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Archive for gennaio 2012

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A fine mese la busta paga degli onorevoli sarà la stessa perché la riduzione riguarda solo l’aumento previsto per il passaggio al sistema contributivo. I risparmi sugli stipendi andranno in un fondo che sarà a disposizione degli stessi deputati. Sì al taglio dello stipendio dei deputati, ma labusta paga a fine mese sarà la stessa, non un euro di meno. Con ulteriore beffa finale, perché i frutti del (finto) risparmio andranno in un belfondo che sarà a disposizione – guarda un po’ – degli stessi deputatiLa riduzione di cui si parla è proprio quel taglio delle indennità che tiene banco da mesi tra mille polemiche, come segnale “in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti”.

Come è andata a finire? Alla fine di un lungo percorso costellato da promesse, altolà e dispute sugli importi (con tanto di commissione ad hoc) finalmente la Camera ha deciso: ieri ha detto sì al taglio dello stipendio degli onorevoli proposto dall’Ufficio di presidenza per 1.300 euro lordi, 700 euro netti. Strette di mano, comunicati che di grande soddisfazione. “Ecco, noi siamo in linea con gli italiani”, è il motto. Ma sarà poi vero? No. Perché la decurtazione delle indennità fa uscire quei soldi dalla porta della Camera ma la riforma della previdenza li fa rientrare dalla finestra, paro paro. Non un euro di meno. (altro…)

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L’articolo 8 della manovra anti-crisi di ferragosto (legge 148/2011) spiana la strada alla disseminazione di una quantità imprecisabile di particolarismi regolativi incistati nelle periferie aziendali e/o territoriali del sistema paese. Il che lascia prevedere l’incontrollata disgregazione di un corpus normativo come il diritto del lavoro che, sia pure con fatica, aveva acquistato ed era riuscito a conservare una propria organicità e una propria identità. Per questo tutti i commentatori concordano che l’articolo 8, anche se la mentalità perversa del suo autore gli attribuisce una valenza liberatoria, ha materializzato un incubo da Apocalisse. Finora, però, non è stato notato che in greco questa parola non significa soltanto distruzione. Significa anche rivelazione di cose nascoste. (altro…)

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Il taglio è arrivato in zona cesarini, ma è arrivato: 1300 euro lordi di taglio allo stipendio dei parlamentari (che significa 700 euro netti in meno).

Era l’unica strada per rendere digeribili le prossime riforme su lavoro e ammortizzatori sociali.

Da unoenessuno.blogspot.com

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Al di là dello sgarbo formale, il mancato omaggio dei dirigenti del Pdl al feretro del presidente Scalfaro è perfettamente comprensibile. Per il berlusconismo, niente poteva essere più odioso di un uomo di destra fedele alla Repubblica, alla Costituzione e alle loro radici antifasciste. Non bastasse questa distanza politica, lo scontro era anche tra due stili, due concezioni opposte della condotta pubblica così come dell’aplomb privato. Uomini come Scalfaro erano l’incarnazione stessa di una destra severa e costumata – la destra dei padri – che guardava alla nuova destra populista, consumista e catodica con evidente disprezzo e manifesta sfiducia. Scalfaro, in questo senso, ha rappresentato sul fronte cattolico quello che Montanelli rappresentò sul fronte laico: una irriducibile resistenza, da conservatori classici, ai mezzi così come ai fini della nuova destra populista, con l’aggravante di non poter essere certo liquidati come “comunisti”. (altro…)

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Niente reintegro per i neo assunti: per loro soltanto un risarcimento. Il Pd resta diviso

Sul tema caldissimo dell’articolo 18 continuano a rincorrersi voci e indiscrezioni sul tavolo che si riaprirà domani: ieri la giornata è stata dominata da una presunta «novità» pubblicata da Repubblica, secondo cui il governo vorrebbe proporre ai sindacati la cancellazione dell’articolo 18 solo per i neo assunti, «salvando» chi già oggi gode di questo diritto. Ma è praticamente la scoperta dell’acqua calda, dato che Mario Monti sin dal suo insediamento ha ripetuto che non verranno toccati i diritti acquisiti (operazione che, tra l’altro, avrebbe implicazioni di carattere costituzionale) e che si cambieranno le regole solo per i nuovi ingressi. Dall’altro lato, sembrerebbe prevalere di nuovo l’ipotesi Ichino (articolo 18 mai, ma un risarcimento al posto del reintegro) rispetto a quella Boeri-Garibaldi (che invece prevede la «maturazione» dell’articolo 18 pieno alla fine dei tre anni).  (altro…)

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Da Conrad a Schettino, telefonini e Internet mutano il potere a bordo. 

