“L’ABIETTO versamento di insulti” (cito Adriano Sofri) nei confronti delle due cooperanti italiane rapite dai jihadisti è stato rinfocolato dal video che le raffigura costrette nel burqa. Non è mai facile, in questi casi, capire se sia meglio dare notizia dell’abiezione o tacerne; il dubbio è che gli abietti considerino un successo diventare parte del pubblico dibattito, sia pure nel ruolo del farabutto; e d’altra parte la bassezza patologica di non pochi esseri umani (per esempio il tizio che sul web definisce le due ragazze “le stronzette di Aleppo”) è tipica materia di allarme sociale, come tutto ciò che è violenza e ignoranza.
Così che viene da pensare che sorvolare su certe ondate di odio verbale costituisca omesso soccorso, perché molti di quegli sfregiatori digitali — qualcuno anche su carta — avrebbero necessità, oltre che di congrue misure legali (una bella denuncia per diffamazione? con richiesta di congruo risarcimento in denaro alle due ragazze?), almeno di buone cure mediche. Ciò che si vorrebbe, ovvero non dare peso alla bruttura, non coincide con ciò che si dovrebbe, ovvero occuparsi degli abbruttiti, anche se farlo costa discendere, e di molti gradini, la scala della decenza.
Da La Repubblica del 04/01/2015.
Carissimo quando ti avvisano che ci sono posti in cui non ci devi andare per qualsiasi motivo non si va o se vai ne paghi le conseguenze
[…] Se lo chiede Michele Serra, leggendo commenti di “farabutti” online e offline: deluderli ignorandoli o illuderli affrontandoli? Il testo completo è sul blog di Triskel182. […]
[…] a leggere sulla rassegna stampa del blog […]
..povertà di spirito è oggi riversare su queste due ragazze le proprie frustrazioni.
Di queste sentenze forcaiole in rete, bisognerebbe accollarsene peso e responsabilità individuali, senza nascondersi nel tribunale/ombra giustizialista del web.
E questi sarebbero cittadini migliori?
Forse perché dicono di pagare le tasse?
O perché svolgono un lavoro regolare?
Perché millantano pure beneficenza sotto casa?
Pensa per caso il partito degli “sfregiatori digitali”, paladini last minute delle casse della Patria (se la ricordano ad arte solo in queste tristi occasioni) di uscirne puliti, di non fare “peso” in bilancio?
E’ povera illusione: l’ignavia, la vigliaccheria, il cinismo, il risentimento dell’impotenza, l’infingardaggine, l’indifferenza…tutto questo ha un costo molto più alto per la collettività, molto più di un riscatto.
Veleno che inquina le falde, miasmi putridi che appestano l’aria e che ci tocca filtrare ogni santo giorno.
Questo malanimo è vero gruppo collaborazionista di tutti i conflitti. Volontari e missionari del mondo, cercano di fare la loro parte, di arginare concretamente i danni, dalla parte di vittime innocenti che da sempre pagano il prezzo più alto.
E poco importa per la dignità di V&G, se a farle prigioniere sono stati proprio quelli dello stesso lato delle vittime. Uomini accecati e oramai incapaci di distinguere tra coloro che si pongono al di là di una guerra. Che animo squallido ha l’abietto che sottolinea solo e unicamente questa beffa e nient’altro.
Quelle ragazze, avevano risposto a modo loro allo strazio della distruzione di quel paese, a quelle immagini che i nostri telegiornali, che la stessa rete, ci sbattono in faccia. Guerre nelle quali anche il nostro Paese è coinvolto. Certamente pagano per l’ingenuità, ma non devono pagare per i loro sentimenti, per un ideale mancato, e per mano poi di spiriti rancorosi, falliti nella vita, e schierati coi loro coltelli di plastica, coi rapitori.
Io non ho niente contro ste due ragazze se non una piccola riserva sul fatto che fossero molto attive politicamente, per cui non proprio neutrali. Ma piuttosto sono uno che detesta i marò e li vorrebbe processati e condannati in India e mi danno fastidio i nazionalisti che invece li ritengono eroi nazionali. Ecco, chi più chi meno, siamo tutti tifosi noi italiani e Serra è troppo snob per capirlo.