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Posts Tagged ‘Pier Luigi Bersani’

Confronto a Otto e Mezzo (La7) tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e il leader di Articolo Uno-Mdp, Pierluigi Bersani. “La grande sfida di Bersani e del suo nuovo partito” – osserva Scanzi – “è quello di convincere coloro che si sono allontanati dal Pd, almeno 4 anni fa. E’ difficile, però, che la strategia di Bersani possa funzionare, ma è plausibile. Grillo, al di là dei suoi toni, che sono quasi sempre discutibili, ha ragione quando dice che il Pd ha dilapidato larga parte del suo consenso e ha sottovalutato sistematicamente, come forse anche Bersani nel 2013, la forza, l’entità e la durevolezza del M5s. (altro…)

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PGomezSulla questione democrazia interna al Movimento 5 Stelle non siamo mai stati teneri. Più volte abbiamo denunciato il rischio che il movimento scivolasse inesorabilmente verso una ben poco liberale dittatura della maggioranza. Più volte abbiamo spiegato che, secondo noi, le espulsioni decise dall’alto in spregio ai regolamenti interni e poi avallate dalla base spingevano il movimento verso un brutta deriva plebiscitaria. Con altrettanta chiarezza bisogna però dire che oggi il M5S è l’unica forza politica che applica un metodo democratico per arrivare alla scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Mentre un premier non votato dagli elettori e un leader di partito privato dei diritti civili perché condannato per una gigantesca frode fiscale si incontrano per trovare un nome da imporre ai loro parlamentari, gli iscritti al movimento esprimono la loro preferenza on line. Scelgono il loro candidato tra 9 personalità proposte dai loro deputati e senatori, più una indicata da alcuni esponenti della minoranza del Pd: Romano Prodi. (altro…)

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Bersani sconfitto, il candidato Pd-Pdl di poco sopra il 50% (leggi la cronaca ora per ora) Rodotà – sostenuto da M5S, Sel e dissidenti democratici – arriva a 243 voti. Alle 16 nuova chiama.

Dopo giorni di trattative serrate e una sfilza di nomi più o meno credibili, è arrivato il giorno dell’elezione del successore di Giorgio Napolitano alla guida del Quirinale. Dalle 10, i 1007 grandi elettori sono riuniti in seduta comune per votare il nuovo Presidente della Repubblica, il tutto dopo una nottata convulsa, caratterizzata dalla riunione dei gruppi parlamentari del Pd, in cui Bersani ha ufficializzato la candidatura al Colle di Franco Marini, nome assai gradito a Silvio Berlusconi e a una parte di Scelta Civica, ma non a tutte le anime del Partito Democratico. All’interno del Pd, infatti, sono letteralmente esplose le divisioni, con i renziani che hanno detto a chiare lettere che non voteranno per l’ex presidente del Senato. (altro…)

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Nel maggio del 2006 l’Unità decise di celebrare l’ascesa di Giorgio Napolitano al Quirinale con il titolo “Buongiorno Presidente”, che a me parve molto bello e augurale, anche perché all’epoca ero io a dirigere il giornale. Col senno di poi, forse avrei dovuto moderare l’entusiasmo. Del resto, poche settimane prima, nella notte dei famosi ventiquattromila voti di scarto fra l’Unione di Prodi e la destra, ne avevo combinata un’altra, sparando a tutta prima pagina: “Berlusconi Addio”, e si è visto poi come è finita. (altro…)

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bersani-interna-newIl segretario dei democratici insime a Enrico Letta, incontra la delegazione del Movimento 5 stelle capitanata da Vito Crimi e roberta Lombardi. Faccia a faccia di circa mezz’ora in cui Bersani chiede, di fatto, l’appoggio esterno. Il movimento tiene la posizione: “Sì a singoli temi, ma non spetta a noi la responsabilità”.

“Vi chiedo non di votare la fiducia, ma di non impedire la partenza dell’esecutivo”. Il succo politico dell’”appello” di Bersani al Movimento 5 stelle è nella chiusura del suo intervento. Dieci minuti ininterrotti – nella fino a ieri incredibile cornice pubblica dello streaming – in cui il segretario parla, spiega e alla fine chiede. “Siamo tutti parlamentari e abbiamo tutti davanti un problema”. Esordisce così il segretario di fronte alla delegazione del M5S: “Condizioni difficili, ma senza cambiamento non si va avanti. E voi, anche se non esclusivi, siete grandi portatori di questo tema. Io – dice Bersani – non farò un governo senza portare avanti questo cambiamento”. (altro…)

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Bersani

Napolitano: “Verifichi sostegno certo”.

L’annuncio dopo l’incontro al Colle: “E’ primo passo, serve esecutivo nella pienezza dei poteri”. Per il segretario Pd la strada è difficile, ma a destra si aprono spiragli. Berlusconi: “Senza di noi nessun governo”, ma dà l’ok agli 8 punti. Maroni: “Valuteremo”. I montiani: “Nulla di scontato”.

