Il libro
L’ex sindaco racconta gli anni in Campidoglio: un atto d’accusa contro Renzi, ritenuto il mandante di un golpe.
Marino ne ha per tutti. Al vicesegretario dem Lorenzo Guerini rimprovera di avergli proposto la nomina a vicesindaco dell’ex presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti. Marino rifiuta e pochi giorni dopo Coratti viene travolto dall’inchiesta di Mafia capitale e arrestato. Non sarà l’unico esponente del Pd a subire questa sorte. Gli arresti sono la prova, secondo l’autore, del boicottaggio che un pezzo del partito romano gli ha riservato fin dalle primarie vinte contro David Sassoli e Paolo Gentiloni.
Intrighi come quelli che Marino vede nella candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024. «Una fuga solitaria», definisce l’annuncio di Renzi senza coinvolgere il Comune (del resto, anche del Giubileo della misericordia spiega di avere appreso da Internet). A Giovanni Malagò e Luca Cordero di Montezemolo imputa di aver incentrato il dossier olimpico sulla costruzione del Villaggio olimpico a Tor Vergata per soddisfare il consorzio di imprese che su quell’area vanta diritti di costruzione. E al principale azionista del consorzio, Francesco Gaetano Caltagirone, riserva accuse dirette: «Ha quasi sempre utilizzato i media che possiede per infangarmi». Dei costruttori romani dice: «Dai fratelli Toti a Sergio Scarpellini, ho sempre avuto l’impressione che detestassero il rischio d’impresa».
Non una riga è dedicata alla ricostruzione della vicenda degli scontrini per le cene pagate con la carta di credito del Comune, città solo di passaggio. Delle multe alla Panda rossa priva di permesso per il centro storico Marino parla come il pretesto per un primo tentativo di disarcionarlo.
Lungo è invece l’elenco delle svolte che Marino s’intesta: lo stop al consumo di suolo, la chiusura della discarica di Malagrotta, la guerra ai camion bar, l’avvio del risanamento del bilancio comunale e delle municipalizzate, compresa quell’Atac, l’azienda dei trasporti che una settimana fa l’ad di Ferrovie Renato Mazzoncini ha definito “tecnicamente fallita”.
Articolo intero su La Repubblica del 30/03/2016.
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