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Posts Tagged ‘marini’

PDL

I berlusconiani annunciano le barricate per impedire lo slittamento della quarta votazione. “Il nostro candidato resta Marini: i numeri ci sono”.

Il leader Pdl: la Sinistra vuole prendersi tutto. Contestazioni a Udine: “Buffone”.

ROMA— «Si eleggano pure Prodi e allora andremo dritti al voto. Occupano tutto, vogliono portare il Paese allo scontro, protesteremo anche in piazza». Rientrato a Roma in serata dal blitz elettorale di Udine, Silvio Berlusconi è già sul piede di guerra: intravede la tenaglia che potrebbe stringersi già dalla quarta votazione. Il progetto del candidato condiviso appare ormai arenato.
La linea, fino alla terza di questa mattina, resterà quella concordata con Pierluigi Bersani, nel faccia a faccia avuto dal Cavaliere a ora di pranzo (quando lo spoglio era ancora in corso ma era già palese l’impallinamento di Franco Marini): scheda bianca. «Ci sono i numeri per eleggerlo alla quarta votazione, proteggiamolo e lo riproponiamo alla quarta», è la proposta di Berlusconi. (altro…)

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Manifestanti PD.LA PROTESTA DAVANTI A MONTECITORIO: “NOI UMILIATI, CON QUESTI ABBIAMO CHIUSO”.

Pier Luigi “mezza scoreggia”. Perché “la scoreggia intera è Berlusconi, e Bersani – a furia di andargli dietro – puzza di …”. Solo che l’impietoso epiteto non arriva dagli elettori a Cinque Stelle, e nemmeno dai sostenitori di Renzi. Sono i bersaniani furenti che – raggruppati ieri davanti alla Camera – si accaniscono più di tutti contro il loro segretario. E mentre una tessera del Pd viene data alle fiamme (“perché ho resistito a tutto: a D’Alema, a Roma consegnata ad Alemanno, alle primarie losche; ma candidare Marini accordandosi sottobanco con Silvio, questo mai, Bersani è il sicario del Pd”, dice Claudia Costa, tra i volti della protesta), la signora Giuseppina srotola uno striscione scritto a penna (“Prima solo Berlusconi mi faceva vomitare, adesso anche tu Bersani”) e i ragazzi fanno partire un coro: “Marini, D’Alema, Amato… Bersani: ma che ti sei fumato?!”. Però sono proprio loro, i giovani del Pd, quelli in fondo più diplomatici. (altro…)

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BecchiLa folla: traditori. Mail bombing sul partito.

ROMA — A tarda sera la rabbia dei militanti del Pd si sfoga in piazza. Teatro Capranica transennato dalla polizia, cartelli e slogan per contestare la candidatura di Franco Marini, grandi elettori democratici rinchiusi dentro a leccarsi le ferite. L’ultimo fotogramma è quello del segretario Pierluigi Bersani che sceglie di andar via dall’uscita secondaria, mentre la folla urla “traditori, traditori”.
La frustrazione dei militanti fatica a rimanere negli argini per l’intera giornata. Basta raccontare la scena che si svolge a metà pomeriggio in Transatlantico. Il deputato del Pd Guido Galperti, curvo sul suo I Pad, è nel bel mezzo di un’emergenza: «Ho già cancellato quattrocento mail, la casella è intasata. Chi scrive mi chiede di votare Rodotà». Stessa sorte tocca a buona parte dei parlamentari democratici, che quasi impazziscono per svuotare caselle trafficatissime, vittime di mail bombing. Un altro deputato dem, Giorgio Brandolin, tormenta gli occhiali da sole mentre ammette sconsolato: «Non è un problema di D’Alema, di Amato o di Marini. (altro…)

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berlusconi (1)Il Cavaliere invita i suoi a fare quadrato su Marini: “Ma può succedere di tutto”.

ROMA— «È Marini il nostro candidato. Anche nel passato si è dimostrato amico». Silvio Berlusconi esordisce così e non è ammesso contraddittorio, all’assemblea dei parlamentari Pdl riuniti alla Camera dopo le 21. Sta per chiudersi la giornata folle e concitata delle trattative ultime, dei faccia a faccia decisivi, del vortice di telefonate in cui crollano i muri e tutti parlano con tutti. Ma il Cavaliere sa che la partita è ad alto rischio, anzi di più: «Temo che Bersani non riesca a tenere compatto il Partito democratico su quel nome, non è detto ce la faccia e dopo, tutto può succedere», confida ai più stretti collaboratori a margine della riunione serale. (altro…)

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RodotàSULLA PAGINA FACEBOOK DEL SEGRETARIO APPELLI A RIPENSARCI. CONTRARI ANCHE I NEO ELETTI.