Quasi un mandato esplorativo. Un incarico vero e proprio, ma che vede già una strada in ripida salita. Nessuna avventura per andare a cercare la fiducia in Parlamento. Prima deve esserci una maggioranza solida. Pier Luigi Bersani riceve l’incarico da Giorgio Napolitano, ma – come prevedibile – ha davanti a sé un percorso complicatissimo, perché è lo stesso capo dello Stato a mettere i paletti per la formazione del governo. L’esecutivo del centrosinistra nascerà solo se ci sarà una “maggioranza certa”, come ha scritto il Quirinale nel testo per l’affidamento per l’incarico. E ancora: serve un “governo con pieni poteri” che garantisca “la fecondità della legislatura” e che sia “in condizioni di generale il cambiamento necessario”. (altro…)

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Sandro Plano, rappresentante “istituzionale” del movimento contrario alla linea Torino-Lione, non è stato ammesso alle consultazioni per la scelta dei parlamentari. Il deputato bersaniano Esposito aveva già detto: “Se il partito lo accoglie, io lascio”.

Nessun rappresentante della Valsusa e nessun No Tav alle primarie dei parlamentari del Partito democratico. È stato escluso dalle liste Sandro Plano, presidente della Comunità montana della Val di Susa e Val Sangone nonché rappresentante “istituzionale” del movimento contrario alla linea Torino-Lione. Una contraddizione interna al partito risolta e un’esclusione che farà piacere a quanti, nel Pd e ai suoi vertici, sono favorevoli alla grande opera. In pochi giorni Plano era riuscito a raccogliere le firme di 412 tesserati del partito nella valle. “Il regolamento è stato pubblicato il 17 dicembre e il 18 sono usciti i moduli. In tre giornate ho dovuto correre come un disperato per raccogliere nelle mie zone le firme di almeno 400 iscritti – spiega il politico ailfattoquotidiano.it -. L’handicap che abbiamo noi montanari, rispetto a quelli di città, è che dobbiamo correre come disperati da un paese all’altro, mentre chi è in città le raccoglie nel giro di pochi condomini o in un quartiere”. (altro…)

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Il segretario del Pd contro il leader dell’Udc dopo l’approvazione in commissione di una soglia del 42,5% per il premio di maggioranza (leggi). “Premio del 10% al primo partito o noi di traverso”. E sul Monti-bis dice: “Chi pensa che con questa riforma ci si arrivi è da ricovero”.

Contro la politica dei due forni di Casini. Contro la riforma della legge elettorale con premio di maggioranza che scatta al 42,5%. Contro l’ipotesi di un Monti-bis. Quando mancano due settimane alle primarie del centrosinistra, il segretario democratico Pier Luigi Bersani sceglie la linea dura per esprimere la linea del partito nei confronti dei movimenti e delle mosse ambigue degli  altri componenti della strana maggioranza. (altro…)

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La donna si dimise dall’incarico solo il 28 gennaio 2010, ma per due anni percepì regolare stipendio inquadrata come dirigente. Il Pd: indagine vecchia. In realtà la donna ha ricevuto l’avviso di garanzia e l’avviso di interrogatorio soltanto da pochi giorni.

Quella arrivata è una tegola per il segretario del Pd. Zoia Veronesi, storica segretaria di Pier Luigi Bersani, è indagata dalla procura di Bologna per truffa aggravata ai danni della Regione Emilia Romagna. Secondo gli inquirenti Veronesi, lavorò al fianco di Bersani a Roma, prendendo comunque lo stipendio dalla Regione in un arco di tempo di un anno e mezzo.

Il pubblico ministero che conduce le indagini, Giuseppe Di Giorgio, ha firmato  un invito a rendere interrogatorio, che si terrà nei prossimi giorni. La donna, che era dipendente della Regione fino al 28 gennaio 2010, era stata distaccata con un provvedimento della stessa Regione a Roma, dove doveva intrattenere rapporti con le “istituzioni centrali e con il Parlamento”. Ma la guardia di finanza ha appurato che non esiste traccia della sua prestazione lavorativa a favore della Regione in quel periodo, tra il 2008 e il 2009. Avrebbe dunque lavorato, a detta dei pm, per altri a spese della Regione. (altro…)

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Caro Direttore, il Fatto Quotidiano, peraltro in buona compagnia, mi attribuisce la tattica o l’imbarazzo del silenzio sul caso Penati. Per la verità, sono stato il primo a parlarne giovedì scorso alla festa de l’Unità di Roma trasmessa in diretta da Rai News e da YouDem, intervistato da Corradino Mineo davanti a 4000 persone. Qualcuno evidentemente mancava e non ha letto i resoconti delle agenzie di stampa. Quello che ho detto e scritto in questi giorni mostra forse una sottovalutazione del problema? Spero di no. Noi non possiamo certo dividere il mondo mettendo i cattivi da una parte e i buoni dall’altra. Con ben altri mezzi si provvederà a questo nella valle di Giosafat. A noi tocca inderogabilmente rispettare la magistratura, pretendere che le istituzioni non siano esposte nel disagio e chi è coinvolto faccia un passo indietro, affermare la parità dei cittadini davanti alla legge, applicare la presunzione di innocenza, anche quella di Penati che la rivendica con forza. A noi tocca produrre riforme che tolgano possibilità alla corruzione. A noi tocca allestire nei partiti meccanismi di garanzia e di limitazione del rischio. Sfido qualsiasi altro partito italiano a paragonarsi con gli istituti che il Partito democratico ha allestito e sta allestendo. (altro…)

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