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Posts Tagged ‘insegnanti’

Protesta

Ma i sindacati insorgono: “Troppi errori, tutto da rifare” La polemica sull’algoritmo che ha deciso i trasferimenti.

IN 2.639 possono sperare. Sono i maestri elementari che, in queste ore, hanno ricevuto la lettera che promette un posto più vicino a casa. Un dietrofront che rimescola le carte, dopo le polemiche di un agosto rovente sull’algoritmo “impazzito” che ha assegnato le cattedre a chi chiedeva di cambiare regione. Ma non è detto che le liste dei fortunati, rese note via via dai provveditorati, bastino a scongiurare un inizio d’anno nel caos. Si è visto bene ieri a Napoli, dove è esplosa la protesta di centinaia di esclusi: «Sono disperata — spiega Giuditta Carannante, 45 anni — dopo 25 anni di sacrifici, dovrò rivolgermi ai giudici: non posso abbandonare i miei figli».

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Prof

L’ultima beffa del Concorsone: errori nelle liste, cambiano all’ultimo le sedi dei test.

Mentre parlo con te, qualcosa sta cambiando. Anzi, sono sicura che stanno modificando qualcos’altro. Il loro obiettivo è farci impazzire, fino all’ultimo secondo”. Carmen Oliva è campana, ha 28 anni ed è uno dei circa 160mila docenti che a partire dai primi giorni di maggio dovranno affrontare il concorso per avere un posto nella scuola a tempo indeterminato. Si è laureata in filologia moderna dopo cinque anni di corsi universitari, ha partecipato a un concorso per accedere ai tirocini che le hanno permesso di prendere l’abilitazione, ha speso più di 3mila euro per frequentarlo.

 

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renzi insegnanti

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Natangelo

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ScuolaInsufficienti gli insegnanti di sostegno e di matematica, soprattutto alle medie. Nessun posto per le materne Il ministero: “Il prossimo concorso si allargherà a 80mila candidati”. Le graduatorie dei precari restano aperte.

ROMA . Dopo cinque giorni, ferie comprese, il ministero dell’Istruzione ha completato la prima analisi delle 71.643 richieste di assunzione inviate dai docenti precari. E ha scoperto che mancano profili professionali per riempire diverse classi di concorso, che poi sono le materie da insegnare. In particolare mancano insegnanti di sostegno e prof di matematica. Il primo controllo restituisce, quindi, un risultato inaspettato: le assunzioni non saranno 102.734, come scritto sulla legge 107, ovvero la “Buona scuola”, ma 15-20 mila in meno.

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ScuolaTORNIAMO sul sostegno: cioè sugli alunni, i genitori, gli insegnanti di sostegno (e non) e le autorità competenti. Sapevo di toccare un nervo molto sensibile, le reazioni al mio articolo del 21 maggio sono state molte e accese. Questo mostra prima di tutto che non c’è stata finora un’informazione chiara e una discussione adeguata, e ce n’è tanto più bisogno dal momento che la “Buona Scuola” chiede una delega al governo per riformare il sostegno nei successivi 18 mesi. Le reazioni mi hanno aiutato a farmi un’idea più ampia, e a interpellare più stringentemente le autorità competenti. (Non terrò conto delle accuse vicendevoli di voler umiliare o strumentalizzare i bambini disabili). Una prima questione riguarda la possibilità di passaggio (consentita oggi dopo 5 anni) dal sostegno all’insegnamento “normale” delle materie.

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Questo succede in Italia: un ex ministro degli interni che aveva firmato di suo pugno un documento in cui imponeva alle regioni di accogliere i profughi (come dice la Costituzione all’articolo 10), che oggi minaccia i sindaci che faranno accoglienza.
Se accettate i profughi vi taglio la paghetta .. capito?

