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Posts Tagged ‘Michele Bocci’

Le nuove linee guida dei ministeri per semplificare le procedure. Anche l’invio di una mail alla Asl sarà sufficiente.

NON SARÀ necessario avere una prenotazione con l’appuntamento già fissato. Per entrare a scuola basterà dimostrare che in qualche modo si è chiesto alla Asl di fare il vaccino. In qualche modo significa via mail, via raccomandata, posta ordinaria, telefono o se possibile via sito internet.

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Ogni Regione fa da sé, rebus per le famiglie Privacy, sì del Garante allo scambio dei dati

Chi ha figli senza le iniezioni obbligatorie a Torino si vede fissare l’appuntamento a Palermo viene convocato a colloquio a Bolzano può entrare in classe lo stesso.

IN Italia ci sono tra 1,5 e 2 milioni di famiglie in apprensione per un termine ormai vicinissimo, il 10 settembre. Per raggiungerlo e superarlo indenni, però, non devono seguire tutte la stessa strada, sono ben 20 i percorsi pensati per loro. E cambiano a seconda di dove vivono. Probabilmente in nessun ambito come in quello delle vaccinazioni obbligatorie l’autonomia delle Regioni ha fatto un tale sfoggio di originalità. Raccomandate Asl ai cittadini, colori per identificare chi è in regola e chi no, documenti da scaricare dai siti, scuole che comunicano liste di alunni alle Asl, Asl che comunicano liste di non vaccinati alle scuole, visite a casa, proroghe, telefonate che mettono tutto a posto: la casistica è quasi infinita.

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Chiamparino: il candidato all’Aifa resta Remuzzi Ma i verdiniani attaccano: ha un conflitto d’interessi.

ROMA – Vogliono decidere loro e ribadiscono che il candidato che hanno scelto è Giuseppe Remuzzi. Le Regioni intervengono sulla nomina del presidente dell’Aifa, Agenzia del farmaco, ormai bloccata da cinque mesi anche a causa delle pressioni esterne da parte – raccontano nelle presidenze, negli assessorati e a Roma – pure dell’attuale ministro dello Sport Luca Lotti e dei verdiniani, che vorrebbero fosse scelto un altro candidato, cioè il cardiologo romano Carlo Gaudio.

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I dati Istat resi noti ieri confermano che il nostro è un Paese di anziani Germania e Giappone ci superano in fatto di ultrasessantacinquenni E all’Africa va il record della giovinezza: il 60% degli abitanti è under 24.

Nascite in calo, Italia sempre più vecchia ma il Pianeta, in media, ha appena 30 anni.

FIRENZE – Non è ancora trentenne ma crescerà e, molto lentamente, diventerà adulto. Il mondo ha smesso da poco di essere un ragazzo e malgrado guerre, miseria, malattie, tende a invecchiare. Oggi i suoi abitanti hanno in media 29,6 anni, nel 2025 ne avranno 32,1, nel 2100 saranno arrivati a 41,7.

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I soldi

PER LA PRIMA VOLTA TUTTI ONLINE.

DENARO fresco pompato nell’apparato circolatorio della sanità italiana. Nelle arterie più grandi come nei capillari. I soldi di Big Pharma raggiungono le società scientifiche più importanti e i singoli medici di famiglia facendo vivere il sistema, o almeno un suo bel pezzo. Chi dubitasse dell’importanza dei fondi privati, oggi ha materiale per cambiare idea: sono online i dati dei contributi dell’industria ai professionisti e alle organizzazioni sanitarie, come chiesto nel Codice di trasparenza della Federazione europea dei produttori.

ROMA – IN tanti danno i soldi e in tantissimi li ricevono, prima di tutto decine di migliaia di medici. Poi ci sono le loro società scientifiche e gli ospedali dove lavorano ma anche le aziende che organizzano gli incontri, le agenzie di viaggio, chi si occupa della formazione e pure le associazioni di pazienti. L’industria così arriva ovunque: a chi decide che farmaco usare per una data patologia, a chi prescrive e a chi di quelle ricette è il destinatario. (altro…)

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LorenzinLa condanna del Consiglio d’Europa: il 70 per cento dei ginecologi sono obiettori, è una discriminazione Il ministro Lorenzin: pronunciamento su dati vecchi, oggi non è più così. Replica della Cgil: è falso.

FIRENZE – L’obiezione di coscienza del 70 per cento dei ginecologi, con punte sopra il 90 in certe regioni, rende troppo difficile abortire in Italia. Il Comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa ieri ha reso nota una decisione, basata su un ricorso della Cgil, che porta ancora una volta l’attenzione su un problema antico della sanità italiana.
Il Comitato, presieduto dall’italiano Giuseppe Palmisano, ha valutato la violazione di otto norme della Carta sociale europea, che riconosce i diritti umani e le libertà dei cittadini.

