Se davvero gli aerei italiani inizieranno a sganciare bombe in Iraq, Matteo Renzi dovrà cancellare il ricordo di quando digiunava per la pace seguendo le consegne di papa Giovanni Paolo II. Era il gennaio 2003 e si avvicinava una giornata che, all’epoca, segnò molto la vita politica italiana e internazionale, la grande manifestazione contro la guerra in Iraq del 15 febbraio. Quel giorno si dispiegò una partecipazione enorme per le vie di Roma,tanto che il New York Times fu indotto a parlare di una “seconda potenza mondiale” indicando con questo termine il movimento pacifista.In piazza San Giovanni, quel giorno, accanto ai “no global” e al mondo cattolico si schierarono tutti i dirigenti dell’allora Ulivo: da Massimo D’Alema a Walter Veltroni, da Piero Fassino a Francesco Rutelli. Le cronache non dicono se in piazza ci fosse anche Matteo Renzi, ma il partito di cui era coordinatore a Firenze, la Margherita, si schierò con quella piazza sapendo che si trattava di una prova generale per andare alla resa dei conti con il governo Berlusconi.
È QUESTO IL CONTESTO che spiega le varie iniziative che allora coinvolsero gran parte del mondo cattolico. Nel gennaio del 2002, fu direttamente il Papa a formulare l’appello per una giornata di preghiera e digiuno per la pace. Quell’appello fu raccolto immediatamente in Toscana dalla diocesi di Pisa. Ad aderirvi non furono solo i sacerdoti, ma anche esponenti della Margherita tra cui l’attuale direttore dell’Unità Erasmo D’Angelis, allora coordinatore toscano, e soprattutto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, allora coordinatore fiorentino. L’appello fu rilanciato dall’arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli, che promosse così una giornata “di preghiera, di digiuno e di invocazioni per la pace”. Giornata dedicata non solo alla guerra in Iraq e al terrorismo, ma anche alle altre guerre, come scriveva ancora Antonelli, “lo scontro interminabile tra ebrei e palestinesi, la dura guerra cecena, vari conflitti dimenticati dai media e dall’opinione pubblica come la guerriglia in Colombia , e la violenza in vari Paesi africani”. La giornata del 15 febbraio fu diretta emanazione del Forum sociale europeo che si svolse a Firenze nel novembre del 2002 e in cui i cattolici parteciparono in massa (e in cui si poté assistere a un Forum in cui si confrontarono, tra gli altri, anche Rosy Bindi e Fausto Bertinotti). In preparazione di quell’evento sessanta associazioni cattoliche presentarono un documento per dire “no” al terrorismo e “no” anche alla guerra preventiva voluta dagli Stati Uniti. Obiettivo politico:rafforzare il ruolo dell’Onu.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 08/1072015.
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