Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Fabrizio d’Esposito’

Il perno Berlusconi – Il proporzionale è l’unico sistema per fermare i grillini e Forza Italia è indispensabile ai dem.

Chiaro come il sole di questa primavera in arrivo, è un dato di fatto, ormai, che la doppietta garantista (Lotti) e innocentista (Minzolini) della settimana di Palazzo Madama ha restituito centralità a Silvio Berlusconi. Per l’ennesima volta. Una Pasqua anticipata per il Condannato, aspettando la strada migliore per candidarsi dopo la nota sentenza del 2013 e che probabilmente sarà la riabilitazione per via ordinaria. (altro…)

Read Full Post »

Contro pm e stampa – L’idea dell’ex deputato Graziano entra nella mozione del capo per il Congresso: “Secretare l’avviso di garanzia”. I giornali non potranno citare le indagini.

Un muto spettro s’aggira per il Lingotto renziano. È il temibile acronimo Consip. Nessuno lo pronuncia, ma lo portano tutti nel cuore dolente e trafitto, dolente ovviamente per le sventure giudiziarie di babbo Renzi e del ministro Luca Lotti, entrambi indagati. Una sorta di anatema in tempo di Quaresima. “Vade retro Consip”.

 

(altro…)

Read Full Post »

penatiPolitica e pm – Da Tangentopoli a oggi il falso dibattito su giustizialismo e garantismo.

Da un quarto di secolo, ormai, lo scontro tra giustizialismo e garantismo poggia su due pilastri estremi, in totale opposizione. Da un lato l’automatismo avviso di garanzia uguale sospensione o dimissioni. Dall’altro il vessillo della presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado dietro cui nascondere persino chi viene beccato in flagranza di reato. Affidarsi così alla magistratura, inquirente o giudicante, significa annullare l’autonomia non solo della politica, ma anche dei media e più in generale dell’opinione pubblica. (altro…)

Read Full Post »

Contestazione renzi

Ovunque vada, il premier combina guai. Tra annunci, smentite e “truffe”, il gradimento è sotto al 30 per cento.

Una, dieci, cento, mille fontane di Trevi. Protagonista del film: Matteotruffa ’16. Sostiene Gianfranco Miccichè, già vicerè berlusconiano in Sicilia: “Una bufala a danno dei siciliani da fare invidia al Totòtruffa che vende la fontana di Trevi. Domani, infatti, il presidente del Consiglio verrà in Sicilia per inaugurare una strada che c’è già e che semplicemente per un fatto di iper-prudenza era rimasta chiusa”. Oggi il premier sarà in Sicilia. Ricorderà con un fiore l’anniversario della morte di Pio La Torre, ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982. Poi, il clou: presenzierà all’inaugurazione farlocca del viadotto Himera, dopo la frana di un anno fa sull’autostrada Palermo-Catania. Renzi non farà altro che andare sulla carreggiata rimasta in piedi, a fronte dell’altra crollata, e che poteva essere riaperta subito anziché costruire una costosa bretella. Non solo, nel patto per la Sicilia che illustrerà al Politeama di Palermo non ci sono fondi per il dissesto della vallata dell’Himera, causa principale della frana autostradale del 2015. (altro…)

Read Full Post »

Nuovo Nazareno

A palazzo Grazioli il pranzo è terminato, le pance sono piene con moderazione centrista e un partecipante all’Evento sibila gongolante: “Silvio ha fottuto di nuovo tutti”. Altri dettagli, divertiti e crudeli, riguardano il colore della faccia di Giovanni Toti, governatore ligure e teorico del partitone lepenista insieme con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “La sua faccia era nerissima, pure Romani era cupo ma non quanto Toti”. Attorno alla mensa berlusconiana sono in tanti: Gianni Letta, Deborah Bergamini e Mariarosaria Rossi del cerchio magico, gli ex an Maurizio Gasparri e Altero Matteoli, i capigruppo parlamentari Brunetta e Romani, le ex ministre (campane) Nunzia De Girolamo e Mara Carfagna, l’onnipresente Niccolò Ghedini. I tifosi dichiarati di Meloni sono tre: Toti, Romani e anche Gasparri, in autunno per Marchini ma da settimane per “Giorgia”. A loro, il Condannato rende da subito indigesto l’antipasto: “Come ufficio di presidenza mi avete delegato a risolvere il caos di Roma. Io ho scelto: il nostro candidato è Alfio Marchini e ho fatto già una nota prima di questo pranzo per evitare voci e retroscena”. (altro…)

Read Full Post »

islamIn piazza Le comunità islamiche si radunano a Roma contro il terrore del Califfato. Politici, bandiere, striscioni. E qualcuno prega (anche) per noi.

