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Posts Tagged ‘rodotà’

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Rodotà

Tra i promotori dei due quesiti per abrogare “Camera dei nominati” e “premier-padrone” ci sono Rodotà, Villone, Grandi e Manderino. Con la nuova legge del governo Renzi, dicono, “viene reintrodotto nel nostro Paese un sistema di governo basato sul partito unico. Il meccanismo congegnato è destinato a produrre – soprattutto attraverso il ballottaggio – una fortissima distorsione fra la volontà espressa dai cittadini e i seggi conseguiti dalle singole forze politiche”.

Pubblichiamo il documento che i promotori del “Comitato contro l’Italicum per la democrazia” lanciano in occasione della partenza della raccolta firme per il referendum contrario alla legge elettorale del 6 maggio 2015 n.52

Di Stefano Rodotà, Massimo Villone, Alfiero Grandi e Silvia Manderino

Adesso che la riforma elettorale (Italicum) è stata trasformata in legge (L. 6 maggio 2015 n. 52) il discorso sul sistema elettorale del nostro Paese non è chiuso.  (altro…)

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I PersonaggiROMA – Sono le «deforme costituzionali ». Il segno del «tratto autoritario del premier che dice “dopo di me il diluvio” invocando il plebiscito, ma il diluvio non ci sarà». E ancora: «È truffaldino che il governo sostenga di farsi promotore di un referendum che è oppositivo per trasformarlo in un plebiscito su Renzi». Sono le parole d’ordine con cui il “comitato del no” alla riforma costituzionale, lancia la battaglia per il referendum. Presidente è il costituzionalista Alessandro Pace. “En plein” di giuristi e intellettuali, quelli che una volta il premier definì i “professoroni”, e ora “i gufi”, da Stefano Rodotà a Gustavo Zagrebelsky, Lorenza Carlassare, Felice Besostri, Domenico Gallo, Gaetano Azzariti, Gianni Ferrara, e che ora si trascinano dietro una folla di adesioni al comitato, al punto che non basta ieri la prima sala messa a disposizione dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, ma occorre spostarsi tutti nella più grande auletta dei gruppi parlamentari. E fuori resta la fila.

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Stefano_RodotaStefano Rodotà “Ammesso che debbano esser prese determinate misure, questo vuol dire dare deleghe in bianco?”.

Dopo gli attentati a Charlie Hebdo, Stefano Rodotà ci aveva detto: “Non si limiti la libertà in nome della sicurezza”. Gli abbiamo chiesto se oggi la pensa ancora così. E se qualcosa–nei giorni di sangue del Bataclan e del Mali – è cambiato.“Quel che è accaduto è un fatto senza precedenti, non solo per l’aspetto militare. C’è una novità, indubbiamente.Ma sono molto ostile alla ripetizione di vecchi slogan, altrimenti diamo risposte sbagliate. Dobbiamo sforzarci di usare la ragione e soprattutto di superare l’emotività”.   Il presidente Hollande ha usato quella parola, “guerra”. (altro…)

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Dal palco di Coalizione sociale, il giurista contro il premier che ieri aveva fatto quadrato intorno ai 5 sottosegretari indagati. Compreso Giuseppe Castiglione, Ncd coinvolto a Catania in un’inchiesta sul Cara di Mineo, al centro anche dell’indagine romana. “Guardi ad articolo 54 della Costituzione: funzioni pubbliche devono essere svolte con disciplina e onore”.

“C’è un garantismo peloso e ipocrita che è nato nella deprecata Prima Repubblica, e cioè non si interviene prima che ci sia una sentenza passata in giudicato il che ha voluto dire, negli anni, mai. Renzi ha assunto lo stesso modello”. La stoccata al presidente del consiglio arriva da Stefano Rodotà, intervenuto all’assemblea diCoesione sociale, l’iniziativa politica lanciata daMaurizio Landini, all’indomani degli arresti di Mafia capitale due, che tocca anche la videnda del Cara di Mineo, per il quale è indagato a Catania il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione. “Renzi non deve guardare agli avvisi di garanzia, ma all’articolo 54 della Costituzione dove è scritto che coloro ai quali sono affidate funzioni pubbliche devono adempierle con disciplina e onore – ha sottolineato – Questo è il tema che abbiamo di fronte, il tema della ricostruzione dell’etica civile, dell’etica pubblica compito al quale questo governo si sta sottraendo in modo più sfrontato del passato e lo sostiene con una sicumera che mi inquieta”. Coesione sociale, ha sostenuto il giurista, “tra i suoi compiti dovrà avere anche questo della ricostruzione dell’etica civile”, ha concluso. (altro…)

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RodotàIl giurista Stefano Rodotà.

