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migranti

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Sotto sequestro

Vertice Alfano-Malmstroem: addio Mare Nostrum, arriva Frontex plus “Navi e aerei da altri Stati. E i barconi dei trafficanti saranno distrutti”.

ROMA – L’Europa, alla fine, ha detto di sì all’Italia. Il vertice di ieri a Bruxelles tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malstroem s’è concluso con la decisione che il pattugliamento del Mediterraneo, nel Canale di Sicilia, sarà fatto sotto la regia dell’Ue, con un’operazione che si chiamerà “Frontex Plus” che partirà alla fine di novembre.
Ma la grande novità consiste nel fatto che la missione Ue non si spingerà più in acque internazionali. «A ”Frontex Plus — spiega Michele Cercone, portavoce della Malstroem — spetta la sorveglianza delle frontiere, quindi si articolerà all’interno delle acque marittime italiane (ed in questo caso anche europee), diversamente da Mare Nostrum che si estende anche in acque internazionali ». (altro…)

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Sbarchi

I RESPONSABILI DI “MARE NOSTRUM”: SENZA IL NOSTRO AIUTO MORIREBBERO TUTTI.

È un macabro conteggio che si aggiorna quasi di ora in ora, come se qualcuno in fondo al mare avesse in mano quelle macchinette con cui le hostess contano e ricontano le persone a bordo degli aerei. Solo che in questo caso l’overbooking è incluso nel prezzo del biglietto e la macchinetta conta invece i cadaveri che il Mediterraneo mangia e spesso non restituisce. Oltre 230 persone in 48 ore, a partire dal naufragio di sabato al largo delle coste libiche con 200 vittime; il secondo nella notte tra sabato e domenica, con 18 cadaveri; il terzo, la notte tra domenica e lunedì, quando la macchinetta del conteggio ha fatto sei clic. Almeno. Perché questi sono soltanto i morti accertati.   “Il mare non è una strada, dove se il pulmino ha fatto salire troppe persone si accosta ai lati e le fa scendere. In mare se scendi sei morto”. (altro…)

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NEI primi 5 mesi del 2014 abbiamo già raggiunto il numero di sbarchi di migranti sulle coste della Sicilia di tutto il 2013. Continua purtroppo a salire anche la conta di chi ha perso la vita nell’attraversamento del Canale di Sicilia, in cerca di asilo. Secondo Fortress Europe a metà maggio eravamo a 6828 persone scomparse negli ultimi
10 anni, quasi due morti al giorno.
Come previsto a novembre su queste colonne, l’operazione “Mare nostrum” ha finito per «moltiplicare il numero di persone che si mettono in mare su imbarcazioni di fortuna con il rischio, alla fine, di aumentare il numero dei morti anziché ridurlo». (altro…)

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Osman, nome fittizio, ha tredici anni ed è uno dei centinaia di minori stranieri non accompagnati che vengono «ospitati» nella ex base Loran a Lampedusa o nel Cara di contrada Imbriacola. La sua è una storia emblematica, che abbiamo raccolto tra le tante e che rappresenta, meglio di qualunque ragionamento politico, lo stato delle cose. Osman è di origine eritrea, e la sua famiglia lavorava a Tripoli da quando lui è nato. I genitori non gli hanno mai raccontato come fossero arrivati li, ma da alcuni accenni e ricordi di famiglia, affiora un viaggio pericoloso e difficile, in cui aveva perso la vita suo fratello maggiore. Ora quel viaggio mortale è toccato anche a lui, come una nemesi per non si sa quali colpe. Osman è arrivato in Italia dalla Libia una ventina di giorni fa, imbarcato a forza da qualcuno che voleva liberarsi della sua famiglia e spedirlo, come una «bomba biologica» dall’altra parte della costa. Osman non era solo all’inizio di questa drammatica avventura: aveva vicino il padre, che però è «scomparso» nel viaggio, mentre la madre è stata trattenuta in Libia, chissà dove.  (altro…)

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“Spostavo la barra a destra e a sinistra, ma il timone era impazzito, il barcone andava per i fatti suoi. Vedevo gli scogli avvicinarsi, non ho avuto altra scelta, ho lasciato la marcia ingranata e ho aspettato l’impatto, ma sapevo che l’elica in movimento ci avrebbe in qualche modo “ancorati” evitando che la barca si rovesciasse. Poi è successo il finimondo”. Giuseppe Marotta, 30 anni, sottocapo dei sommozzatori della Guardia costiera: “Non potrò mai più dimenticare gli occhi di quei bambini, alcuni di pochi mesi, che mi venivano lanciati dal barcone. Quando li staccavano dalle braccia del padre o della madre iniziavano a gridare o a piangere dalla paura e a me venivano i brividi”. (altro…)

