Pronta la proposta di modifica dell’Ncd Pagano al disegno di legge sulla diffamazione. Il viceministro Costa: “Non si può perdere tempo”.
ROMA – La riforma delle intercettazioni nella legge sulla diffamazione. Si riapre la battaglia infinita sulle telefonate registrate e pubblicate dai giornali. Quelle di Bari su Berlusconi e le escort sono la causa scatenante. C’è già l’emendamento giusto da far marciare, firmato il 26 gennaio da Alessandro Pagano, un alfaniano legato a doppio filo al viceministro della Giustizia Enrico Costa, che chiede di inserire subito la questione nel ddl sulla diffamazione, il testo che vuole mettere il bavaglio al web e moltiplicare le multe. Dovrebbe passare alla Camera per la fine di marzo, metà aprile al massimo. Un testo da concordare pure con i senatori in modo da consentire una rapida spola.