La scelta di Mattarella è una buona scelta, si tratta di una persona rigorosa. Renzi è stato abile, ma questo non cambia la natura dei problemi a sinistra”. È netto quanto pacato Stefano Rodotà, in questo commento a caldo sulla partita presidenziale. Ma l’intervista serve soprattutto a fare il punto sulle prospettive della sinistra italiana dopo la vittoria di Alexis Tsipras in Grecia.   Matteo Renzi lancia la candidatura di Sergio Mattarella.   Ne do una valutazione molto positiva. L’ho visto all’opera in Parlamento e devo testimoniarne l’estremo rigore.   Come mai Renzi si è mosso in questo modo?   Mi sembra abbia cercato di evitare la decomposizione del suo partito. Non può permettersi di sfaldarlo. Mattarella, inoltre, gli consente di intercettare un’area più ampia esterna al Pd. (altro…)

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RodotàI sondaggi hanno lo scopo di ascoltare la società, percepirne le mutazioni. Ora che si è alla vigilia della elezione del nuovo capo dello Stato tutti i media chiedono un riscontro popolare, una validazione delle differenti personalità potenzialmente candidabili. Di nuovo compare in alto dell’indice di gradimento il nome di Stefano Rodotà. Non c’è alcun dubbio che la candidatura popolare abbia pochissime possibilità di trasformarsi in elezione. Tra l’altro il nostro sistema non lo prevede. Quel che è invece interessante è che questo nome, al pari di alcuni altri, registri oggi come due anni fa un consenso vasto, e che dunque non era una trappola posta ai piedi di Bersani, l’allora segretario del Pd. Godeva di una sentimento largo, solido al punto da manifestarsi massicciamente ancora oggi. (altro…)

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RodotàUNO dei nomi per la Consulta, proposto dal Movimento Cinque stelle è quello di Stefano Rodotà. Dopo che le fumate nere delle votazioni in Parlamento hanno raggiunto quota sedici, i grillini rivendicano i loro candidati: “Se loro proponessero dei nomi validi, ad esempio quelli di Rodotà, Pace o Carlassare, noi certamente li voteremmo. Voteremmo senza alcun dubbio un nome buono ma non ne proponiamo altri perché i nostri li abbiamo già fatti e perché altrimenti li bruceremmo come avvenuto con Rodotà presidente”. A dirlo è il deputato pentastellato Danilo Toninelli, che ricorda altri nomi fatti dal Movimento: “A giugno abbiamo proposto Modugno, D’Andrea e Niccolai, figure illustrissime e terze alla politica, che non sono state tenute in considerazione”. (altro…)

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Costituzione: Rodotà, ritrovare via maestra ora abbandonata

L’intervista. Sandra Bonsanti.

Mentre parlo, sono in New Hampshire e ho tra le mani la Costituzione degli Stati Uniti. Il primo articolo recita: ‘Tutte le competenze legislative saranno conferite al Congresso degli Stati Uniti, composto da un Senato e da una Camera’. Risale al 1787, ma se a qualcuno venisse in mente di cambiare questo articolo, gli americani lo porterebbero in manicomio. O in galera”. Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia ed ex deputata progressista, è stata in prima linea nei comitati che, nel 2006, si opposero alla riforma costituzionale targata centrodestra. È pronta anche stavolta: il voto di ieri sulle riforme segna la data d’inizio della nuova campagna per il referendum costituzionale.   Ci sono analogie tra quanto sta accadendo oggi e la riforma bocciata nel 2006?   Sì, ma questa volta sarà molto più difficile. (altro…)

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Rodotà

Matteo Renzi ha detto di aver tolto tutte le forme di segreto, ma perché allora non inizia con il togliere anche il segreto sul patto del Nazareno che è incompatibile con la politica?”. Così il costituzionalista, Stefano Rodotà, durante il suo intervento alla giornata organizzata a Modena dall’associazione politica ‘Libertà e Giustizia’ in occasione del 2 giugno. (altro…)

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RodotàStefano Rodotà Il professore e la Costituzione.

L’anno scorso incombeva la minaccia di scardinare l’articolo architrave, il 138 della Costituzione. Oggi il pericolo arriva dal combinato disposto di Italicum più riforma del Senato: Libertà e Giustizia organizza anche quest’anno una manifestazione in difesa della Carta, il 2 giugno a Modena. Tra i “professoroni” che parteciperanno c’è anche Stefano Rodotà: “L’anno scorso, dopo la festa della Repubblica, prese avvio un lavoro sfociato nella manifestazione del 12 ottobre, La via maestra. In quei mesi si era diffuso un orientamento, largamente condiviso, contro la modifica del 138. Quell’ipotesi poi cadde: dunque non è stato un lavoro inutile”.   (altro…)

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ZagrebelskyZAGREBELSKY E RODOTÀ NON ANDRANNO AL SEMINARIO SULLE RIFORME ORGANIZZATO DAL PD.

   Hanno ringraziato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ma hanno “cordialmente” rifiutato l’invito a partecipare al seminario organizzato dal Pd per lunedì “Riforma del Senato e Titolo V”. Stiamo parlando dei “professoroni”, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà. Quegli stessi chiamati in causa dalla Boschi che li aveva accusati di “bloccare da 30 anni le riforme”. Intervistato da Lucia Annunziata sull’Huffington post, Zagrebelsky spiega: “Le ho detto di non preoccuparsi, perché il conflitto fra padri e figli, fra diverse generazioni, è fisiologico. Non è strano, deve anzi esserci. Su una sola cosa sono però inflessibile: sono convinto che ognuno debba fare la propria parte, e che i vecchi debbano fare i vecchi”. (altro…)

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BaraldiSiccome in Italia – come diceva Flaiano – “i fascisti sono una trascurabile maggioranza”, nessun intellettuale (o quasi) riesce a comprendere l’allarme di Zagrebelsky, di Rodotà e degli altri firmatari dell’appello di Libertà e Giustizia contro la “svolta autoritaria”. Infatti, dopo una settimana di ostracismo su tutti i tg e i giornali (tranne il nostro), l’appello e i suoi firmatari sono diventati il bersaglio di attacchi concentrici, insulti plenari e scomuniche trasversali che vanno dalla destra al centro alla sinistra. “Professoroni”, “tromboni”, “parrucconi”, “conservatori” (che – almeno a proposito della Costituzione del 1948 – è un meraviglioso complimento). Nessuno – a parte Michele Ainis sul Corriere – ha risposto nel merito alle loro obiezioni. Quasi tutti le hanno falsificate e caricaturate per poterle meglio ignorare e demolire. (altro…)

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renzistenza

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RodotàIl professore Stefano Rodotà.

Dice il presidente del Consiglio con le mani in tasca di aver “giurato sulla Costituzione, non sui professoroni”. E dunque abbiamo interpellato Stefano Rodotà, uno dei professoroni firmatari dell’appello di Libertà e giustizia, eloquentemente intitolato “Verso una svolta autoritaria”.
Professor Rodotà, si sente un po’ professorone?
Sono un vecchio signore che qualche libro l’ha letto e un po’ conosce la storia . Questi modi hanno un retrogusto amaro. “Quando sento la parola cultura metto mano alla pistola”: ecco, non siamo a questo, ma il rispetto per le persone e per le idee male non fa. C’è, dietro l’atteggiamento sprezzante di Renzi, una profonda insicurezza. (altro…)

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Rodotà

I VOLTI DEI MANIFESTANTI ARRIVATI DA TUTTA ITALIA PER GIURARE FEDELTÀ ALLA CARTA. I NOMI DEI PARTITI MA ANCHE UN POPOLO CHE RITROVA UNA SPERANZA.

Mamma stai tranquilla sono a studiare la Costituzione”. Antonio ha 14 anni, primo anno di Liceo scientifico, viene da Latronico in provincia di Potenza. Tiene alto il cartello scritto a penna sorretto da due asticelle di legno e lo mostra con fierezza. È sicuramente il partecipante più piccolo del lungo corteo che muove i primi passi da piazza della Repubblica. In testa lo striscione “Costituzione: La via Maestra” sorretto da Maurizio Landini, Sandra Bonsanti, Gustavo Zagrebelsky, don Luigi Ciotti, Cecilia Strada e Stefano Rodotà, sommersi dai flash dei fotografi e da cittadini che vogliono avvicinarli per dire: “Eccomi, sono qui, siamo tanti”.  (altro…)

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Salviamo la Costituzione

UNA PIAZZA DEL POPOLO GREMITA PER DIFENDERE “LA VIA MAESTRA”. RODOTÀ AL PREMIER LETTA: “NO AL GRANDE IMBROGLIO”. FISCHI PER IL COLLE, MA ZAGREBELSKY INVITA ALLA “MODERAZIONE”.

Ve lo promettiamo, non finiremo spiaggiati”. Gustavo Zagrebelsky, negli inediti abiti del comizio di piazza, interpreta l’animo dei 50 mila che riempiono piazza del Popolo. Il corteo in difesa della Costituzione che il professore di Libertà e Giustizia ha voluto insieme a Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti e Maurizio Landini, è pienamente riuscito. “Oltre ogni mia aspettativa” dirà al termine Rodotà.

UN CORTEO non lungo, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, ma fitto. Molte bandiere rosse, della Cgil, della Fiom, di Sel e del Prc, ma anche molto “popolo” democratico nel senso vero del termine. Persone abbandonate dalla politica di palazzo, in cerca di valori. Conservatori? “In realtà siamo gli unici che vogliono cambiare questo paese” risponde Landini. Rinnovare applicando la Carta. Quando Zagrebelsky invita a un movimento di “moderati e determinati” raccoglie solo applausi. E un boato accoglierà l’intervento del nostro giornale che con Antonio Padellaro e Marco Travaglio, porta in dote le 440 mila firme raccolte dall’appello avviato a fine luglio. Applausi da stadio quando Padellaro cita Pertini o quando Travaglio ricorda che nel “mondo rovesciato” della nostra politica Berlusconi tiene in ostaggio l’intero paese ma gli ostaggi, cioè la classe politica, “fraternizzano con il sequestratore”.  (altro…)

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Servizio pubblicoBella e impossibile” è il titolo della nuova puntata di Servizio Pubblico, il programma di Michele Santoro in onda giovedì alle 21.10 su La7 e in diretta streaming su ilfattoquotidiano.it

La nostra Costituzione è davvero ancora attuale? O è superata dai tempi? E perché oggi, nel 2013, gli italiani dovrebbero mobilitarsi per una Carta scritta più di 65 anni fa? Sono domande politiche che si sommano, in questi giorni, ad un’altra questione dirimente per il nostro Paese: l’adozione dell’amnistia o dell’indulto ci metterebbe finalmente in condizioni di affrontare il futuro pacificati e con più leggerezza? O sarebbe soltanto un altro modo per far rientrare in gioco Silvio Berlusconi? (altro…)

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Rodotà

RODOTÀ, LANDINI E BONSANTI PRESENTANO LA MANIFESTAZIONE DI SABATO “COALIZIONE” PER UN’ALTRA POLITICA. MA SENZA CREARE UN NUOVO PARTITO.

Una coalizione di vincenti” che vogliono “conservare una cosa buona” come la Costituzione. Stefano Rodotà definisce così la manifestazione che si terrà a Roma il prossimo 12 ottobre. Il corteo partirà alle ore 14 da piazza della Repubblica per concludersi a piazza del Popolo dove ci saranno gli interventi dei promotori, i cinque “saggi” Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini e Sandra Bonsanti. A illustrare l’appuntamento in una conferenza stampa, ieri, c’erano il professore già candidato del Movimento 5 Stelle alla Presidenza della Repubblica, il segretario della Fiom e la presidente di Libertà e Giustizia.  (altro…)

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In quali condizioni di salute intellettuale è una comunità nella quale le parole perdono inesorabilmente il loro significato? Quando Stefano Rodotà definisce “deprecabile ma comprensibile” il tentativo delle fantasmatiche nuove Brigate Rosse di strumentalizzare i No Tav, come può scaturirne la polemica demente della quale si è fatto portavoce Angiolino Alfano? “Deprecabile” vuol dire deprecabile. Cioè: da giudicare con radicale ostilità. “Comprensibile” vuol dire comprensibile. Cioè che se ne comprendono logica e intenzioni. Si può essere radicalmente ostili a una cosa che si comprende? Ovvio che sì. Fare sortire da quelle due parole il sospetto che chi le ha pronunciate possa essere, come si dice con lugubre conformismo rispetto agli anni di Piombo, un “cattivo maestro”, non è neanche offensivo. È desolante. (altro…)

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