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la ricetta

Troppi ritardi dopo il via alla prescrizione online I farmaci acquistabili al di fuori della propria regione.

Nome dell’assistito e del principio attivo del medicinale che deve prendere. Ci mette pochi secondi il dottor Renzo Le Pera di Casalecchio di Reno (Bologna) a inserire i dati sul computer del suo studio. Da ieri quelle informazioni finiscono nel sistema centrale gestito da Sogei e sono visibili in tutte le farmacie d’Italia. «E il mio paziente potrà ritirare le medicine dove vuole, anche in una regione diversa dall’Emilia Romagna», spiega il medico mentre dalla stampante esce un foglio bianco con alcuni codici a barre.

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vaccini

Le Regioni danno via libera al piano del governo Servono 300 milioni per finanziarlo e una legge.

CONTRASTARE il calo delle coperture prevedendo per legge l’obbligo delle vaccinazioni per chi si iscrive a scuola, e sanzionando i medici che sconsigliano questo strumento di prevenzione. Anche le Regioni hanno dato il via libera al nuovo piano vaccinale 2016-2018. Si tratta di un documento tecnico tradizionalmente approvato senza grandi clamori che, quest’anno, tiene banco a causa dei grossi problemi di copertura e anche per le strategie pensate per superarli. I numeri parlano di una diffusione media scesa sotto la soglia considerata di sicurezza, quella del 95%, in tutte le vaccinazioni. Ci sono aree d’Italia dove il dato è assai più basso e si teme tornino a diffondersi malattie ora sotto controllo.

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fondo salute

La legge di stabilità ha tolto 2,5 miliardi rispetto alle richieste, mentre crescono gli impegni:3 miliardi per i farmaci,900 milioni dai Lea e 300 milioni per i vaccini.Anche il ritocco delle tasse sulle prestazioni non aiuta, fa solo fuggire i cittadini verso il privato.

Una carta che nessuno vuol giocare. Perché è impopolare, faticosa da applicare e soprattutto non farebbe incassare abbastanza soldi. Le Regioni protestano, su tutti il Veneto di Luca Zaia annuncia che impugnerà la decisioni. Ma anche i più critici escludono l’aumento del ticket e lavorano facendo spending review a livello locale – limando i costi dell’attività degli ospedali e di quelle territoriali, centralizzando gli acquisti – ma anche trattando a Roma. Non è ancora chiusa infatti la partita per i finanziamenti statali alla sanità del futuro. Certo, il fondo è quello, 111 miliardi di euro per il 2016 cioè almeno due miliardi e mezzo in meno di quanto era atteso, ma su alcune voci di spesa c’è ancora da discutere.

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Papa francescoL’ira della Santa Sede sulle voci di un tumore benigno al cervello. Smentita la visita del neurochirurgo giapponese.

PISA – Un tumore benigno al cervello, ma che fa paura. Non tanto per la malattia, che probabilmente nemmeno c’è e comunque non avrebbe bisogno di essere trattata, quanto per il sospetto che evoca, quello di un complotto in Vaticano. La notizia del problema di salute di Papa Francesco era ieri mattina sulla prima pagina di Qn-Quotidiano nazionale e per tutto il giorno ha ricevuto smentite, da quelle veementi della Santa Sede fino a quelle dello stesso neurochirurgo che secondo il giornale avrebbe visitato il Papa a Roma nei mesi scorsi, il luminare giapponese Takanori Fukushima.

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La storia
Nel nostro Paese, nonostante ora sia permessa, non decolla Solo cento i trattamenti fatti, così le coppie tornano a volare altrove, rimborsati grazie a una direttiva europea.

FORSE non se ne rende nemmeno conto del tutto e comunque adesso che il bambino tanto atteso è nato ha ben altro a cui pensare. Eppure Vittoria ha aperto una strada. Suo figlio ha un mese ed è venuto al mondo grazie alla fecondazione eterologa, fatta in Spagna ma a spese del sistema sanitario italiano e in particolare dell’Emilia Romagna, la sua Regione. Merito della sentenza della Corte Costituzionale, della sua cocciutaggine, delle nuove regole sulla circolazione dei pazienti in Europa e soprattutto del fatto che in Italia l’eterologa praticamente non è ancora partita. Ma visto che la nostra sanità adesso è obbligata ad assicurarla, le coppie possono chiedere che vengano rimborsati itrattamenti fatti all’estero.
Vittoria c’è riuscita.