La notte del 14 aprile 1912, novantanove anni e nove mesi prima che lo scafo della Costa Concordia si squarciasse contro uno scoglio dell’isola toscana del Giglio, il Titanic affondava nel Nord dell’Atlantico trascinando con sé negli abissi 1.503 persone. Le operazioni di evacuazione della nave furono condotte in modo disastroso. Il capitano Edward Smith, nonostante i trentaquattro anni di esperienza professionale, non si comportò da marinaio ma piuttosto come l’inetto direttore di un albergo di lusso, lanciando il primo Sos soltanto venticinque minuti dopo la collisione. Come se non bastasse, tardò a dare l’ordine di abbandonare la nave, minimizzando l’accaduto, e così la maggior parte dei passeggeri non si rese conto del pericolo finché non fu troppo tardi. Inoltre, l’inadeguato numero di scialuppe di salvataggio, il mare a temperatura sottozero e i venticinque minuti persi prima di chiedere soccorso, aggravarono il bilancio della tragedia. (altro…)

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Befera: ” Controlli a tappeto su conti bancari e denunce dei redditi. Fuga di capitali in Svizzera”. Fornero: l´articolo 18 non sia un tabù Milano: più 44% di scontrini con il blitz. Ue, accordo sul patto di bilancio “Grazie all´ultima manovra, abbiamo accesso diretto ai conti correnti bancari”Il direttore dell´Agenzia delle entrate illustra la nuova strategia di recupero fiscale”Dopo Cortina e Milano, scandaglieremo ancora il Nord Poi toccherà al Centro-Sud”.  «Per noi è un risultato eccellente, se si considera che avevamo recuperato 9 miliardi nel 2009 e 10,5 miliardi nel 2010». L´uomo più blandito, temuto e contestato del momento tira dunque le prime somme. Nella guerra delle tasse, ciclica in un Paese che “produce” ogni anno 120 miliardi di evasione e 250 miliardi di sommerso, guida una sorta di pool anti-evasione. Un esercito di circa 30 mila uomini, che ogni giorno combatte un nemico temibile, e spesso invisibile. Dal suo quartier generale, all´ottavo piano della sede di Via Cristoforo Colombo, Befera annuncia: «Ormai siamo in grado di verificare la posizione di tutti i contribuenti. Dopo le dichiarazioni dei redditi di giugno scatterà un´operazione di controlli “massivi”. La vera lotta agli evasori può cominciare davvero».  (altro…)

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Scalfaro non rubava. Non firmava le leggi incostituzionali (tipo il decreto-spugna Amato-Conso del ‘93). Era religioso dunque non clericale. Difendeva la Costituzione e l’indipendenza dei magistrati dunque era contro le bicamerali e i conflitti d’interessi. Era un intransigente dunque era contro gli inciuci e i “terzismi” paraculi dei berlusconiani travestiti da equidistanti (“chi si dice equidistante fra il ladro e il carabiniere, sta dalla parte del ladro”). Per questo non piaceva a B. e ai suoi servi,ma nemmeno ai finti oppositori di sua maestà. E bene ha fatto B. a non dire una parola sulla sua scomparsa,evitando di scegliere tra lo sputo sulla bara e l’ipocrisia dell’elogio postumo. Invece Renato Schifani, presidente del Senato, ha molto lacrimato per la dipartita di Scalfaro, che “lascia un vuoto nella politica e nelle Istituzioni carico di tristezza. Per chi lo ha conosciuto, per chi ha apprezzato nel corso degli anni il suo impegno a difesa della Costituzione, la ferita della sua scomparsa è particolarmente dolorosa. Scalfaro ha caratterizzato con la sua esperienza e la sua dedizione alla cosa pubblica l’intera stagione dell’Italia repubblicana, fornendoci un esempio insostituibile di senso civico. (altro…)

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Cosa deve fare l’Italia per uscire dalla crisi? Semplicemente essere la Norvegia.