La pioggia è una benedizione di Dio, nel Corano.Sono lacrime di angeli. Recita una sura: “Allah è Colui che invia i venti che sollevano una nuvola; la distende poi nel cielo come vuole e la frantuma, e vedi allora le gocce uscire dai suoi recessi. Quando poi ha fatto sì che cadano su chi vuole tra i Suoi servitori, questi ne traggono lieta novella”. E la lieta novella è che ieri, per la prima volta in Italia, le comunità islamiche si sono radunate contro il terrorismo dell’Isis, dopo le sanguinose azioni belliche di Parigi.   (altro…)

Read Full Post »

il pattoIl patto con Renzi, poi saltato, e l’impegno a cambiare la legge Severino.

Il patto del Nazareno era segreto e conteneva la clausola che più stava a cuore a uno dei due contraenti. Ossia la restituzione dell’agibilità politica a Silvio Berlusconi, condannato in Cassazione per frode fiscale (diritti tv Mediaset)e per questo incandidabile e ineleggibile per la legge Severino. A rivelarlo, con un colpo di teatro che lo riporta in prima pagina, lo stesso ex Cavaliere, nel solito salotto amico di Bruno Vespa su Rai Uno, Porta a Porta: “La modifica della legge Severino faceva parte del patto del Nazareno perché mi era stata promessa l’agibilità politica”. Il premier, che su De Luca continua a non parlare, ha subito replicato: “Forse è una delle sue barzellette, ma non fa ridere. Io non ho mai promesso a Berlusconi una modifica della Severino. (altro…)

Read Full Post »

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 75

La casta bianca I due libri in uscita raccontano il lusso sfrenato della Curia. Su tutti, la porpora australiana che Francesco aveva scelto come grande moralizzatore.

La casta si distingue sempre per i dettagli e le rifiniture. E così per il conforto romano del commercialista prediletto del cardinale George Pell è stato necessario finanche un sotto lavello pagato ben 4.600 euro dalle finanze vaticane. Il professionista si chiama Danny Casey, prende 15 mila euro mensili e ha una casa affittata in via dei Coronari, da 2.900 euro al mese, ovviamente non di tasca sua. Di qui l’arredamento comprensivo di sottolavello per un totale di quasi 90 mila euro tra tappezzeria, mobili, armadi.   Le spese pazze del moralizzatore  Domani escono i due libri che hanno provocato i clamorosi arresti dei nuovi corvi di Vatileaks atto secondo. Uno è quello di Gianluigi Nuzzi, Via Crucis, edito da Chiarelettere. L’altro di Emiliano Fittipaldi, Avarizia, pubblicato da Feltrinelli. Ed è un denso capitolo di quest’ultimo volume a tratteggiare le mani bucate del cardinale australiano Pell. Non una porpora qualunque, perché Pell è in teoria il grande moralizzatore del nuovo corso bergogliano, il principe della Chiesa voluto da Francesco come super-ministro dell’Economia, per riparare agli scandali e agli sconquassi dell’italica Curia nell’era benedettina. (altro…)

Read Full Post »

giornii di fuocoIL BESTIARIO Così parla la tonaca   L’assemblea dei vescovi è anche uno scontro di potere che si può raccontare solo con il linguaggio della politica.

A un certo punto è capitato persino questo: l’accostamento di papa Bergoglio ad Achille Occhetto e alla sua gioiosa macchina da guerra, i Progressisti of course, sconfitta alle Politiche del ‘94. A farlo su Libero, quotidiano che ha scritto di “bergogliani contro cattolici”, il tradizionalista Antonio Socci che, citando un vaticanista straniero, ha esultato: “Arranca la spavalda macchina da guerra” di Francesco. Una “macchina da guerra argentina con motore tedesco (i vescovi progressisti)”.   (altro…)

Read Full Post »

RetromarciaLa ministra rassicura Alfano: “Libertà di voto”. I vescovi: “No al ddl Cirinnà”.

Isso (Alfano), essa (Boschi) e ’o malamente (monsignor Galantino, numero due dei vescovi italiani). Sulla pelle delle unioni civili,che aspettano ormai da quasi tre decenni, 27 anni per la precisione, si consuma l’ultima, grottesca sceneggiata del Pd renziano. E che sia così lo ammette un importante parlamentare non alfaniano di Ncd a taccuino chiuso, dopo la finta durezza dell’altro giorno tra il ministro dell’Interno e la ministra delle Riforme: “I due, Alfano e Renzi, sono già d’accordo. Ci sarà solo un po’ di ammuina ma figuriamoci se Angelino molla la poltrona per una battaglia di valori sulle unioni civili”.   ECCO IL punto, ecco la sostanza della sceneggiata di questo fine settimana. (altro…)

Read Full Post »

MeloniI timori della Meloni di rimanere schiacciata tra Marchini e Grillo, Ncd nel guado. Il fantasma di Alemanno e la zavorra di Mafia Capitale.

