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Archive for gennaio 2013

Venti consiglieri del centrosinistra indagati per peculato. Maroni: “E ci facevano la morale”.

MILANO — Casi che gridano vendetta, finora, non ne sono stati notati. Niente di paragonabile al pranzo nuziale pagato alla figlia dal consigliere leghista Stefano Galli o alla lingerie e ai profumi contestati dalla procura di Genova ai consiglieri liguri dell’Italia dei Valori. Ma di spese improprie, ce ne sono anche nei bilanci dei rappresentanti dell’opposizione al Pirellone scandagliati dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai sostituti Antonio D’Alessio e Paolo Filippini. E per questo, dopo aver analizzato la documentazione acquisita dalla Guardia di finanza, i pm hanno proceduto alle prime iscrizioni nel registro degli indagati. Il reato è peculato, lo stesso contestato — nello stralcio di un’inchiesta per corruzione a carico dell’ex assessore regionale Pdl Franco Nicoli Cristiani — a 62 membri del Pdl e della Lega che hanno già ricevuto, nei mesi scorsi, l’invito a comparire dalla procura. (altro…)

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Si capisce che Alessandra Mussolini si sia imbufalita, negli studi televisivi di La7, perché qualcuno (Andrea Scanzi del Fatto) le ha detto di non avere alcun rispetto di nonno Benito. Si è imbufalita perché l’opinione di Scanzi – che condivido e sottoscrivo – è risuonata alle sue orecchie come un inatteso eccesso polemico, quando non è che la normale trasposizione colloquiale della Costituzione italiana e di tutte le convenzioni europee. Il fascismo, in Europa, è al bando. La sua apologia, in Italia, è fuori legge. Questo non basta, ovviamente, a impedirne le varie forme di reviviscenza. (altro…)

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NatangeloLa notizia sensazionale è che le partite, per vincerle, bisogna giocarle. Mai visto nessuno che tenti la fortuna al Totocalcio senza acquistare e compilare la schedina, o alla Lotteria senza comprare il biglietto. Invece il Pd s’era illuso di vincere le elezioni senza fare campagna elettorale. Un paio di colpi d’immagine –il ritiro di D’Alema e Veltroni (solo dal Parlamento, s’intende), le primarie, l’esclusione di tre o quattro inquisiti su una dozzina – e basta: poi si aspetta che arrivi il 25 febbraio senza far niente. Fermi e soprattutto zitti, al massimo qualche detto popolare emiliano biascicato masticando il sigaro. Chè, appena ti muovi o dici qualcosa, finisci sempre per scontentare qualcuno. La geniale strategia poteva funzionare nel novembre 2011, con lo spread a 600 e il Cainano in ritirata. Se si fosse votato subito, anche gli elettori più smemorati avrebbero asfaltato il centrodestra, avendo sotto gli occhi i disastri del governo B. Invece le volpi di Via del Nazareno decisero di dare ascolto a Napolitano, altro supergenio, e rinviarono le elezioni appoggiando il governo Monti con una maggioranza dominata dal solito B. Il quale ebbe 14 mesi per inabissarsi, far dimenticare le sue vergogne, dissociarsi dalla politica dei tecnici che puntualmente appoggiava ma senza farsene accorgere, anzi illudendo i presunti avversari che si sarebbe ritirato. (altro…)

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Fece bene quando uccise Matteotti, incarcerò gli oppositori? Quando inviò l’esercito in Etiopia, ordinandogli di usare i gas asfissianti a scopo di sterminio? Quando entrò in guerra accanto a Hitler, e non per evitare una vittoria tedesca troppo vasta ma convinto da sempre che urgeva vendicare l’oltraggio del ’14-18? Oppure fece bene perché seppe governare accentrando tutti i poteri, reintroducendo la pena di morte, soggiogando l’amministrazione della giustizia? Quando si incontra un politico provocatore, che consapevolmente sceglie il giorno in cui si ricorda la Shoah per inquinare il consenso antifascista da cui è scaturita la Costituzione, è sempre la seconda domanda quella che conta, che aiuta a capire, e la seconda domanda purtroppo è mancata.
Ma in fondo quel che vorremmo sapere lo sappiamo già, perché Berlusconi non è caduto dal cielo: né oggi né nel ’94. (altro…)

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Un mese fa, alla conferenza stampa di fine anno, diceva che togliere l’Imu era anche suggestivo, ma “Dopo un anno dovremmo reintrodurla più pesante”
Ora, in campagna elettorale, già si parla di  una rimodulazione, di un abbassamento delle altre tasse. Di uno sgravio del salario di produttività (che vuol dire?) … Misteri della campagna elettorale.