Il paese del sole di mezzanotte, delle aurore boreali e dei guizzanti e polposi salmoni rosa rappresenta tutto quello che l’Italia non é. Loro hanno l’indice di sviluppo umano più alto del mondo, ma soprattutto, non hanno debito pubblico. la Norvegia é infatti uno dei pochi stati europei in attivo (+10%) mentre il povero Stivale sgangherato ha un debito pubblico del 124% del proprio PIL. La Banca Centrale Norvegese é ancora statale, il Fondo Pensionistico é in attivo, i settori dell’ energia (Statoil, Statkraft, Norsk Hydro – tutte aziende statali) e delle telecomunicazioni (Telenor) sono efficienti e centralizzati. Il petrolio norvegese non é in mano alle multinazionali straniere e, nonostante la produzione sia più che modesta rispetto alla Arabia Saudita, risulta uno dei punti di forza dell’economia del Paese. L’equazione é così semplice: buona amministrazione = buona rendita.

Anche il nostro paese avrebbe delle belle potenzialità. Dovete infatti sapere che l’Italia ha, in Abruzzo, il più grande giacimento petrolifero europeo su terraferma. La gestione, estrazione e raffinazione del petrolio però non é roba per italiani. La ricchezza del giacimento abruzzese se la cuccano le grandi aziende petrolifere americane. Da noi, l’equazione norvegese non é applicata. In Norvegia, la Statoil, azienda petrolifera statale, non rappresenta nient’altro che l’Eni che Mattei avrebbe voluto creare. In Italia però lo abbiamo ammazzato, abbiamo privatizzato la sua azienda e svenduto i nostri pochi giacimenti petroliferi alle multinazionali (Shell ed Esso su tutte). In Italia il governo ci ha prostituito ai capitali stranieri (vedi la vicenda del Panfilo Britannia).  Tutto il capitale pubblico é stato dismesso e privatizzato. In Norvegia invece la globalizzazione selvaggia é rimasta alla porta. Tutti i settori industriali strategici sono in mano alla Stato, proprio come in Italia negli anni 50, al tempo del boom economico, quando in Italia si stava davvero bene e si parlava di Miracolo Italiano. É così che il governo norvegese ha potuto creare un Fondo Pensioni Sovrano nel 1995, per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties tra la popolazione. I proventi italiani vanno invece in mano a banche e multinazionali. É così che la Norvegia ha il reddito pro-capite più alto del Mondo con quasi 85.000$ all’anno, sintomo di equità e uguaglianza sociale, mentre in Italia il 10% della popolazione detiene il 50%della ricchezza totale del Paese. (altro…)

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Il dato in sé è impressionante e contiene uno dei paradossi del nostro Paese: i cinque grandi parlamenti nazionali d’Europa, Germania, Francia, Inghilterra, Italia e Spagna, costano 3,18 miliardi di euro l’anno, ma il Parlamento italiano spende più della somma degli altri quattro messi insieme. E la sorpresa sta nel fatto che la colpa non è tanto degli stipendi della Casta, bensì dei costi di una struttura molto più dispendiosa.

Da stopcensura.com

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Sondaggio su Radio Padania Libera, argomento del giorno “Cosa ne pensi dei primi mesi di attività del governo Monti?” … e il risultato che ne è uscito fuori ha dell’incredibile, almeno i leghisti …

Raggiungendo anche punte dell’86% di gradimento, la risposta più cliccata dal popolo leghista è stata “Molto soddisfatto” seguita da “Soddisfatto” intorno il 10% …

Ma il risultato evidentemente non è andato giù al democratico quanto imparziale conduttore della trasmissione che più rappresenta il pensiero (e le abitudini dei suoi politici) della base leghista, dei militanti del Carroccio …e stranamente il sondaggio è sparito!!!! (altro…)

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on l'entrata in vigore del decreto legge 1/2012, il fotovoltaico agricolo a terra non potrà più accedere al Conto Energia.