Questo succede in Italia: il PD assieme al M5S presentano una legge sulla class action che non piace a Confindustria. E allora la ministra per le riforme ha rassicurato gli industriali. No pasaran. Perché questo governo non guarda in faccia a nessuno. Dei suoi ex elettori. (altro…)

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La protesta

Contestazioni prima dell’inizio dell’incontro: i docenti chiedono il ritiro del disegno di legge sulla scuola in discussione a Palazzo Madama. Il segretario con i suoi cerca l’unità perduta e attacca le opposizioni: “Landini? Demagogia pura”. E sulle riforme: “Ho i voti, ma pronti a discutere”.

Fuori la protesta degli insegnanti che gridano “vergogna”, dentro Matteo Renzi alla ricerca dell’unità perduta dentro il Partito democratico. Avrebbe dovuto cercare una mediazione con la minoranza, ma è finito ad attaccare chi “si guarda l’ombelico” e non vede il risultato delle elezioni Regionali: “Riforma della scuola e del Senato? Ho i voti per approvarle domani mattina, ma siamo pronti a discutere ancora”. Il segretario Pd e presidente del Consiglio davanti ai suoi attacca le opposizioni e chi pensa solo alla critiche interne. “Più allegria e meno polemiche, più coraggio e meno discussioni interne”, dice il leader. (altro…)

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Renzi e la lavagnaLE 7 MILA LETTERE.

Matteo Renzi ha un nuovo problema con la riforma della scuola: trovare spazio negli uffici di Palazzo Chigi per le lettere ricevute dai docenti di tutta Italia. Negli scorsi giorni il premier aveva deciso di scrivere agli insegnanti per provare a spiegare il contenuto del tanto contestato ddl “buona scuola”. In appena 48 ore alla presidenza del Consiglio sono arrivate oltre settemila risposte. Quasi tutte negative. Molte riguardano i criteri delle 100 mila assunzioni, che sono riusciti a non accontentare nessuno. Ma c’è chi protesta per i poteri affidati ai “super presidi”, le detrazioni concesse agli istituti paritari, e la valutazione dei professori. Agli insegnanti della riforma non piace praticamente nulla. E tanti hanno deciso proprio di rispedire al mittente la missiva ricevuta. “Caro presidente, la ringrazio per averci scritto e per aver voluto semplificare i concetti”, scrive Anna Elisa Carrisi. “Ma stia sereno. Noi docenti non abbiamo bisogno di schemi alla lavagna per comprendere la sua riforma”. “La sua lettera è perfettamente inutile: non siamo stupidi, siamo perfettamente in grado di valutare ciò che vediamo realizzarsi sotto i nostri occhi”, aggiunge Catia Di Camillo. (altro…)

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Scuola

INTANTO LA MAGGIORANZA VOTA SPEDITA LA BUONA SCUOLA (E VA SOTTO).

La parola d’ordine che circola in piazza del Pantheon, a Roma, dove Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un sit-in, è netta: “Stavolta alle Regionali il Pd deve pagarla”. Non si tratta di estremisti o di funzionari sindacali. Sono insegnanti, magari i più presenti in tutte le iniziative di piazza, ma insegnanti.   Il sit-in è stato convocato dalle rappresentanze regionali dei sindacati che hanno indetto lo sciopero del 5 maggio ed è stato utilizzato come occasione per incontrare i parlamentari nelle stesse ore in cui sono impegnati a votare il ddl che riforma la scuola. Ieri, le votazioni sono andate avanti spedite e sono stati approvati i primi articoli. In serata, dopo il sit-in, la votazione è proseguita anche se la maggioranza è andata in confusione su un emendamento tecnico, facendo andare sotto il governo. (altro…)

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Natangelo

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Matteo

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aula-scuola

La beffa della “quota 96” è stata solo l’ultima di una serie che relega i docenti italiani tra i meno stabili i peggio pagati in Europa. Renzi ora annuncia un’altra riforma. Dopo i precedenti (dalla Gelmini a Profumo) c’è poco da star sereni.

