L’ultima volta che i presidenti di Camera e Senato, a Parlamento unificato, tuonarono assieme contro qualcuno, fu per mettere in riga il pm Gherardo Colombo che si era permesso di definire la Bicamerale “figlia del ricatto”. Allora erano Violante e Mancino, preclare figure. Oggi sono Boldrini e Grasso a strillare come vergini violate contro Franco Battiato che ha avuto l’ardire di dichiarare: “Mi rallegro quando un essere non è così servo dei padroni, come queste troie in giro per il Parlamento che farebbero qualunque cosa, invece di aprirsi un casino”. Apriti cielo! Proteste unanimi da destra, centro e sinistra, mobilitazione generale, emergenza nazionale, manca soltanto la dichiarazione dello stato d’assedio con coprifuoco, cavalli di frisia e sacchi di sabbia alle finestre. Boldrini: “Respingo nel modo più fermo l’insulto alla dignità del Parlamento, stento a credere” ecc. Grasso: “Esprimeremo il nostro disagio al governatore della Sicilia per le frasi dell’assessore Battiato”. Sui cinquanta fra condannati, imputati e inquisiti che infestano il Parlamento, invece, nemmeno un monosillabo. Invece giù fiumi di parole e inchiostro contro il cantautore-assessore che osa chiamare troie le troie. Pronta la mossa conformista del governatore Crocetta, un tempo spiritoso e controcorrente specie sulle questioni di sesso, ora ridotto alla stregua dell’ultimo parruccone politically correct, che mette alla porta il fiore all’occhiello della sua giunta, financo equiparandolo a uno Zichichi qualunque. Si risente pure la Fornero, che è pure ministro delle Pari Opportunità (infatti s’è scordata solo 390 mila esodati). Certo, il linguaggio usato da Battiato è da pugno nello stomaco, tipico dell’intellettuale indignato che vuol “épater” un Paese cloroformizzato. Ed è facile dire che ci si poteva esprimere in termini meno generici, o aggiungere subito e non dopo che la denuncia riguarda anche le troie-maschio, pronte a vendersi al miglior offerente.
Ma andiamo al sodo: è vero o non è vero che il Parlamento, anche questo, è pieno di comprati, venduti, ricomprati e rivenduti? È lo spirito losco del Porcellum (nomen omen) che porta alla prostituzione della politica, alla nomina dei servi dei partiti e innesca la corsa sfrenata al servaggio e al leccaggio per un posto al sole. E come li vogliamo chiamare questi servi, che si vendono la prima volta per farsi candidare in cima a una lista e poi magari si rivendono per voltar gabbana a seconda delle convenienze? Passeggiatrici? Lucciole? Mondane? Falene? Peripatetiche? Chi voleva capire ha capito benissimo: accade a tutti di dare della “troia” a chi, maschio o femmina, è disposto a tradire e a tradirsi per un piatto di lenticchie o a vendersi per far carriera. Ma, nel Paese di Tartuffe, che con buona pace di Molière è l’Italia e non la Francia, ci si straccia le vesti appena qualcuno squarcia il velo dell’ipocrisia e dice pane al pane: ieri sui ricatti della Bicamerale, oggi sulla mignottocrazia (copyright Paolo Guzzanti). Battiato è come il bambino che urla “il re è nudo” e la regina è troia. Tutta la corte intorno sa benissimo che è vero, ma arrota la boccuccia a cul di gallina e prorompe in urletti sdegnati. Lo sa tutto il mondo come e perché sono stati/e eletti/e certi/e cosiddetti/e onorevoli. Persino in India, dove la Ford si fa pubblicità con un cartoon che ritrae lo statista di Hardcore col bagagliaio dell’auto pieno di mignotte. I primi a saperlo sono i nostri giornali, che han pubblicato centinaia di intercettazioni sulle favorite del Cainano e sulla compravendita dei parlamentari, e ora menano scandalo perché Battiato, dopo averci scritto una splendida canzone Inneres Auge), li chiama per nome. E non si accorgono neppure che il loro finto sdegno non fa che confermare le parole di Franco. Se uno accenna ad alcune troie e si offendono tutti/e, la gente penserà: “Però, guarda quante sono! Credevo di meno…”.
Da Il Fatto Quotidiano del 28/03/2013.
Bisogna anche dire che, se Battiato voleva specificamente alludere a quelle signore che nella precedente legislatura hanno ottenuto incarichi pubblici in cambio di prestazioni sessuali, a me pare chiaro che quelle persone sono già passate alla storia con quella nomea. Possono fare tutto quello che vogliono per cercare di farlo dimenticare, ma non hanno nessuna speranza di riuscirci.
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non mi capacito e non riesco a capire perchè tutti questi misfatti vengono coperti che sappia io nel mondo del lavoro in cui io ho vissuto ero troppo stanco per cercare di sapere o capire. Ma da quando sono in pensione apro gli occhi e mi rendo conto che ho vissuto in un paese di merda e tutti ci sguazzano a piedi nudi. Sono pronti tutti a indignarsi di qesto o di quello ma nessuno guarda il proprio,poi ci sono stati alcuni politici (ma non riesco a capire che ruolo hanno avuto nella II repubblica ma adesso prendono dei vitalizzi che fan paura)che nel parlamento erano impastati con tutto quello che al momento c’era di losco molti di questi ancora dovrebbero uscire dalla galera .Ed io lavoravo x un misero stipendio e aiutavo a mantenere sti papponi adesso battiato a parlato senza peli sulla lingua ed ha fatto notare una pecularietà delle donne nei parlamenti c’è ne sono brave ed intelligenti ma il PIù devo dare ragione a battiato
Noi addestriamo dei giovani a scaricare napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere “ca**o” sui loro aerei perché è osceno.
dichiarazione del col.kurtz in apocalypse now……..piu’o meno ci siamo
Tranquillo Marcolino, tranquillo: Battiato ti fa cantare assieme a lui lo stesso, anche se non scrivi queste difese d’ufficio!
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Le ParlaTROIE
Quella di Battiato è stata una pessima uscita e mi sorprende che Travaglio (il mio giornalista preferito) ne prenda le difese.
Da mio punto di vista accomunare certi parlamentari alle troie è davvero ingiusto, per le troie intendo!!! 🙂
Le troie vendono il proprio corpo per denaro
Le parlatroie vendono “anche” il proprio cervello per denaro.
Le troie vendono il proprio corpo per denaro limitatamente alle loro prestazioni.
Le parlatroie vendono il proprio cervello per anni, H24.
Le troie hanno un rapporto trasparente e chiaro con il loro cliente.
Le parlatroie hanno rapporto ambiguo sia col capopartito che con l’elettore.
Le troie concedono momenti di gioia ai loro clienti
Le parlatroie ammorbano la vita civile di un paese.
Insomma, per queste e tante altre ragioni, ci vorrebbe più rispetto per le troie!!