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Posts Tagged ‘marco travaglio’

L’invito è ufficiale, anzi ufficialissimo: “Domani 18 gennaio alle ore 17.00, presso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) al Polo Tuscolano in Via Tuscolana 1548, alla presenza del Ministro dell’Interno Marco Minniti e del Capo della Polizia Franco Gabrielli, verrà presentato il nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le fake news. Ti aspettiamo”. Quel “ti aspettiamo” ha un che di vagamente inquietante, tipo quando ballavo in discoteca con una tipa che mi piaceva e un coetaneo più robusto di me (ci voleva poco) mi diceva “ti aspetto fuori”. (altro…)

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Il colpevole era il detective. “Se qualcuno, chiunque sia o comunque si chiami, ha utilizzato informazioni riservate per far questo (insider trading sul decreto di riforma delle banche popolari, ndr), io stesso chiederò un’indagine rigorosa alla Consob e ad altri, così che pagherà fino all’ultimo centesimo e all’ultimo giorno” (Matteo Renzi, segretario Pd e presidente del Consiglio, Porta a Porta, Rai1, 3.2.2015). Uahahahahahahah.

Podismo. “Gasparri corre nel Lazio” (la Repubblica, 91.): Deve aver visto Forrest Gump.

Liberi e Umorali. “La continuità programmatica orgogliosamente proposta per il suo secondo mandato dal presidente Zingaretti e dai partiti che lo sostengono è per noi insostenibile, profondamente contraddittoria con le ragioni fondative politiche e sociali di SI” (Stefano Fassina, 2.4.2017). Per questi e altri motivi Liberi e Uguali, di cui Fassina è tra i fondatori, appoggia Luca Zingaretti per il suo secondo mandato. (altro…)

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“Si sapeva tutto”, “È tutto archiviato”. Se Renzi, De Benedetti & C. pensano di chiudere con queste due frasi lo scandalo della soffiata dell’allora premier all’Ingegnere sul decreto banche popolari che fece guadagnare al secondo 600 mila euro in un giorno, si illudono. Intanto perché la prima frase è una bugia: il 15 gennaio 2015, quando De Benedetti e Renzi si incontrano, del decreto nessuno sa nulla: a parte ovviamente chi ha appena deciso di vararlo (Renzi) e chi ha appena parlato con lui (De Benedetti). L’indomani mattina l’Ingegnere gira la soffiata al suo broker Gianluca Bolengo ordinandogli di investire 5 milioni in azioni di banche popolari: appena in tempo, perché alle 17.58 di quella sera, a Borse chiuse, l’Ansa annuncia che il prossimo Consiglio dei ministri (che si terrà il giorno 20) riformerà le Popolari. (altro…)

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Tra il modello Germania e il modello Zimbabwe, i partiti italiani non hanno dubbi: Zimbabwe. Qui il presidente Robert Mugabe, che ha solo 93 anni (uno in più di Napolitano) e governa da appena 37, doveva dimettersi in diretta tv, magari per passare lo scettro alla moglie; invece ha sorpreso tutti, dicendo che capisce “le lamentele” del popolo, ma promette che farà meglio, con “una nuova cultura del lavoro e un nuovo impegno per la crescita economica”, quindi resta in nome della “stabilità”. (altro…)

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L’eroico bambino/1. “Quando avevo 12 anni, nel 1948, andavo con tre compagni di liceo ad attaccare i manifesti per la Democrazia cristiana…” (Silvio Berlusconi, presidente FI, Ansa, 11.11). Perbacco: a 12 anni era già al liceo, l’enfant prodige.