Dove si parla di tasse, di riforme, si minacciano manovre (se le elezioni dovessero andare in una certa maniera ..), detassare gli straordinari (quando l’obiettivo dovrebbe essere creare posti di lavoro). Si promettono altre opere pubbliche (sempre in campagna elettorale)…
Domenica Presa diretta parlava del business delle bonifiche: 3,4 miliardi spesi ogni anno (e anche male, come a La Maddalena o a Milano). Si dovrebbe bonificare il 5% del territorio nazionale: pulire l’Italia conviene – diceva Iacona – e sarebbe di impulso per un settore che crea occupazione.

Così come, sempre seguendo il servizio di Iacona, si scopre che si può produrre acciaio senza inquinare, come fanno a Linz.

Da unoenessuno.blogspot.it

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Confermati i bonifici da 17 miliardi. Due verifiche fiscali su 262 milioni.

SIENA — «Truffa nei confronti degli azionisti del Montepaschi». Questo il nuovo reato contestato all’ex presidente della Banca senese ed ex presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari ed agli altri vertici dell’istituto di credito coinvolti nell’inchiesta (oltre una decina gli indagati) sull’acquisto della Antonveneta e di titoli tossici che hanno dissanguato la banca. L’ultima contestazione del reato è relativa ad una serie di denunce presentate dagli azionisti del Montepaschi che dal 2008 al 2011 avevano inviato alla Consob e alla Banca d’Italia e che adesso sono state acquisite dalla Procura della Repubblica di Siena. Repubblicaha ottenuto da una fonte di prima mano quelle denunce che sono alla base dell’inchiesta dei magistrati di Siena, Antonio Nastasi, Giuseppe Grasso e Aldo Natalini. Sono due esposti-denuncia che portano la data del 6 marzo 2008 e 19 giugno 2011. (altro…)

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MaroniIN LISTA CON IL CARROCCIO DUE SOTTO PROCESSO.

Tra sabato e domenica Roberto Maroni s’è arrabbiato con Nichi Vendola che parlava dell’infiltrazione della ndrangheta al nord anche grazie alla “loffia confidenza” di alcuni esponenti del Carroccio: “Dice cazzate, ci vediamo in tribunale”. Avrà di sicuro ragione l’ex ministro dell’Interno, almeno per la Lombardia. Nella Puglia del suo avversario, però, la situazione è un po’ differente. La Lega Nord, infatti, è sbarcata nelle liste delle regioni del Sud con tanto di Alberto da Giussano e relativo spadone nel simbolo (più il nome di Tremonti). Ebbene, al posto numero 2 della lista alla Camera c’è Donato Amoruso, che risulta essere indagato per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio in un’inchiesta sulla Sacra Corona Unita. (altro…)

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NEL MIRINO DELLA PROCURA I FINANZIAMENTI DEI COSTRUTTORI AL PARTITO NEL LAZIO.

Dopo la Margherita, il Pdl e l’Italia dei Valori, anche il partito di Pier Ferdinando Casini finisce sotto inchiesta. A seguito della segnalazione della Corte dei Conti, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo, di cui è titolare il procuratore aggiunto Francesco Caporale, per chiarire alcuni aspetti sui finanziamenti ricevuti da parte di aziende private per le regionali del 28 e 29 marzo del 2010.

I MAGISTRATI contabili nell’ultima relazione, pubblicata ad agosto scorso, scrivono che “Il dott. Vittorio Bonavita, (poi nominato direttore dell’Asl Roma B, ndr), segretario amministrativo dell’Udc Lazio pro tempore, con nota in data 3 luglio 2012 ha trasmesso solo una parte (14 delibere societarie) della documentazione relativa alle società eroganti (in tutto 39 società) previste dalla predetta legge n. 195 del 1974”. Ossia su 39 aziende o comunque persone giuridiche che hanno finanziato il partito, in 25 casi non è stata presentata alcuna carta che giustifichi quelle entrate , contabilizzate per un totale di 171mila euro.  (altro…)

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Il giorno della Memoriaeccesatira.blogspot.it

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C´è un “cartello verde”, né partito né movimento, che si mobilita in queste elezioni per presentare nei prossimi giorni alle forze politiche un´Agenda ambientalista in 12 punti. È composto da sette fra le principali associazioni ecologiste: WWF, Legambiente, Greenpeace, Fai (Fondo ambiente italiano), Federazione nazionale Pro Natura, Cai (Club alpino italiano) e Touring Club. Un milione di iscritti per un´area d´opinione ben più vasta. E a memoria d´uomo è la prima volta che un tale schieramento riesce a coalizzarsi per promuovere la Ri/Conversione ecologica del Belpaese.

