Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘premio nobel per la pace’

Premio NobelAmartya Sen.
L’economista indiano Nobel nel ’98: “Il premio a lei e a Satyarthi ispira anche noi scienziati Grazie al loro coraggio abbiamo capito qual è la via per uscire dalla miseria: il mondo deve finanziare l’istruzione”.
LONDRA – «QUESTO Nobel ci ricorda che la scuola è il mezzo principale per combattere ignoranza, miseria e sopraffazione». Così Amartya Sen, l’economista e filosofo indiano che ha vinto il Nobel per l’Economia nel 1998, reagisce al premio per la Pace assegnato venerdì a Malala Youssafzay e a Kailash Satyarthi. «È un Nobel in difesa dei bambini e, speriamo, anche un gesto per spingere India e Pakistan al riavvicinamento», dice il cattedrattico di Harvard.
Professor Sen, come ha saputo del Nobel a Malala e a Satyarthi?
«Ero a una conferenza all’università di Ginevra, mi hanno dato la notizia e chiesto a caldo le reazioni. Ho provato una grande felicità. A freddo dico che sono deliziato dalla scelta. Si tratta di due persone che non soltanto esprimono valori altamente positivi, ma hanno anche avuto il coraggio di correre grandi rischi per portare avanti le proprie idee.

(altro…)

Read Full Post »

Ellen Johnson Sirleaf, presidentessa della Liberia, la sua concittadina Leymah Gbowee, avvocato impegnato per i diritti femminili premiate insieme all’attivista yemenita Tawakkul Karman “per la loro lotta non violenta a favore del processo di costruzione della pace”.

OSLO – Il premio Nobel per la pace 2011 è andato a tre donne: Ellen Johnson-Sirleaf, presidentessa della Liberia, Leymah Gbowee, avvocatessa liberiana e all’attivista yemenita Tawakkul Karman, “per la loro lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace”. 

La commissione norvegese si è augurata che l’assegnazione del premio alle tre esponenti femminili “aiuti a porre fine all’oppressione delle donne, che ancora esiste in molti Paesi, e a realizzare “il grande potenziale” che le donne possono rappresentare per la pace e la democrazia. (altro…)

Read Full Post »

 

Liu Xiaobo, il premiato, è stato condannato l’anno scorso a 11 anni di carcere.

Oltre alla Cina non ci saranno anche altri Stati importanti come Russia e Pakistan

Al momento dell’annuncio del premio, c’erano già state molte discussioni. Soprattutto da parte della Cina che, ovviamente non era d’accordo con l’assegnazione del premio a un dissidente. Ma con il passar del tempo le pressioni di Pechino hanno portato alla creazione di un piccolo, ma significativo, fronte del no. Sono 19 infatti gli Stati, Cina compresa, che diserteranno la cerimonia del conferimento del premio Nobel per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo, il prossimo 10 dicembre a Oslo. Lo ha reso noto il comitato norvegese per il Nobel, citato dalla Bbc.

I PAESI CHE NON CI SARANNO – Oltre alla Cina, i paesi che non verranno «per varie ragioni» sono: Russia, Kazakhstan, Colombia, Tunisia, Arabia Saudita, Pakistan, Serbia, Iraq, Iran, Vietnam, Afghanistan, Venezuela, Filippine, Egitto, Sudan, Ucraina, Cuba e Marocco. Intanto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, ha affermato che più di 100 Paesi sostengono Pechino. «Siamo contro chiunque voglia fare una questione di Liu Xiaobo e interferisca negli affari giuridici cinesi – ha affermato Jiang Yu – non cambieremo a causa delle interferenze di alcuni pagliacci». Liu è stato condannato l’anno scorso a 11 anni di carcere per sovversione e non potrà ritirare il premio. Pechino ha contestato il riconoscimento, affermando che Liu è un criminale condannato secondo la legge. L’ambasciata cinese a Oslo ha fatto pressione sugli altri diplomatici nella capitale norvegese perchè disertassero la cerimonia del premio.

corriere.it

Read Full Post »

Quando Riccardo Luna propose il premio Nobel per la Pace a Internet, tra i molti che stortarono il naso c’erano quelli che “non si può fare perché perché Internet non è una persona fisica, ma un’infinita galassia in cui si mescolano ottime teste e pessimi elementi”.

Bene: direi che l’obiezione oggi è superata dal lavoro straordinario di Julian Assange, il figlio quarantenne della cultura hacker che ha mostrato al mondo come la condivisione delle informazioni attraverso il Web sia un patrimonio dell’umanità tutta.

Alessandro gilioli

Read Full Post »