L’eroico bambino/2. “… Una volta mentre ero sulla scala sono arrivati cinque ragazzotti che attaccavano i manifesti del Partito comunista. Mi dicono: ‘Vieni giù che dobbiamo dirti qualcosa’. Poi mi malmenano, mi fanno uscire il sangue dalla faccia. Io sgomito, riesco a svincolarmi e corro, sono sempre stato un grande velocista. (altro…)

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Leggendo l’ultimo sermone domenicale di Eugenio Scalfari, viene in mente Fantozzi che si martella il pollice montando una tenda col ragionier Filini ma, siccome è notte e non vuole svegliare gli altri campeggiatori, corre per il bosco e solo quando ne esce prorompe in un lungo e liberatorio grido di dolore. Nato a Civitavecchia nel 1924, fascista sotto il fascismo, non pervenuto durante la Resistenza, antifascista dopo la caduta del Duce, da allora Scalfari passa per un sincero democratico: sia da liberale, sia da pannunziano (a Il Mondo, quando andava in via Veneto), sia da radicale, sia da deputato socialista, sia da filocomunista, sia da craxiano, sia da demitiano, sia da occhettiano, sia da dalemiano, sia da prodiano, sia da veltroniano, sia da ciampista, sia da napolitaniano, sia da mangiapreti, sia da papista, sia da lettiano antirenziano, sia da filorenziano. Il travestimento dura 72 interminabili anni. Poi l’altroieri l’anziano reazionario non ce la fa più ed esplode finalmente nell’urlo più liberatorio e fantozziano: la democrazia è una cagata pazzesca! (altro…)

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Più il Fascistellum avanza alla Camera come la legge Acerbo del Duce, a colpi di fiducia, più cresce la curiosità dei cittadini di sapere cosa nasconde. E più si allunga la coda di paglia degli autori della solennissima porcata (Pd, FI, Lega, Ap), costretti a giustificare i parlamentari nominati, il voto congiunto, le 6 pluricandidature, le finte coalizioni uninominali, i capi-partito pregiudicati e la norma salva-impresentabili (o salva-Verdini). Due alternative: dire la verità e finire lapidati in piazza; o mentire, sperando che gli elettori se ne accorgano il più tardi possibile. Naturalmente prevale la seconda opzione. Ieri il Pd diffonde uno schemino per dimostrare che “la legge elettorale è oggettivamente migliore” del Porcellum “perché rimette al centro i collegi, i territori, le scelte dei cittadini”. Balle. (altro…)

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Luigi Facta nasce a Pinerolo (Torino) nel 1861 e fa l’avvocato, poi diventa consigliere comunale e poi sindaco della sua città. Nel 1892 è eletto deputato e rimane alla Camera per 30 anni sui banchi dei liberali fedeli a Giolitti, di cui è uno degli “ascari” più obbedienti. “Sono un giolittiano dalla personalità sbiadita”, dice di sé con orgoglio, ben sapendo che in politica, almeno in Italia, le nullità hanno un radioso futuro. Come scriverà Giovanni Ansaldo, biografo di Giolitti, “spesso la mediocrità è una voragine per la quale anche gli spiriti eletti provano una cupa attrazione”. Infatti nei primi anni del 900 lo statista di Pinerolo, mai sfiorato da un’idea che non fosse di Giolitti, diventa sottosegretario alla Giustizia e all’Interno, poi ministro delle Finanze. (altro…)

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Un governo illegittimo, sostenuto da una maggioranza fittizia figlia di una legge elettorale incostituzionale e spalleggiato da un capo dello Stato eletto da quella falsa maggioranza e già firmatario di una legge elettorale incostituzionale, impone la fiducia a se stesso su una nuova legge elettorale incostituzionale senza averne il potere (la legge non è di iniziativa governativa, ma parlamentare) per impedire al Parlamento di discutere, emendare ed eventualmente bocciare una norma studiata a tavolino da quattro partiti per favorire se stessi e far perdere le elezioni alla prima forza politica del Paese (il M5S) e alla sinistra non allineata, e per consentire a un pugno di capi-partito di nominarsi i due terzi delle prossime Camere, truccando le regole del gioco a pochi mesi dalle urne in barba alla raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2003 (citata anche da sentenze della Corte di Strasburgo) di non modificare le leggi elettorali nell’ultimo anno prima delle elezioni. (altro…)