Se qualcuno pensa ancora che si tratti di una questione accessoria o marginale, di retorica paesaggistica o peggio di fondamentalismo verde, si sbaglia di grosso. Qui si parla di ecologia ed economia. Vale a dire di sviluppo sostenibile, compatibile con la difesa dell´ambiente e della salute collettiva. Quindi di investimenti, lavoro, servizi, patrimonio culturale e risorse naturali, mobilità e infrastrutture, turismo e agricoltura. Un programma di governo, insomma, per il futuro del Paese. (altro…)

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La madre di Marco Volanti.

È un dolore che non si cancella. “Lasciateci stare, questa storia ci lacera ancora”, dice al Fatto Quotidiano Anna Giovagnoli, la madre di Marco Volanti, morto a 36 anni con altre ottanta persone sul Dc-9 Itavia. La Cassazione, con la sentenza 1871 della terza sezione civile, le ha confermato che il 27 giugno 1980 a uccidere suo figlio, fresco di assunzione alla Snam Progetti, fu un missile sparato all’interno di un’azione di guerra e che lo Stato deve risarcire lei e la sua famiglia. Ma non vuole aggiungere altro. Dalla sua casa di Rimini preferisce interrompere la comunicazione, dopo poche parole.

ERA IL 1990 e nel frattempo il padre di Marco è morto. Sono cambiati anche gli avvocati. Ad aver raccolto il testimone di questa vicenda sono Vanessa e Fabrizio Fallica di Palermo, insieme ad Alessandro Zanzi di Varese. Attendono da Roma i dettagli di un pronunciamento che aspettavano a giorni. “Aspettiamo di conoscere i dettagli”, dice Vanessa Fallica. “Ma già la notizia ci riempie di gioia e lo stesso accade ai familiari che rappresentiamo. (altro…)

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UsticaLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE PREVEDE 1.240.000 EURO PER LE VITTIME DIODATO, VIOLANTI E PARRINELLO SCONOSCIUTI I RESPONSABILI, NUOVE OMBRE SULLA FRANCIA.

Trentadue anni, sei mesi e un giorno. Tanto tempo ci è voluto perché sulla strage di Ustica di quel famigerato 27 giugno 1980 e costata la vita a ottantuno persone, ci fosse una sentenza definita e definitiva. Una sentenza che spazzasse via anni di menzogne, e parlasse di quello che fu: un missile. Non fu un cedimento strutturale né una bomba esplosa nella toilette di coda. Ma un attacco militare contro il Dc-9 I-Tigi Itavia, decollato dall’aeroporto di Bologna per raggiungere Palermo e scomparso dai radar alle 20.59 mentre a 7.500 metri di quota si trovava tra Ponza e Ustica. La Cassazione è andata anche oltre: ha stabilito che lo Stato deve risarcire i familiari delle vittime perché ministero dell’Interno, della Difesa e dei Trasporti non seppero garantire la sicurezza di quell’aereo.   (altro…)

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DraghiDa due anni l’autorità di Vigilanza aveva le informazioni per capire cosa non andava nei conti. L’acquisizione di Antonveneta, il vertice a Milano, i trucchi dell’operazione F.R.E.S.H.. Tutto era già comprensibile ai tempi dell’ispezione del 2010.

Bankitalia: la Vigilanza che non volle ascoltare.
DOPO L’ACQUISTO DI ANTONVENETA IL MONTE HA FATTO DI TUTTO PER FAR SPARIRE LE PERDITE. E GLI ISPETTORI LO SAPEVANO.

La Banca d’Italia, allora diretta dal presidente della Bce Ma-rio Draghi, nel 2010 aveva gli elementi per capire che i conti di Monte Paschi di Siena erano truccati. O almeno molto sospetti. Sarà pur vero che “la vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi di Siena riportate dalla stampa [cioé dal Fatto Ndr] è emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all’Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di MPS”, come ha comunicato Bankitalia pochi giorni fa. E sarà pur vero che il contratto con Nomura sul derivato Alexandria che nascondeva un buco di almeno 220 milioni è stato nascosto nella cassaforte dell’ex direttore generale Antonio Vigni dal 2009 fino al 10 ottobre 2012. (altro…)

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«Non era stato invitato», dicono i responsabili della Fondazione Memoriale della Shoah. Una precisazione che suonerebbe come un ceffone in pieno volto se a riceverla fosse un gentiluomo. Trattandosi di Berlusconi, è dunque improbabile che se ne capaciti. Eppure, tra tutti i commenti del giorno dopo, alcuni giustamente infocati, questa puntualizzazione degli organizzatori è il più tagliente e ostile, perché colloca il nostro quattro volte presidente del Consiglio (robe da matti) nella dimensione, per lui esiziale, dell´impresentabilità («unfit», scrisse l´Economist, inadatto: ed era un elegante eufemismo). (altro…)

