‪ con mega-bottiglie e oggetti di plastica grandi quanto una barca.

Oggi infatti cominciano i negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE per la revisione delle Direttive sui rifiuti: un’occasione imperdibile per cominciare a combattere l’invasione della plastica, soprattutto quella usa e getta.

 

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Se la magistratura sospetta che un suo componente abbia commesso dei reati e procede contro di lui, è la dimostrazione che la magistratura funziona“. Così il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, replica, nel corso di Otto e Mezzo (La7), al giornalista di Repubblica, Vittorio Zucconi, secondo cui, a proposito delle indagini a carico del pm di Napoli Woodcock, “quando la magistratura è costretta a intervenire per indagare sulla magistratura, è sempre una brutta notizia per tutti”. (altro…)

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Scontro a distanza tra i due ministri renziani (ma di diversa fede). Il titolare della Cultura: “Possiamo discutere senza mettere in discussione il leader. Siamo all’abc”. Bersani: “Renzi ingeneroso, quasi canagliesco: nega il problema”.

Nel Pd “non possiamo rimettere sempre in discussione tutto” dice il ministro per lo Sport Luca Lotti. “A dire la verità la discussione è appena iniziata”, anzi “Siamo all’abc della democrazia interna” risponde il ministro della Cultura Dario Franceschini. (altro…)

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“Mi gioco la mia credibilità di giornalista, di persona, di uomo: di sicuro la mia fonte non è Henry John Woodcock, né tantomeno Federica Sciarelli, né l’uno tramite l’altra”. Lo ha detto il giornalista de il Fatto Quotidiano Marco Lillo, a Napoli per la presentazione del suo libro “Di padre in figlio” con il sindaco Luigi de Magistris alla Domus Ars. “So che la Procura di Roma ha formulato un’ipotesi accusatoria che non è la verità – ha detto Lillo – e che non sta in piedi. Woodcock non ha rivelato alcun segreto, tanto meno attraverso la giornalista mia amica Sciarelli. Un’ipotesi investigativa sbagliata può capitare, penso che accerteranno che questo fatto non è mai accaduto sentendo Sciarelli, Woodcock e, spero, anche me”. (altro…)

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Il governo a guida Pd ha presentato in Parlamento un decreto nel quale dice di voler salvare le banche venete, ma in realtà salva dalla galera gli amministratori delegati, i manager e i responsabili dei disastri di quelle banche, provoca il licenziamento di 4000 dipendenti e regala queste banche ad 1 euro ad Intesa San Paolo, il tutto mettendoci 17 miliardi di euro delle nostre tasse. (altro…)

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Per il Vaticano “è stolta e miope” la società che tiene padri in fabbrica e figli a casa, un’anomalia causata dal Pil che resta basso.

ROMA – Dice Papa Francesco che «è una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga un’intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti». È l’anomalia del mercato del lavoro italiano con i giovani disoccupati e gli anziani occupati. Un conflitto generazionale che si trascina ormai da decenni in una cornice fatta di blocco della natalità, allungamento della speranza di vita, frantumazione del mercato del lavoro, innalzamento dell’età pensionabile, rivoluzione tecnologica e politiche di austerity. Ma soprattutto bassissimi tassi di crescita dell’economia, prima, durante e anche dopo la doppia recessione che ci ha colpiti in questo nuovo secolo.

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Approvato l’emendamento dei senatori Lumia e Pagliari che lega l’applicazione delle misure di prevenzione ai delitti contro la pubblica amministrazione solo se c’è il vincolo associativo. Esattamente la richiesta avanzata dai verdiniani e applaudita dagli alfaniani. “La politica non c’entra: era una specifica richiesta del procuratore antimafia Roberti”, dicono dem. Il numero uno della Dna: “Mi è stato chiesto se le modifiche al codice così come erano fossero coerenti con l’ordinamento vigente ed ho risposto di no. Con il vincolo associativo, invece, abbiamo più possibilità di ottenere la misura di prevenzione”. Che non sarà applicabile al caso di Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari senza l’associazione a delinquere. (altro…)

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L’intervista.

Il leader lascia la Fiom “Politicamente non mi sento rappresentato da nessuno, sto con la Cgil. Bisogna recuperare quel 50% che non va a votare”.