Il caos è tale che è risorto finanche Andrea Ronchi, ex ministro finiano.La sua ambizione è notevole, se non sovrumana.Rimettere insieme tutto il centrodestra, compresi gli scissionisti fittiani. E così, due settimane fa, sotto la sigla del suo nuovo movimento,Insieme perl’Italia, ha riunito in un albergo romano Matteo Salvini, il forzista Maurizio Gasparri e Raffaele Fitto, oggi conservatore anglo-pugliese, anglo nel senso di Cameron. Le cronache dell’evento sono state entusiaste e riferiscono di “oltre cinquecento persone assiepate”. L’attivismo di Ronchi è uno dei mille dettagli, anzi detriti delle macerie della destra romana,e degno di menzione per un solo motivo, che lo stesso ex ministro va ripetendo come un mantra a tutti: “Dobbiamo fermare Marchini,a Roma non può essere lui il nostro candidato-sindaco”.   (altro…)

Read Full Post »

costituzione

RIFORMA FUORILEGGE Fanno firme false   L’ex ministro: “Consulenze per parenti, ho conversazioni registrate”. Verdini e le richieste al sottosegretario dem.

La Costituzione ridotta a una carta straccia e sporca. Sull’orrenda riforma Boschi si addensano ormai sospetti che sono nubi nerissime, nemmeno si trattasse di un maxi-appalto dell’Expo o del sistema Grandi Opere dei lavori pubblici. Nel ’47, Benedetto Croce invocò lo Spirito Santo per i lavori della Costituente, oggi a Palazzo Madama si invocano i magistrati. Da Calamandrei a Roberto Cociancich, il balzo è nel giallo, più che nel buio. Grida nell’aula di buon mattino, il senatore Sergio Divina, leghista: “Sto scongiurando l’evenienza di dover ricorrere agli inquirenti, a cui non potrebbe essere negato l’accesso agli atti. Non ci obbligate a ricorrere a prassi che non sono di quest’aula e che noi stessi non vogliamo. Vorremmo soltanto avere una copia dell’atto in questione”. (altro…)

Read Full Post »

nitto-palma-alfanoIl previtiano Palma gioca a burraco e tratta con Verdini per “raggiungere” Alfano e salvare la sua poltrona. Ala già pronta a fondersi, in Scelta Civica.

Nel suo ultimo governo, il Berlusconi IV, dal maggio del 2008 al novembre del 2011, il Condannato ha avuto due ministri azzurri nella casella chiave, a lui carissima,della Giustizia.Il più noto è Angelino Alfano, da tempo fervente credente renziano in cerca di collocazione per il futuro grazie al nascente Partito della Nazione. Alfano nel luglio del 2011 fu però nominato segretario dell’allora Pdl e per costruire il partito degli onesti, così disse, si dimise da ministro. Al suo posto andò quindi Nitto Palma, magistrato romano, legato da una storica amicizia a Cesare Previti, altro condannato del berlusconismo. (altro…)

Read Full Post »

tosiIl Partito della Nazione è ormai cosa fatta. “Rimangono solo posti in piedi”.

Sul suk renziano di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri sfodera una battuta fulminante che presuppone un gioco di parole: “Non vorremmo che girassero verdoni per convincere qualche scettico”. È scontato infatti passare dai verdoni al loro diminutivo. E cioè Verdini, il famigerato Denis che da berlusconiani è diventato guerriero del premier sulle riforme costituzionali. Gasparri promette “nomi e cognomi di questi turpi traffici”, ma nel frattempo la turpitudine trasformista non si ferma. Nemmeno con le voci di un accordo unitario nel Pd. Ormai il grande treno del Partito della Nazione è partito e l’eterno cossighiano Paolo Naccarato da ore ripete il suo mantra preferito: “Se continua così, per entrare in maggioranza bisognerà accontentarsi solo di posti in piedi!”. (altro…)

Read Full Post »

alfanoAttacco allo Stato.

Per Matteo Renzi è l’ora della pugna decisiva,in cui forgiare il suo destino da Caro Leader, autentico e duraturo. Dalla battaglia del Senato, sulla riforma costituzionale che porta il nome di Maria Elena Boschi, dipende il prosieguo di questa diciassettesima legislatura.Il presidente del Consiglio sta giocando questa partita come se fosse una mano di poker al buio, sul filo dei numeri a Palazzo Madama, reclutando ex berlusconiani del calibro di Denis Verdini ed ex grillini e sparando contro la minoranza del suo partito,rappresentata da due facce antiche e ammaccate della Ditta, Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema. Se dovesse vincere, senza compromessi sull’elettività del Senato, imprimerebbe una torsione mai vista al sistema repubblicano, investendo e cancellando ben 70 articoli della Costituzione, con una sola Camera a dare la fiducia al governo e una legge elettorale, l’Italicum, che darebbe la maggioranza assoluta a un solo partito con appena il 40 per cento dei voti. (altro…)

Read Full Post »

delusiPOTERE.