Il pacchetto Liberalizzazioni interrompe la concessione degli incentivi statali per il fotovoltaico agricolo a terra. Una norma che dovrebbe limitare la sottrazione di terre fertili all’agricoltura, accompagnata, però, da un comma che aumenta l’importo dei sussidi per le installazioni su serra. Col rischio di danneggiare ulteriormente i paesaggi rurali.

Con l’entrata in vigore del decreto legge 1/2012 – approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 24 -, il fotovoltaico agricolo a terra non potrà più accedere al Conto Energia. Fanno eccezione gli impianti che hanno già ottenuto il titolo abilitativo al momento dell’entrata in vigore del provvedimento o per i quali sia stata presentata richiesta per il conseguimento del titolo, a condizione che l’impianto entri in esercizio entro un anno.

Le principali associazioni del comparto – Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie future – hanno tentato di bloccare la norma, chiedendo al governo di stralciare l’articolo incriminato, il 65. Al coro di protesta si è unita anche la Cgil, che ha chiesto di correggere il testo per garantire il massimo sostegno alle rinnovabili, anche in virtù delle potenzialità occupazionali del settore. (altro…)

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In Rai continua la lottizzazione dei partitinella proposta del DG Lorenza Lei  Maccari continerà a dirigere il TG1 e un leghista Casarin si prenderà i TGR (e perchè a marzo si vota?).
Il tutto alla faccia dei precari, del merito, dei sacrifici chiesti agli italiani.
Si sente dire che la riforma del lavoro (come quella delle pensioni) erano necessarie perchè i vecchi si sono rubati il futuro dei giovani.
Non mio padre, di certo. Forse i vecchi che continuano ad occupare posti di comando.

Come i parlamentari (del Parlamento più costoso in Europa) che avevano promesso entro gennaio i tagli ai propri stipendi (immagine presa dal blog Non leggerlo).

Da unoenessuno.blogspot.com

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Se non puoi fidarti della protezione civile, della commissione grandi rischi, del sindaco che concede i permessi per costruire, dell’assessore, del presidente del Consiglio che aveva promesso la ricostruzione della città crollata per il sisma .. di chi ti puoi fidare?
Presadiretta non si è dimenticata della città de l’Aquila. Delle cinque Terre e di Genova: sciagure che hanno causato morte e distruzione. Un città, l’Aquila che ora che le luci della ribalta si sono spente, è stata abbandonata al suo destino.
E lo stesso è successo in Liguria.
Se sarà il processo contro la commissione grandi rischi stabilire le eventuali responsabilità, l’intercettazione tra Bertolaso e Daniela Stasi (quella dove parla di “operazione mediatica” per la riunione che minimizzò i rischi) non ha bisogno di altri commenti sulla reale funzione della  protezione civile durante la gestione Bertolaso. (altro…)

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Quella virtù di dire no che ha salvato il Paese dalle forzature autoritarie.

Poche parole, a poche ore dalla morte del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro: un uomo politico e un servitore della Costituzione rigoroso, roccioso e intransigente e, proprio per questo, molto amato e anche molto osteggiato.
“Non c´è da temere mai di fronte alle pressioni esterne. L´unico che può temerle è chi è ricattabile”: sono parole sue, rivolte ai giudici ma valide con riguardo a qualunque magistratura e tanto più valide in quanto riferite alle più alte cariche della Repubblica. Di queste, la prima e fondamentale “prestazione” costituzionale che si ha necessità e diritto di pretendere, soprattutto nei tempi di incertezza o di crisi, è la rassicurazione che viene dalla serenità e dalla forza, cioè dalla certezza che non vi possono essere cedimenti e deviazioni.
Altri, col tempo e con la riflessione necessari, scriveranno di lui e della sua opera nella storia della Repubblica, una storia che la copre dall´inizio all´altro ieri. Allora si faranno bilanci. Nella commozione del momento, vorrei ricordarlo con parole nelle quali egli probabilmente si riconoscerebbe volentieri, quasi come in un suo motto: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5, 37). (altro…)

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