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ImpresentabiliLeggo sul sito di Livesicilia un’avvincente cronaca di Antonio Condorelli sull’assemblea convocata da Mirello Crisafulli nell’auditorium dell’università Kore di Enna per inaugurare la campagna elettorale del Pd che l’ha escluso dalle liste “a tutela della propria immagine”. Il cronista parla di “centinaia di auto incolonnate e decine di manifesti affissi su ogni parete con il suo nome a caratteri cubitali”, e soprattutto del “rumoreggiare di centinaia di militanti ogni qualvolta viene pronunciato il nome Bersani, segretario del partito che ha deciso l’esclusione di Crisafulli” e “dovrebbe chiedere scusa” (Bersani, non Crisafulli). L’altra guest star è Paolo Garofalo, il sindaco: “Io sono diventato militante del Pd perché l’onorevole Crisafulli mi disse che dovevamo fare l’università, il parco tematico e l’aeroporto internazionale”. (altro…)

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ustica

Confermata la sentenza del tribunale civile di Palermo. Il Dc-9 distrutto in volo il 27 giugno 1980 con 81 persone a bordo non esplose per una bomba in cabina. E’ la prima verità giudiziaria definitiva dopo il nulla di fatto dei procedimenti penali. Le autorità, secondo i giudici, non furono in grado di garantire la sicurezza.

Chi sostiene ancora oggi, nonostante l’implausibilità giudiziaria di questa tesi, la teoria della bomba a bordo si rassegni. La Corte di Cassazione, dando ragione al tribunale civile di Palermo, stabilisce che l’aereo abbattuto il 27 giugno 1980 sui cieli sopra Ustica venne distrutto da un missile. E per questo lo Stato italiano deve risarcire i familiari delle vittime. La ragione? Non seppe garantire la sicurezza del volo partito da Bologna e diretto a Palermo. E non lo fece né con i radar civili né con quelli militari. (altro…)

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eolico-italia-300x196Il settore dell’energia eolica in Italia ha messo insieme degli ottimi numeri nel corso del 2012. Nell’anno terminato da poco, infatti, stando a quanto si evince dai dati raccolti da Anev e Coordinamento free, sono stati installati nuovi impianti eolici per un totale di 1.272 MW, un dato in netta crescita rispetto a quanto fatto registrare dal settore eolico italiano nel 2011.

Questi risultati derivano essenzialmente dal fatto che, a partire dal 2013, è cambiato il sistema di sostegno pubblico al settore delle fonti rinnovabili e molti investitori hanno fatto in modo di anticipare i progetti in modo da farli diventare operativi proprio entro il 2012. Stando ai dati aggiornati a fine 2012, la potenza eolica installata in Italia ammonta ora ad un totale di 8.144 MW. (altro…)

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Sapesse, signora mia… Quella che segue è una piccola riflessione su chi ci governa (al momento, ma temo anche domani e forse per sempre), su chi sa ridere di loro e sulle differenze antropologiche (nemmeno politiche!) tra loro e noi. Involontaria protagonista, la signora Lidia Rota Vender, esimia professionista, alta società civile (!), candidata al Senato con la Lista Monti alle elezioni del 2013. Eccola mentre – alla convention di presentazione della lista – racconta due aneddoti sulla vita di Mario Monti. Siamo dalle parti delle brioches di Maria Antonietta, delle riunioni del Rotary, del circolo di canasta travestito da casta tecnocratica che ci governa, tanto elegante e civica, quelli che le “cene eleganti” le fanno davvero, restando vestiti. (altro…)

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DIMENTICATE per un momento Corona. Fermatevi, fermiamoci. Guardiamoci intorno. Non è altrettanto divertente, sicuro, ma è istruttivo. La città dei miserabili è invisibile solo perché abbiamo deciso di non guardarla, non vogliamo.
BASTEREBBE allungare la mano passando in macchina accanto a via Veneto per sfiorare le camicie appese ad asciugare. Sarebbe sufficiente scendere le scale dei sottopassi vaticani, quelli costruiti per il Giubileo – sì, l’esultanza suprema – per trovare i gradini ingombri di cartoni, bottiglie, pentole ancora piene di cibo annerito sui fornelli da campo. Nel cuore di Roma, città eterna.
Sopra turisti in torpedone e miliardari in limousine, sotto – cinque metri più sotto, appena un po’ di lato – la città delle ombre. Abitata da un popolo che non ha niente, nemmeno un nome. (altro…)

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