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I tagli

Le Regioni dovrebbero realizzare il grosso dei sacrifici richiesti (2,6 miliardi) risparmiando sui contratti con i fornitori ma alcune di loro resistono e preparano misure alternative. Prevista anche una riduzione dei reparti inutili.

LA SANITÀ italiana quest’anno deve affrontare un taglio da 2 miliardi e 637 milioni, e i soldi li va a cercare soprattutto dai fornitori. E’ ormai chiuso l’accordo tra le regioni sulla riduzione, o meglio sul mancato aumento, del Fondo sanitario nazionale per il 2015, anche se ieri c’è stato un rinvio di una settimana perché i governatori hanno proposto alcuni emendamenti e chiedono rassicurazioni per i prossimi 2 anni.
La maggior parte dei soldi, circa un miliardo e mezzo, teoricamente verranno recuperati presso i fornitori di beni e servizi o i produttori di dispositivi medici. Teoricamente. Le misure previste, infatti, non devono essere adottate per forza dalle varie amministrazioni. E così andrà a finire che in pochi taglieranno del 4%, come previsto nell’accordo, i contratti con chi fornisce la mensa o pulisce gli ospedali. L’idea era già venuta al governo Monti e fu un fallimento, chi provò a portarla avanti si trovò di fronte ricorsi e proteste delle aziende private. E infatti già alcune regioni si smarcano. (altro…)

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LorenzinIl ministero della Sanità: nessun piano nazionale di riduzione della aziende sanitarie, individuare il modello spetta alle Regioni I 2,3 miliardi di risparmi dalla sanità arriveranno da nuovi contratti con i fornitori e una stretta alla spesa farmaceutica.

UNA riforma che può essere avviata soltanto dalle Regioni. Dietro alle parole del premier Renzi sul taglio del numero delle Asl non c’è, almeno per ora, alcun progetto del ministero della Sanità. E del resto sarebbe difficile dettare da Roma le linee di un’operazione del genere, visto che la competenza sanitaria spetta alla Regioni. Alcune di queste, comunque, si stanno muovendo per ridurre la macchina organizzativa. È il caso di quella del premier, la Toscana, che di recente ha approvato una riforma per portare le Asl da 12 a 3 (alle quali vanno aggiunte 4 aziende ospedaliere), e dell’Emilia Romagna. Già da un paio d’anni ha fuso le 4 Asl della Romagna, con effetti che non sarebbero però del tutto soddisfacenti, tanto che per ora non si parla di altre operazioni simili. La Lombardia ha in tutto ben 44 aziende, e ridurrà quelle ospedaliere, che sono 29 e dovrebbero diventare 3. Il Veneto invece ne ha 23, delle quali 21 sanitarie e 2 ospedaliere.

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i prezzi
LA LOBBY dei farmacisti ha vinto un’altra volta. Il testo che prevedeva la vendita dei medicinali di fascia C nelle parafarmacie, anche quelle dei supermercati, con conseguenti sconti per i cittadini, non è passato. Il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, lo aveva annunciato più volte nei giorni scorsi. Ad essere approvato è stato invece l’articolo che toglie il divieto ad essere titolari di più di 4 farmacie. Questi negozi, il cui numero totale resta invariato, potranno anche appartenere a società di capitali, quindi a grandi gruppi.

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I medici
Dal 2009 a oggi sono sestuplicate le richieste per i documenti. E si prevede un aumento. “Fuori assumono volentieri i nostri giovani”.
ROMA – Mettono lo stetoscopio in valigia e se ne vanno. Scappano da un Paese dove per loro non c’è lavoro, malgrado le carenze di personale negli ospedali facciano pensare il contrario. Scappano dal precariato, da stipendi bassi e mai sicuri, da baroni che spadroneggiano in corsia e pazienti dalla causa facile. E scappano in numero sempre maggiore. In appena cinque anni i medici italiani che hanno chiesto al ministero della Salute i documenti necessari per ottenere un impiego all’estero sono sestuplicati. Erano 396 nel 2009, sono stati la bellezza di 2.363 nell’anno appena concluso, che ha segnato un vero boom di espatri.

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Ebola

Più controlli agli aeroporti di origine e database dei passeggeri. Paura a Palermo: un turista francese in isolamento.

