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Posts Tagged ‘chiesa’

Vauro

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Vauro

Da eccesatira.blogspot.it

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NEL LINGUAGGIO amorevole e compassionevole cui ci ha ormai abituati, sollecitando anche qualche ingenua aspettativa, il pontefice ha ribadito la immodificabilità delle posizioni della chiesa cattolica in merito alla famiglia. L’amore e il sesso sono dimensioni positive dell’agire umano, purché avvengano entro il matrimonio tra un uomo e una donna. Bisogna evitare di mettere al mondo figli cui non si è in grado di provvedere, ma gli unici strumenti contracettivi legittimi sono quelli naturali, ovvero l’astensione dai rapporti sessuali nei periodi in cui la donna è fertile. Le persone omosessuali vanno accolte e non discriminate, ma i loro rapporti di amore e la loro sessualità non ha nulla a che fare con il «disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Il che è perfettamente accettabile per chi crede esista un tale disegno.

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Bei tempi

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sacra rotaLA RIFORMA del processo di annullamento del matrimonio religioso presentata dal Papa ieri rappresenta una forte semplificazione e democratizzazione. L’eliminazione della doppia sentenza conforme riduce i passaggi.

E ACCORCIA notevolmente i tempi. Nella stessa direzione va anche l’estensione della facoltà giudicante a tutti i vescovi diocesani, perché riduce le code, quindi i tempi d’attesa. In più, e forse più importante, rende più facile ai fedeli, specie a quelli in condizione più modesta di accedere al giudizio, senza doversi sottoporre a viaggi costosi e per molti assolutamente impossibili. Si tratta di un allargamento democratico, dell’instaurazione di una giustizia di prossimità, analoga a quella introdotta, per ora solo eccezionalmente in occasione del Giubileo della misericordia, per l’assoluzione dal peccato (per la Chiesa) di aborto, con l’estensione di questa facoltà a tutti i sacerdoti, e non solo ad ecclesiastici specializzati.

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Papa francesco

Il documento.

Pronto l’Instrumentum Laboris, il testo che sarà alla base dell’assemblea del prossimo autunno “Accordo su un percorso di riconciliazione con i risposati”

Resta il “no” su aborto, eutanasia e teoria gender.

CITTÀ DEL VATICANO – «I Padri sinodali sono invitati a esprimersi con parresìa». Cioè con franchezza, con trasparenza. Senza timidezze e reticenze. Sta in buona parte qui, in questa parola greca usata con forza da Francesco nel suo pontificato (e ribadita ieri dal cardinale Baldisseri), il senso del nuovo documento sulla famiglia presentato ieri in Vaticano. L’Instrumentum Laboris: 78 pagine, 11 capitoli, una preghiera finale. Un testo lungo ora 147 paragrafi rispetto ai 61 della precedente Relatio, messo a punto dal Sinodo in vista dell’assemblea convocata dal 4 al 24 ottobre prossimo. E suddiviso in tre parti (“L’ascolto delle sfide sulla famiglia”, “Il discernimento della vocazione familiare”, “La missione della famiglia oggi”), ognuna per le tre settimane di discussione, prima delle decisioni finali che spetteranno al Papa.
È un documento che mette tutto sul tappeto. A partire dai due temi più controversi e ben noti all’opinione pubblica, già dal Sinodo straordinario dello scorso ottobre. Una sessione servita come base al confronto e alle proposte giunte soprattutto da diocesi e parrocchie, come ha evidenziato Baldisseri, segretario generale del Sinodo, presentando il documento alla stampa.

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Francesco

GLI AVVERSARI.