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Spesso votano Lega, non raramente si uniscono al coro di chi grida «fuori gli immigrati» , ma la pietà nei confronti di questi ultimi poi, un po’ a sorpresa, dopotutto prevale, come fosse un istinto di umanità insopprimibile nonostante sia stato fatto e detto molto, negli ultimi anni, per avallare i peggiori sentimenti di uomini contro uomini. Succede a nord, nelle regioni a più fitta densità leghista, dove poi paradossalmente gli immigrati risultano meglio integrati che altrove, e succede a sud dove gli sbarchi si succedono in continuazione, minacciando seriamente di compromettere la stagione turistica, ma dove nell’emergenza, per salvare uno che sta per annegare — anche nel caso che sia nero— si buttano in acqua non soltanto sommozzatori di esercito, carabinieri e polizia ma anche cittadini qualunque, magari perfino alcuni tra quelli che in tv avevano sbraitato la loro rabbia contro i boat people. (altro…)

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DURERÀ molto il balletto di dispetti e ripicche tra Berlusconi e Sarkozy, leader in crisi di nervi lanciati all’inseguimento delle peggiori pulsioni populiste dei rispettivi elettorati. Ieri l’Eliseo ha prima comunicato di voler sospendere Schengen per fermare l’afflusso degli immigrati tunisini che l’Italia manda in Francia.

Poi ha parzialmente corretto il tiro spiegando che intende proporre una modifica delle norme del Trattato sulla libera circolazione in modo da prevederne la sospensione qualora un paese non riesca a far fronte al flusso di immigrati irregolari. Il vertice italo-francese di martedì si annuncia frizzante. Ma certamente non sarà risolutivo. (altro…)

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MIGRANTI… OGGI.

pasquinoweb.wordpress.com

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Le barche e il mare
restituiscono gli oggetti
persi durante le traversate.

LAMPEDUSA – Sono le ultime parole che si sono portati dietro prima di salire sui barconi. Le parole-amuleto da tenere addosso quando il mare è grosso, la riva è lontana, il legno fragile e troppo carico. Lacrime di madri, preghiere di sorelle, diari di prigionia, ultimi desideri, formule rituali. Parole degli immigrati vivi e morti.

Parole ritrovate nei cimiteri delle barche dai ragazzi di un’associazione di Lampedusa, «Askavusa», che da tre anni recupera scarpe, vestiti, portafogli, pentole, pacchi di cuscus e di tè, libri religiosi e bandiere, Corani, Bibbie, immagini sacre. E lettere. Preziose, nascoste in custodie di plastica a prova di mare, poi avvolte dentro teli, spesso cucite nelle giacche. Arrivano intatte, scolorite dall’acqua, oppure ridotte a una macchia di inchiostro. (altro…)

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Tragedia a Pantelleria: due donne annegano durante lo sbarco.
DAL NOSTRO INVIATO LAMPEDUSA— Ci sono un carabiniere e un bambino, in mezzo all’acqua e alla morte. Il carabiniere tiene gli occhi bassi, si chiama Domenico Lo Giudice, «Mimmo» , è un siciliano che crede nella vita, e stringe quel bambino al petto, quasi lo scalda con l’alito. Il bambino sembra svenuto, ma dalla coperta che l’avvolge fa spuntare una manina, tiene stretta la mano di Mimmo, ci si aggrappa: si chiama Viani, ha cinque anni e ha appena perso la madre. Mamma Leonie è una delle due giovani donne che non ce l’hanno fatta, il suo corpo adesso sta sulla spiaggia dell’Arenella, tra i sassi neri di Pantelleria, e le sue scarpe da ginnastica si intravedono da un lembo di plaid bianco e marrone. Venivano dal Congo quelle scarpe. Lei e papà Camille erano partiti assieme a 190 povericristi come loro, coi tre bambini: Viani è il più piccolo. Volevano sbarcare qui a Lampedusa. (altro…)

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I giovani tunisini sbarcati a Lampedusa raccontano la loro odissea. Bechir: “Ho visto uccidere mio fratello in strada, sono corso via. Mio padre mi ha detto: scappa e non tornare mai più”

“Ho visto uccidere mio fratello sulle strade di Tunisi. Sono corso via veloce. Quando sono arrivato a casa i miei genitori mi hanno detto: parti e non tornare mai più”. Bechir, 17 anni, è tunisino. Un mese fa è sbarcato a Lampedusa, oggi vive in una comunità d’accoglienza nel Lazio. Bechir è uno dei settecento minori stranieri non accompagnati approdati in Italia dal 10 febbraio scorso. Un’emergenza nell’emergenza: un esercito di ragazzi e bambini, soli, spesso invisibili. (altro…)

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L’odissea di Asha.