ROMA – Maurizio Landini lascia la Fiom di cui aveva assunto la guida nel 2010. L’11 luglio l’assemblea della Cgil lo eleggerà membro della segreteria nazionale della Cgil. Il prossimo anno nel congresso si deciderà anche il successore di Susanna Camusso, Landini è tra i potenziali candidati. Ma in questa intervista ragiona soprattutto della sinistra politica. Anzi, della sinistra che non c’è. «Perché — dice il segretario generale uscente della Fiom — io penso che ci sia ancora una differenza tra destra e sinistra. La discriminante è il lavoro, la rappresentanza del mondo del lavoro. Nessuno rappresenta più questo mondo. Nessuno ha un progetto per cambiare il modello sociale. Per questo non c’è più la sinistra ».

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Il “salvataggio” delle due popolari venete è stato un affare per lo Stato (e per noi) come dice Giavazzi o una fregatura (come pensano tutti gli italiani che non scrivono editoriali sui giornali)?

Giorgio Meletti racconta un aspetto del decreto del governo, sul rispetto delle leggi:

Banche, il decreto Gentiloni sospende tutte le leggiNon vale più niente – Norme bancarie e antitrust, codice civile, diritto fallimentare e perfino i limiti contro gli abusi edilizi. Sanata la “gara” fatta prima del provvedimento
di Giorgio Meletti | 27 giugno 2017

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Esiste qualcosa di più irritante che essere abbandonate sull’altare dal promesso sposo il giorno delle nozze? Forse solo essere abbandonati alle urne dagli abitanti di Genova e Sesto San Giovanni il giorno delle elezioni. A fare la differenza, in questi casi, è il distacco con cui la vittima è capace di reagire agli strali dell’alterna fortuna. Trattando il trionfo e la disfatta — quei due impostori, li chiamava Kipling — allo stesso modo. Una sposina di Sorso, provincia di Sassari, ha atteso invano l’arrivo in chiesa del suo imminente e latitante marito, un militare di quindici anni più giovane, che al dunque si è barricato eroicamente in caserma, dando tale prova di risolutezza e coraggio che ci si augura non debba mai essere impiegato in battaglia. (altro…)

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TUTTE queste storie di hackeraggio, geolocalizzazioni, furti di dati, furti di identità, dicono che non c’è più scampo. Che “essere nella rete” significa essere prigionieri di maglie così fitte che nemmeno farsi sardina, e presto neppure farsi plancton, potrà concederci una via di fuga. La tentazione è ritrovare libertà disconnettendosi: ma ne abbiamo ancora facoltà? Il dubbio non dipende solamente dal raffinato potere di controllo (economico/pubblicitario ben prima che politico) che ci sovrasta. Riguarda, ed è molto peggio, noi stessi, la nostra incapacità ormai strutturale di fare “passi indietro”. Di qualunque natura.

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In tutto il mondo i giornalisti cercano notizie sulle inchieste che riguardano personaggi pubblici e, se sono bravi e/o fortunati, le trovano. Gli atti di indagine infatti, anche quando sono segreti, passano per decine di mani (non solo dei pm, ma anche di agenti, cancellieri, segretarie…) e, per quante cautele si adottino, prima o poi trapelano. Nel qual caso i cronisti vengono applauditi e premiati. Era così anche in Italia. Poi è arrivato Renzi. Da quel giorno, gli scoop sono buoni, se riguardano indagini sui nemici di Renzi; e cattivi, se riguardano indagini sugli amici di Renzi. Ne consegue che le fughe di notizie sono benemerite nel primo caso e scandalose nel secondo. Infatti sulle prime si indaga senza esclusione di colpi, anche indagando magistrati e loro compagne; nel secondo si lascia correre, sbadigliando e fischiettando. (altro…)

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I magistrati dei processi sul G8 criticano l’impianto del provvedimento

Il Papa e Mattarella: “Impegno per le vittime” Ma in aula le divisioni sono ancora pesanti.