Jorge Mario Bergoglio ha sempre manifestato distacco verso la Curia, il governo vaticano, ma non ha commesso l’errore di sottovalutare le insidie che si celano dietro le mura leonine. E che per Joseph Ratzinger furono fatali. Con il cambio a palazzo apostolico, seppur l’argentino dimori a Santa Marta, i prefetti di Curia sono cambiati. E quelli che hanno resistito, papa Francesco li ha commissariati. Bergoglio ha creato il dicastero per la gestione economica, affidato all’australiano George Pell, proprio per ridurre il potere di Domenico Calcagno all’Apsa, l’ufficio che amministra l’immenso patrimonio immobiliare. (altro…)

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Papa Francesco
CITTÀ DEL VATICANO – Non solo parole ma anche fatti. Li auspica papa Francesco per la famiglie con più figli.
Chiamati in causa sono «politica e amministratori pubblici, ad ogni livello», che troppo poco fanno in merito.
La Costituzione italiana «chiede un particolare riguardo per le famiglie numerose», ma «questo non trova adeguato riscontro nei fatti» e pertanto serve «una maggiore attenzione della politica e degli amministratori pubblici». Così ha detto ieri Francesco, durante l’udienza dedicata straordinariamente di domenica all’associazione Famiglie numerose.

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Papa FrancescoNon occorre essere credenti per avere un senso religioso della vita e per saper distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è. Per esempio, basta assistere a una messa domenicale e anche chi ritiene che l’ostia consacrata sia soltanto un frammento di pane azzimo non potrà non riflettere sul raccoglimento delle persone che si avvicinano all’altare; su quel preciso momento in cui in esse sembra dileguarsi ogni fatica, ogni dispiacere del mondo quotidiano. Perfino l’ateo più incallito non potrà non riconoscere che quei fedeli abbiano trovato un benessere interiore che, magari per un solo istante, li renderà per così dire migliori. (altro…)

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I 15 mali della Curia.

L'elenco

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Il torrioneBloccati i conti correnti dell’ex presidente della banca Caloia e dell’ex direttore generale Scaletti Sono indagati per peculato. Gli immobili poi ceduti a valore di mercato con guadagni per 60 milioni.
CITTÀ DEL VATICANO – Il Promotore di Giustizia del Tribunale vaticano ha aperto un’indagine nei confronti di due ex dirigenti dello Ior per operazioni immobiliari avvenute nel periodo 2001-2008. Pesante l’ipotesi di reato: peculato. Gli indagati sono l’ex presidente dello Ior Angelo Caloia e l’ex direttore generale Lelio Scaletti, insieme all’avvocato Gabriele Liuzzo per concorso. In sostanza, si tratta della dirigenza che ha governato la banca vaticana nell’era di Karol Wojtyla e, in parte, sotto il pontificato di Joseph Ratzinger: Caloia è stato presidente dal 1989 al 2009, poi dimissionato in favore di Ettore Gotti Tedeschi.

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Le tappeAmmesso dalla Corte di giustizia un ricorso che punta a recuperare le somme non pagate dagli enti ecclesiastici nel periodo di “fiscalità agevolata” dichiarato illegittimo nel 2012. Il valore del contenzioso è stimato in 4 miliardi.
ROMA – L’Unione europea riapre il caso sugli sconti fiscali alla Chiesa. Lo fa con una decisione, a suo modo clamorosa, della Corte di giustizia del Lussemburgo: i giudici europei hanno deciso di ammettere nel merito un ricorso che potrebbe costare agli enti ecclesiastici che operano in Italia fino a quattro miliardi di euro, l’ammontare di Ici e Imu non pagato dal 2008. E in discussione potrebbero entrare anche le nuove regole approvate dal governo Monti nel 2012 che, secondo i ricorrenti, hanno confermato gli sconti fiscali cambiando solo apparentemente le regole già condannate dalla Commissione europea come aiuti di Stato illegali.
Il caso è stato aperto nel 2006 da una denuncia dell’ex deputato Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli, esponenti del Partito Radicale, contro una legge varata dal governo Berlusconi in piena campagna elettorale.

