GIACIGLI AVVOLTI NELLE BUSTE DELLA SPAZZATURA PER RENDERLI IMPERMEABILI ALLA PIOGGIA: UOMINI, DONNE E BAMBINI NEL GIRONE DANTESCO DI LAMPEDUSA.
Edomani a Lampedusa arriva l’Europa col suo massimo rappresentante, José Manuel Barroso. “Voglio vedere con i miei occhi quello che succede e quello che possiamo fare”, ha detto il presidente, conservatore, della Commissione Ue. E vedrà questa porta d’Europa che guarda all’Africa ma che l’Europa dell’indifferenza ha da anni cancellato dalle sue carte geografiche. “È una vergogna che l’Unione abbia lasciato così a lungo l’Italia da sola ad affrontare il flusso di migranti dall’Africa”, ha riconosciuto Martin Schulz, il presidente, socialista, del Parlamento europeo.
MA LA SVOLTA è ancora lontana. Barroso vedrà la lotta dei sub contro il tempo e il mare per recuperare i corpi dei naufraghi dell’ultima strage di migranti. Guarderà quest’isola zattera dove in vent’anni di guerre, fame e migrazioni si sono aggrappati 200 mila disperati. Ai suoi occhi si mostrerà l’Italia con le sue generosità, ma anche con le sue inefficienze, i ritardi, le eterne emergenze che nessuno riesce a risolvere. La più vergognosa è quella del centro di soccorso e prima accoglienza, dove sono ospitati i 155 naufraghi scampati alla tragedia del 3 ottobre. Nei giorni scorsi abbiamo documentato le condizioni di vita nella struttura. Materassi di spugna all’aperto, giacigli improvvisati per passare la notte, cani randagi nel cortile, promiscuità assurde in un luogo con soli 300 posti letto che ieri ospitava 928 persone, adulti, giovani, donne e 202 minori.
Sono siriani, palestinesi, somali, eritrei, gente provata da lunghi viaggi, donne e bambini, soprattutto, che hanno ancoranegli occhi il terrore del mare, l’incubo di un naufragio, una umanità che si è lasciata alle spalle guerre e fame. Tutti i parlamentari che in questi giorni sono sbarcati a Lampedusa lo hanno visitato e in coro, all’unanimità, hanno detto che lì le condizioni di vita sono “vergognose”. Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha avuto parole pesanti da spendere. L’unico politico che non ha trovato il tempo di varcare i cancelli del centro è il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Forse, se avesse visto come sono costretti a vivere i migranti, Alfano, non avrebbe pronunciato quella frase infelice alla Camera: “Sull’accoglienza non accettiamo lezioni da nessuno”. La responsabilità di queste strutture volute dal-l’allora ministro dell’Interno Bobo Maroni, hanno risposto i vari politici venuti sull’isola, fa capo proprio al Vimieale. Anche la ministra Cécilé Kyenge ha allargato le braccia rimandando tutto, ogni decisione, ogni scelta utile per rendere più umana la vita in quella struttura, a lontani tavoli interministeriali.
IL COLMO, poi, lo si è raggiunto quando i cronisti hanno chiesto se il commissario Barroso sarà portato tra i capannoni di Contrada Imbracola a “vedere la sporcizia e lo schifo”. Silenzio della ministra, risposta della sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini: “No, state certi che lo puliranno”. Ci siamo andati ieri mattina e abbiamo visto le cose di tre giorni fa. C’è solo una novità, i materassi di spugna fetente che molti migranti usano per dormire fuori la notte, sono stati coperti, impermeabilizzati, con i sacchi neri della spazzatura. Ogni volta che i giornali scrivono queste cose, gli operatori di “Lampedusa accoglienza”, il consorzio che si occupa della gestione del centro, insorgono. Lo hanno fatto anche ieri durante una visita dei giornalisti.
“SIAMO STANCHI dei continui attacchi. Abbiamo pure sentito che i profughi ospiti della struttura vengono trattati da Paese del terzo mondo. Queste critiche ci addolorano immensamente. Noi stiamo dando il massimo in una condizione molto difficile e complicata. I nostri operatori fanno turni massacranti, anche di 20 ore al giorno per riuscire a trovare delle sistemazioni per tutti. Ma non lo sa nessuno. Fa male sentire poi qualcuno che dice vergogna. Non ci stiamo”. Si sfoga Federico Miragliotta, il direttore del centro; ma il problema non è il lavoro degli operatori (danno il massimo e lo abbiamo visto e documentato), bensì il business che c’è dietro queste strutture. La srl “Lampedusa accoglienza”, costituita da Blue Coop di Agrigento, che detiene il 33% delle quote, e dal Consorzio di Cooperative sociali Sisifo (67%) gestisce il centro dal 2007, quando si aggiudicò l’appalto con un ribasso di gara del 30%. Un affare, calcolano le associazioni che si battono per i diritti dei migranti, che porta nelle casse della società 2 milioni e mezzo di euro l’anno. Gran regista della srl è Cono Galipò, un passato nel Partito comunista a Capo d’Orlando, la militanza nel Psi e poi in Forza Italia, prima di approdare al Pd nella corrente del deputato messinese Francantonio Genovese. Politica e immigrati, business e condizioni reali di vita nei vari centri di accoglienza, anche di questo è fatta l’eterna emergenza di Lampedusa. Chi non è indifferente è il Papa, che sull’isola ha mandato monsignor Krajewski, elemosiniere vaticano. “Daremo un aiuto concreto ai superstiti del naufragio”, ha scritto in un tweet.
Da Il Fatto Quotidiano del 08/10/2013.
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Lo schifo di Lampedusa dipende da questi fattori: un gruppo di degenerati la Kienge e la Boldrini, spalleggiate dal Vaticano hanno strombazzato per tutta l’Africa agli indigeni di venire in Europa, passando per l’Italia, promettendo accoglienza ed asilo inesistenti. La reazione degli arrivati, che si sono visti ingannati ha fatto il resto, distruggendo con la rivolta e l’incendio del 2011 le strutture create a spese degli italiani per alimentare la voracità di quattro speculatori. Oggi c’è da vergognarsi di essere italiani nonostante i quattrini che ci hanno rapinato. La vergogna continuerà perchè il gruppo dei degenerati deve fare carriera politica, il Vaticano deve fare la sua propaganda nel continente nero, i quattro ladroni devono continuare a speculare sulla miseria e l’ignoranza delle popolazioni. Noi continuiamo a ……….pagare. Gli altri a morire alimentando la speculazione dei mercanti di schiavi che gli affittano a peso d’oro i vecchi barconi. Devo continuare ? No, non è il caso . C’é già abbastanza merda per provare schifo e vergogna!!!!!
Dimenticavo : la distruzione di Lampedusa come area turistica rientra tra la passione per il saccheggio del territorio tipica degli italiani.
[…] in tasca alla società in questione. A capo della srl secondo la ricostruzione pubblicata dal Fatto Quotidiano è ConoGalipò, già aderente al Pci in quel di Capo d’Orlando, per poi militare attivamente nel […]
[…] vanno in tasca alla società in questione. A capo della srl secondo la ricostruzione pubblicata dal Fatto Quotidiano è Cono Galipò, già aderente al Pci in quel di Capo d’Orlando, per poi militare attivamente nel […]