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Posts Tagged ‘MARCO RUFFOLO’

Il caso.

I vincoli introdotti con la riforma per evitare il referendum hanno ridotto le prestazioni occasionali. Ora il rischio è il sommerso.

ROMA.
«La vendemmia anticipata la facciamo con amici e parenti: i nuovi voucher sono troppo complicati, non riusciamo a utilizzarli. Chi può, arriva addirittura a preferire i contratti a tempo determinato». Gli agricoltori della marca trevigiana sono in buona compagnia nel denunciare la burocratizzazione di uno strumento pensato in origine per lavori occasionali e veloci. Ma non è solo un problema procedurale. Pochi mesi fa, una legge fatta in quattro e quattr’otto per evitare il referendum anti-voucher della Cgil, ha trasformato i vecchi buoni-lavoro in contratti di prestazione occasionale, vincolati a un complicato intreccio di limiti e divieti, che impedisce alla maggior parte delle imprese di accedervi.

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Gli interventi.

Allo studio del governo la cancellazione di Tasi e Imu e la detrazione delle spese da Irpef e Irap. Oggi 3,2 milioni di italiani nelle aree a rischio di frane e alluvioni.

Quando quindici anni fa la Regione Campania cercò di convincere parte degli 800 mila abitanti delle zone vesuviane ad alto rischio vulcanico a trasferirsi con una serie di incentivi fuori dalla “zona rossa”, consentendo l’abbattimento delle vecchie case, accadde che molte famiglie incassarono l’incentivo e poi affittarono quelle case ad altre persone. Risultato: addio demolizione.

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Fino ad ora le persone chiamate a dare i giudizi su obiettivi e merito erano scelte dagli stessi giudicati, con le nuove norme dovranno essere selezionate da un elenco nazionale.

E la Madia riprova a rivoluzionare i controlli.

ROMA – Non è difficile indovinare i voti assegnati nel nostro Paese a ministeri, enti pubblici, comuni e regioni per i servizi resi ai cittadini, quando a dare quei voti sono i dirigenti di quegli stessi ministeri, enti pubblici, comuni e regioni. Tutti promossi, ovviamente, senza se e senza ma. Basta sfogliare gli ultimi documenti dei cosiddetti “valutatori” per rendersene conto.

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riformaStatali.

Guadagni maggiori ai più anziani. Per ogni anno di età la gratifica si alza del 6%. Ecco cosa dicono i “piani di performance” La denuncia di Banca d’Italia.

Q uand’è che un dirigente dei Beni Culturali riceverà un premio per i risultati raggiunti? Lo prenderà quando contribuirà insieme ai suoi colleghi a garantire la tutela di un bene archeologico? No, quando avrà partecipato a un certo “numero di riunioni”. Quand’è che un dirigente dei vigili urbani di Roma si troverà una busta paga più ricca per maggiore produttività? Quando i suoi uomini avranno fatto tante multe in più alle auto in seconda fila così da scoraggiare quell’imperante malcostume? No, basterà dimostrare di aver vigilato “su specifici itinerari e incroci stradali” per agevolare la mobilità. Obiettivo quanto mai generico.

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 Berlusconi batte Monti nell´aumento delle tasse ecco la stangata nascosta . L´ex premier ha lasciato in eredità una pressione al 45%.  Il programma elettorale prevedeva l´onere fiscale sotto il 40%. La svolta avvenne nel 2011: invece di riformare la spesa, si preferì caricare i tributi. Con una clausola poco nota, Tremonti aveva finito per abolire l´esenzione dell´Irpef sulla abitazione principale. Il centrodestra ha alzato le imposte di due punti, il governo attuale di uno. Sostituito l´aggravio Irpef con l´Iva. Fu deciso un taglio agli sgravi basilari, un costo di 800 euro a famiglia per i redditi bassi e per i nuclei numerosi.

Ci risiamo. La crociata berlusconiana contro le tasse è ripartita, con tutto il suo corredo di rito: gli attacchi al governo Monti che le ha alzate e le puntuali promesse elettorali, dalla cancellazione dell´Imu prima casa alla riduzione di Irpef e Iva. Fino all´opzione zero-tasse per chi assume giovani. Insomma, si torna al passato, quando la destra minacciava scioperi fiscali, strizzava l´occhio agli evasori e annunciava operazioni “libera tutti”. Musica già sentita, partitura già letta. Ma questo déjà vu tributario finisce per mischiare le carte della memoria, per far comparire avvenimenti mai accaduti o per cancellare fatti realmente successi. Sembra quasi che prima di Monti abbia governato una maggioranza capace di ridurre o quanto meno tener ferma la pressione fiscale. In realtà, non è andata così. Anzi, a conti fatti, con le ultime manovre il governo Berlusconi-Tremonti ha finito per alzare la pressione fiscale esattamente il doppio di quello che ha fatto poi il suo successore. (altro…)

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Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha detto giovedì scorso che nella riforma sul lavoro ci sarà una apposita norma per evitare che vengano commessi abusi nei licenziamenti individuali motivati da ragioni economiche. Ma che cosa prevede la riforma per questo tipo di licenziamenti? Prevede che se il giudice dimostra che non esiste un giustificato motivo economico per espellere uno o più lavoratori, scatta l’indennizzo al posto del reintegro. Ma se si scopre che il datore di lavoro ha licenziato senza giustificato motivo, allora significa che ha commesso un abuso, perché evidentemente lo scopo del licenziamento era un altro. E rispetto a quell’abuso, il governo che fa? Riduce la punizione per il datore di lavoro abusante, cioè gli consente comunque di espellere il lavoratore previo pagamento di un indennizzo. Dunque, in conclusione, la riforma non solo contempla gli abusi ma ne riduce la punizione rispetto a prima. E allora che senso ha dire che verranno introdotte norme per evitare gli abusi?  (altro…)

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