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Posts Tagged ‘spinelli’

SOLIDARIETÀ a Sabina Guzzanti, che ha firmato l’appello sbagliato credendo di firmare quello giusto, se ne è accorta, ha twittato “ho fatto una cazzata”. L’appello è il dazio che le persone note devono pagare alla loro dubbia fama, pare che il titolo di “primo firmatario” equivalga, nell’araldica del prestigio pubblico, almeno quanto Arciduca, “promotore” è quasi una salita al trono, firmare nel mucchio è meno rilevante ma il nome in lista, specie se in grassetto, dà comunque prestigio. Ne ho firmati una manciata anche io, alcuni per vanità, altri per sfinimento (alla decima telefonata si pensa che è meglio cedere piuttosto che prolungare il tormento, come la donna di mondo che dice “e va bene, facciamolo” pur di levarsi di torno l’importuno), un paio addirittura per autentica convinzione, ma ogni volta che li ho riletti ho pensato “mah, sarà poi giusto?”; e ho trovato consolazione solo nella certezza che l’erosione del tempo è una formidabile medicina, cancella quasi ogni cicatrice, figuriamoci il tuo nome in un corteo di altri nomi.  (altro…)

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CONTINUANO LE ADESIONI ALL’APPELLO DEL “FATTO QUOTIDIANO”: STUDIOSI, GIURISTI, INTELLETTUALI E MOLTISSIMI CITTADINI NON VOGLIONO CHE QUESTO PARLAMENTO CAMBI LA NORMA FONDAMENTALE IN MODO PARZIALE E NON CONDIVISO.

STEFANO RODOTÀ – ”Una riforma di parte”.

A parte le indubbie ed evidenti forzature costituzionali, questo tentativo di revisione della Carta propone difficili questioni politiche. La prima riguarda il fatto che la revisione è parte del cosiddetto “cronoprogramma” di governo. Così si associa la modifica costituzionale alla maggioranza più debole, contraddittoria e precaria della storia della Repubblica e la si fa diventare una questione di parte, dunque oggetto di conflitto e non di condivisione. Ricordiamo che la scrittura della Costituzione fu resa possibile anche da quello che fu chiamato “l’isolamento della Costituente” rispetto al governo, sicché i costituenti riuscirono a lavorare insieme anche dopo che De Gasperi fece cadere il governo tripartito. Le due revisioni costituzionali generali degli ultimi anni sono state un fallimento proprio perché condotte all’insegna del conflitto e identificate con una maggioranza precaria: mi riferisco alla riforma del Titolo V che ha provocato più problemi di quanti volesse risolvere e alla “costituzione berlusconiana” bocciata da 16 milioni di cittadini nel 2006. (altro…)

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L'appello

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In attesa di sapere se sappiamo proprio tutto del sequestro più pazzo del mondo, quello del ragionier Spinelli (“Spinaus” per gli amici e soprattutto le amiche), un elemento balza subito agli occhi: i rapitori dovevano conoscere davvero bene non solo i movimenti di Spinaus, ma anche l’indole profonda del Caimano. Intanto sapevano benissimo che, chiamato al telefono dal suo contabile e accortosi – come dice lo stesso Spinelli ai pm – che era tenuto in ostaggio da qualcuno, non avrebbe avvertito le forze dell’ordine (come nel 1975, quando evitò accuratamente di denunciare il primo attentato alla sua villa di via Rovani a Milano). Sapevano anche di potergli tranquillamente chiedere un riscatto senza timore di essere denunciati. Forse avevano letto le intercettazioni del 1986, quando B., subito dopo il secondo l’attentato in via Rovani, chiamò Dell’Utri per attribuirne la colpa all’amico Mangano (“un segnale acustico… ma fatto con molto rispetto, quasi con affetto”) e raccontare di aver detto ai carabinieri: “Se (Mangano) mi avesse telefonato, io 30 milioni glieli davo!”. (altro…)

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