Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘bersani’

Strappo – S’era presentato con lo slogan ‘mai con Alfano’, ora Pisapia sponsorizza a Palermo l’accordo coi centristi: Articolo 1 candida Fava.

Stupiti. Irritati. E forse anche un po’ stufi, tanto che ora invocano “un chiarimento politico a settembre”. Dentro Mdp esplode il malessere per il Giuliano Pisapia che benedice l’alleanza di necessità tra Pd e Ap in Sicilia, con la regìa del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e candidare così alla Regione il rettore di Palermo, Fabrizio Micari. (altro…)

Read Full Post »

bersaniOra che manca poco alla scissione ufficiale, i sondaggisti si divertono a “pesare” il valore elettorale di Bersani, Speranza e C. Secondo uno studio di Tecnè e Ipr, andato in onda ieri a Porta a Porta, il nuovo partito potrebbe raggiungere fino al 10,5 per cento. Il nuovo partito che nascerebbe a sinistra del Pd dalla scissione di alcuni dirigenti e parlamentari, “potrebbe valere tra il 5 e il 7 per cento, una cifra simile a quella registrata anche dalle rilevazioni di Piepoli”, risponde il fondatore dell’istituto Nando Pagnoncelli. (altro…)

Read Full Post »

la-frase

Read Full Post »

ellekappa

Read Full Post »

direzione-pd

Read Full Post »

“Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta”. Lo scrive su Facebook Pierluigi Bersani. “Il voto americano -spiega – parla anche di noi. Nel mondo ripiega la globalizzazione. Si affacciano protezionismi e pensieri aggressivi verso le persone e le merci di fuori. Gli establishment interpretano la fase precedente, in via di superamento”.

“Ovunque, anche in Europa, c’è una nuova destra in formazione – prosegue Bersani – Non è una destra liberista, è una destra della protezione. Se vogliamo impedire che vinca ovunque dobbiamo attrezzare una sinistra larga che abbandoni le retoriche blairiane delle opportunità, delle flessibilità, delle eccellenze e scelga la strada della protezione sulla base dei propri valori di uguaglianza”.

(altro…)

Read Full Post »

bersani

Resa dei conti dentro il partito in seguito agli attacchi renziani alla Leopolda contro la minoranza dem. L’ex segretario: “Si risparmiassero il fiato”. Il vice di Renzi: “Ha provato a sabotarci, nostri chiedono unità”. Speranza a Repubblica: “Sono incazzato e ancora più determinato a fare campagna contro la riforma”.

“Siete arroganti”. “Tu sei stato sleale”. “Renzi ha sentito i cori ‘fuori fuori’ contro di noi e non ha detto niente”. “La platea ha reagito perché chiede unità”. Nel Pd è scontro totale: da una parte Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, dall’altra il presidente del Consiglio e i vertici del gruppo (vedi Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani). (altro…)

Read Full Post »

natangelo

Read Full Post »

bersani

Dopo la ruminanza in parlamento sul voto contro il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari, oggi esaminiamo la ruminanza dell’opposizione interna PD.
I ruminanti prima ingoiano e poi rigurgitano, quindi rimasticano poi ancora rigurgitano, apparentemente è uno schifo ma sinché succede nelle mucche… ora vi mostrerò che l’opposizione interna del PD funziona nello stesso modo. Se Rumino Bersani alla fine accetta possono ingoiarla tutta tutti questa ennesima trasformazione itinerante del PCI in boia delle speranze di un popolo fantastico.

Al PD verrà riconosciuta, un giorno, questa strabiliante invenzione della falsa opposizione interna. Non c’è nulla di divertente in questo meccanismo perverso ma è perfettamente funzionante. E’ importante che vo lo spieghiamo, casomai vi fosse sfuggito: partiamo dal caso più semplice da spiegare, il caso di “Rumino Bersani”, in arte Piero. (altro…)

Read Full Post »

natangelo

Read Full Post »

natangelo

Read Full Post »

Il colloquio

L’ex leader lancia un ponte verso Sel: “Se non cambiamo strada perderemo altri elettori”.

ROMA – «Tenere le canalette aperte…». Raccomanda Pierluigi Bersani ai dem. Ma è anche l’invito che ha appena rivolto al candidato sindaco di Sinistra Italiana Stefano Fassina uscito dalla competizione romana con un risultato deludente. Dopo la batosta che il Pd ha preso al primo turno delle amministrative, l’obiettivo di cui parla l’ex segretario resta quello di correggere Renzi e «ricostruire il centrosinistra, cambiare strada». Perciò breve colloquio in un corridoio di Montecitorio di Bersani con Fassina, Alfredo D’Attorre e Carlo Galli, i fuoriusciti del Pd in rotta di collisione totale con il PdR, il partito renziano, al punto che al ballottaggio a Roma danno indicazione di votare scheda bianca. «Tesso la tela con la sinistra? Ma no, fa tutto il segretario…», è la stoccata del leader della minoranza al partito personale renziano. E a sera, ascoltando Renzi in tv a “ Otto e mezzo” che lo accusa di essere coerente nel dire che va tutto male, ironizza: «Beh, imparo da Renzi che è colpa mia…». Polemiche sotto traccia.