Marini? Non lo votiamo”. Matteo Renzi l’aveva già detto e lo ribadisce a scelta ancora non ufficializzata. “Non si fa un piacere al Paese”, dice poi alle “Invasioni barbariche”, mentre Bersani annuncia ai gruppi riuniti in plenaria la “bella sorpresa” (parole sue), accolta con pochissimi applausi. Quello dei renziani è il malumore più compatto. Ma le dichiarazioni contrarie dei parlamentari Democratici e della cosiddetta “base” non si contano. “Ho perso. O forse ha perso il Pd. O forse c’è ancora modo di evitare un errore che la Bicamerale era Disneyland, al confronto”. Pippo Civati posta questo commento sul suo blog subito dopo che il nome di Franco Marini è diventato praticamente ufficiale. Commenta un accorato Stefano Ragusa: “Mi dispiace. Abbiamo perso. Addio PD.” L’altra voce tempestiva è quella di Ezio Mauro, che schiera Repubblica contro la scelta del segretario democratico: “#Quirinale, avevamo chiesto al Pd una scelta autonoma per un nome degno. Non c’è autonomia e non c’è il nome”.  (altro…)

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Marini

BERSANI PROVA A TENERE INSIEME IL PARTITO ACCORDANDOSI CON BERLUSCONI.

La montagna del Pd, alla fine, non partorisce il topolino Amato ma la Repubblica di San Marini, nel senso di Franco, non Francesco come il nuovo pontefice, pilastro ottantenne della nomenklatura di partito, fatta di postcomunisti e postdemocristiani. A Montecitorio, l’annuncio arriva alle sette di sera, accompagnato dalla relativa Garanzia, con la maiuscola iniziale. Bersani ha appena detto, dopo una faticosa e convulsa giornata di trattative, che “farà un nome secco” all’assemblea dei parlamentari democratici e i deputati presenti ancora alla Camera confermano: “Il nome è Marini e ha già incontrato Berlusconi”. È questa, appunto, la Garanzia dell’inciucio edizione 2013. (altro…)

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Si dice, da anni, che la sinistra italiana non è più in grado di captare gli umori del paese. Ora sappiamo che non è più in grado di captare neanche gli umori della sua gente: quella che alla sinistra vuole bene, che dentro la sinistra vive, che nella sinistra ancora spera. Eventuali primarie tra Marini e Rodotà vedrebbero il secondo trionfare con un margine così schiacciante da far sembrare perfino stravagante la candidatura del primo. Non che Marini non sia una persona degna, o un incapace. Nessuno lo sostiene. Ma tutti intendono che il cambiamento tanto invocato dallo stesso Bersani non passa da Berlusconi, no che non ci passa: e invece è proprio dal parlottio con Berlusconi e i suoi che il nome di Marini è sortito. Tutti intendono che Rodotà incarna la politica alta e la sinistra degna. Tutti sanno che Rodotà è stato presidente del Pds. (altro…)

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NatangeloIn una delle sue gag più memorabili, Corrado Guzzanti impersona Veltroni che passa in rassegna con Livia Turco i candidati da mandare a perdere le elezioni del 2001. “Raul Bova ha rifiutato: teme di perdere pubblico. Paola e Chiara hanno la tournée. I Fichi d’India – lo dico per tutti i compagni della mozione “Fichi d’india” – hanno il film: avevamo anche pensato di rinviare le elezioni, ma dopo fanno Fazio… E pazienza, è andata così… Batistuta? Non ha il passaporto italiano, non facciamo a tempo… DiCaprio – lo dico perché so che esiste una corrente DiCaprio contro di me – ha rifiutato: dice che dopo Titanic non vuole fossilizzarsi nella parte di quello che affonda. Amedeo Nazzari – lo dico a tutti i compagni della mozione “A. Nazzari” – è morto! E porca miseria, era perfetto, ma è morto: ho pensato di candidarlo anche da morto, ma non è possibile, bisognava fare una riforma… C’era pure Heidi, ma il nonno vota a destra. Topo Gigio? Ci ha i diritti Mediaset, non ce lo danno. L’unico era Napo Orso Capo…”. Lo sketch s’interrompeva qui, perché Corrado scoppiava a ridere. Ieri la scena s’è ripetuta nella sede del Pd, (altro…)

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