Difficile dire se lo spione pentito Edward Snowden, in fuga per i cieli del mondo, mi susciti solidarietà oppure ostilità.
Il problema è che non ho capito esattamente chi è. Cioè che cosa egli pensi – al di là di un condivisibile anelito in favore della libertà personale insidiata dalla pervasività dei controlli – dei vincoli sociali nel loro complesso; dei doveri che abbiamo nei confronti della comunità di appartenenza; e soprattutto di quel monopolio statale del potere (anche del potere di controllo) che, per quanto sgradevole e spesso tracimante, è stato un passo di civiltà decisivo nella storia umana. Se essere sorvegliati è sempre sgradevole, essere sorvegliati dallo Stato è meglio che essere sorvegliati dalla Mafia, e le strade pattugliate dalla polizia fanno meno paura (almeno a me) delle strade percorse da criminali o da bombaroli.
Il sospetto è che Snowden – tutti gli Snowden – non si pongano questo problema. Non si pongano – cioè – il problema della politica, se non nella sua sottospecie “nessuno osi interferire nella mia vita”. Sono bravissimi a dire Io, e dell’individuo hanno fatto un tempio. Ma a quali nuovi equilibri (e dunque a quali nuovi poteri) essi affidino la tutela della libertà, l’esercizio della legge, la repressione dell’odio e della violenza, non è davvero chiaro. Speriamo lo sia a loro: perché hanno vent’anni, e noi non li avremo mai più.
Da La Repubblica del 25/06/2013.
[…] i più acidi verso le persone che si battono contro i poteri stabiliti. Basta leggere Michele Serra su Repubblica di oggi, con il suo commento alla vicenda Snowden. Lo “spione pentito” è considerato da Serra […]
L’ha ribloggato su kowapaoloe ha commentato:
Serra riesce a mascherare il sostegno alla CIA con la critica all’individualismo… Capolavoro.
Il problema ovviamente non è se Snowden sia una specie di Che Guevara della privacy, il problema è che lo stato borghese non riesce a conservarsi senza violare spudoratamente le stesse libertà borghesi che proclama.
Caro Michle, lo stato ha il monopolio legale della violenza, non ha nessun monopolio del potere anche perchè sostenerlo è non avere capito cosa il potere sia. Per quanto riguarda il controllo, penso di non essere l’unico a preferire che i miei dati siano in mano a google invece che alla Cia.
Stimatissimo Michele!!!
È!
Come’è che mi giri attorno al punto nodale, che NON È se qualcuno stia dietro il falso specchio del mio bagno MA CHE NON LO VOLESSE FAR SAPERE!
In Democrazia, Bush fa una legge che dice che da domani saremo spiati, arriva Edward, dice: “Guardarte che vi spiano!” e tutti (non Barck!) avrebbero semplicemente dovuto dir: “È arrivato il Fenomeno!! Certo, è legge di Stato, ignorarla è reato, dove sei che ‘se ti pescu’!!”
Che Brack abbia lanciato una fatwa per pescar uno ricordato una legge vigente suona strano, non ti pare?
Fatto è che ti stimo da sec…. hem, DECENNI (adoravo Cuore.. mi manca!) e penso che proprio tu potresti al meglio spiegarci questo paradosso.
Un abbraccio!
La sorveglianza perpetua è una condizione relativamente nuova e il vero valore delle azioni dei vari Snowden è nel stimolare un dibattito che va digerito nel suo intero prima di dare via libera agli spioni, che siano Americani o di qualsiasi altra striscia. La reazione, ancora una volta sproporzionata, sbilanciata, impaurita della Casa Bianca ed altri è prova, se ci voleva, che questo dibattito non è ancora cominciato. PIano, prima di dare un’altro voto di confidenza in questo stato di guerra permanente che è diventato madre di qualsiasi violazione di diritti richiesta dalle autorita. E poi’ c’è pure da ricordarsi che l’infrastruttura del sistema di sorveglianza non è di fatto in mano allo stato, bensi a imprese private, un’altro dettaglio passato inosservato da lei. Una notizia fresca dall’inghilterra è la sorpresa che certi individui nelle forze di sicurezza di Sua Maesta fecero uso di questi stessi mezzi di sorveglianza nella speranza di macchiare l’immagine di certe persone scomode ( la famiglia Lawrence ). Allora, Sig Serra: come suggerisce che otteniamo garanzie che i mezzi di sorveglianza non vengano dirottati da mani oltre i controlli del “potere dello stato”. Non vale la pena avere il dibattito, e stabilire delle nuove regole? Non posso che ringraziare gli Snowden del nostro contemporaneo ed essere deluso dal pigro laissez faire del vostro post.
Serra non si è neanche sforzato di capire che le attività che sono state denunciate da S. erano contrarie a qualsiasi legge USA e/o internazionale
L’ha ribloggato su Amolanoia.
[…] (basta ricordare i commenti di prime firme del giornalismo convenzionale come Gianni Riotta o Michele Serra) secondo un copione che il giornalista statunitense residente in Brasile descrive così: […]
[…] sulla sua Amaca di Repubblica (leggi), Michele Serra (cioè uno totalmente a digiuno di questioni informatiche) ha analizzato la […]