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Il ginocchio

Il Vaticano apre ai gay e il parroco di Gesico, provincia di Cagliari, chiude alle minigonne. Con tanto di disegnino affisso sul portone della chiesa e di sagoma del diavolo cancellata con una ics. Le riflessioni sarebbero innumerevoli, ma presuppongono tutte un trattamento della notizia improntato alla gravità. E invece questo prete ossessionato dalla lunghezza degli orli irrompe nello spettacolo quotidiano dell’attualità con uno spirito da ultimo kamikaze che mette quasi tenerezza.

Il ginocchio della donna diventa un confine invalicabile, oltre il quale si spalancano le porte dello sbracamento, che nella sua visione del mondo coincide con la perdizione. (altro…)

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Il tagliente “altolà” del segretario della Cei scuote l’area di consenso, che il premier considerava acquisita. Renzi si illude di cestinare gli avvertimenti ecclesiastici. Sbaglia di grosso. Se Galantino rincara la dose, parlando di “perdita di pezzi di gente e consenso”, di attese tradite e “soluzioni di corto respiro”, drogate da pubblicità, vuol dire che il livello di guardia è vicino. Questo governo, secondo i vertici della Chiesa, non funziona. Il silenzio bizzarro dei cosiddetti grandi organi di informazione (hanno imboscato la notizia) tradisce il timore di fare i guastafeste del manovratore, ma anche il disorientamento di fronte all’inedito.   Questo non è il classico “intervento vaticano” del passato, con mire lobbiste o di sostegno a una fazione politica. Il vescovo-parroco si contrappone al premier sul suo terreno. Renzi si vanta di conoscere la gente perché ha fatto il sindaco. Invece no. (altro…)

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Papa FrancescoLA CHIESA DI FRANCESCO.

Monsignor Nunzio Galantino è la voce dei vescovi italiani più vicina a papa Bergoglio e ieri ha pronunciato di nuovo parole dure sull’annuncite e la confusione del governo Renzi: “Senza sinergie non si va da nessuna parte. Se il governo pensa di andare avanti da solo perderà pezzi di gente, pezzi di consenso”.   E ancora: “Tenendo l’orecchio appoggiato alla storia comune della gente vediamo i limiti di certe agende politiche, bisogna mettere al centro la famiglia, la formazione, il lavoro, i nostri giovani; quando non si fa questo si tradiscono le attese della gente”. Ma la frase più forte è riservata al populismo renziano degli 80 euro, con chiaro riferimento alle ultime elezioni europee: “Per le famiglie non servono soluzioni di corto respiro che trovano ossessiva pubblicità o facili consensi”. (altro…)

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ArrestatoÈ l’ex nunzio polacco Wesolowski, fedelissimo di Wojtyla. La Santa Sede: “Caso grave da affrontare senza ritardi”.
CITTÀ DEL VATICANO – È la prima volta nella storia che un prelato viene arrestato in Vaticano. Con il permesso, anzi l’approvazione diretta, del Papa. Il monsignore è un arcivescovo di nazionalità polacca, Joseph Wesolowski, 66 anni, ridotto già a giugno dalla giustizia vaticana allo stato laicale. L’accusa: pedofilia.
Alle cinque del pomeriggio gli uomini della Gendarmeria guidati al comandante Domenico Giani hanno preso in consegna il monsignore, e dopo avergli notificato l’atto di accusa stilato dal promotore di giustizia pontificio, lo hanno accompagnato nei locali del Collegio dei Penitenzieri, nel Palazzo del tribunale vaticano, dove resterà agli arresti domiciliari fino al processo.

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Papa FrancescoMonsignor Pennisi: “Dopo le sue parole indietro non si torna” Don Di Noto: “È una rivoluzione, le colpe non vanno negate”.