(altro…)

Read Full Post »

Ieri sera ad Otto e mezzo ospite di Lilli Gruber c’era il povero Bersani.
Dico povero perché l’ex segretario ha preso schiaffi da tutti, prima dopo e durante: pensava di avere la vittoria in tasca nel 2013 e non aveva tenuto conto di quanto sarebbe stato alto il conto da pagare. Per l’alleanza con Casini. Per aver sposato la linea pro TAV e pro riforme Monti (ingoiate con qualche dispiacere, magari). (altro…)

Read Full Post »

Siamo ridotti a ridere delle battute di Bersani (l’originale, non l’imitazione di Maurizio Crozza): “non è che se soffiamo tutti assieme si alza il vento”.
Eppure per mesi in tanti hanno soffiato, assieme all’esecutivo, raccontando la favola della ripresa, dell’ottimismo, dell’Italia che riparte.
I numeri del lavoro, ad esempio: contratti che crescono a doppia cifra, posti di lavoro che spuntano come funghi, guarda come soffia il vento.

A vederli da vicino i numeri, senza l’ottusità dell’entusiasmo a prescindere, raccontano un’altra verità: (Marta Fana su Il Manifesto)

I dati dell’indagine mensile sulle forze di lavoro, pubblicati ieri dall’Istat, sono impietosi: a ottobre rispetto a settembre sono stati distrutti 39mila posti di lavoro, mentre il calo dei lavoratori in cerca di occupazione (-13mila) viene superato da un aumento del numero di inattivi.

(altro…)

Read Full Post »

renziL’ex segretario sulla legge di Stabilità accusa ancora Renzi: così i ricchi pagheranno di meno Ecco gli emendamenti della minoranza: franchigia sulla prima casa, contante a 1000 euro, soldi per la sanità.

ROMA- La “contromanovra” per ora è un pacchetto di dieci emendamenti e un documento dal titolo «Più equità, più investimenti ». Ma domani la sinistra dem si riunisce per mettere a punto la strategia. Dovrebbero essere un centinaio i parlamentari del Pd disposti a una battaglia per portare a casa il risultato di cambiare la legge di stabilità del governo. Lotta dura ma dentro il Pd, non in vista di una scissione. Una trincea nel partito di Renzi i cui confini sono tracciati dall’ex segretario Pier Luigi Bersani, da Gianni Cuperlo e Roberto Speranza. Bersani parla di «incostituzionalità» della scelta di cancellare per tutti la tassa sulla prima casa.

(altro…)

Read Full Post »

Lopposizione PD

Read Full Post »

BersaniBersani: “Certo non è colpa mia, ho sostenuto Paita” Civati: “Pierluigi chiede dove vado? Lui dove resta?”.

ROMA – «Una vittoria senza avversari dove si è vinto. Una sconfitta brutta lì dove si è consumato lo strappo a sinistra». È il mantra della minoranza del Pd di fronte alle prime sezioni scrutinate che disegnano un esito in bilico fra il 5 a 2 e il 4 a 3 per Renzi e il Pd. Con la ferita devastante della Liguria. E quella rischiata in Umbria e possibile in Campania. Senza avversari in Puglia invece dove il centrodestra è andato in frantumi, o nelle Marche o in Toscana. L’obiettivo, in parte raggiunto, è dimostrare che c’è ancora bisogno della sinistra nel Partito democratico, delle sue idee, dei suoi valori che non possono sopravvivere nel Partito della Nazione. E che i candidati sono stati sbagliati, che i profili etici contano, che le riforme renziane non hanno attecchito nel corpo elettorale. Né uscito ammaccato in particolare il Renzi segretario del partito. Come dimostrerà, dicono, l’esito della Puglia per esempio. Il Pd si fermerebbe intorno al 17-18 per cento, risucchiato dalle liste del governatore.

(altro…)

Read Full Post »

Vauro

Read Full Post »

Natangelo

Read Full Post »

Quando dice che se non passa l’Italicum lui si dimette, Matteo Renzi drammatizza per ragioni di potere personale (ma anche elettorali: le amministrative di maggio) uno scontro che in Parlamento probabilmente ha già vinto. E lo stesso fa con la lettera-pistolotto ai militanti del Pd quando afferma che “è in gioco il futuro del partito”. È sempre il suo solito film con il cavaliere bianco paladino del Nuovo allo scontro finale con la vecchia politica sporca e cattiva che boicotta le benefiche riforme. Una mistificazione bella e buona che tuttavia ha fatto breccia. (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »