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Posts Tagged ‘Bruno Tinti’

Consiglio di StatoCon una sentenza pasticciata, che contraddice la legge, negato il diritto di informare sulle operazioni finanziarie.

Il 12 agosto il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto la richiesta del giornalista Guido Romeo di ottenere copia di 13 contratti in derivati, per i quali è ancora presente la clausola di recesso anticipato, attualmente in vigore tra lo Stato italiano e banche e istituti finanziari. Ciò in quanto non sussisterebbe un interesse giuridicamente rilevante (come richiesto dalla legge 241/90) alla conoscenza di detti atti. (altro…)

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BancheNel 2014, in Italia, sono fallite 15.605 imprese. Nel 2015 sono state un po’ meno: 14.416. Nessuno ha pensato di istituire un “Fondo di solidarietà per i falliti”. E nemmeno – che sarebbe stato più furbo – un Fondo di solidarietà per i fallendi”: i debiti non pagati a fornitori o finanziatori sono a loro volta causa di dissesto in una catena che non ha fine. Sarebbe stato ragionevole: ogni fallimento è un danno per l’economia nazionale; e – quasi sempre – il sostegno a imprenditori che danno lavoro ad altre persone e si impegnano direttamente nel lavoro quotidiano è eticamente corretto. (altro…)

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Un pannicello caldo. E sono anche capaci di farlo diventare un fazzoletto tiepido. Si tratta della prescrizione com’è uscita dalla Camera e come uscirà dal Senato. Aumentano i termini di prescrizione per la corruzione: 18; che va bene. Solo che, per tutti i reati prodromici, i termini restano invariati. Parlando di corruzione fatta con i soldi, arrivano dal falso in bilancio e dalla frode fiscale. Si fa “nero”, si fanno alchimie sul risultato di esercizio ed è pronto un bel gruzzolo. Ma per questi reati la prescrizione resta a 7 anni e mezzo e 8. Prescrizione garantita. Nessuno confessa e nessuno patteggia: così un’indagine cominciata a distanza di 3/4 anni da questi reati (prima nessuno ne sa nulla perché GdF e Agenzia delle Entrate esaminano verifiche e accertamenti con questo ritardo) tutto si chiude prima che sia possibile capire dove sono finiti i soldi. (altro…)

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etruriaIn politica possono prosperare solo organismi specializzati. Occorrono doti specifiche, la più importante delle quali è la doppiezza e l’assenza di scrupoli. Le Commissioni di inchiesta parlamentari ne sono la prova.

L’art 82 Cost. le prevede e ne stabilisce la composizione: i componenti devono “rispecchiare la proporzione dei vari gruppi”. Dal che già si capisce che la funzione di una Commissione non èaccertare il reale svolgimento dei fatti ma quella di fornire informazioni alle Camere per consentirne la valutazione politica: un giudice composto da rappresentanti dei partiti in misura proporzionale alla loro presenza in Parlamento non può essere né autonomo né imparziale; dunque non può essere un giudice. Questa interpretazione dell’art. 82 Cost. è del resto avvalorata dallo stesso Parlamento. (altro…)

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se la ridonoIl governo annuncia una propria “strategia” di contrasto. Che però non esiste.

È gente senza vergogna. Per questo si resta senza parole: non c’è confronto possibile con chi mente sapendo di mentire. Ce l’hanno con Rossella Orlandi, la direttrice dell’Agenzia delle Entrate. Ha detto che il governo sta pregiudicando l’accertamento delle imposte e la lotta all’evasione fiscale. Si riferiva alla diaspora di 750 dirigenti che, declassati a impiegati (con stipendio congruamente ridotto) per via di una sentenza della Corte costituzionale che ha giudicato illegittimi i concorsi interni, hanno cercato posti di lavoro dove la loro professionalità fosse adeguatamente apprezzata. Manco a dirlo, li hanno trovati: la concorrenza (studi professionali prima di tutto) li ha accolti calorosamente. (altro…)

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È tempo di ladri ammazzati, di cittadini incriminati, di paure diffuse e di diritti rivendicati: si può ammazzare un ladro? No, non si può. Però sì, se il ladro si trasforma in aggressore. Giuridicamente il problema è semplice. Accertare la realtà dei fatti è complicatissimo.   Art. 52 del codice penale (legittima difesa) “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”. Dunque, si ha il diritto di resistere; ma solo se il pericolo è “attuale” e se lo si fa in maniera “proporzionata”. (altro…)

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Chi paga 3.000 euro in contanti? Chi ce l’ha, ovviamente. Dunque duecategorie.Isuper ricchi e quelli che li hanno ricevuti in pagamento da altri. I super ricchi consumano quando e come gli pare. Dell’autorizzazione di Renzi a pagare in contanti borse,scarpe,vestiti, lavatrici e tv se ne fanno un baffo. Quelli che i 3.000 euro ce l’hanno perché qualcuno glieli ha dati sono obbligati a spenderli: li mettessero in banca, sia mai che capiti, il Fisco glieli trova.   Quindi, anche loro, comprano tv, borse, scarpe e via dicendo. Restano i lavoratori dipendenti e i pensionati. Questi, soldi in contanti non ne hanno,paga,salario, stipendio, pensione glieli accreditano in banca. (altro…)

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L’Anm ha pubblicato un riassunto dell’ultimo rapporto Cepej (Commissione Europea Per l’Efficacia della Giustizia). I dati si riferiscono al 2012.I Paesi considerati sono 46. Stipendi. I magistrati italiani sono al 15º posto come stipendio lordo annuo per un giudice di prima nomina. A differenza di quanto avviene nella maggior parte degli altri Paesi, non godono di benefici speciali quali assicurazioni sanitarie, spese di rappresentanza, abitazioni di servizio.   Processi civili nuovi per anno. In Italia sono 2.400.000. È al 2º posto, dietro la Russia (13.600.000; ovvio, è un Paese enorme) e davanti a Ucraina (2.250.000), Spagna (1.950.000), Francia (1.800.000), Germania (1.700.000).   (altro…)

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Al too big to fail e al too big to jail (troppo grande per fallire e troppo grande per andare in prigione) bisognerebbe premettere too big to trial (troppo grande per essere processato). Questo pensiero mi ha folgorato, con notevole disappunto (ho fatto il pm per gran parte della mia vita), quando ho appreso che la mia ex Procura (Torino)ha iniziato un’indagine sulla vicenda Volkswagen, per frode in commercio e disastro ambientale. Intendiamoci, mai processo fu più sacrosanto. Eppure …   COMINCIAMO dalla identificazione dei responsabili. In un mondo normale sarebbe tutto facile. Il CEO (Amministratore Delegato), ovviamente: è lui che decide la politica aziendale ed è a lui che vengono riconosciuti meriti o attribuiti insuccessi. (altro…)

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aula-di-giustiziaPacchetto giustizia Carcere per i ladruncoli e non per chi nasconde 300 mila euro al Fisco.

È difficile capire Renzi & C. Le anticipazioni sul ddl penale suggeriscono giudizi contrastanti: un epigone di B.,con il suo carico di complicità occulte nel mondo del malaffare; un populista che cerca apprezzamento nelle pance forcaiole dei cittadini; un politicante a caccia di consensi da qualsiasi parte provenienti. Suggeriscono la prima ipotesi la prevista introduzione di norme restrittive in materia di intercettazioni (telefoniche e tra presenti) e il trattamento di favore riservato agli evasori fiscali; la seconda i cospicui aumenti di pena per furti, scippi, rapine;la terza la presenza di una norma condivisibile quale la severità sanzionatoria prevista per il voto di scambio politico-mafioso, certamente non apprezzata dall’ambiente che ha voluto accontentare con precedenza assoluta. (altro…)

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evasione fiscaleDIETRO GLI SPOT.

Delega fiscale Legge inutile: penale svuotato e soglie assurde. Ma B. non c’è più e nessuno protesta.

Delle cose stupide e velleitarie contenute nella delega fiscale ho già scritto.   Il “nero”, responsabile di un’evasione fiscale di 130 miliardi circa all’anno, è considerato un peccato veniale, dunque un reato minore (dichiarazione infedele) punito da 1 a 3 anni, il che significa prescrizione assicurata e comunque certezza, in caso di condanna, di non fare nemmeno un giorno di prigione. E sono previste assurde soglie di punibilità che, proprio per il “nero”,sono pari a 150.000 euro di imposta evasa; con il che mettersi in tasca ogni anno 300.000 euro (questo è il “nero” corrispondente a un’imposta di 150.000 euro) non è reato mentre rubare un portafogli con 1000 euro dentro costa da 1 a 6 anni di galera.   (altro…)

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La clinica universitaria deve sterilizzare le camere operatorie: ci sono batteri resistenti; le operazioni riescono ma i pazienti muoiono per infezioni post operatorie. Servono soldi. Prendiamoli da quelli stanziati per ampliare il padiglione di medicina generale. Il primario insorge: non se ne parla nemmeno, è cosa ingiusta, farò tutto quello che posso per bloccarvi; e in effetti ha il potere di farlo, almeno per molti anni. Quando tutti sono spaventati: ok, non mi oppongo più; però voi fate assumere la mia amante alle Poste. Qualcuno va in Procura e racconta i fatti. (altro…)

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fiscoFLORIDA Condannato per aver sottratto allo Stato 3 milioni di dollari.

In Florida, Stati Uniti, certo James Lee Cobb III è stato condannato a 27 anni di prigione per frode fiscale. Si è fatto rimborsare 3 milioni di dollari cui non aveva diritto utilizzando documenti falsi.   La frode fiscale italiana analoga a quella commessa da James Lee consiste nella emissione e utilizzazione di fatture false mediante società finte, appositamente create – in genere all’estero – per frodare l’Iva.   IL SISTEMA è semplice. Delinquente, titolare di una Srl, Frodatrice, crea una società estera priva di risorse e di personale,un semplice recapito presso un commercialista che gli mette a disposizione un’impiegata; chiamiamola Fantasma. (altro…)

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Migliaia di persone ne hanno esperienza diretta: la procedura per adottare un bambino è micidiale. Analisi dello stato sociale e patrimoniale della coppia, visite psichiatriche, indagini di assistenti sociali, controllo sull’idoneità dell’abitazione nella quale vivrà il bambino; la durata dell’istruttoria non è mai inferiore all’anno e spesso arriva a due. La serietà dell’intento dei futuri genitori è alla fine provata dalla loro resistenza a questa ossessiva burocrazia ben più che dai risultati eventualmente favorevoli dell’indagine. E tuttavia sono pochi quelli che criticano questa procedura; la si ritiene necessaria per garantire al bambino la famiglia migliore possibile, quella che, tra più che lo vorrebbero, sembra essere certamente idonea. (altro…)

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Ogni anno l’evasione fiscale si mangia 150 miliardi solo per quanto riguarda le imposte sul reddito. L’11 per cento dei contribuenti italiani (le partite Iva) fa “nero”. Gli altri (89 per cento) sono lavoratori dipendenti e pensionati che vorrebbero evadere ma non possono. Tutto questo è fatto notorio e, quanto alle percentuali citate e all’ammontare dell’evasione,provenientedallastessaAgenzia delle Entrate. Che però…   PRIMADITUTTOassegnapriorità negli accertamenti ai Grandi Contribuenti. Che non fanno “nero”. Eludono, non evadono. Delocalizzano sedi e siti di produzione per sfruttare vantaggi fiscali in altri Paesi, fanno transfer pricing (costi in Italia e ricavi all’estero),svalutazioni o sopravvalutazioni fasulle. (altro…)

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renziCi provano sempre.La lotta all’evasione fiscale è obiettivo primario del governo. I proventi della medesima (quelli previsti per l’anno prossimo) sono utilizzati a copertura di questa o quella legge. La si utilizza anche come prova della ferma volontà dell’Italia di attuare le riforme indispensabili per rispettare i parametri di bilancio imposti dalla Ue.

Poi arriva il momento di rispettare i patti, di raccogliere consensi, anche se hanno un cattivo odore. E scatta la porcata. Soglie di punibilità per gli evasori fiscali incrementate; della serie:il 3% del fatturato non è passato, proviamone un’altra. Impunità per chi evade un’imposta inferiore a 150.000 euro (fino adesso sono 50.000); e stesso trattamento per chi omette di dichiarare ricavi per un ammontare superiore a 3 milioni (fino adesso sono 2 milioni). Per capire l’assurdità e l’immoralità di questa iniziativa governativa occorre un piccolo schema sinottico del panorama sanzionatorio penale in materia tributaria. (altro…)

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ermini“Inutile e pericoloso” Tutte le ombre del ddl di riforma del processo penale: “Non hanno toccato i soliti noti”.

Nel ddl di riforma del processo penale si leggono cose strane. Gli articoli 3, 4, 5 e 6 prevedono aggravamenti di pena per i reati di voto di scambio politico/mafioso, furto e rapina. Che è una buona cosa. Peccato che analogo aggravamento di pena per il reato di corruzione(oggi punito da 4 a 8 anni,si voleva portare la sanzione da 6 a 10) è stato soppresso.   Così come è stata soppressa una norma che prevedeva la confisca del denaro e dei beni di cui non si poteva giustificare la provenienza o che erano sproporzionati rispetto al reddito percepito. Doveva, questa norma, essere applicata in caso di condanna per vari reati (mafia, spaccio di stupefacenti, rapina, estorsione, terrorismo) e anche, guarda che caso, per corruzione e concussione. Ma non se ne fa niente, chissà perché? Altro terreno minato, da evitare con cura, è la riforma della prescrizione. Tra gli altri casi, ne era prevista la sospensione dopo la sentenza di condanna di primo grado (per 2 anni) e dopo la sentenza di condanna di appello (1 anno).   (altro…)

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Sai quel tuo collega che ce l’ha con l’evasione fiscale e non fa altro che condannare professionisti e commercianti? Bisogna neutralizzarlo, costi quel che costi”. Così l’avvocato Mozza al giudice Orecchi, amico suo. “Ah sì? Che fai domani, vai al mare?” Risponde Orecchi. Fine della storia, Orecchi non ne fa parola con nessuno.Però la conversazione è stata intercettata e qualche tempo dopo il Csm gli fa un procedimento disciplinare:doveva riferire quanto meno al capo dell’ufficio. Se Orecchi non è un correntizzato o magari un correntocrate, una condanna non gliela leva nessuno. E i magistrati tutti approvano. Anche il popolo plaude: di un magistrato così non c’è da fidarsi.   Ancheseverosimile,questastoria è inventata. Serve per parlare della presunta intercettazione di Crocetta con oggettività e serenità. Sicché, per prima cosa, va detto che, se l’intercettazione non c’è e se il giornalista poteva ragionevolmente accertare che non esisteva, le conseguenze devono essere severe. Se c’è, allora è una buona occasione per affrontare il problema della pubblicazione delle intercettazioni penalmente non rilevanti.   (altro…)

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grexitSOLO UN RINVIO.

PIACCIA O NO SARÀ GREXIT.

C’era una volta la lira. E il franco francese, il marco, il peso. E la dracma. Le monete nazionali. Ogni Paese se le stampava e le utilizzava per la gestione economica nazionale: strutture, stipendi, pensioni. Ma occorreva anche comprare beni e servizi all’estero; e qui il costo era diverso. Un barile di petrolio poteva costare 50 marchi tedeschi ma, a pagarlo in lire, ne costava 50000. Era il tasso di cambio. Più il Paese era solido e affidabile, più la sua moneta era richiesta: occorrevano molte monete dei Paesi meno ricchi per comprarne una. Il meccanismo era lo stesso del tanto noto spread: i titoli di Stato emessi dalla Germania offrono interessi bassi perché vi è certezza di riscuotere il credito,la domanda è alta e non è necessario stimolarla con tassi di interesse elevati; mentre quelli emessi dall’Italia e da altri Paesi simili (Spagna, Grecia, Portogallo etc) garantiscono interessi più alti perché minore è la fiducia nella restituzione del capitale e degli interessi: sono più rischiosi.   (altro…)

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Effetto zero L’elevata evasione vanifica tutto. E senza patrimoniale si stangano i soliti dipendenti.

Il piano di Tsipras sarà considerato sufficiente dalla Ue, per meglio dire, da Germania e Paesi del Nord Europa (per gli altri, qualsiasi pezzo di carta sarebbe andato bene)? Probabilmente sì. Non perché sia un piano che garantisca ripresa economica e solvibilità. Ma perché, politicamente, con Obama che tira da una parte e Putin che tira dall’altra, il default e l’uscita dall’euro non sono scelte possibili.   Riforma fiscale. L’imposta sul reddito passerà dall’11% al 15% per i redditi al di sotto dei 12.000 euro, e dal 33% al 35% per quelli superiori. Aliquote ridicole, ma non è questo il punto. Il punto è che nessuno pagherà: i Greci non pagavano le imposte prima e non c’è ragione che comincino a farlo adesso. Gli unici che non possono fare a meno di pagarle sono i lavoratori dipendenti e i pensionati, proprio come in Italia. (altro…)

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