In attesa che i luminari a ciò preposti, con lenti di ingrandimento e occhiali a raggi infrarossi, ci diano l’interpretazione autentica del Supermonito serale del presidente della Repubblica e dell’incunabolo che lo contiene, una cosa è chiara fin da subito: il fatto stesso che sia stato emesso già dimostra che Silvio Berlusconi non è un cittadino uguale agli altri. Mai, infatti, in tutta la storia repubblicana e pure monarchica, un capo dello Stato – re o presidente della Repubblica – era mai intervenuto su una condanna definitiva di Cassazione per pregare il neopregiudicato di restare fedele al governo, facendogli balenare in cambio la grazia e garantendogli che non finirà comunque in galera. Intanto perché spetta al giudice di sorveglianza, e non a Napolitano, applicare al caso concreto la legge svuota-carceri del 2010: fino alla condanna di Sallusti, infatti, chi doveva scontare fino a 1 anno di pena (totale o residua) finiva dentro e di lì chiedeva gli arresti domiciliari; dopo invece, per salvare Sallusti, il procuratore capo di Milano decise che la pena viene comunque sospesa e si tramuta automaticamente in domicilio coatto. Ma l’ultima parola appunto spetta al giudice, non al Quirinale. Il fatto poi che la grazia, per ottenerla, uno debba almeno fare lo sforzo di chiederla dopo aver riconosciuto la sentenza di condanna (“prenderne atto” è perfino poco), è noto e arcinoto alla luce della sentenza della Consulta 200/2006: quella che diede ragione a Ciampi nel conflitto col ministro Castelli per la grazia a Bompressi. Solo che quella sentenza dice ben più di quel che Napolitano le fa dire: afferma che la grazia può essere motivata solo con “eccezionali esigenze di natura umanitaria”, mai “politiche”. Se fosse un atto politico, richiederebbe il consenso e la controfirma del governo, visto che per gli atti politici il Presidente è irresponsabile. Ma siccome la grazia deve rispondere a una “ratio umanitaria ed equitativa” per “attenuare l’applicazione della legge penale” quando “confligge con il più alto sentimento della giustizia sostanziale” e per “mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio… garantendo soprattutto il ‘senso di umanità’ cui devono ispirarsi tutte le pene… non senza trascurare il profilo di ‘rieducazione’ proprio della pena”, essa “esula da ogni valutazione di natura politica” ed è “naturale” attribuirla in esclusiva al Colle. E qui Napolitano si dà la zappa sui piedi, quando dice che il condannato in carcere non ci andrà, dunque non c’è alcuna detenzione disumana da “mitigare”. Infatti rivendica il potere di graziare B. per motivi tutti politici (la sopravvivenza del governo, la condanna di un ex presidente del Consiglio): proprio quelli esclusi dalla Consulta, che verrebbe platealmente calpestata da una grazia a B.. Se poi, come scrive, la grazia non gliel’ha chiesta nessuno, non si capisce a chi Napolitano risponda, e perché. Non una parola, poi, sulla gravità del reato di B: la frode fiscale. Né sui vergognosi attacchi ai giudici. Né sui 5 procedimenti in cui è ancora imputato: che si fa, lo si grazia una volta all’anno per tenerlo artificialmente a piede libero? La grazia seriale multiuso non s’è mai vista neppure nello Zimbabwe, ma dobbiamo prepararci a tutto. Nell’attesa, resta lo spettacolo grottesco e avvilente del Quirinale trasformato per due settimane in un reparto di ostetricia geriatrica, con un viavai di giuristi di corte e politici da riporto travestiti da levatrici con forcipi, bende, catini d’acqua calda, codici e pandette, curvi sull’anziano puerpero per agevolare il parto di salvacondotti, agibilità e altri papocchi impunitari ad personam per rendere provvisoria una sentenza definitiva e cancellare una legge dello Stato (la Severino su incandidabilità e decadenza dei condannati). Ieri sera, al termine di una lunga attesa che manco per il principino George, il partoriente ha scodellato un mostriciattolo che copre ancora una volta l’Italia di vergogna e ridicolo. Ma è solo l’inizio: coraggio, il peggio deve ancora venire.
Da Il Fatto Quotidiano del 14/08/2013.
Tutto come previsto: la solità faziosità, il solito manettarismo, forcaiolismo, pressapochezza e malafede di Travaglio.
La superficialità e l’incompetenza politica uniti al suo entusiasmo militante grillino lo portano come al solito a travisare volontariamente il significato delle affermazioni del presidente.
L’incapacità di valutare la complessa situazione, l’odio viscerale per Napolitano e lo sfascismo all’insegna del tanto peggio tanto meglio fanno il resto.
Ma non dire caxxate!
Ma chi sei il nano sotto falso nome?
l’odio viscerale va dedicato ai coglioni come te che permettono questa italia, a napolitano va riservato solo disprezzo, è un complice dell’imbonitore che ha il potere di ricattarlo
scrivere scrivi bene… peccato che non sei Italiano e probabilmente vivi in svizzera..
