MI SBAGLIERÒ , ma credo che parte della rendita politica che Marine Le Pen potrebbe avere accumulato grazie all’inevitabile risorgenza dell’islamofobia, se l’è giocata invitando i suoi a disertare la manifestazione di Parigi. Un errore politico enorme, specialmente per un movimento che sulla “francesità” fonda tutto il suo potere di seduzione, e si è chiamato fuori dalla più imponente e appassionata manifestazione patriottica del nuovo secolo. Niente era più francese di quella folla che, con qualche ottima ragione, aveva stabilito un collegamento decisamente “nazionalista” tra il concetto di libertà e la patria repubblicana messa sotto minaccia dal terrorismo.
La sola buona notizia, al netto dei giorni tragici trascorsi, è che valori vissuti come scontate consuetudini, nell’emergenza hanno ripreso significato e vigore: la libertà e il diritto come basi della convivenza sono Francia, da oggi, molto più di quanto siano Francia la chiusura e l’intolleranza. Chi specula politicamente sul terrore del terrorismo ha, di qui in poi, un ostacolo in più da superare: non ha di fronte un fiacco permissivismo, o una inerte rassegnazione, ma una passione politica di intensità almeno pari a quella della xenofobia. Le Pen avrà tempo e modo di valutare fino a che punto sia possibile, in Francia, costruire un’identità nazionale al di fuori dei valori di quella piazza, che era composita, multiculturale, multireligiosa e cantava all’unisono la Marsigliese.
Da La Repubblica del 13/01/2015.
MI sbaglierò ma non è stato Hollande a dre a Le Pen che non avrebbero manifestato insieme?