Alfano si stringe alla poltrona ed esagera: “Adesso faremo il Ponte sullo Stretto”.

Tra di loro, i cosiddetti ribelli moderati, ultimo ossimoro della battaglia del Senato, lo chiamano “il delitto perfetto”. L’assassino è Matteo Renzi. Il suo complice Angelino Alfano. La vittima, infine, è Ncd, partitino ministeriale nato durante il governo Letta e dichiarato morto elettoralmente da tutti i sondaggi, che non lo danno mai al di sopra del due per cento. “Il delitto perfetto” è quello che in un colpo solo,tra riforma costituzionale e Italicum, ammazza il Senato ed elimina gli alfaniani dalla competizione elettorale, salvo una pattuglia di fortunati nominati che finirà nel Partitone della nazione renziano e che già vede Denis Verdini e i suoi nuovi Responsabili in lista d’attesa. (altro…)

Read Full Post »

alfano

NCD NEL PD Già promessi posti in lista per gli alfaniani alle prossime elezioni. I bersaniani: “Questa dovranno spiegarla”.

A Palazzo Madama è ormai  tempo  di guerra finale per le riforme. Lo scouting renzian-verdiniano impazza e ieri è persino resuscitata l’Italia dei Valori di dipietrista memoria con due senatori ex grillini, Romani e Bencini. I bersaniani, riferendosi a livello generale, parlano di qualcosa di più pesante di un semplice scouting. In mezzo a questo caos, in ogni caso, sta prendendo forma il Partito della Nazione immaginato dal presidente del Consiglio. E una colonna, un pilastro della nuova costruzione si chiama Angelino Alfano. (altro…)

Read Full Post »

senatoIN SENATO Da metà settembre c’è la discussione sul Ddl costituzionale: il Pd cerca i 161 voti necessari per farlo passare. Renzi si gioca faccia e leadership. Poi l’attenzione sarà sulla legge per le unioni civili.

Per dirla coi ribelli bersaniani, quella della riforma costituzionale al Senato,alias ddl Boschi, non solo sarà “la madre di tutte le battaglie”, ma sarà anche “la prima battaglia in cui Renzi non è più forte come prima”. Nel senso che la minaccia del voto anticipato alla fine potrebbe rivelarsi un bluff perché stavolta sarebbe lo stesso premier ad aver paura delle urne, in compagnia di tanti altri, tra cui Berlusconi e Alfano.Verità o suggestione o speranza che sia, la guerra sul terzo passaggio della prima lettura della riforma(la Costituzione ne prevede quattro, di letture) andrà in scena a metà settembre dopo un’estate di trattative,minacce e persino di un insistente “pestaggio mediatico” contro la minoranza dem da parte degli ultrà renziani. (altro…)

Read Full Post »

angelino-alfanoAGONIA NCD.

Fosche intese Il ministro dell’Interno tratta posti con i dem. Ma il partito si spacca.

Ancora una volta, Angelino Alfano, ministro e leader improbabile, ha trovato la sua isola del tesoro. Il renzismo, dopo il berlusconismo. E così il ritornello dell’immortale canto piratesco si adatta perfettamente al destino dei centristi di governo: “Quindici seggi sulla cassa del morto”.   Dove il morto in questione è il partitino semi clandestino di Ncd, mai nato, e i quindici seggi sono quelli che il premier avrebbe promesso ad Area Popolare, la sigla parlamentare che fonde alfaniani e casiniani di Udc, in virtù della nuova legge Acerbo, ossia l’Italicum con il premio di lista. La trattativa c’è,nonostante le smentite, e si avvale di importanti conferme bipartisan, sia dal fronte alfaniano, sia da quella della minoranza del Pd. (altro…)

Read Full Post »

BERLUSCONIBestiario azzurro   Le truppe di Denis scappano, la Badante è spodestata, la Pitonessa e Della Valle dietro un nuovo partito: l’Altra Italia.

La Casa della Speranza   richiama l’insegna di una clinica per malati gravi. Forse anche per questo Silvio Berlusconi vuole chiamare così il futuro contenitore del centrodestra. Il suo partito, Forza Italia, è sempre più incurabile ma guai a darlo per spacciato. Nei sondaggi, da solo, il Condannato continua a valere il dieci per cento. Senza fare nulla.   LA NOVITÀ. Nel piccolo mondo berlusconiano,la novità più clamorosa di questi giorni è però un’altra. Non il nome dell’ennesima creatura nuova che dovrebbe partorire B., lasciando Forza Italia al suo triste destino di bad company. (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »