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Posts Tagged ‘fascismo’

Non potendo spezzare le reni alla Grecia (avendoci già pensato la Troika), ci siamo accontentati di spezzare le reni alle ONG che si occupano del salvataggio in mare dei migranti nel loro viaggio della speranza dalla Libia all’Italia.
L’estate che si sta chiudendo verrà ricordata anche per questo: la polemica contro le Ong, che fanno da taxi del mare, che aiutano l’invasione del suolo italico da parte diquesti clandestini, per colonizzare il nostro paese. Le Ong coi conti da nascondere, finanziate da Soros, che portano avanti un complotto contro l’Italia.

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LA CASSAZIONE fa benissimo, in linea di principio, a ribadire che il saluto romano secondo le leggi di questo Paese è un reato. Ma la linea di principio, nel 2014, si trova qualche milione di chilometri più indietro rispetto alla realtà. Il saluto romano è la norma in quasi tutti gli stadi, nella sua nevrastenica versione ultras (braccio teso che scatta ripetutamente avanti e indietro, come un serramanico impazzito); l’apologia del fascismo ispira una cospicua fetta della cartellonistica romana e più della metà delle scritte murarie della capitale; le formazioni e i partiti neofascisti sono decine, con un ricco assortimento che va dal nazifascismo classico al cattofascismo al punk antisemita alle squadracce omofobe alle birrerie hitleriane agli skinheads con tirapugni, (altro…)

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Si capisce il dovere di cronaca. Si capisce, anche, la libera circolazione delle idee, comprese quelle meno commendevoli. Ma ciò che davvero colpisce, nella lunga e sgradevole vicenda di Priebke, è che hanno goduto e ancora godono di uguale spazio, e quasi di uguale dignità, le parole delle vittime e quelle dei carnefici, dei loro eredi politici, dei loro amici. Come se il dibattito fosse ancora in corso; e la questione, tra fascismo e antifascismo, fosse ancora aperta, o riaperta. L’avvocato che dichiara, soddisfatto, di averla fatta sotto il naso “agli ebrei” è pur sempre l’avvocato di un nazista; ma nel tran tran dei titoli, nello stillicidio dei notiziari, diventa un personaggio come gli altri, manco si fosse a “Forum”, o in un ameno talk-show dove ognuno dice la sua, seduto sulla sua spettabile poltrona. (altro…)

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Quando vedo il candidato Ruotolo abbandonare lo studio televisivo per non condividerlo con CasaPound, sento che il vecchio principio “con i fascisti non si parla” non collima con la mia indole, che è invece curiosa degli altri, e socievole. Ma sento, anche, che il gesto di Ruotolo ha la disperata (e meritevole) intenzione di denunciare anni e anni di assuefazione alle pratiche neofasciste, a quel linguaggio, quei simboli, quella violenza verbale e spesso fisica (una manifestazione elettorale di Ruotolo è stata recentemente interrotta con urla e minacce proprio da CasaPound). Roma è la sola capitale europea letteralmente istoriata, metro per metro, muro per muro, dalla grafica e dagli slogan del fascismo risorgente. (altro…)

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Si capisce che Alessandra Mussolini si sia imbufalita, negli studi televisivi di La7, perché qualcuno (Andrea Scanzi del Fatto) le ha detto di non avere alcun rispetto di nonno Benito. Si è imbufalita perché l’opinione di Scanzi – che condivido e sottoscrivo – è risuonata alle sue orecchie come un inatteso eccesso polemico, quando non è che la normale trasposizione colloquiale della Costituzione italiana e di tutte le convenzioni europee. Il fascismo, in Europa, è al bando. La sua apologia, in Italia, è fuori legge. Questo non basta, ovviamente, a impedirne le varie forme di reviviscenza. (altro…)

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Fece bene quando uccise Matteotti, incarcerò gli oppositori? Quando inviò l’esercito in Etiopia, ordinandogli di usare i gas asfissianti a scopo di sterminio? Quando entrò in guerra accanto a Hitler, e non per evitare una vittoria tedesca troppo vasta ma convinto da sempre che urgeva vendicare l’oltraggio del ’14-18? Oppure fece bene perché seppe governare accentrando tutti i poteri, reintroducendo la pena di morte, soggiogando l’amministrazione della giustizia? Quando si incontra un politico provocatore, che consapevolmente sceglie il giorno in cui si ricorda la Shoah per inquinare il consenso antifascista da cui è scaturita la Costituzione, è sempre la seconda domanda quella che conta, che aiuta a capire, e la seconda domanda purtroppo è mancata.
Ma in fondo quel che vorremmo sapere lo sappiamo già, perché Berlusconi non è caduto dal cielo: né oggi né nel ’94. (altro…)

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COSA aspetta il Ppe a liberarsi di questo impenitente ammiratore di Mussolini? Cos’altro manca per riconoscere che non è solo ignoranza storica se Berlusconi ha profanato col suo delirio revisionista la cerimonia milanese in ricordo della Shoah, prima di appisolarsi soddisfatto?

L’uomo che vent’anni fa sdoganò, con abile calcolo politico, il neofascismo italiano, ancor oggi alla presidenza della Regione Lazio ricandida quel Francesco Storace di cui ricordiamo le maledizioni contro Gianfranco Fini, colpevole di aver reso omaggio in Israele al memoriale degli ebrei sterminati dal nazifascismo. Mentre in Lombardia vorrebbe cedere il comando al segretario di un partito xenofobo e antieuropeo, Roberto Maroni, che da ministro dispose la raccolta delle impronte digitali dei bambini rom. (altro…)

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