Rispetto al 2014, l’incremento di risorse è minimo, ai livelli del 2012 Ridotto invece il fondo per il funzionamento degli istituti.
Si svolta, si riparte, finalmente la scuola è al centro della politica. Ma quanti soldi sta mettendo, davvero, Matteo Renzi, sulla scuola? Molto meno di quanto dichiarato. Basta leggere il documento votato in commissione Cultura sull’assestamento di Bilancio. Alla fine si tratta di 242 milioni in più rispetto al 2014.Una cifra che non riporta il bilancio dell’Istruzione nemmeno ai livelli del 2012.“Il miliardo in più millantato dal governo Pd per la Buona scuola – commenta il deputato del M5S, Luigi Gallo – semplicemente non esiste”.
I numeri non sono facili da decifrare perché il bilancio italiano è ancora scandito da due voci: “Il conto per competenza”e“il conto per cassa”.Laprima voce misura esattamente quanto, delle entrate e delle uscite, è riferibile all’anno solare mentre la seconda, misurando i flussi di cassa, comprende pagamenti riferibili ad anni precedenti e successivi. PRENDENDO COME riferimento il “conto per competenza” scopriamo quindi che rispetto al saldo definitivo del 2014,pari a 52.817 milioni, il 2015 era cominciato con una previsione al ribasso: 52.605 milioni stanziati dalla Legge di Stabilità del 2014, quella che reca le previsioni iniziali di spesa. Nell’anno della “buona scuola”, paradossalmente, si prevedeva una spesa per l’Istruzione di 52.605 milioni, 212 in meno rispetto al 2014. Addirittura, se si fa il confronto nel conto di cassa, si stabiliva una diminuzione previsionale per il 2015 di oltre 2 miliardi di euro. Chiaro, quindi, che si stava delineando una situazione di grave ritardo rispetto a impegni presi in passato come dimostra la consistenza dei residui 2014, superiori ai 3,5 miliardi. Il governo, dunque, è corso ai ripari e ha adottato le opportune variazioni già nel periodo gennaio-maggio 2015. Queste hanno riguardato un aumento delle dotazioni di competenza di 441,1 milioni e di quelle di cassa di 541,1. A queste variazioni si aggiungono poi quelle decise dal ddl Assestamento approvato dal Parlamento, alzando ancora di 13 milioni il Conto di competenza e di 1.919,2 milioni quello di cassa sanando lo sbilancio precedente. Ne viene fuori una situazione di questo tipo: sul conto di competenza, l’incremento di bilancio è pari a 242 milioni di euro mentre quello di cassa aumenta di 398 milioni. Si tratta di cifre molto lontane dai vari miliardi esibiti sia dal presidente del Consiglio che dalla ministra Stefania Giannini. L’INCREMENTO di gran lunga più consistente all’interno delle varie voci su cui è articolato il bilancio (le “missioni”) riguarda “l’Istruzione scolastica” con un più 438,3 milioni.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 25/09/2015.
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