La beffa dei “quota 96” ha dell’incredibile ma non è l’unica ritorsione nei confronti degli insegnanti italiani. Che vivono davvero come foglie sospese sugli alberi d’autunno. L’elenco delle vessazioni che hanno subito negli ultimi anni e che continuano a subire potrebbe non finire mai.

Il risarcimento mancato per una manciata di spiccioli
Solo in un paese in cui chi governa non sa nulla della scuola e dove i ministri si alternano come nel gioco dei quattro cantoni, si poteva confondere l’anno solare con l’anno scolastico e impedire ai docenti che avevano raggiunto i requisiti per la pensione entro l’anno scolastico 2011/2012 (con la “quota 96”) di andare in pensione nel 2012, primo anno dell’era Fornero. (altro…)

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Posti in ruolo

In migliaia migrano nelle zone con più richiesta di insegnanti Rabbia da Firenze a Torino: “Sempre scavalcati, ora basta” L’assalto alle cattedre dei prof del Sud e il Nord protesta “Ci tolgono il posto”.

Supplenti delle scuole del Nord sul piede di guerra: dicono no all’invasione dei colleghi del Sud nelle loro graduatorie per le immissioni in ruolo e per le lunghe supplenze. E lanciano su Facebook il profilo “Ora basta!!!” che ha già migliaia di adesioni. Lo scorso aprile, le graduatorie ad esaurimento – utilizzate per reclutare metà degli immessi in ruolo e i supplenti annuali – delle regioni padane sono state letteralmente invase da precari del Sud in cerca di una cattedra fissa. L’esodo ha determinato lo scavalcamento di migliaia di colleghi del luogo che a settembre rimarranno senza assunzione né supplenza. Una situazione che sta scatenando una vera e propria guerra tra poveri Nord-Sud in cui si intrecciano mille drammi umani. (altro…)

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Carpe diem

LA BEFFA DI “QUOTA 96” È SOLO L’ULTIMA DI UNA SERIE CHE RELEGA I NOSTRI INSEGNANTI TRA I PIÙ PRECARI E PEGGIO PAGATI D’EUROPA. E IL PREMIER ANNUNCIA UN’ALTRA RIFORMA.

La beffa dei “quota 96” ha dell’incredibile ma non è l’unica ritorsione nei confronti degli insegnanti italiani. Che vivono davvero come foglie sospese sugli alberi d’autunno. L’elenco delle vessazioni che hanno subito negli ultimi anni e che continuano a subire potrebbe non finire mai.   Il risarcimento mancato   per una manciata di spiccioli   Solo in un paese in cui chi governa non sa nulla della scuola e dove i ministri si alternano come nel gioco dei quattro cantoni, si poteva confondere l’anno solare con l’anno scolastico e impedire ai docenti che avevano raggiunto i requisiti per la pensione entro l’anno scolastico 2011/2012 (con la “quota 96”) di andare in pensione nel 2012, primo anno dell’era Fornero. (altro…)

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ScuolaDopo l’anticipazione di “Repubblica” su settimana di 36 ore e incentivi, l’altolà dei sindacati: dovete dialogare con noi Riserve anche dal Pd. Faraone: prima aumentare gli stipendi. Ma il ministro Giannini conferma: entro agosto la legge.

ROMA – La reazione dei sindacati degli insegnanti al Piano scuola è dura, e rapida. A “Repubblica” il sottosegretario Roberto Reggi, che ha ampie deleghe da parte del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, aveva anticipato: allungamento dell’orario a 36 ore, aumenti per i docenti che chiedono responsabilità e offrono competenze specifiche (lingue, informatica), istituti aperti fino alle 22 e fino alla fine di luglio, un unico canale di assunzione che passa per la laurea magistrale.
Ieri, di prim’ora, la rappresentativa Gilda ha parlato apertamente di sciopero: «La scuola viene considerata dalla politica come una caserma, per certi versi un’azienda», ha detto il coordinatore Rino Di Meglio, «se quello che il ministro Giannini vuole presentarci è un contratto di autorità, scavalcando i sindacati, da settembre sarà guerra aperta». (altro…)

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La Ministra CarrozzaPER EFFETTO DELLA RIFORMA FORNERO SU 25 MILA POSTI VACANTI AUTORIZZATE SOLO 11.268 IMMISSIONI IN RUOLO.

La ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha comunicato ieri ai sindacati il numero dei nuovi docenti che saranno immessi in ruolo nell’anno scolastico 2013-1014. Sono 11.268 molto al di sotto dei 21.112 che furono assunti lo scorso anno e meno della metà dei 25.367 che, sempre secondo il ministero, sarebbero necessari a completare le piante organiche. Ma per il ministero dell’Economia, il numero è il frutto della riforma Fornero delle pensioni che ha quasi dimezzato i pensionamenti e quindi ridotto i nuovi accessi. Così, mentre la scuola sta per cominciare si avvicina il tradizionale caos.

La scarsità delle nuove immissioni in ruolo – 1274 posti sono nell’infanzia, 2.161 nella primaria, 2.919 nella secondaria di primo grado, 3.136 nella secondaria di secondo grado e 1.648 posti nel sostegno – lascia nell’incertezza i 160 mila precari ma anche coloro che hanno partecipato al “concorsone” indetto dall’ex ministro Profumo e che, a dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico, è completato solo al 73% dei casi. Per legge, però, degli 11.268 nuovi posti disponibili, la metà, 5.634, è riservata ai vincitori del concorso, un quarto dei quali sarà così nominato solo dopo l’inizio dell’anno. (altro…)

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Anche chi è lontano dalle organizzazioni sindacali è pronto a scendere in piazza. Troppe 6 ore in più di lavoro. Il governo studia l’alternativa.

E i professori fanno il «flash mob» Ieri mattina centinaia di docenti hanno dato vita ad un flash mob sulle scalinate del ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere, a Roma. Senza simboli politici o di sindacati, i docenti si sono radunati con cartelli che hanno spiegato come le ore di lezione sono solo una parte del lavoro svolto. Non sono mancate le «carote di protesta» a ricordare la manifestazione della scorsa settimana degli studenti.
In queste ore al ministero stanno studiando ipotesi alternative perché si è capito che l’aumento di sei ore delle lezioni in classe degli insegnanti è una misura poco difendibile sia politicamente che tecnicamente. (altro…)

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Scuola, un tratto di gesso su 30 mila professori precari.

L’AUMENTO DELLE ORE DI LAVORO PER I DOCENTI STABILI PORTERÀ AL TAGLIO DEI SUPPLENTI. OGGI SCIOPERO DI INSEGNANTI E STUDENTI IN TUTT’ ITALIA.

Mi auguro di cuore che questa storia non si realizzi… Noi precari non riusciremmo più a lavorare. Questa cosa mi spaventa tantissimo, dopo tutti i sacrifici che tutti noi stiamo facendo. Ho una gran paura… Questo governo ci sta massacrando…”. È una delle tante testimonianze che ieri hanno costellato i forum dei docenti, precari e non, di fronte all’ipotesi dell’aumento dell’orario di lavoro di 6 ore per gli insegnanti pubblici che si tradurrebbe in un taglio drastico dei posti di lavoro per i precari. La notizia non ha ancora una conferma ufficiale, semplicemente perché la legge di stabilità non è ancora scritta definitivamente. Però il taglio ci sarà come confermano al Fatto le fonti del Ministero dell’Istruzione.

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In quarta elementare, quando le maestre proposero alla classe d’interpretare l’ennesima fiaba di Andersen per la recita di fine anno, un gruppetto di scolarette dissidenti di cui facevo orgogliosamente parte alzò la mano in segno di protesta.
Era il 1993. Le nostre insegnanti sgranarono gli occhi. Noi, con l’impertinenza tipica dei nove anni, ribattemmo che no, non volevamo saperne di principi e principesse. «Benissimo» risposero loro «organizzatevela voi, la recita “alternativa”». (altro…)

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