ROMA – Nel mondo si celebra la giornata per le vittime della tortura. E contro la tortura in Italia parlano il Papa e Mattarella. Ma come succede ormai da 28 anni, il reato di tortura, l’eterno “atteso”, divide la politica e distanzia il Parlamento da chi — i magistrati del G8, i penalisti in strada con la maglietta «torturati solo un po’…» — vorrebbero un reato effettivamente applicabile e una buona legge e criticano quella che Montecitorio potrebbe approvare la prossima settimana. Il Pd, che sostiene quella giunta al quarto passaggio parlamentare, fa professione di realismo. E in aula, con il relatore Franco Vazio, dice: «Diamo all’Italia e al codice penale questo reato, poi saremo sempre in tempo a migliorarlo».

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La settimana scorsa la Cassazione ha definitivamente messo la parola fine alla storia (giudiziaria) sulla strage di piazza della Loggia a Brescia: la bomba in quella piazza gremita per una manifestazione dei sindacati è stata messa da esponenti della destra fascita con l’aiuto e la copertura dei servizi.
Temo che per Ustica, l’abbattimento del DC9 IH-870 dell’Itavia sui cieli del Tirreno la notte del 27 giugno 1980, la stessa speranza rimarrà vana.
Il contesto è diverso: dietro la tragedia di Ustica (o de I-Tigi, come l’ha chiamata nel suo spettacolo Marco Paolini) ci sono i vertici dell’aeronautica militare, paesi della Nato e probabilmente anche delle complicità da parte della politica.

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Cos’è questa?
Insipienza? Miopia? Incapacità di leggere il presente? Cosa..
PD: Renzi sotto attacco

Da chi di grazia?
Dagli elettori di sinistra che hanno abbandonato la ditta?
Dagli elettori di centro destra che dovevamo inseguire per vincere (perché vincere è tutto)? (altro…)

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Giorgia Meloni.

La leader di Fratelli d’Italia: tra me, Matteo e Toti c’è gioco di squadra, così possiamo vincere alle politiche.

ROMA – «Adesso basta. Basta con gli ammiccamenti a Renzi, con gli inciucismi, col sostegno alle leggi della sinistra a misura di banche e poteri forti. Basta. Io voglio vincere. E come me Matteo Salvini e Giovanni Toti: tra noi c’è gioco di squadra. Chi vuole stare dalla parte degli italiani, bene, le porte sono aperte: ma si faccia chiarezza, una volta per tutte ». È il lunedì da leone di Giorgia Meloni, che piazza sindaci targati Fdi all’Aquila e a Pistoia, strappate alla sinistra. Perfino Sboarina a Verona è un ex An. «Ebbene sì, fatemi autocelebrare per un giorno. Era da quattro anni che aspettavo questo momento».

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Bottiglie giganti e oggetti di plastica grandi quanto una barca. Nel giorno del negoziato tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue a Bruxelles per la revisione delle Direttive comunitarie sui rifiuti, Greenpeace è in azione lungo la costa di Camogli, in provincia di Genova con la nave Rainbow Warrior per chiedere una graduale eliminazione della plastica usa e getta, compresi gli imballaggi. (altro…)

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Cosa dice l’operazione – All’alba i commissari chiudono il mega-accordo con Intesa poco istanti dopo la loro nomina. E i costi per lo Stato saliranno di altri3-4 miliardi.

La scena ha del surreale, non foss’altro per gli importi giganteschi. Centinaia di pagine, 17 miliardi di euro pubblici, 50 miliardi di valore trasferito: tutto è stato firmato in 5 minuti. In questo arco di tempo si è formalmente svolta la partita della cessione della polpa delle banche venete a Intesa Sanpaolo. Uno dei più costosi salvataggi pubblici di sempre. (altro…)

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Europee a parte, peraltro le elezioni che agli italiani non sono mai fregate nulla tranne (chissà perché) nel 2014, Renzi ha perso tutto. Sempre. Comunque. Con costanza invidiabile, vorace, totalizzante. Ora l’ultimo (?) tassello: un disastro totale, a parte Padova (menomale: Bitonci al massimo potrebbe essere sindaco di Stocazzoland) e non molto altro. Una slavina epica. Oserei dire imperitura. D’Alema, nel 2000, si dimise per molto meno. È ancora torcida inesausta, come il 4 dicembre: però per gli altri. Eppure – vedrete – da domani ripartiranno con la storia che questa variante del Pokemon tontolone è una lince ineffabile. “L’unica alternativa al populismo”. (altro…)

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