Asha ha il viso dolce di una bambina e lo sguardo quasi
spento. Ha 21 anni, è incinta di otto mesi e ha ancora davanti
agli occhi l’inferno che ha patito nel canale di Sicilia. È una
dei pochi sopravvissuti (53) al naufragio di mercoledì notte in
cui sono morte 250 persone, forse anche di più.
È una miracolata a tutti gli effetti e la sua seconda vita comincia
da qui, dal letto numero 13 del reparto di ginecologia dell’ospedale
Cervello di Palermo, dove è stata trasferita l’altra sera dopo il salvataggio,
avvenuto a quaranta miglia da Lampedusa. Anche suo
marito, Salad, 26 anni, somalo pure lui, è vivo per miracolo. Anche
l’uomo è stato portato nell’ospedale palermitano, ma le sue condizioni
ieri mattina erano ritenute buone, quindi è stato già dimesso.
«È stato lui a salvarmi dalla morte», dice Asha, e inizia a raccontare. (altro…)

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I VERI ACCORDI DEL MARE.

I 51 superstiti del naufragio
nel Canale di Sicilia hanno lasciato
ieri Lampedusa con
un aereo in direzione di Brindisi.
Dall’isola, intanto, partivano
elicotteri e motovedette della
Capitaneria di porto e della Guardia
di Finanza alla ricerca dei corpi
degli altri profughi provenienti
dalla Libia che avevano tentato
la traversata a bordo di un barcone di 13 metri. Si tratta di 250 persone,
secondo i sopravvissuti e le due motovedette della Guardia
Costiera che nella notte di mercoledì sono intervenute sul luogo
del disastro. Uomini, donne e bambini che i soccorsi non sono
riusciti a strappare alla furia di un mare forza sei. Cosa è successo,
quali sono state le cause che hanno provocato l’ennesimo affondamento
nel Canale di Sicilia, lostabilirà l’inchiesta già aperta dalla Procura di Agrigento. (altro…)

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LAMPEDUSA – «All are dead, all are dead». In una stanzetta del
poliambulatorio mormora poche parole in un inglese stentato, gli occhi bassi nel volto nero scavato. E’ il primo superstite a
raccontare di quei 250 compagni di sventura inghiottiti dalle onde alte tre metri proprio mentre i marinai di una motovedetta italiana tentavano di gettare loro una cima. Una tragedia a lieto fine per lui che, poche ore dopo, ritroverà la fidanzata che credeva morta. (altro…)

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La Convenzione sui diritti del fanciullo di NewYork (1989), ratificata in Italia con una legge del 1991, stabilisce che in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche e delle autorità amministrative, l’interesse superiore del fanciullo deve essere tenuto in considerazione preminente. E stabilisce che i diritti dei minori vadano garantiti senza distinzione di sorta “a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza”. Un preciso impegno internazionale vincola l’Italia, e gli altri Paesi firmatari, al rispetto di questa convenzione. (altro…)

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Lampedusa (Agrigento) – Nelle ultime ore sull’isola sono approdate tre imbarcazioni con circa 330 extracomunitari a bordo. Oggi dovrebbero essere trasferiti tutti i migranti: in 1.800 lasceranno l’isola con la Excelsior. A Manduria è fuga dalla tendopoli: un tunisino tenta di darsi fuoco. Il premier Berlusconi: l’ospitalità è un dovere. Sui rimpatri è scontro con Tunisi: ”Nessuna intesa firmata con Maroni e Frattini”. Ma la Farnesina: intese politiche chiare. Regioni: ”No alle tendopoli”. L’Ue alla Francia: ”No al blocco dei migranti”. Bagnasco: l’Ue non abbandoni l’Italia. Il premier lunedì a Tunisi.

Sono ripresi nella notte gli sbarchi di immigrati a Lampedusa. Dopo la tregua durata quasi quattro giorni a causa del forte maestrale, sull’isola sono arrivati nelle ultime ore tre barconi con a bordo circa di 330 extracomunitari. (altro…)

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