Wow, che fini argomentazioni. L’idea che una situazione del genere sia “complessa” è profondamente antidemocratica: B è un cittadino qualsiasi.
Gia che ti presenti con un nome che non ti appartiene , la dice lunga sulla tua credibilita’ caro signor Inoki. poi qui non c’e’ nulla da travisare e tutto chiaro e lampante lo ha capito benissimo pure mio padre comunista convinto che il nostro finto presidente della repubblica (delle banane) ha scritto una marea di cazzate .
Forse solo tu che sei un fallito elettore del nano pregiudicato o del suo partito gregario vedi malafede nelle parole di Travaglio che come sempre da un analisi asettica e precisa di tutto quello che succede .
P.S VERGOGNATI di essere al mondo Antonio Inoki o chiunque tu sia
Torna a dedicati alla lotta nelle sue varie forme, pseudonimo docet, avendo l’accortezza di tenere la bocca chiusa e il paradenti ben saldo al suo posto. E soprattutto: zitto.
Questo presidente è davvero uno scandalo.
Per salvare B – tra leggi ad personam firmate senza esitazione alcuna e possibile (speriamo di sbagliarci) grazia per annullare gli effetti della condanna per uno dei tanti reati commessi dal Pregiudicato – ha calpestato in modo ignobile la più grande conquista civile di una società, ossia il principio che tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge, facendo piombare l’Italia in una sorta di medioevo.
Anche Famiglia Cristiana, giornale notoriamente estremista, avverte il colle che firmare la grazia screditerà notevolmente la figura istituzionale del PdR.
Quindi non solo Napolitano, ma la carica istituzionale che ricopre.
Grazie a Travaglio per non avere timori reverenziali nel criticare giustamente quello che si profila essere uno dei peggiori – o forse il peggiore? – PdR di sempre.
L’ha ribloggato su BABAJIe ha commentato:
grazie !
Da “Diritto Penale – parte generale” di Fiandaca/Musco:
“[…]Circa le ragioni che giustificano la concessione della grazia, si pone generalmente l’accento su esigenze di equità e giustizia del caso concreto, ma anche sull’attitudine di essa a fungere da strumento di attuazione delle finalità proprie della pena [rieducazione del condannato, art. 27 c.2 Cost.]. La grazia permette infatti di interrompere l’esecuzione della pena quando si è già compiuta la risocializzazione del condannato, svolgendo così una funzione parallela a quella della liberazione condizionale; nonché di tener conto di particolari situazioni processuali e familiari del condannato meritevoli di prevalere sulla rigida esecuzione della sentenza di condanna; inoltre, di porre rimedio ad eventuali errori giudiziari non altrimenti riparabili, ecc.”.
Tutto a discrezione di Napolitano.
il solo fatto che a due settimane dalla condanna ci siano giornalisti, e politici, che affermano in tv “SE la condanna venisse confermata” è la prova che viviamo in Zimbabwe.
17/feb/2012 :”BERLINO – Il presidente tedesco Christian Wulff, 52 anni, si è dimesso. Lo ha annunciato lo stesso presidente nel corso di una dichiarazione dalla sede della presidenza, il castello di Bellevue a Berlino: “Ho fatto degli errori, ma sono stato sempre in buona fede – ha detto Wulff -. C’è bisogno di un presidente che possa dedicarsi completamente alle sfide europee e abbia fiducia ampia dei cittadini. Gli sviluppi di questa settimana hanno dimostrato che questa fiducia non c’è più e quindi non c’è altra possibilità che abbandonare questa carica”
“Oltre ai partiti dell’opposizione anche nei settori della maggioranza di governo è venuto meno il sostegno politico al capo dello Stato, a partire dal partito liberale, che ha già preso chiaramente le distanze. ”Per rispetto alla massima carica che ricopre, Wulff deve adesso trarre le conseguenze”, aveva dichiarato Heiner Garg, vicepresidente del land dello Schleswig-Holstein. Un alto esponente della Csu bavarese, partito fratello di quello di Angela Merkel, aveva dichiarato che è ”inimmaginabile un presidente che si rechi in Procura”.
Non succede su Marte, ma nella vicina Germania. Evidentemente lo spread reale che ci divide è molto più ampio di quello finanziario.
Con tristezza, buona serata a tutti!
Antonio Inoki dimostra la sua pochezza ed il suo compito da troll già dal fatto di nascondersi dietro un nome fittizio, quello di un giapponese campione di wrestling di circa 40 anni fa. Quindi quello che dice non conta un beneamato.
[…] di (Marco Travaglio). – […]
ma questi troll non si vergognano, commentano a discapito delle persone oneste, per cosa? per quei pochi euro che gli danno, spero gli servano per qualcosa di utile in futuro e spero che guardandosi allo specchio abbiano il coraggio di sputarsi in faccia.
L’ha ribloggato su quota96e ha commentato:
In Anticipo su Il Fatto online …
Napolitano ha perso l’occasione di abbandonare il campo alla fine del suo settennato, ne sarebbe uscito molto meno sporco!