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Non era facile, ma Pisapia, presunto leader di “Campo progressista”, ci è riuscito: rendere simpatico D’Alema. Gli ha detto di levarsi dalle palle, ma alla sua maniera, da ex avvocato di Arnaldo Forlani (poi condannato), suo cliente e soprattutto spirito guida: “Faccia un passo di lato perché è divisivo”, così gli ha detto. Poi, forlanianamente, ha aggiunto che è “divisivo” anche Renzi, ma “con lui bisogna parlare”. Ora, noi che forlaniani non siamo e, quando vogliamo che qualcuno si levi dalle palle, gli diciamo “levati dalle palle”, non abbiamo la più pallida idea di cosa sia “un passo di lato”. (altro…)

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La campagna elettorale si annuncia avvincente e pure spiazzante. Almeno per le tante brave persone di centrosinistra che non si rassegnano alla berlusconizzazione del Pd. Neppure quando vedono sulla terrazza del Nazareno gli ex comunisti Giuliano Ferrara e Luciano Violante scambiarsi smancerie, fra uno strale contro la “Repubblica giudiziaria” e una lacrimuccia per l’immunità parlamentare perduta. Più che un convegno, una seduta spiritica alla ricerca del vecchio Pci. È a queste brave persone che rivolgiamo pensieri commossi appena compaiono in tv i replicanti renziani con la lista dei compagni perseguitati e poi assolti. (altro…)

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Abbiamo spesso criticato la Procura di Roma per le sue timidezze sullo scandalo Consip, che finora hanno dato l’impressione di indagare più sulle fughe di notizie ai giornali (e, fra questi, solo al Fatto) che su quelle ben più gravi agli indagati e soprattutto sulla notizia: l’ipotesi di traffico d’influenze illecite di Tiziano Renzi e del fido Carlo Russo per raccomandare alla Consip Alfredo Romeo sull’appalto più grande d’Europa. Oggi però diamo volentieri atto ai pm capitolini di aver chiuso presto e bene l’indagine aperta sei mesi fa su Henry John Woodcock e Federica Sciarelli. (altro…)

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Ci sono giornate che cominciano uggiose e non inducono proprio al buonumore. Poi giunge notizia che Antonio Tajani, a nome di FI e dunque di B., si è molto congratulato con la Merkel per il suo quarto cancellierato e ha rivelato che lei e Silvio hanno appena avuto “due lunghi e approfonditi incontri, non sono mai stati così vicini”, e uno subito si rianima. Siccome siamo un Paese senza memoria che confida nella smemoratezza altrui, ecco un breve riepilogo dei rapporti bilaterali Berlino-Arcore. (altro…)

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Domenica, a Sky, Giulio Tremonti trinciava giudizi definitivi su quella poveraccia di Angela Merkel che, diversamente da lui, non ne ha mai azzeccata una perché non ha mai preso esempio dal tremontismo, dal berlusconismo e dal leghismo: infatti è stata appena confermata cancelliera di Germania per la quarta volta consecutiva (dal 2005), cosa mai accaduta nella storia. Sempre detestata dalle classi politiche europee che da decenni non esprimono uno straccio di uomo di Stato, Angela IV detta Mutti (mamma) resta – per quanto ammaccata dopo 12 anni ininterrotti di governo – la più amata dai tedeschi, per la stessa ragione per cui all’estero tanti la odiano tanto: perché fa gli interessi del suo popolo. (altro…)

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Facci ridere. “Basta comici, al Paese serve la competenza” (Matteo Renzi, segretario Pd, 24.9). Quindi si ritira anche lui?

Il vero criminale. “Così Woodcock indagava violando le regole dell’ufficio” (Messaggero, 19.9). Le regole erano chiare: vietato indagare.