MENTRE l’Europa decide quali nuove misure prendere per intercettare l’Ebola prima che entri in uno degli Stati membri, nuovi casi sospetti continuano ad alimentare l’allarme. A Palermo è stato ricoverato con febbre alta un turista francese che a settembre era stato in Togo. Visto che non si tratta di uno dei tre paesi dove è in corso l’epidemia, l’uomo era stato messo in isolamento solo per «iper-precauzione». In serata l’assessore regionale alla sanità, Lucia Borsellino, ha affermato che «non è Ebola », probabilmente un’infezione della quale non è ancora chiara l’origine, ma resta alto l’allarme.

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EterologaCOME una valanga. La sentenza della Corte costituzionale che il 9 aprile scorso ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla Legge 40 ha fatto muovere le coppie che cercano un figlio ma non possono averlo senza l’aiuto di una terza persona. Dal giorno dopo la decisione, a centinaia si sono rivolte ai centri di procreazione medicalmente assistita, pubblici e privati, convenzionati e non. E tre settimane dopo, solo nella ventina di strutture che aderiscono a Cecos, tutte private, hanno contato 3.400 richieste. Nell’80% dei casi le coppie chiedono la donazione di ovuli femminili. Spesso si tratta di persone già conosciute dai centri, che magari erano sul punto di affrontare un viaggio all’estero. (altro…)

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Come funziona

Accolto il ricorso di Vannoni. Si riapre la battaglia sulla sperimentazione della terapia.

VA NOMINATA una nuova commissione ministeriale per valutare il metodo Stamina. Quella che alcune settimane fa ha bloccato la sperimentazione era composta anche da esperti non imparziali perché avevano già espresso, prima di essere incaricati, «forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull’efficacia» delle applicazioni fatte all’ospedale di Brescia.
Il Tar del Lazio con un’ordinanza di sospensiva interpreta l’attività di ricerca scientifica come un fatto di tifoserie, di pro e di contro, e decide che bisogna far giudicare da qualcun altro la presunta terapia inventata dal professore di psicologia Davide Vannoni, l’autore del ricorso che ha portato alla decisione di ieri. Come dire che se quel sistema fosse davvero rivoluzionario e capace di curare 120 malattie come sostiene il suo creatore, 7 dei componenti della commissione una volta viste le carte avrebbero tenuto segreta al mondo la scoperta, solo perché avevano dei preconcetti. (altro…)

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Il popolo di staminaFIRENZE— Il popolo di Stamina scende in piazza contro il no alla sperimentazione. Malati e famiglie di malati, simpatizzanti, qualche politico, si sono trovati ieri pomeriggio a Firenze e hanno sfilato per il centro. Un migliaio di persone con in mano palloncini rosa, celesti e bianchi e cartelli con le foto dei loro cari. «Vergogna, vergogna», hanno gridato. È stato attaccato il ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin, colpevole secondo i manifestanti di aver fermato la ricerca scientifica sul discusso metodo inventato dallo psicologo Davide Vannoni. «Se i suoi scienziati dicono che la cura non può funzionare, venga a vedere come stanno i nostri bambini, come sono migliorati», dice al microfono Caterina Ceccuti, la mamma di Sofia, la bimba fiorentina con la leucodistrofia metacromatica divenuta uno dei casi simbolo di Stamina. Con il marito Guido De Barros ha organizzato la manifestazione, conducendo il corteo per il centro, e ora darà vita ad una associazione (“Voa voa onlus”) per aiutare le famiglie colpite da diagnosi infauste. (altro…)

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Il fondo sanitario nazionaleAllarme del ministro Lorenzin “Il sistema non reggerebbe”.

Legge di Stabilità, verrebbe ridotto il Fondo e niente risorse al posto dei ticket.

ROMA— Ci sono tagli in arrivo per il Fondo Sanitario nazionale. Inaspettati e brucianti per le Regioni e per il ministero, che adesso temono effetti devastanti sull’assistenza ai cittadini. Dopo le parole pronunciate all’inizio della settimana dal viceministro all’Economia Stefano Fassina, che aveva detto di non poter escludere interventi di riduzione nella Legge di stabilità, i timori sono aumentati ora si iniziano anche a fare le cifre. Dal ministero alla Sanità filtra che l’anno prossimo il Fondo nazionale potrebbe essere ridotto di 1 miliardo e mezzo, soldi che le Regioni dovranno recuperare agendo sulla spesa farmaceutica (intervento che varrebbe un miliardo) e su quella per l’acquisto di beni e servizi. Gare centralizzate e ricerca del miglior prezzo, attenendosi in certi casi le indicazioni del ministero dell’Economia, potrebbero essere i criteri da seguire per questa nuova “spending review”. Lo stesso taglio dovrebbe essere disposto anche per il 2015, per un totale di 3 miliardi. (altro…)

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