Proteste contro quella che viene considerata una violazione dell’articolo 11 della Costituzione italiana. Moni Ovadia: “Quello stesso tiranno che ora si sta combattendo, l’avevano messo all’Onu nella Commissione diritti umani”.
“La guerra non si può umanizzare. Si può solo abolire”. I pacifisti si appropriano della frase detta dal fisico Albert Einstein e scendono in piazza a Roma per protestare contro la guerra in Libia. Sono alcune centinaia le persone radunate a piazza Navona che hanno raccolto l’invito lanciato da Emergency per una manifestazione nazionale. In mano, bandiere arcobaleno della pace e bianche con le tre strisce rosse che formano la “E” di Emergency, della Fiom Cgil, di Sel. Tutti uniti contro ogni forma di violenza e di violazione dell’articolo 11 della Costituzione italiana.
Dal palco si alternano gli interventi, musicali e non, di chi sostiene la pace. Intellettuali, uomini e donne dello spettacolo e testimonianze di tante persone si susseguono sul palco presentate dal presidente di Emergency Cecilia Strada. Alla manifestazione hanno preso parte, alcuni intervenendo dal palco, anche Moni Ovadi, Vauro, Andrea Rivera, Dario Vergassola, il leader Maurizio Landini, Oliviero Diliberto.
“Ci si nasconde dietro la foglia di fico della risoluzione dell’Onu – ha denunciato Ovadia – mentendo sistematicamente. Gheddafi – ha aggiunto l’artista – quello stesso tiranno che ora si sta combattendo, l’avevano messo all’Onu nella Commissione diritti umani. Questa guerra non è umanitaria. Un aggettivo, quest’ultimo, che non è altro che una foglia di fico”.
Emergency ha lanciato un appello sul web per dire no alla guerra. “L’Italia ripudia le guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Questo, ciò che si chiede di rispettare nell’appello che è possibile sottoscrivere sul sito dueaprile.it; tra i primi firmatari Gino Strada, Carlo Rubbia, Luigi Ciotti, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Riccardo Scamarcio e Valeria Solarino. “Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra – si legge nell’appello – Gheddafi ha scelto la guerra contro i propri cittadini e i migranti che attraversano la Libia. E il nostro Paese ha scelto la guerra ‘contro Gheddafi’: ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria. Nessuna guerra può essere umanitaria, inevitabile e necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità”.
Da La Repubblica del 03/04/2011.
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