Il Ripatto Gentiloni. “Intesa governo-Vaticano: ‘Sì allo Ius Soli entro l’anno’” (Repubblica, 18.9). L’intesa, tipica di ogni Stato laico che si rispetti, funziona così: in Vaticano lo Ius Soli non c’è, ma lo facciamo noi anche per loro. (altro…)

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Le cronache della campagna elettorale siciliana ricordano una celebre scena del film di Mel Brooks Mezzogiorno e mezzo di fuoco: quando il cattivo seleziona e arruola una sporca dozzina per dare l’assalto a Rock Ridge. Si siede dietro un banchetto ed esamina i curricula dei candidati in fila indiana: “Precedenti penali?”. Il primo risponde: “Stupro, assassinio, incendio doloso, stupro”. E lui: “Hai detto due volte stupro”. “Sì, ma mi piace tanto lo stupro!”. “Ottimo, firma qua. Avanti il prossimo… Precedenti penali?”. “Atti di libidine in luogo pubblico”. “Non è mica tanto grave”. “Sì, ma in una chiesa metodista!”. “Ah carino! Arruolato, firma qua!”. (altro…)

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“I candidati alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione vengono scelti attraverso il ricorso alle primarie di coalizione… Qualora non si svolgano primarie di coalizione, si procede con le primarie di partito, a meno che la decisione di utilizzare un diverso metodo, concordato con la coalizione, per la scelta del candidato comune non sia approvata con il voto favorevole dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea territoriale… Non si svolgono le elezioni primarie di coalizione o di partito nel caso in cui… sia stata avanzata una sola candidatura… Tale candidatura diventa automaticamente quella del Pd alle elezioni… (altro…)

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Ma quale Festival della Mente: qui per il best-seller di Matteo Renzi Avanti. Perché l’Italia non si ferma e soprattutto per il suo autore ci vuole minimo minimo il Premio Strega. Ingenuamente il sindaco Pd di Sarzana, Alessio Cavarra, aveva pensato che il celebre scrittore prestato alla politica e il suo capolavoro letterario potessero accontentarsi di una pur rinomata rassegna filosofica, precettando la cittadinanza tutta (su carta intestata del Comune) all’appuntamento con l’ex premier “in occasione della XIV edizione del Festival della Mente”. Siccome il festival è riservato ai pensatori e l’unico rapporto fra Renzi e la parola “mente” è il verbo mentire, si è poi scoperto che il nostro si era imbucato: è stato quando la Regione Liguria ha minacciato di revocare il patrocinio e i finanziamenti, e gli organizzatori hanno smentito di averlo mai invitato Renzi e soprattutto scambiato per una mente. (altro…)

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Il trascinatore di folle. “Da destra arrivano più veti che voti” (Angelino Alfano, Ap, ministro degli Esteri, al Meeting di Rimini, 25.8). Ha parlato Zero Virgola.

Indignados. “Berlusconi: liste civiche di indignati per intercettare il voto di protesta” (il Giornale, 22.8). Dal produttore al consumatore.

Mazzillo-facciale. “Conti nel caos, Raggi rischia il commissario” (Andrea Mazzillo, assessore uscente al Bilancio di Roma, la Repubblica, 24.8). Modestia a parte. (altro…)

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Ai tromboni che si accapigliano nel derby fra “buonisti” e “cattivisti”, fra partito pro-Ong&migranti e partito anti-Ong&migranti, prosecuzione con altri mezzi della guerra parolaia destra-sinistra, suggeriamo il Fatto di ieri, col pezzo di Antonio Massari e l’intervista di Giuseppe Lo Bianco al procuratore Nicola Gratteri. Che spiegano con semplicità ed efficacia di cosa si occupano i pm di Trapani che hanno sequestrato la nave Iuventa e indagato vari operatori di Jugend Rettet, Medici senza frontiere, Save the children e altre Ong ancora ignote. (altro…)

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