CITTÀ DEL VATICANO – «Ha ragione il Papa. Seppure la pedofilia nella Chiesa sia diminuita, anche solo pochi casi lacerano il cuore e pesano sulle nostre coscienze. Oggi la linea è della non tolleranza e indietro non si torna. Se non fosse così non si spiegherebbe il caso clamoroso dell’ex nunzio nella Repubblica Dominicana, monsignor Jozef Wesolowski, da poco ridotto allo stato laicale per abusi sessuali». Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e membro della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università della Cei, commenta l’ultimo colloquio del Papa con Eugenio Scalfari, spiegando che, «fra l’altro, la non tolleranza in questi casi è del dna del diritto ecclesiale: la prescrizione per i reati di abusi sessuali su minori è praticamente inesistente nella Chiesa, non così nel diritto penale». (altro…)

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Papa FrancescoFrancesco incontra a Santa Marta sei vittime di abusi sessuali “Le omissioni pesano sul mio cuore e su quello della Chiesa”.

CITTÀ DEL VATICANO  – Nel suo incipit la Chiesa era intransigente verso gli stupratores puerorum, gli stupratori dei bambini. Poi qualcosa è cambiato, soprattutto a causa dei peccati di omissione di alcuni vescovi che al posto di punire spostavano i colpevoli di diocesi in diocesi facendo finta di non vedere che, in questo modo, moltiplicavano crimini e sofferenze. Il morbo, non estirpato, si diffondeva. Lo ha riconosciuto ieri anche papa Francesco in una delle omelie più gravi del suo pontificato: «I capi della Chiesa non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso». (altro…)

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Papa FrancescoSTRANO RINVIO SUL BILANCIO.

Lo Ior torna ad essere opaco. Gli osservatori hanno cominciato ad accorgersene al ritorno di papa Francesco dal suo viaggio in Terrasanta. “Nello Ior sono stati chiusi 1600 conti, di persone che non avevano diritto”, aveva dichiarato il pontefice nella conferenza stampa sull’aereo che da Tel Aviv lo riportava a Roma.

   Parola di papa. E invece, a precisa domanda, i portavoce dell’Istituto si rifiutano di avvalorare le sue dichiarazioni. Nonostante la pubblicazione di una lettera del presidente Von Freyberg, che l’anno scorso aveva indicato categoricamente il termine di fine novembre per la chiusura dei conti non in regola con i requisiti dello statuto Ior: “Con la presente le notifichiamo il recesso da parte dell’Istituto dal rapporto con lei intercorrente, nonché da ogni servizio ad esso connesso, a far data dal 30 novembre 2013 con conseguente chiusura di ogni posizione”.  (altro…)

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Papa FrancescoALL’ULTIMO MOMENTO BERGOGLIO NON VA AL GEMELLI LA CURIA: ”RITMI ASSILLANTI, SOLO UNA LIEVE INDISPOSIZIONE” LA LISTA DEI MANCATI APPUNTAMENTI SI FA SEMPRE PIÙ LUNGA.

L’aggettivo che racconta bene lo stupore viene pronunciato nella calura pomeridiana da Maurizio Guizzardi, direttore del Policlinico Gemelli di Roma: “Siamo sconcertati per l’annullamento all’ultimo minuto della visita del Papa al Gemelli, delusi soprattutto per i tanti pazienti che lo attendevano”.

Era tutto pronto: gli striscioni, il percorso tra i vari reparti, le mamme col pancione e gli anziani da accarezzare. Tre ore piene con visita dei malati, benedizioni, messa e saluto alle autorità. Un vigoroso abbraccio di Francesco all’ospedale dove i papi vanno a curarsi, un’occasione speciale per celebrare i 50 anni di attività, con tanto di consegna delle reliquie di San Giovanni XXIIII e soprattutto di San Giovanni Paolo II, perché qui i medici salvarono la vita a papa Wojtyla dopo l’attentato in piazza San Pietro. Ieri, dalle 15.30 alle 18.45, Bergoglio doveva ripercorrere quella storia, e invece i dirigenti dell’ospedale si sono trovati davanti la faccia stizzita di monsignor Guido Marini, il cerimoniere pontificio che con la sua squadra stava ritoccando gli ultimi dettagli: “Perché il papa non viene? Ah, se non lo sapete voi…” ha sospirato Marini.  (altro…)

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